Il sofà delle muse

Creatività e altruismo salveranno l'uomo del futuro, di Francesco Alberoni

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*Ishtar*
view post Posted on 5/12/2005, 18:45





Tutti i dibattiti che avvengono attorno ad argomenti come la fecondazione assistita, l'aborto, la clonazione, l'uso dell'embrione per ricavarne cellule staminali, le terapie genetiche nascondono un'unica terribile domanda: l'uomo deve o non deve alterare le basi genetiche della «natura umana»? Infatti sappiamo che può farlo, che un giorno potremo produrre esseri senza le attuali malattie, con nuove caratteristiche fisiche e mentali e che vivono enormemente più a lungo, forse centinaia di anni. Ma i valori, i sentimenti che abbiamo sono determinati dalla precarietà della nostra salute, dall'incombere della vecchiaia, dalla brevità della nostra vita. Sarà una nuova specie umana, un passaggio evolutivo come quando è scomparso il Neanderthal e siamo arrivati noi, il Sapiens...
E questa domanda divide. C'è chi vuole accelerare il processo, vuole che l'uomo attuale sparisca, lasci al più presto posto all'uomo nuovo. Non diceva Nietzsche che l'uomo è una corda tesa fra la scimmia e il superuomo? Ma c'è invece chi teme che la perdita della nostra umanità, con i nostri limiti, ma anche con i nostri sentimenti, la nostra tradizione, i nostri valori, possa produrre qualcosa che non ha più nulla di umano, un mostro come Frankenstein.
Per tacitare questa paura gli scienziati ci ripetono che le ricerche servono solo a curare malattie, che nessuno ha intenzione di toccare la natura umana. Ma tutto dipende da chi prenderà le decisioni. Hitler avrebbe creato giganti biondi ed aggressivi, Stalin propagandisti fanatici, gli integralisti islamici guerrieri sanguinari e kamikaze. Ci rassicuriamo dicendo che oggi non esiste nessun potere del genere e i cambiamenti avverranno a piccoli passi. Ma sappiamo che a piccoli passi si può arrivare dovunque.
All'inizio degli anni Ottanta, io ho attraversato una profonda crisi. Rinchiuso per un mese in una soffitta, mi sono interrogato fra angosce e speranze come potrà autoevolversi l'uomo nei prossimi millenni. E sono giunto alla conclusione — scritta nel libro L'albero della vita — che l'uomo futuro sarà l'oggettivazione dei nostri desideri più profondi, consci ed inconsci. L'unica garanzia di una evoluzione positiva dipende perciò da come siamo e saremo moralmente noi. Dalla capacità di coltivare in noi stessi e di voler trasmettere ai nostri figli solo le virtù più nobili e generose di cui siamo capaci, l'intelligenza aperta e tollerante, la creatività, la poesia, l'altruismo, la bontà.
05 dicembre 2005
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Editori...alb281105.shtml
Se tutti fossero almeno un poco raziocinanti e altruisti quello che afferma Alberoni nella chiosa finale sarebbe ovvio..ma troppa gente è opportunista e pensa solo al proprio particulare,politici in primis..a parte che se ti fermi a fare certi discorsi trovi i soliti mastini rabbiosi che cercano di morderti i polpacci e che accettano cose eticamente ripugnanti in nome della,libera scelta del'uomo, la prima quela di ammazzare i più deboli
 
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