Prima di votare a sinistra, fatevi spiegare bene la “deberlusconizzazione”
La questione della libertà in Italia l’abbiamo risollevata qui due settimane fa, prima che il “niet” di Prodi a Mediaset innescasse la disputa attuale. Partimmo da una domandina semplice, che allora sembrava eccentrica: il signor B. avrebbe, se perdesse, la rivincita? Oppure la retorica sul conflitto di interessi, anomalia controllabile ma non eliminabile, indurrebbe il cattomoralismo e il cattocomunismo dell’Unione di Prodi, versione 2006, a fare a pezzi l’avversario eventualmente sconfitto? Il conflitto di interessi ci ha dato l’alternanza e il bipolarismo: non è che la soluzione finale di quel conflitto ci darebbe una cosa molto simile a un regime, opposizione di comodo e uscita di scena dell’imprenditore scomodo alla politica professionale?
In teoria, abbiamo avuto una risposta autorevole e rassicurante, quella di Piero Fassino: no alla cacciata di Berlusconi, in quanto proprietario di Mediaset, dalla vita pubblica, basta la completa separazione di gestione dell’impresa e del ruolo politico. Più in generale: molta elusione del problema e genericità da parte di Prodi, e qualche inquietante segno di vita dai tagliagole, che nell’Ulivo rampante non sono più gli ultimi venuti bensì dei battistrada del candidato premier (Colombo). Abbastanza per rassicurarci? Non abbastanza. E pensare che non siamo degli ossessi. Chi si riguardi le annate del Foglio, vedrà che abbiamo passato i cinque anni di governo del centrosinistra a criticare l’idea diffusa a destra che in Italia si fosse instaurato un regime politico senza alternative, a parte il regime culturale che non è mai cambiato, nemmeno nei cinque anni di Berlusconi. E avevamo ragione, come si è visto nel 2001. Ossessi dunque no, ma nemmeno coglioni.
Se gli amici dell’Economist di Londra facessero un corso di italiano, scoprirebbero che non basta la parola “basta!” per definire il problema di questo paese, neanche se il “basta!” riguardi il Cavaliere. Che secondo Massimo D’Alema è “solo contro tutti”. E questa, per quanto inconsapevole, è la perfetta definizione di una congiuntura pericolosa per una democrazia liberale. Se il Quirinale, le magistrature di ogni genere e tipo, i grand commis de l’état, le authorities, i cidierre, gli editori, i grandi giornali, le banche, i grandi gruppi industriali, i sindacati, gli enti locali, l’intellighenzia televisiva e extratelevisiva si stringono in un fascio del paese legale per écraser l’infâme, per schiacciare “il populista” che ha con sé da dodici anni le passioni legittime e le idee di metà del paese reale, pezzi di società civile che hanno espresso per la prima volta una capacità di alternativa alla società politica tradizionale, non è un buon segnale per il pluralismo effettivo, per la struttura e lo sviluppo delle libertà economiche e civili in questo paese.
Chi vota a sinistra (il problema riguarda appena meno la Rosa nel pugno, ma riguarda anch’essa) dovrebbe accertarsi se nel programma della nuova leadership che sceglie ci sia o no la “deberlusconizzazione” del paese. La sola parola, infatti, mette i brividi. E alla parola, come sappiamo tutti anche se è difficile riconoscerlo negli ultimi giorni del conflitto elettorale, corrisponde una cosa. E una cultura.
In altre parti del giornale raccontiamo una storia che è una storia antica. Berlusconi ha le sue responsabilità in questa storia, ci mancherebbe. Ma è sempre in difesa, sempre in minoranza nel potere anche quando ha con sé la maggioranza del paese, sempre “solo contro tutti”, per dirla con D’Alema, salvo l’eccezione originaria della sua alleanza con Bettino Craxi, leader di minoranza laica e socialista che non per caso è morto all’estero ed è stato riabilitato come leader innovatore e riformatore, riabilitato per così dire, solo dopo la sua scomparsa. Oscuramento dei pretori timorosi dei puffi, referendum contro le tv libere per spartirsene le spoglie, uso politico della giustizia contro l’autonomia della politica, e ora la deberlusconizzazione. Dobbiamo continuare o è tutto chiaro?
http://www.ilfoglio.it/articolo.php?idoggetto=27553Domani e lunedì si vota, non importa come andrà, anzi se vince il centrosinistra ci sarà da divertirsi,anche a vedere la Rosa nel Pugno cooptata dai Rutelli e Castagnetti , che si accorgerà di essere stata solo usata per vincere, ma che non avrà alcun peso politico ed è inutile spiegare il perchè.Vendere per un piatto di lenticchie le proprie battaglie liberali è sconcertante come sconcertante è constatare che Capezzone certe cose le sa.Bon , staremo a vedere.Da cane sciolto, che conosce bene la natura degli uomini e l'inconsistenza di certi coglioni di sinistra, mi sia consentito esprimere tutta la mia ammirazione per Berlusconi che non si è mai arreso, ha combattuto come un leone ferito, senza concedersi soste, spendendosi molto e pagando anche un prezzo alla stanchezza fisica e morale.Paragonate lui, il caimano, azzannato da tutti, spesso alle spalle, spesso in modo vigliacco , con abuso di armi improprie come certa magistratura e certa stampa serva di certi poteri forti e vili,paragonate il suo modo di esprimersi, mai banale nè pretesco, ma chiaro , peculiare della persona che ha costruito e non distrutto, che è uomo di successo per SUO TALENTO, non perchè ha leccato il culo a preti e potenti, paragonatelo insomma a Prodi, viscido, ipocrita e mendace, che tutto ha avuto regalato, producendo disastri ovunque è stato ad operare e avrete un reale quadro della situazione.Silvio Berlusconi, comunque vada ,hai vinto eccome perchè hai messo a nudo la deleteria inconsistenza di certa gente che fa politica per vivere, non vive per far politica e che , quindi, certamente non riuscirà a interpetrare le istanze vere di tutto il paese, almeno di quello che vuole "fare", ma solo di molti coglioni di sinistra, viscidi, ipocriti ,mediocri e che non sanno costruire.Ieri Della Valle era con Mastella alla manifestazione di chiusura della campagna elettorale dell'UDEUR, non dico altro...solo:Silvio:CHAPEAU.
Verbena
ps: vogliamo dare a Cesare Berlusconi almeno quello che che è di Cesare Berlusconi?Aver reso possibile una, per ora ipotetica, possibilità di alternanza tra due schieramenti, senza papocchi e inciuci?Siamo in Italia e si sa che,affinchè certe cose vengano metabolizzate ci vuole tempo, ma intanto lui ha messo la pietra angolare, o no?