| Il primo è stato l'Udc Carlo Giovanardi, due giorni fa: «C'è un ex membro dell'organizzazione terroristica di sinistra Prima linea, condannato a 25 anni di carcere per l'omicidio del 1978 a Firenze dell'agente di polizia Fausto Dionisi, che non solo è diventato deputato ma è stato pure eletto martedì segretario di presidenza della Camera dei deputati». E l'altro ieri anche Mariella Magi, vedova del poliziotto ucciso, intervistata da alcuni giornali, ha rincarato la dose: «Di una cosa sono certa:il “fine pena mai”, la formula usata nei processi per indicare l'ergastolo, l'ha preso solo mio marito e non i terroristi. Sono amareggiata, ferita e umiliata». Ieri anche Francesco Bosi, deputato e responsabile Difesa dell'Udc, ha denunciato che «l'elezione alla Camera con la Rosa nel pugno e, addirittura, nell'ufficio di presidenza dell'assemblea di Sergio D'Elia, rappresenta una grave provocazione e un'offesa nei confronti dello Stato di diritto, oltre che dei familiari dell'agente Dionisi barbaramente ucciso.Occorre adesso un gesto riparatore».
In difesa dell'ex terrorista scende in campo Natale D'Amico (Ulivo), segretario di presidenza del Senato: «Sergio D'Elia trent'anni fa fece parte di Prima Linea. Non sparò a nessuno, non si macchiò di crimini di sangue.
da il Giornale
Anche Hitler NON si macchiò personalmente di alcun delitto, ma fu a capo di "un'organizzazione" che sterminò qualche milione di esseri umani. Il paragone é esagerato lo so, ma é il principio che conta: la responsabilità MORALE non vale più NULLA?
D'Elia era un dirigente di Prima Linea la più spietata e sanguinaria organizzazione di delinquenti dedita per "amor di patria" all'uccisione di presunti avversari politici, e non di un circolo di cucito.
Di PL faceva parte anche Michele Viscardi che freddò ben sette persone con il "colpo di grazia"
A suo difesa D'Elia dice di non aver mai premuto il grilletto, ma era un DIRIGENTE, era al corrente e partecipava all'organizzazione degli attentati, o era lì solo ad "annaffiare le piante"?.
Naturalmente una tale” insigne” personalità non poteva non entrare a far parte del circo equestre di Marco Pannella, da sempre promotore di " Viva Caino crepi pure Abele", il quale definì questa feccia umana: “i compagni assassini”, perché "sentivamo -ha scritto testualmente- noi non violenti, di essere loro fratelli, ai due estremi; in mezzo, la grande massa degli inerti, degli indifferenti”. Cioè coloro che potevano tranquillamente essere massacrati da questi benefattori dell’umanità impegnati nella liberazione del paese a suon di rivoltellate.
A Pannella risponde il probo D’Elia: "E noi, con la nostra intelligenza ingenua e straziante, guardavamo a voi radicali, come a persone dall'intelligenza lucida e caritatevole".
Adesso in un paese CIVILE un simile “dialogo” farebbe ribollire il sangue degli italiani TUTTI a destra o a sinistra, visto che gli unici straziati sono le vittime di queste belve, morte affogate nel loro stesso sangue. Ma non siamo un paese civile e così la RnP candida questo delinquente (e chisseneefrega se redento, mica ha resuscitato le persone che ha contribuito a far ammazzare) al Parlamento, che diventa segretario di presidenza alla Camera.
Che vergogna non bastavano i transgender, i filo-Hamas e gli sfascia vetrine, giusto un terrorista ROSSO mancava al quadretto.
Chissà se Berlusconi avesse fatto altrettanto durante il suo mandato…gli ululati di questi sporchi ipocriti sarebbero arrivati alla luna.
Ma sono comunisti i loro assassini sono “compagni che sbagliano” ben diversi dai terroristi neri, peccato però che le vittime siano tutte uguali, e il dolore dei loro parenti idem.
Di questo passo ci troveremo Totò Riina eletto presidente della Commissione anti-mafia e Donato Bilancia alle” pari opportunità” di essere ammazzati dai delinquenti liberati e/o candidati da questo governo come raprresentanti NON del popolo italiano, ma della feccia che alberga nelle patrie galere.
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