Il sofà delle muse

L'Italia raccontata da Severgnini, pubblici peccati da Purgatorio perenne

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verbenasapiens
view post Posted on 8/6/2005, 14:53




L'ultimo mito: la villettina color arancio

L'Italia? Un purgatorio insolito.

Un labirinto affascinante ma complicato.

Si rischia di entrare e di girare a vuoto per anni
Anticipiamo due stralci dal libro «La testa degli italiani» di Beppe Severgnini (editore Rizzoli, pagine 249, 16,50), da oggi nelle librerie.

Prima però dovete capire una cosa: la vostra Italy non è la nostra Italia. Italy è una droga leggera, spacciata in forme prevedibili: colline al tramonto, olivi e limoni, vino bianco e ragazzi dai capelli neri. L’Italia, invece, è un labirinto. Affascinante, ma complicato. Si rischia di entrare e girare a vuoto per anni. Divertendosi un mondo, sia chiaro. Molti stranieri, nel tentativo di trovare l’uscita, ricorrono ai giudizi dei viaggiatori del passato - da Goethe a Stendhal, da Byron a Twain - che su di noi avevano sempre un’opinione, e non vedevano l’ora di correre a casa a scriverla. Questi autori vengono citati ancora oggi, come se non fosse cambiato niente. Non è vero: in Italia qualcosa è cambiato. Il problema è capire che cosa. I moderni resoconti rientrano, quasi tutti, in due categorie: cronache di un innamoramento e diari di una disillusione. Le prime soffrono d’un complesso di inferiorità verso la nostra vita privata (di solito contengono un capitolo sull’importanza della famiglia e un altro sull’eccellenza della cucina). I secondi mostrano un atteggiamento di superiorità davanti alle nostre vicende pubbliche (c’è sempre una dura condanna della corruzione e una sezione sulla mafia). Le cronache dell’innamoramento sono scritte, in genere, da donne americane, e mostrano un amore senza interesse: descrivono un paradiso stagionale, dove il clima è buono e la gente cordiale. I diari della disillusione sono tenuti quasi sempre da uomini inglesi, e rivelano un interesse senza amore: raccontano un luogo sconcertante, popolato da gente inaffidabile e governato da meccanismi diabolici. L’Italia però non è un inferno: troppo gentile. Non è neppure un paradiso: troppo indisciplinata. Diciamo che è un purgatorio insolito, pieno di orgogliose anime in pena, ognuna delle quali pensa d’avere un rapporto privilegiato col padrone di casa. Un posto capace di mandarci in bestia e in estasi nel raggio di cento metri e nel giro di dieci minuti. Un laboratorio unico al mondo, capace di produrre Botticelli e Berlusconi. Un luogo dal quale diciamo di voler scappare, se ci viviamo; ma dove tutti vogliamo tornare, quando siamo scappati. Un Paese così, come potete capire, non è facile da spiegare. Soprattutto se arrivate con un extra-bagaglio di fantasie, e alla dogana lo lasciano passare.
***
Uno spettro s’aggira per l’Italia: la villetta color evidenziatore. Giallo acido, arancio catarifrangente, verde chirurgico, blu chimico, azzurro dentifricio, carminio psichedelico: sono i colori sintetici che, da qualche tempo, macchiano il paesaggio. Uno gira l’angolo, si trova davanti un muro abbagliante e pensa: il proprietario ha sbagliato colore! Beh, sì e no. Il colore è stato scelto, e pagato: queste tinte speciali, a base di titanio o nichel, costano il triplo delle tinte normali. La decisione però è avvenuta su un campione di 4 x 4 cm, che ha indotto la signora a squittire «Carino!». Ma l’azzurro dentifricio, esteso sull’intera facciata, diventa inquietante; il carminio psichedelico - versione pop delle antiche case cantoniere - provoca scompensi; l’arancio catarifrangente è adatto solo alle visioni di un ministro ucraino o alle allucinazioni di un calciatore olandese. Ma ormai è fatta: il padrone di casa deve accettare la realtà. Ogni sera, rientrando, vede il suo evidenziatore immobiliare che si staglia in fondo alla via. Il trauma, d’inverno, viene in qualche modo attenuato: il buio precoce copre infatti l’errore cromatico (l’oscurità è sempre misericordiosa con l’urbanistica). Ma adesso, quando la luce estiva s’abbatte impietosa sui muri, è dura. Le rondini sceglieranno altri ripari, il postino si presenterà con gli occhiali da sole: ma il proprietario deve tornare nella sua villetta eversiva, ed espiare ogni giorno la sua pena.
Beppe Severgnini
il corriere.it
 
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