Il sofà delle muse

Esiste , ORA, la libertà di parola?, o il mondo, ormai è in mano agli idioti, utili ovvio..

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verbenasapiens
view post Posted on 28/6/2005, 07:03






Dov’è finita la “libertà di parola e di opinione?”

Dov’è finita la “libertà di parola e di opinione?”
A che servono i mariti? A due principali incombenze: 1) comprare il pane; 2) buttare l’immondizia nel cassonetto all’angolo (dopo dure lotte sindacali sono riuscito a farmi esonerare dal passeggiare il cagnolino). Orbene, col favore delle tenebre intorno alla mezzanotte di oggi, sono sceso giù, su ultimatum muliebre, per recarmi a depositare un maleodorante quanto consistente sacchetto nell’apposito contenitore. Quest’ultimo, com’è noto, fa parte di una serie su ciascuno dei quali c’è scritto a che tipo di “ monnezza” è abilitato: solo plastica; solo “residui biologici”; solo materiale cartaceo; solo vetro, ecc.
Poiché il mio scarto della giornata consisteva in un po’ di tutto, mi sono fermato col sacchetto in mano di fronte ad uno di questi, preso dall’atroce dilemma di come rispettare il mio dovere civico: selezionare a mano, rovistando nella busta di plastica, gli avanzi del pesce e la cacca del gatto, da deporre nel contenitore “rifiuti biologici” da una parte, le bottigliette di vetro della birra dall’altra e così via, sinceramente non me la sono sentita di fare. Poi pensando che i rifiuti oggi valgono più dell’oro e chi li ricicla, contando sul nostro senso civico del rispetto del regolamento che impone la selezione, in realtà si arricchisce e, richiamando alla mente l’onerosa tassa impostaci dal comune, ho deciso di buttare il sacchetto sul primo che capitava. Lo so, non dovevo: vuol dire che mi organizzerò per una selezione a monte, anche se il gatto mi ha espresso la sua intenzione di non collaborare.

Espletata questa sofferta incombenza e ancora preso dal rimorso, decisi di sedermi su di una panchina per fumare il mio adorato sigaro toscano in santa pace, accarezzato da una piacevole brezza marina che mi alleviava dal sudore di una giornata quanto mai calda e afosa.
Dopo un po’ si sedettero, nella panchina accanto, due giovani e tra di loro si accese una vivace discussione sul problema degli extracomunitari e da lì il discorso si allargò all’EU, all’America, alle civiltà… insomma, come si usa dire adesso, si globalizzò. A quel punto il sottoscritto, diventato attaccabottoni come tutti i vecchi in pensione, entrai nella discussione complimentandomi anzitutto per i loro discorsi impegnati, all’una di notte e, soprattutto perché, da giovani qual’erano, non parlavano dei soliti, vacui, argomenti di discoteca, motorini et similia.

Ma la discussione, diventata ormai a tre, pur mantenendosi molto corretta, si animò quando uno dei due giovani espresse una serie di considerazioni, per me del tutto inaccettabili, nei confronti del ruolo dell’America nell’Iraq e verso lo stesso occidente.
La sua tesi era la solita: le mire di Bush sul petrolio, la colonizzazione americana del medio oriente e dell’occidente sfruttando la sua potenza economica e militare, ecc.
Mi permisi di replicare pacatamente che l’America, pur con tutti i suoi difetti, ci ha liberati dal nazismo, ha impedito che i partigiani comunisti italiani consegnassero l’Italia al blocco comunista di Tito e di Stalin, ci ha sempre aiutati nel momento del bisogno e, comunque quale alternativa questo mio giovane interlocutore avesse in mente se non quella di cedere alla pressione islamica, consentire un blocco antioccidentale e consegnarci alla Cina, a Cuba, alla Corea del nord o ad altri residuati del mondo comunista.

Mentre finivo di proferire queste parole, sbuca dal nulla un giovane molto robusto, tatuato fino alle narici e dall’accento romanesco, il quale mi afferra per il collo e inondandomi da un’atmosfera alcolica, mi grida in faccia : “Pezzo di m… sai io cosa ne faccio degli amici di Bush e dei Giudei come te?" Per fortuna in mio soccorso vennero i due giovani di prima e la stessa ragazza del giovinastro, la quale ultima ci avvertì di stare attenti perché era ubriaco fradicio.
Ritornai nel mio appartamento senza decidermi se rammaricarmi di più per la fine della libertà di parola per strada o per non essere più il campione di culturismo che fui da giovane.

Nicolò Vergata
da legnostorto
 
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Rachael
view post Posted on 28/6/2005, 08:52




Questi sono i frutti dell'indottrinamento su persone dal cervello grande quanto un gheriglio di noce, che bevono tutto, lo metabolizzano e lo trasformano in rabbia e odio....purtroppo quando si "costruisce" un individuo simile, non si può poi controllarlo e il risultato sono attacchi verbali razzisti, e vandalismo durante (ma non solo) le pie manifestazione per la pace.
 
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Pontormo
view post Posted on 28/6/2005, 17:51




ma , pare, che molti di loro siano intellettuali..ecco
 
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2 replies since 28/6/2005, 07:03   22 views
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