Il sofà delle muse

Nel mio taxi non si trasportano alcolici: islam intollerante

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Rachael
view post Posted on 13/10/2006, 13:59




Islam intollerante: dai tassisti che rifiutano la corsa a chi trasporta alcool alla fatwa a chi propone il dialogo
Due notizie provenienti da paesi lontanissima fra loro, ma che hanno in comune un problema quella della coabitazione con i musulmani integralisti.
La prima notizia è contenuta in un’ articolo di Daniel Pipes e riguarda i tassisti musulmani che prestano servizio all'aeroporto l'Aeroporto Internazionale St. Paul di Minneapolis (MSP), i quali hanno rifiutano di trasportare passeggeri che recano con sé alcolici perché come afferma uno di loro, Fuad Omar: “Questa è la nostra religione. Nella vita ultraterrena potremmo essere puniti se accettassimo di trasportare alcolici. Si tratta di un precetto coranico. È sancito dal cielo". La questione è diventata di pubblico dominio nel 2000 quando 16 tassisti musulmani rifiutarono di far salire un passeggero in possesso di alcolici, ma nel corso degli anni ha acquistato rilevanza a tal punto da diventare cruciale per il servizio clienti. Il numero dei tassisti musulmani è in continuo aumento e rappresenta già i tre quarti dei 900 presenti al MSP e nel settembre 2006 in media sono state rifiutate tre corse al giorno per tale motivazione. Per superare questo problema la Metropolitan Airports Commission (MAC) ha proposto una soluzione pratica: i tassisti che non sono disposti a trasportare alcolici sulle loro autovetture potrebbero esibire uno speciale semaforo montato sul tettuccio del veicolo che stia a indicare le loro convinzioni tanto ai taxi starters quanto ai clienti(entrerà probabilmente in vigore a fine 2006).
E se questa soluzione a livello pratico può essere accettabile non lo è a livello sociale per le gravi implicazioni che comporta, permettendo di fatto l’applicazione a livello statale della sharia, cosa che potrebbe avere serie ripercussioni sul mondo dei trasporti, nulla vieta infatti, che la richiesta venga avanzata in seguito anche da altri tassisti, a cui potrebbero seguirei i conducenti degli autobus ecc. L'intero sistema dei trasporti potrebbe dividersi tra osservanti islamici e coloro che non lo sono. E perché limitarsi all'alcool? I tassisti di diversi paesi già si rifiutano di far salire sulle loro autovetture i cani guida per non vedenti. E in futuro il divieto potrebbe riguardare le donne con braccia o capelli scoperti, omosessuali e coppie non sposate e in generale tutte le egole imposte dalla sharia ai musulmani.
Mi sembra evidente quindi COSA ci verrebbe a costare l’utopia del multiculturalismo, che di fatto si sta trasformando nell’imposizione da parte degli islamici della LORO cultura sulla NOSTRA

La seconda notizia riguarda la Svizzera ed è l’ennesima fatwa di morte, la novità è che NON riguarda il malcapitato di turno che ha osato criticare l’Islam,ma un intellettuale egiziano, cristiano copto, Adli Abadeer di 87 anni, che si occupa di affari e libertà religiosa a Zurigo, COLPEVOLE DI AVER PROMOSSO IL DIALOGO ISLAMO-CRISTIANO.La fatwa comparsa su internet e firmata dai “Sostenitori del Messaggero di Dio” lo condanna a morte perché ha cercato un dialogo tra musulmani e cristiani, organizzando simposi internazionali, da New York a Washington.
Il testo della fatwa minaccia al plurale, perché Abadeer è soltanto il ventisettesimo di una lista di trentatré persone, quasi tutti cristiani nati in paesi arabi trasferitisi in Europa e negli Stati Uniti. Come Wafaa Sultan, psichiatra egiziana che vive in California e che, dopo la condanna a morte, è sotto scorta, sorvegliata dall’Fbi. Sultan non ha dubbi sull’attendibilità della fatwa: “E’ stata fatta da un gruppo e non da un individuo – ha spiegato – Contiene informazioni personali sui destinatari, i nomi delle spose di alcuni di loro o dei figli”. Agli occhi dei fanatici i trentatré “hanno sostenuto i leader della ‘non credenza’ aiutandoli contro i nostri leader spirituali. Cooperano con i figli dei maiali e delle scimmie contro i nostri fratelli. Se non rispondono a Dio e al suo messaggero daremo loro la caccia in ogni luogo e in ogni tempo. Sono più vicini alla nostra spada che alle nostre scarpe. Conosciamo i loro nascondigli, le case, le scuole dei loro figli e le ore in cui le loro mogli sono sole a casa. Abbiamo dato i nostri ordini ai soldati di Dio di venerare Dio facendo scorrere il loro sangue e bruciando le loro case”.
In Svizzera, il caso di Abadeer, ha accentuato l’islamofobia. Carlo Silini, autore di un’inchiesta sull’islam svizzero, spiega al Foglio come sta mutando il progetto multiculturale da Lugano a Ginevra. “In Svizzera non ci sono imam e comunità accampati in periferie degradate, da noi esiste l’islam dei colletti bianchi, una sorta di pensatoio musulmano. Non è un caso – continua Silini – che a Ginevra vivano i due fratelli Ramadan, Tariq e Hani. Il primo è il volto più abile dell’islam del dialogo, buono per i talk show, il secondo incarna l’aspetto più duro. Hani scrisse sul Monde un articolo dove giustificava la lapidazione contro le adultere”. Gli è costata il posto (era docente in un scuola pubblica), ma a oggi non ha cambiato idea.
Stampatello dal Foglio
Gradirei capire come si può instaurare il dialogo con chi condanna a morte chi lo propone, SVEGLIARSI ormai è un obbligo perché la situazione peggiora di giorno in giorno, CHI ancora pensa che sia giusto accettare passivamente le imposizioni culturali degli islamici, è destinato a diventare SCHIAVO nel suo stesso paese.
Orpheus




 
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Maximus05
view post Posted on 15/10/2006, 07:32




la madre degli imbecilli e DRAMMATICAMENTE SEMPRE INCINTA..ma c'è anche troppa acquiscenza da parte di chi dovrebbe scandalizzarsi per certe idiozie
 
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1 replies since 13/10/2006, 13:59   112 views
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