Il sofà delle muse

Rinasce la cattedrale di Dresda

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Ishtar
view post Posted on 30/10/2005, 18:59




Rinasce la cattedrale di Dresda

Ricostruita la chiesa tedesca distrutta dalle bombe alleate nel 1945. In preghiera i figli dei piloti inglesi

BERLINO - Questa mattina, in ginocchio davanti all’altare, ci sarà anche Alan Smith. Alan, il capo dei fabbri di Londra che hanno ricostruito la croce d’oro sulla cupola; Alan Smith, il figlio di Frank, uno dei piloti della Royal Air Force britannica che nella sera di San Valentino del 1945 lanciarono 650 mila bombe e spezzoni incendiari su quella cupola, e sugli ospedali, e sul circo pieno di bambini, e su tutta la città intorno. «Mio padre seppe dal primo istante - parole di Alan - che era un’azione moralmente sbagliata». L’aria bruciò, a mille gradi di temperatura. Le installazioni militari sull’altra riva dell’Elba furono colpite solo di striscio, l’obiettivo privilegiato era proprio il centro della città: nelle intenzioni dichiarate dei comandi alleati quella doveva essere la fine della guerra, il colpo di maglio sulla Germania nazista attraverso il «terrore totale» imposto alle popolazioni civili. Invece fu la fine di Dresda, la meraviglia barocca d’Europa.
La «tempesta di fuoco» spianò 15 chilometri quadrati di palazzi, uccidendo fra le 30 mila e le 135-150 mila persone, forse di più: mai si è saputa la cifra esatta, in metà morirono perché l’ossigeno fu «prosciugato» all’istante dall’atmosfera intorno a loro. La Frauenkirche - la chiesa settecentesca di Nostra Signora, la «San Pietro» delle chiese protestanti di tutto il mondo e il più celebre monumento di arte barocca al Nord delle Alpi - restò in piedi come un mozzicone fumante: ma poche ore dopo, alle 10 esatte del 15 febbraio, sprofondò su se stessa, letteralmente dissolta dal calore. Seimila tonnellate di pietra sparirono anche sottoterra, insieme con l’angelo dorato che le sovrastava. Sessant’anni dopo, ricostruita uguale a com’era, la Frauenkirche sarà oggi consacrata con una cerimonia solenne davanti ai capi politici della nuova Germania, agli ambasciatori delle quattro potenze vincitrici della seconda guerra mondiale, e a 100 mila fedeli più qualche altro milione di persone collegate attraverso le televisioni.
Il rito sarà officiato dal vescovo luterano di Sassonia, ma l’omelia in tedesco sarà tenuta da Colin Bennetts, canonico emerito di Coventry, la cittadina inglese rasa al suolo in una notte di luna piena del 1940, da 449 bombardieri della Luftwaffe (furono distrutti 67.670 dei 75 mila suoi edifici), e divenuta - proprio come Dresda - simbolo di tutte le atrocità, perfino nel linguaggio parlato che oggi conosce il verbo «coventrizzare». Oltre alla croce della Frauenkirche alta 7,6 metri, opera dei fabbri londinesi, anche il duomo rococò di 78 metri è stato ridisegnato da architetti della Gran Bretagna, fianco a fianco con i colleghi tedeschi: il suo profilo, oggi, è lo stesso ritratto dal Canaletto nel 1747.

Così rinasce anche l’orizzonte urbano: dopo l’ultima guerra, il regime della Germania Est aveva rifatto Dresda secondo i gusti del «realismo socialista», e aveva restaurato altri monumenti. Ma l’anima della città pareva perduta per sempre. E la chiesa non era stata più ricostruita: la sua rovina doveva servire da monito contro le guerre. Ora, grazie a simulazioni tridimensionali sui computer, sono state «risistemate» nelle posizioni di un tempo 8 mila pietre originarie, distinguibili ancora oggi perché scurite dal tempo o dal fumo. I 180 milioni di euro della ricostruzione sono stati pagati all’80 per cento da sottoscrittori privati, come i duemila donatori inglesi, americani, canadesi e australiani della Fondazione Dresden Trust: fra loro, ancora una volta, ex-piloti - come l’australiano Harry Blanketts - o loro vedove, figli, nipoti. «Ha uno straordinario significato - dice Alan Russell, presidente della Fondazione - il fatto che la rinascita della chiesa sia giunta dai loro cuori, e dai loro conti in banca.

È il simbolo più grande del perdono, come la croce: non solo un’opera d’arte. Tutti hanno lavorato con l’anima. La Frauenkirche è un segno di pentimento, di riconciliazione: il segno della nuova Europa, della speranza e della pace». È stato ricreato sul modello originario anche l’organo Silbermann, che era stato inaugurato il primo dicembre 1736 da Johann Sebastian Bach. E migliaia di tuorli d’uova sono stati mescolati alle tinte degli intonaci per riavere il rosa degli affreschi originari, opera del veneziano Giovanni Battista Grone. Fra pochi mesi, Dresda festeggerà i suoi 800 anni di storia: appena in tempo.
Luigi Offeddu

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronach...30/dresda.shtml
Ah ma i morti di di Dresda sono di serie B.Mi hanno detto quando sono stata in questa bellissima città: "Sappiamo che i nazisti hanno fatto tanto male ma qui non c'era nulla di vitale da distruggere, solo gente che si era rifugiata in questa città ricca di arte..e ne sono morti molti di più di quello che si dice".Eppure c'è ancora chi fa polemica...
Oggi Dresda sta risorgendo: è tutta un cantiere ed ho visto la cattedrale ricostruita con due soli piloni di quelli orginari neri e il resto in pietra gialla alternata a volte con qualche pietra nera, vecchia, rimessa con amore nello stesso punto dove era nell'edificio originario.All'interno tutto è molto impressionante e si avverte come una atmosfera di morte ma anche di speranza che certi fatti non si ripetano più.Ci sono opere di arte contemporanea.Questa che riporto nella foto è la Pietà..
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Edited by Ishtar - 30/10/2005, 19:19
 
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Ishtar
view post Posted on 30/10/2005, 19:34




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ecco cosa restava della cattedrale protestante


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per non dimenticare gli orrori della guerra

 
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Maximus05
view post Posted on 31/10/2005, 08:21




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Il bombardamento alleato della notte di S.Valentino 1945 distrusse tutto: a terra di vede la statua di Martin Lutero (Deutsche Fotothek/Afp)

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2 replies since 30/10/2005, 18:59   819 views
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