Il sofà delle muse

Perché Bertinotti non mi rappresenta

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Rachael
icon8  view post Posted on 2/5/2006, 18:10




Rifondare il comunismo, che è l'obiettivo del partito di Fausto Bertinotti, significa rilanciare la lotta di classe, battersi per la dittatura del proletariato, abolire il capitalismo, sterminare i padroni, sopprimere la proprietà privata, contrastare ogni forma di sentimento religioso in nome del materialismo marxista, ricongiungendosi con tutto ciò, alle grandi tradizioni di Lenin e Stalin. Un sentimento di vergogna, forte quanto l'indignazione, mi sovrasta di fronte alla constatazione che il presidente della Camera è Bertinotti.
Non è una bella immagine per le istituzioni e per la legalità. Non bastava aver impiantato nel Parlamento europeo bravi ragazzi come Vittorio Agnoletto e in quello nazionale come Francesco Caruso, già contraddistintosi, questo, per aver, da deputato, approvato l'aggressione al padre di Letizia Moratti, e per il quale un giorno potrà essere pronta la carica di ministro dell'Interno per l'equilibrio dimostrato nelle piazze napoletane, in linea con quello che fece Casarini al G8 di Genova. Ma questa, al pari dell'elezione di Luxuria come emblema della distruzione della famiglia, è poca cosa a fronte dello scempio consumatosi con l'elezione di Bertinotti a presidente della Camera, per alcune ragioni profonda ingiustizia politica.È INGIUSTO CHE FAUSTO ESPORTI IL VOLTO DI UN PAESE RIFONDAROLO: IL 50% HA VOTATO PER IL CENTRO- DESTRA
Chi ha il coraggio di dire che Bertinotti, coi suoi ideali di comunista radicale, possa rappresentare tutti gli italiani? Nessuno se non violentando l'incontestabile realtà che, girotondi e centri sociali compresi, Rifondazione è votata dal 7% degli italiani. Intendiamoci, è fuori discussione l'intangibilità di qualunque partito che democraticamente voglia professare qualsiasi opinione politica, comunismo compreso, pur nell'evidente sordità alla condanna che la storia le ha decretato, ma cosa non comparabile è la rappresentanza dello Stato, cioè di tutti i cittadini. E' tollerabile che Bertinotti sia legittimato a esportare nel mondo il volto di un'Italia rifondarola? Non solo questo significa insanabile contrapposizione col 50% degli italiani che hanno votato per il centrodestra ma anche contro l' 80% del centro- sinistra, che da tempo dimostra l'inconciliabilità con le posizioni di Bertinotti, a parte l'ammucchiata per battere senza riuscirci il Berlusconismo. Questa è la profonda ingiustizia politica per cui quando si scelgono i rappresentanti delle istituzioni la storia dimostra la necessità di escludere ogni forma di radicalismo. Dico questo perché so che è dietro l'angolo l'obiezione che il passato ha conosciuto l'ascesa alla presidenza della Camera di comunisti. È persino doveroso aggiungere che la caratura culturale di Bertinotti non è seconda a quella dei suoi predecessori, ma c'è da riconoscere che il comunismo della Jotti e di Ingrao contribuì a debellare quello brigatista, ha isolato la violenza, continua a farlo e che forte è la tensione post- comunista di gran parte dei Ds, mentre questi 5 anni di legislatura, al di là del forbito linguaggio che Bertinotti sfodera da Bruno Vespa, hanno visto il suo partito coinvolto nei momenti di violenza di strada dove si inneggia al terrorismo dei " resistenti" iracheni. Questi non sono i sentimenti degli italiani ma di Bertinotti e Diliberto. Le regole della democrazia devono essere rispettate e lo saranno. Ma chiedo agli italiani, sui quali ricade la responsabilità della situazione, se passando al centro- sinistra immaginassero una situazione del genere e se non avendola prevista non si sentano ribollire il sangue. Dico loro che questo è solo l'inizio, il peggio deve ancora venire. Meno male che Berlusconi sa che tra le regole democratiche c'è ancora quella di tornare a votare e che, con un'opposizione intransigente, cacciando i cattivi consiglieri e non curandosi dell'avvento di un Diliberto alla presidenza della Repubblica, saprà tornare alla guida di un Paese che ora, però, è bene che beva il calice amaro fino in fondo.
Carlo Taormina-Libero
E' ingiusto lo so, ma d'altronde Fausto la volpe ha sentenziato "O la presidenza o l'appoggio esterno" e Romano il coniglio ha ceduto, per non vedere il neo-nato governo di sinistra abortire prima ancora di aver emesso un vagito.
E' ingiusto ed é un'onta per la stragrande maggioranza degli italiani, ma che gliene importa a Mortadella, dopo aver sentenziato per anni che gli italiani "non ne possono più" di Berlusconi, mica poteva riconsegnarli il paese e allora l'ha consegnato ad un'esigua minoranza di comunisti che non rappresenta nessuno, tranne i violenti che l'hanno votata.
 
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