Il sofà delle muse

Magdi Allam: Silenzio sulle stragi

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Rachael
view post Posted on 22/11/2005, 10:37




Chi di noi ha veramente a cuore le migliaia di vittime del terrore in Iraq? Nei giorni scorsi ci sono stati oltre 150 morti e 200 feriti, in gran parte fedeli sciiti in preghiera a Khanaqin, altri poveri sciiti durante un funerale ad Abu Saida, vicino a Baquba. Stragi perpetrate da terroristi suicidi di Al Qaeda, al pari di quelle che nelle stesse ore hanno colpito il mercato del quartiere sciita di Diyala e nelle vicinanze di due alberghi a Bagdad. Ebbene tutto ciò si risolve, sia in Occidente sia nel mondo musulmano, in una semplicistica macabra contabilità dei morti. Forse taluni reagiscono interiormente con un moto di indignazione. Probabilmente i più provano una malcelata soddisfazione nel collezionare, giorno dopo giorno, prove sanguinolente che confermano la tesi della «guerra ingiusta». Con l'implicita intenzione di far calare una cappa di silenzio e di indifferenza sui morti iracheni non appena le «forze di occupazione» straniere dovessero abbandonare l'Iraq. Immaginando che così si archivierà una volta per tutte una atroce tragedia scatenata dal «folle» e «odioso» Bush.
Eppure è così illogico nonché insensato il diffuso rifiuto di voler prendere atto della dimensione interna e internazionale dello stesso terrorismo globalizzato di matrice islamica che ha individuato nell'Iraq il fronte di prima linea della sua «guerra santa». Possibile che l'Onu, dopo aver legittimato il nuovo Stato iracheno e le forze multinazionali con le risoluzioni 1511 e 1546, non elevi la sua voce a difesa delle vittime del terrorismo? Possibile che la Conferenza per l'Organizzazione islamica non spenda mezza parola di cordoglio per dei musulmani trucidati? Possibile che Lega araba si preoccupi solo di patrocinare l'interesse dei gruppi iracheni sunniti più estremisti collusi con la cosiddetta «resistenza»? Possibile che l'Unione europea si trinceri dietro una assordante barriera di silenzio per non accentuare i conflitti al suo interno? Possibile che i cosiddetti partiti progressisti o riformisti rinneghino le istanze della maggioranza della popolazione irachena in lotta per la vita e per la libertà? Possibile che i sindacati restino inerti anche di fronte all'eccidio di 114 manovali iracheni lo scorso 14 settembre a Bagdad?
Quanto sta avvenendo in Iraq travalica ogni limite di sopportazione. Come possiamo non provare umana pietà per questi iracheni che vengono massacrati quali «apostati» e «nemici dell'islam» per il semplice fatto di essere sciiti, curdi o servitori di uno Stato sovrano legittimato dalla volontà popolare e dalla comunità internazionale? Non è più possibile chiudere gli occhi di fronte al fiume ininterrotto del sangue di fedeli in preghiera nelle moschee, di gente semplice accalcata nei mercati alla ricerca di che sfamarsi, di parenti delle vittime del terrorismo colpite anche loro dai barbari suicidi durante i funerali. Diciamo basta con la strage di innocenti in Iraq! Basta con i terroristi che nel nome dell'islam massacrano iracheni, arabi, occidentali, musulmani, cristiani, ebrei! Abbattiamo il muro dell'omertà che ci rende complici dei peggiori nemici della vita! Liberiamoci dalle catene ideologiche che imprigionano la nostra umanità! Prendiamo tutti insieme l'iniziativa di mobilitarci al fianco del popolo iracheno e contro il terrorismo, senza se e senza ma!
Magdi Allam
E’ assordante il silenzio in cui si consuma questa vera e propria carneficina da parte dei “resistenti” in Iraq, CONTRO CIVILI IRACHENI INNOCENTI. Un paese che ha subito un’infinità di torture, eccidi di massa, guerre e ora queste stragi volute nel nome di Allah. E’ vergognoso il comportamento di chiunque neghi questa evidenza, di chiunque cerchi di accollare la responsabilità di queste stragi all’Amerika e facendo questo, glorifichi e santifichi, quanto di più aberrante succeda nel mondo: stragi di gente comune. Condivido tutto lo sdegno di Magdi Allam e ne appoggio la battaglia ideologica: è ora che tutti, noi diciamo basta. E’ ora di mobilitarci non contro l’Amerika, ma contro il terrorismo e soprattutto a FAVORE del popolo iracheno.
 
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