Il sofà delle muse

Liberata Florence Aubenas

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Rachael
icon1  view post Posted on 13/6/2005, 08:49




PARIGI - Florence Aubenas e' in aereo e sta tornando a casa dopo 157 giorni di detenzione in Iraq.
La giornalista di Liberation, che era scomparsa il 5 gennaio scorso insieme alla sua guida irachena Hussein Hanoun, e' stata liberata ieri pomeriggio a Baghdad. La notizia e' stata comunque resa nota questa mattina, ma gia' ieri sera il presidente della Repubblica, Jacques Chirac, aveva personalmente avvertito i genitori di Florence, Jacqueline e Benoit. La giornalista ha passato la scorsa notte nell' ambasciata francese a Baghdad. E' stata visitata da un medico che l' ha trovata in buona salute. Era ''dimagrita, ma sorridente'', ha detto una fonte diplomatica. Intorno alle 12.30 di Baghdad e' salita su un aero per la Francia, e solo allora e' stata diffusa la notizia ufficiale della liberazione.
La sua guida Hussein Hanoun e' rimasto in Iraq dai suoi familiari, che hanno festeggiato il suo ritorno oggi con una grande festa tradizionale.
L' aereo con la giornalista fa scalo a Cipro, dove e' diretto un Falcon del governo francese - con a bordo il ministro degli esteri Philippe Douste Blazy e il direttore di Liberation Serge July - che riportera' Florence a Parigi, all' aeroporto militare di Villacoublay, nella regione di Parigi. L' arrivo e' previsto fra le 21:00 e le 22:00 di questa sera.

''Folli di gioia'' sono i familiari della giornalista, che hanno ringraziato i servizi francesi e la ''straordinaria mobilitazione'' attorno alla sorte di Florence. Jacques Chirac ha espresso ''la gioia della Francia intera'' e sottolineato ''la dignita'' dei genitori della giornalista, la madre Jacqueline e il padre Benoit.

Ansa.it


F I N A L M E N T E

 
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verbenasapiens
view post Posted on 14/6/2005, 20:03






Aubenas: i miei carcerieri mi hanno picchiata

La giornalista francese malmenata perché aveva scambiato alcune parole con un altro detenuto. «Mi tenevano legata e bendata»


PARIGI - Il suo sequestro non è stato certo una passeggiata e durante i 157 lunghissimi giorni della sua detenzione Florence Aubenas, l'inviata di Liberation, è stata anche picchiata dai suoi carcerieri. E questo solo per avere scambiato alcune parole con un altro ostaggio che si trovava detenuto nella stessa cantina.
IL SEQUESTRO - E' lei stessa a rivelarlo nel corso di una conferenza stampa a Parigi, trasmessa in diretta da alcune tv francesi. La giornalista ha ricostruito nell' incontro con la stampa tutte le fasi del suo rapimento e i primi giorni di detenzione. Florence ha dichiarato che «nessuno gli ha mai parlato di denaro», cercando di anticipare così - ha detto - qualsiasi domanda su un eventuale pagamento di riscatto. La giornalista ha riferito di essere stata rapita, insieme alla sua guida Hussein Hanoun, il 5 gennaio nel centro di Bagdad da «quattro uomini armati». Il gruppo che l' ha sequestrata - ha osservato - si è presentato come «movimento religioso sunnita».
LA LIBERAZIONE - La giornalista ha anche raccontato i momenti che
hanno preceduto la sua liberazione. I carcerieri chiamavano lei e Hussein semplicemente «numero 5» e «numero 6», come i detenuti di qualunque prigione identificati con il numero di matricola. Sabato 11 giugno li hanno chiamati verso le 11 di mattina e li hanno portati in una stanza. Hussein è stato fatto vestire con una tunica bianca, lei con gli abiti tradizionali delle donne irachene, vestito lungo e velo. «Poi hanno tirato fuori una cassa dove vi avevano riposto dei sacchetti di plastica - ha spiegato la giornalista -. In uno c’era il mio orologio e i miei orecchini, nell’altro il mio anello e l’orologio di Hussein. Mi hanno restituito anche la borsa con tutti i documenti, e i soldi. Una guardia mi ha detto: "Abbiamo preparato dei regali per lei". Mi hanno regalato due anelli e un flacone di profumo. Poi ci hanno dato due sedie. Era la prima volta che mi sedevo dal 5 gennaio. Ci hanno dato del te come a degli invitati e un pollo arrosto».
L'APPELLO IN VIDEO - Uno dei momenti che hanno caratterizzato la sua detenzione è stato il drammatico appello in video fatto circolare dai suoi carcerieri e nel quale la Aubenas chiedeva l'aiuto del deputato gollista Didier Julia. In realtà lei non voleva affatto rivolgersi al parlamentare, ma è stata costretta a farlo dai suoi rapitori per una strategia mediatica. All'epoca del sequestro dei due giornalisti francesi Christian Chesnot e Georges Malbrunot, Julia, deputato del partito di maggioranza Ump, aveva condotto di sua iniziativa una trattativa parallela a quella ufficiale ed era stato accusato prima dal governo Raffarin, poi dagli stessi giornalisti al momento del loro rilascio, di aver intralciato i negoziati che hanno condotto alla liberazione. «Ma non è possibile», ha raccontato di aver detto Aubenas ai suoi rapitori. «Mi ridicolizzerò, penseranno che sono matta!». Un altro video allora è stato girato. Ma qualche giorno dopo il leader del gruppo che teneva Aubenas rinchiusa in una cantina - bendata e legata mani e piedi - è tornato ad insistere: «Deve rivolgersi a Julia" - le ha detto il capobanda secondo il quale il deputato si sentiva"umiliato" dopo il caso Chesnot-Malbrunot, ed aveva perciò "voglia di vendicarsi" - «Sarà molto attivo, o quanto meno ci servirà per capire cosa fa il tuo governo»". Qualche giorno dopo il capo ha voluto vedere nuovamente Aubenas: «Avevo ragione, è formidabile, stai su tutte le telvisioni».

da corriere.it



Edited by verbenasapiens - 14/6/2005, 21:04
 
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1 replies since 13/6/2005, 08:49   14 views
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