Il sofą delle muse

REFERENDUM: Corriere e Repubblica oscurano i giuristi pro si'

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Rachael
view post Posted on 9/6/2006, 20:01




Le tesi estreme di un docente militante spacciate (sulla Repubblica di domenica) per "l'appello dei costituzionalisti" contro le "norme eversive" volute dal centrodestra. Il politologo Giovanni Sartori che (sempre domenica scorsa, ma dalle colonne del Corriere della sera) contribuisce alla medesima disinformazione, affermando che "l'altro giorno l'Associazione italiana dei costituzionalisti si e' espressa nello stesso senso (contrario - va da se' - alla riforma costituzionale sottoposta a referendum). Il segretario Ds Piero Fassino che, quello stesso giorno (e di nuovo sul Corriere della sera), boccia "l'impianto complessivo" della riforma asserendo che "non si trova un solo costituzionalista disposto a difenderlo".
La posta in palio della partita referendaria e' alta: che un match decisivo come questo si sarebbe giocato senza esclusione di colpi era largamente prevedibile. Ma negare che le ragioni del si' siano sostenute da un fronte ampio e trasversale di costituzionalisti di prim'ordine e' un colpo davvero troppo basso. Al quale ha cercato di rimediare la Fondazione Magna Carta (di cui Marcello Pera e' presidente d'onore), che ieri e' scesa in campo con un appello per il si' firmato da quarantadue docenti universitari, tra costituzionalisti (piu' di quindici), giuristi, storici, filosofi, scienziati politici, economisti. Nel documento lanciato dal pensatoio non si nascondono i punti critici della riforma, sui quali ci sara' tutto il tempo per intervenire (solo la parte che rivede le competenze di Stato e Regioni, da tutti ritenuta migliorativa rispetto al testo attuale della Costituzione, entrera' subito in vigore). Al contempo, l'appello evidenzia i grandi meriti della revisione su cui si votera' a fine giugno. E spiega perche' il si alla riforma costituisce oggi "l'unica possibile scelta per rendere le nostre istituzioni adeguate alle mutate esigenze della societa' italiana e per giungere a una riforma condivisa e quindi alla legittimazione reciproca degli schieramenti politici".
L'appello di Magna Carta (firmato anche da costituzionalisti non certo collocati a destra come Carlo Fusaro) e' "una sonora smentita per Fassino", ha rimarcato ieri Gaetano Quagliariello, presidente del think tank e senatore di Forza Italia, lamentando che "la sinistra perde il pelo ma non il vizio: chi non e' d'accordo con le sue tesi non ha cittadinanza nel mondo della cultura". Contro la "vulgata sartorian-fassiniana" denunciata da Quagliariello si pronuncia anche Nicolo' Zanon, che esprime attraverso IL VELINO il proprio disappunto per il modo piu' che scorretto in cui l'Associazione italiana dei costituzionalisti (della quale e' un autorevole esponente) e' stata citata sui due maggiori quotidiani italiani. Un "rincrescimento" che, spiega Zanon, piu' di un collega ha condiviso con lui. "Quella veicolata dalla Repubblica e da Sartori non e' la posizione dell'Aic, che di solito in simili circostanze assume un atteggiamento neutrale: mi avrebbe dunque fatto piacere una smentita da parte dei vertici dell'associazione. Quanto e' avvenuto mi e' sembrato un po' grave: credo che dovremo discuterne, tenendo conto della liberta' con cui nell'Aic si e' sempre sviluppato il dibattito sulle riforme". Proprio l'appello "per un si' intelligente" lanciato da Magna Carta - pensatoio del quale e' promotore - testimonia che la posizione dei costituzionalisti sul referendum non e' affatto unanime, aggiunge Zanon, anch'egli convinto che la conferma della legge approvata nella scorsa legislatura sia il presupposto per ogni serio proposito di continuare sulla strada delle riforme e chiudere la transizione - "altrimenti non se ne fara' nulla".
A proposito delle intemerate di Sartori, Zanon ricorda che in un precedente editoriale - pubblicato il 27 maggio - il politologo aveva bacchettato in modo pesantissimo costituzionalisti schierati per il no ma aperti alle riforme - e refrattari alla demonizzazione di quelle targate centrodestra - come Augusto Barbera e Stefano Ceccanti. Trattati da Sartori alla stregua di quinte colonne del si', di strumenti ideali per la propaganda del centrodestra - tanto da scommettere "che sotto referendum vedremo molto Barbera e molto Ceccanti (la sua lancia spezzata) su Mediaset". Una vera e propria scomunica per due dei pochi interlocutori possibili con i quali provare - anche in caso di un esito sfavorevole al si' (ma con molte meno probabilita' di farcela) - a proseguire sul cammino delle riforme. "Noi sostenitori del si' siamo invece maltrattati e scomunicati da tempo", chiosa sorridendo Zanon.
La delegittimazione - o addirittura la negazione - dei giuristi favorevoli alla revisione firmata centrodestra (e, piu' in generale, dello stesso diritto della Casa delle liberta' a sedere al tavolo dove si scrivono o si riscrivono le regole) ha origini antiche. Senza andare troppo indietro nel tempo, basti ricordare che il 15 marzo 2005 sul Corriere della sera Sartori sanciva: "Le spalle di Prodi sono largamente coperte da una larghissima maggioranza 'critica' di una sessantina dei nostri maggiori costituzionalisti (vedi il volume curato da Franco Bassanini: Costituzione, Una riforma sbagliata) mentre alle spalle della Berlusconi-Bossi c'e' soltanto il vuoto, soltanto l'applauso di pochi costituzionalisti finti o di seconda fila". Sartori "e' un finto costituzionalista, proprio perche' e' un politologo vero. Non vorrei che parlasse di se stesso", replico' subito Paolo Armaroli, giurista di rango e sottoscrittore dell'appello di Magna Carta. Anche Zanon si chiede in base a quale criterio uno scienziato politico come Sartori possa distribuire patenti da costituzionalista (lui che alla categoria non appartiene): "Sulla differenza tra politologi e costituzionalisti, la confusione e' totale". E forse la campagna referendaria non aiutera' a fare chiarezza. Nicholas D. Leone (Velino) da Legnostorto

Non c'č campo in cui la sinistra non metta in luce la bassezza morale che spaccia per "superioritą", bugiardi e mistificatori fin nelle ossa, chi osa contraddire le loro menzogne perpetrate e divulgate dalla maggioranza dei media (inclusi i due pił diffusi quotidiani nazionali) diventa un nemico da demonizzare e abbattere.
 
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salvatores
view post Posted on 10/6/2006, 19:54




Infatti, del referendum si parlo pochissimo, facciomolo noi :)
 
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1 replies since 9/6/2006, 20:01   51 views
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