Il sofà delle muse

Abbasso la Coca Cola e il Cuba...libre..

« Older   Newer »
  Share  
verbenasapiens
view post Posted on 17/11/2005, 16:38




Lotta dura contro la Coca-Cola

di Renzo Rosati

Meglio l'autarchico chinotto? Stesso antiamericanismo per MacDonald, Ibm, At&t, più recentemente Blockbusters, altre icone dell'«imperialismo» americano. Non ci sono a sinistra cose più serie di cui occuparsi? E poi: si comincia con la Coca-Cola e si finisce, spesso, col dare l'assalto alle vetrine
Non vorremmo trovarci nei panni di Sergio Chiamparino, sindaco ds di Torino, o della sua collega della Quercia, Mercedes Bresso, presidente della regione Piemonte. Hanno la val di Susa bloccata dallo sciopero generale, picchettata dai manifestanti, e nel capoluogo vengono recapitati buste con proiettili e altri avvertimenti per la faccenda dell'Alta velocità. Incombono le olimpiadi invernali, con relativi ritardi. E c'è la crisi della Fiat. Ma iconsiglieri comunali torinesi hanno individuato una diversa priorità: la messa al bando della Coca-Cola.
QUALE COMPATTEZZA
Ieri notte un ordine del giorno presentato da Rifondazione e dai Comunisti italiani è passato con 12 voti a favore, 11 contrari, sei astenuti e venti assenti. Stabilisce che lattine e bottigliette debbano sparire dei distributori posti negli uffici pubblici. Motivo: l'azienda di Atlanta è stata citata in giudizio dai sindacati di alcuni stabilimenti colombiani per violazione dei diritti umani.
Spaccata al proprio interno sull'Alta velocità e su due o tre cosette del programma di governo (tasse, lavoro, politica estera), l'Unione riesce spesso a compattarsi contro la Coca-Cola. Era successo pochi giorni fa a Roma, quando due municipi retti dall'estrema sinistra si erano opposti al passaggio della fiaccola olimpica, sponsorizzata dalla bibita made in Usa. L'estate scorsa la bottiglietta con le curve era stata cacciata dalla Festa dell'Unità di Firenze. E un anno fa l'università Roma Tre l'aveva allontanata dai propri distributori.
COLA-COLA BELZEBU'
Per Chiamparino un problema pratico, visto appunto che la Coca-Cola è tra gli sponsor dell'Olimpiade invernale. Per Walter Veltroni, il sindaco di Roma che pur essendo diessino si dichiara amico e appassionato dell'America,dal cinema al jazz, un motivo di imbarazzo. Per l'opinione pubblica un occasione per scherzarci su, ma anche per riflettere. Da sempre la Coca-Cola è il simbolo degli Usa. Anzi, per usare il linguaggio di una certa sinistra, «del colonialismo americano e dello strapotere delle multinazionali».
Per questo motivo la bevanda è stata osteggiata anche dai ragazzi di estrema destra, ancora infastiditi dall'esito infausto della guerra.
Negli anni Cinquanta si favoleggiò di clausole segrete nel trattato di pace, con le quali gli yankee ci imponevano di consumare un minimo annuo di Coca-Cola: mica uno scherzo, perfino Palmiro Togliatti vi accennò in Parlamento. La formula segreta della bibita, poi, ha alimentato ogni sorta di leggenda negativa: e le mamme politicamente corrette o radical-chic laproibivano ai bambini, che la bevevano di nascosto. Quando le Olimpiadi furono assegnate ad Atlanta, e non ad Atene, si disse che era per via delle prepotenza della Coca-Cola. E quando i marines furono inviati in tutte leguerre dove la sinistra era schierata dall'altra parte, dalla Corea all'Iraq, la Coca-Cola è stata messa pesantemente in discussione.
AUTARCHICO CHINOTTO
Meglio l'autarchico chinotto? La rivale Pepsi-Cola, considerata chissà perché più democratica e terzomondista? Stessa sorte, a ben vedere, è toccata ai MacDonald, all'Ibm, all'At&t, più recentemente ai Blockbusters:altre icone dell'imperialismo americano.
In Francia, l'unico paese al mondo che ha bandito la parola computer a favore dell'autarchico ordinateur, è questione di orgoglio nazionale. Da noi, invece, è materia di lotta politica. La Coca-Cola non viene discussa perché, magari, gonfia lo stomaco, ma per ciò che rappresenta. Come se si materializzasse un vecchio compagno di bagordi di George Bush.
Si potrebbe, appunto, sorriderne, se non fosse per un fatto; anzi due. Primo: non ci sono a sinistra cose più serie di cui occuparsi? Secondo: si comincia con la Coca-Cola e si finisce, spesso, col dare l'assalto allevetrine.

http://www.panorama.it/italia/capire_polit...1-A020001033594
Dove c' è gusto non c'è perdenza ..ma un chinotto suvvia...
 
Top
1 replies since 17/11/2005, 16:38   31 views
  Share