Rachael |
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| C'era stata quella frase pronunciata con l'orgoglio di chi, prima della fine, vuole ricordare il nome del suo Paese. Fabrizio Quattrocchi, ucciso a 36 anni dai terroristi islamici, non era in Iraq a rappresentare lo Stato italiano. Non era un soldato della missione Antica Babilonia. Ma per il suo essere « cittadino italiano » è stato ammazzato. E questo doveva essergli stato chiaro, per rivolgersi a quel modo ai suoi assassini: « Così muore un italiano » , disse togliendo il cappuccio. Hanno fatto il giro del mondo quelle parole. « Fabrizio Quattrocchi è un eroe » , disse alla televisione il ministro Frattini. Ma adesso l'Italia gli ha voltato le spalle. Non lo riconosce come vittima del terrorismo. Il giudice di Genova, Giuliana Melandri, non ha individuato un nesso di casualità tra l'evento ( il colpo alla nuca dell'ostaggio sparato dai fanatici dell'islam) e il terrorismo. Così ha dichiarato inammissibile la richiesta della madre dell'ucciso di ottenere i benefici previsti dalla legge ( la 206 del 2004). Eppure i terroristi avevano filmato l'esecuzione su un video consegnato alla tv del Qatar, Al Jazeera, con tanto di rivendicazione. Questioni burocratiche, cavilli giudiziari. Questi i motivi ufficiali del rigetto. Il codice dice che è compito della Prefettura ( in questo caso Genova, dove Quattrocchi risiedeva) trasmettere « l'istanza al ministero dell'Interno, con allegato un rapporto sulle circostanze dell'evento mortale, corredato di sentenza sui fatti criminosi » . Spetta poi al Viminale riconoscere « lo status di vittima del terrorismo » e i benefici economici indicati dalla 206. Un vitalizio di 1000 euro per i familiari, più altri 200.000 di elargizione. Il prefetto Giuseppe Romano, spiega che la pratica è stata istruita « ma mancano ulteriori elementi che devono essere eseguiti in sede giudiziaria » . Insomma serve una sentenza, la procura di Roma deve stabilire se dietro l'uccisione c'è la mano dei terroristi. « Un paradosso » , tuona Falco Accame, presidente dell'Associazione parenti delle vittime del terrorismo « è la prova che il riconoscimento di questo attributo si basa su un'opportunità politica e non risponde a nessuna logica razionale. Vittima è il civile che si trova nelle mani dei terroristi senza possibilità di difesa, abbiamo visto tutti com'è andata per Quattrocchi » . Graziella, sorella di Fabrizio, dice commossa: « Mi vengono i brividi se penso a ciò che gli hanno fatto. Sequestrato e ucciso. Mio fratello non è una vittima? Quali parole alternative si possono usare? Aspettiamo una risposta, fiduciosi. Come sempre » . Libero Oltre al danno anche la beffa...che schifo  |
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