Il sofà delle muse

Ancora violenze...è ora di dire basta!

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Rachael
view post Posted on 21/6/2005, 14:07




Un'altra studentessa violentata a Milano La ragazza, 19 anni, era appartata con il fidanzato nei pressi del terminal del metrò di Molino Dorino. E' caccia agli aggressori
MILANO - Li hanno colti di sorpresa nella notte tra venerdì e sabato mentre erano appartati in una zona isolata alla periferia nord-ovest di Milano, non lontanto dal terminal del metrò di Molino Dorino. Lei, una studentessa di 19 anni, è stata violentata; il suo fidanzato è invece stato trascinato fuori a forza dall'abitacolo dell'auto, picchiato e violentato. Autori dell'aggressione tre uomini, con tutta probabilità extracomunitari. La polizia li sta ora cercando nelle tante baraccopoli che costellano la periferia milanese.
L'episodio è il secondo in due settimane nel capoluogo lombardo. Il 3 giugno due giovani furono sequestrati da un gruppo di cinque romeni, tra cui due minorenni, che violentarono a turno la ragazza in un campo della zona Sud della città. Di domenica, invece, la notizia dello stupro ai danni di una quindicenne in un parco di Bologna.
L'episodio di Molino Dorino è avvenuto attorno alle 2 del mattino. I due ragazzi se ne stanno tranquilli a parlare nell'auto quando all'improvviso due colpi li scuotono. Due finestrini vanno in frantumi. Il ragazzo viene estratto dall'abitacolo, gettato a terra, picchiato e poi tenuto fermo da due uomini mentre il terzo componente della spedizione si avventa sulla ragazza e abusa di lei davanti agli occhi del fidanzato, che nulla può fare per divincolarsi dalla presa. La violenza dura qualche minuto. Poi i tre rapinano i ragazzi di tutto quello che hanno in tasca e in auto: soldi, telefonini, orologi. Scappano a piedi e si disperdono nel buio.
L'allarme viene dato subito dopo. Le ricerche fino ad ora non hanno dato esiti, ma gli inquirenti non demordono. Gli agenti stanno scandagliando le molte favele della banlieue milanese. Alcune note e semiufficiali, altre nascoste tra la vegetazione che costeggia tangenziali, autostrade e ferrovie.

da Corriere.it

Edited by Rachael - 21/6/2005, 15:08
 
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salvatores
view post Posted on 26/6/2005, 19:55




L'omicidio dello stupro (ilgiornale)

Ida Magli

il Giornale - 25 Giugno 2005
Violentare una donna obbligando l’uomo che l’accompagna ad assistere allo stupro connota in maniera evidente il significato primario che questo tipo di violenza ha sempre avuto, in tutti i tempi, presso qualsiasi popolo: la vittoria sul nemico. Violentare le donne alla fine di una battaglia segnala, molto di più che la consegna delle armi, una disfatta totale, priva di onore, da parte del vinto e al tempo stesso un’ira, una rabbia, un odio pieno di disprezzo distruttivo da parte del vincitore. Sotto questo aspetto il pene è soltanto un’arma, un’arma reale che non ha nulla a che fare con il desiderio erotico, e che, in quanto supera i confini del corpo dell’altro, lo ferisce, l’annienta tanto quanto con una uccisione. Di fatto sostituisce l’uccisione.

I maschi sanno bene che in guerra questi comportamenti sono sempre avvenuti e continuano ad avvenire. Quello che i governanti, i politici, i leader della nostra società non vogliono ammettere ormai da molti anni è che una guerra endemica ci tormenta, ci incupisce, importata all’interno delle nostre ridenti città sotto l’egida della pace solidale, dell’accoglienza senza confini, della ottusa negazione dei bisogni naturali dell’uomo, dei caratteri che plasmano questi bisogni diversamente da individuo a individuo, da popolo a popolo. E, per favore, non cominciamo subito a parlare di razzismo. Gli italiani sono italiani e non la razza italiana, così come i romeni o i marocchini sono romeni e marocchini e non la razza romena o quella marocchina. Il problema vero consiste nella violenza e nell’odio che si scatena sia verso la propria terra che verso quella in cui arrivano, in coloro che non possono che disprezzarci per quello che siamo e per quello che appariamo ai loro occhi: dei vigliacchi. Ricchi vigliacchi che non difendono la propria patria, che elargiscono con compiaciuta benevolenza cibo, vestiti, scuole per «integrarli», ossia per allontanarli da tutto ciò che hanno amato e che amano. Questo significa forse che i violentatori debbono trovare delle giustificazioni? Certamente no. Ma non è punendone uno o due che risolveremo il gravissimo futuro che incombe su di noi e che i nostri governanti ci hanno voluto preparare a tutti i costi, senza tener conto del minimo buon senso, dell’ansia che sempre di più gli italiani hanno espresso nella speranza di essere ascoltati e di salvarsi. Un popolo è uguale a un individuo: possiede una personalità, un Io nel quale si identifica e si riconosce. Questo è vero per noi così come è vero per tutti gli stranieri che vengono da noi. Il livello di guardia è stato superato perché adesso sono molto numerosi: gli italiani non li sopportano più e gli stranieri si sentono di poter cominciare a imporsi e a vincere.

Non serve proporre castrazioni: queste vengono effettuate su individui portatori di patologie compulsive nell’ambito della sessualità. Gli stranieri violentatori non sono malati e debbono essere puniti in quanto responsabili di quello che hanno fatto. Occorre però configurare il reato di tentato omicidio proprio in base al principio che il pene è un’arma, viene usato come arma, e che il confine del corpo è delimitato all’esterno, non all’interno, come tutti sappiamo benissimo. La cicatrice che una violenza sessuale lascia sulla donna che ne è stata vittima non si cancella più.
A questo punto è indispensabile una riflessione ulteriore, una riflessione che riguarda la gestione della giustizia. Da noi è praticamente inesistente. O si eliminano i patteggiamenti, i benefici, i rinvii ai vari gradi di giudizio per anni e anni, oppure è inutile parlare di giustizia. Anche questa, del resto, una delle cause di disprezzo nei nostri confronti da parte degli stranieri immigrati. Non sulla nostra bontà saremo giudicati e apprezzati, ma sulla nostra giustizia.
da legnostorto

Articolo molto tosto questo ma su cui occorre meditare, credo
 
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1 replies since 21/6/2005, 14:07   23 views
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