Il sofà delle muse

Sgozzo sì, ma che colpa ne ho?

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verbenasapiens
view post Posted on 23/8/2006, 17:47




GRAZIE A GIULIANO AMATO - troppo buono, ministro, noi islamici avevamo chiesto la riduzione ad otto anni -, essendo trascorsi cinque anni dal mio arrivo in Italia, sono quasi cittadino italiano. Io appartengo alla categoria dei cosiddetti islamici moderati. Ho il soggiorno e un buon posto di lavoro in una fabbrica del Nord. Come operaio metalmeccanico son divenuto, con motivato orgoglio, islamico piemontese. A me i meridionali non piacciono. Sono iscritto alla Fiom- Cgil e mi sono fatto tutti gli scioperi e tutti i blocchi, stradali, autostradali, ferroviari, marittimi ed aeroportuali. Non mi perdo una marcia per la pace, contro Israele e gli americani. Brucio bandiere e se mi capita, seguendo l’esempio di D’Alema e di altri uomini delle istituzioni, la mia bella molotov la lancio volentieri, dove colgo colgo. Ho già promesso per le politiche il mio voto ai compagni antisionisti e dialogo volentieri con i preti no-global. Non spaccio droga, sebbene in famiglia qualcuno lo faccia ma nelle modiche quantità tollerate dal centrosinistra. Non violento donne e bambini, sebbene un mio cugino, islamico emiliano, in quel di Bologna, sia stato aduso nel 2005 allo stupro. Un magistrato, però, diede la colpa al governo Berlusconi. Non accoltello italiani, sebbene mio nipote abbia ucciso un ragazzo giunto a Gerusalemme per occuparsi di bambini palestinesi. Il nipote, però, è incolpevole. Intanto, lo ha subito perdonato il padre della vittima, che lo ha definito “povero Cristo”, aggiungendo: «Mio figlio vittima del clima d'odio nel mondo». Che l'abbia ammazzato Bush? Lo stesso Bertinotti, rielaborando propagandisticamente il lutto, si è ben guardato dal condannare l'assassino. Quel povero italiano è, forse, vittima della pigrizia intellettuale del cattocomunismo, cioè dell'illusione paternalistica e presuntuosa (ed assai razzista), secondo la quale l'homo occidentalis avrebbe il compito, con i suoi parametri e la sua sensibilità, di aiutare, curare e salvare l'umanità tutta, quand'anche diversa, diversissima, confliggente per usi, psicologia e mentalità. Non si chieda conto, quindi, a mio nipote dell'irresponsabilità di chi, in cotesta cruenta temperie, ha mandato quel ragazzo a Gerusalemme. Noi non ragioniamo come voi e così facendo, anzi, ci offendete. D'altro canto, io salvo Hamas, Hezbollah e quant'altri “fratelli musulmani”, visto che siete voi europei, da sempre, a finanziare la corruzione e il riarmo di quanti vogliono cancellare Israele. Stolidi, patetici euroimbecilli, i vostri aiuti umanitari gonfiarono il conto corrente di Arafat, sin oltre il miliardo di dollari, e tuttora consentono alla vedova di vivere in un lusso scandaloso. Ai bimbi palestinesi non arriva proprio niente, neanche un tozzo di pane, perché il resto dei soldi finisce in armi leggere e pesanti, razzi compresi. Io non ho colpe. Sì, è vero, ho squarciato la carotide ad un fratello, ma per l'ottima ragione che pregava svogliatamente e male. Che altro potevo fare? Sì, è vero, ho istituito con tutti i miei parenti un tribunale coranico, che ha condannato a morte mia figlia, femmina perduta innamoratasi nientemeno che di un cattolico. La sentenza è stata eseguita, dopo di che la ragazza è stata regolarmente seppellita col volto rivolto verso la Mecca. Tutto legale, tutto a puntino, tutto secondo la volontà del Signore. Dura lex, sed lex per chi lascia il burka. Non credo che l'aver professato e praticato la mia fede, la mia cultura, le mie usanze, la mia legge possa interferire in alcun modo con il rilascio del passaporto italiano. Io non metto becco nelle cose delle famiglie italiane e tantomeno in quella di Giuliano Amato, il quale la cittadinanza me la deve qui e subito, altrimenti m'arrabbio, cesso d'essere moderato qual sono e comincio a mettere bombe.
di Giancarlo Lehner

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