Il sofà delle muse

Cinema, la strana guerra (fredda)che divide Venezia e Roma

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petrus33
view post Posted on 13/8/2006, 19:35




ROMA - E' una guerra fredda, incruenta, sotterranea, ma pur sempre una guerra. Fatta di frecciate, di qualche polemica un po' più gridata, di paragoni tra i pregi e i difetti dei due contendenti. Protagonisti della tenzone, da un lato, il Festival cinematografico più antico del mondo - quello di Venezia, e scusate se è poco - e dall'altro l'ultimo arrivato, già agguerritissimo, del panorama italiano e internazionale: la Festa di Roma, che dal 13 al 21 ottobre celebrerà la sua prima edizione.

E la rivalità tra le due manifestazioni finisce per diventare, inevitabilmente, uno dei tanti tormentoni estivi. Forse un po' sottotraccia, ma capace di appassionare addetti ai lavori e cinefili di casa nostra. Pronti a giudicare, e a comparare, i due eventi. Con gli organizzatori che, al di là delle dichiarazioni diplomatiche di "buon vicinato", si vedono come il fumo negli occhi.

Certo, per Venezia i giochi sono fatti. Infatti la Mostra diretta da Marco Mueller - che si svolge, nella consueta cornice del Lido, dal 30 agosto al 9 settembre - il programma lo ha già presentato a fine luglio: un cartellone riconosciuto come di buon livello da tutti gli esperti, con due pellicole italiane molto attese in concorso (La stella che non c'è di Gianni Amelio, Mondonuovo di Emanuele Crialese), e con numerose star internazionali che potrebbero sbarcare al seguito dei film. Ma anche con alcune sconfitte brucianti: restando sul fronte del made in Italy, hanno preferito Roma a Venezia Paolo Virzì e Francesca Comencini.

Ma è sul versante internazionale che la guerra è certamente più accesa: grazie al fascino intramontabile della città eterna, alle capacità di convinzione del sindaco Walter Veltroni e dell'artefice della Festa del cinema Goffredo Bettini, Roma ha fatto - e continua a fare - una durissima concorrenza a Lido. E così, in attesa di conoscere, a metà settembre, il programma della manifestazione, gli organizzatori hanno già portato a casa la presenza di due divi di livello planetario, due veterani, due uomini dalla fortissima personalità e sicuramente capaci di catturare l'attenzione dei media. E cioè Sean Connery e Robert De Niro.

L'attore scozzese, che negli ultimi anni si è fatto vedere pochissimo sulle passerelle cinematografiche, riceverà a Roma l'Acting Award. E ha anche collaborato a selezionare i film che verranno proiettati nella retrospettiva a lui dedicata: da 007 dalla Russia con amore (1963) a Scoprendo Forrester (2000).

E' notizia di oggi, invece, l'ufficializzazione della partnership tra la Festa di Roma e il newyorkese Tribeca Festival, creatura prediletta di De Niro. La kermesse capitolina ospiterà alcuni titoli già selezionati dal Tribeca nella sua ultima edizione (primavera 2006); mentre alcuni film del cartellone romano emigreranno nella Grande Mela nel 2007. Insomma una collaborazione stretta, all'ombra del grande divo di Taxi driver. Che, tra parentesi, negli ultimi anni è diventato anche grande amico del presidente della Provincia Enrico Gasbarra.

Si dirà: è normale che Roma - patria di Cinecittà, set di tanti film italiani e internazionali - cerchi di accaparrarsi personalità di prestigio, al suo debutto nel mondo dei festival cinematografici. Il fatto è che, come le date dimostrano, la vicinanza con Venezia rende inevitabile l'alternativa: un regista italiano, o americano, che vuole promuovere un film, deve inevitabilmente scegliere tra le due manifestazioni. Così come il pubblico: non tutti possono permettersi, per tempo e per denaro, una doppia trasferta così ravvicinata. Dovendo magari pagare sia l'albergo che i biglietti per le varie anteprime.

Da qui una serie di malumori, più o meno striscianti, che dividono le due città. Più forti da parte di Venezia, finora abituata all'assoluto monopolio italiano. Uno stato d'animo non proprio collaborativo che ha raggiunto il suo culmine due giorni fa, quando il sindaco della città lagunare, Massimo Cacciari, è sbottato: "Se lo Stato dà i soldi alla Capitale per la Festa del cinema, metto mano alla pistola". Il riferimento è al fatto che gli organizzatori della kermesse romana hanno sempre affermato con orgoglio la propria indipendenza finanziaria, garantita dai molti sponsor. Ma adesso si vocifera di un possibile finanziamento pubblico, via Cinecittà, per mettere su il galà finale della manifestazione.

Ma non è solo questione di quattrini. La rivalità si esprime anche sui contenuti: Cacciari bolla la festa di Roma come non culturale ma "nazional-popolare"; l'assessore alla Cultura della capitale, Gianni Borgna, gli replica ricordando l'organizzazione carente della Mostra di Venezia, gli spazi non adatti (il nuovo Palazzo del Cinema ancora da venire), i pochi ristoratori e albergatori del Lido che taglieggiano il pubblico. La guerra, insomma, prosegue. Sotterranea e fredda, malgrado il ferragosto alle porte.

http://www.repubblica.it/2006/08/sezioni/s...ta-di-roma.html
 
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