Il sofà delle muse

Agca ed il Vaticano

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verbenasapiens
view post Posted on 9/1/2006, 21:43




Ali Agca non torna libero per decisione dei giudici turchi, ma per grazia ricevuta dal Presidente della Repubblica italiana, sul quale, è fin troppo facile supporlo, si esercitarono le pressioni del pontefice polacco, che degli spari di Agca era stato bersaglio. Una volta graziato fu consegnato ai turchi, perché anche lì aveva una pena da scontare. Occorreva far passare un po' di tempo, prima di lasciarlo libero. Quel tempo è passato.
Non ci sono misteri sulla strada che lo ha potato alla libertà, e la stranezza presidenziale nel voler concedere la grazia ad un signore che non solo non si era mai pentito, ma aveva ripetutamente inquinato le indagini e la memoria, conferma la linearità delle pressioni che si esercitavano sul Quirinale. Il mistero, il buio, invece, resta dominante su tutto il resto.
Si faccia attenzione, e si conservi la memoria storica. Negli anni settanta la guerra fredda, in Italia (ma anche in Germania), comprendeva anche la guerra armata, ed i servizi comunisti finanziavano ed addestravano i terroristi rossi. Sul piano internazionale era da tempo avviata la distensione, ovvero il dialogo con l'Unione Sovietica, il cui presupposto era l'intangibilità dei confini imperiali. Vale a dire che la Cecoslovacchia era e restava comunista, così la Germania dell'est, così la Polonia e via elencando. In quel mondo c'era chi anteponeva a tutto la distensione, appunto, e chi, invece, ancora credeva nel valore assoluto della libertà. I primi andavano avanti ed indietro da Mosca, i secondi finanziavano Solidarnosc.
La distensione portava con sé l'illusione del disarmo. Gli accordi fra le potenze ruotavano attorno alla possibilità di limitare la potenza distruttiva di entrambe, in modo che il mondo potesse essere disintegrato solo dieci volte anziché quindici. In quel contesto c'era chi marciava per il disarmo, magari unilaterale, e chi, invece, diceva che se i sovietici piazzavano gli SS20, missili balistici nucleari puntati sulle nostre città, noi avremmo dovuto schierare i Pershing ed i Cruise. Vinse la seconda opzione ed iniziò la fine della dittatura sovietica.
In Vaticano c'era un segretario di Stato, Agostino Casaroli, che la pensava alla prima maniera ed era circondato da spie dell'est. Ad un certo punto arrivò al soglio un polacco, che per forza di cose la pensava diversamente. In questo evento sta la radice di molte cose successive, dall'attentato al rapimento di Emanuela Orlandi, dalle infiltrazioni fra le guardie svizzere ai recenti fatti di sangue dietro le mura, da nessuno mai spiegati. La radice degli eventi, di questi eventi, sta in un angolo buio ed inesplorato, dove la guerra fredda s'intreccia con il ruolo del Vaticano e con la guerra di potere interna a quello Stato.
Non so cosa sappia Ali Agca, non so cosa potrebbe raccontare. So che non lo ha mai raccontato, so che standosene in carcere continuava a comunicare con i mandanti della sua azione criminale. Non so se chi lo ha voluto graziare e liberare lo ha fatto sperando nella sua verità, o contando sul fatto che non la riveli. So che esce dal carcere un pezzo della storia che oggi non fa comodo a nessuno chiarire. Un signore che per venticinque anni ha fatto finta d'essere pazzo, o si è chiuso nel mutismo. Per questo ha ricevuto e riceve un premio, che spero nessuno voglia contrabbandare per carità cristiana.

Davide Giacalone www.davidegiacalone.it

questa vicenda molto strana, ma pare che Giovanni Paolo avesse caldeggiato la Grazia....io personalmente avrei almeno preteso di sapere la verità ma da uno che dice di essere Gesù Cristo, cosa si vuole che possa dire seriamente
 
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