Il sofą delle muse

Afghanistan: Pdci non arretra, e' ancora lo stallo

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Maximus05
view post Posted on 2/7/2006, 20:12




La dialettica sulla questione Afghanistan all'interno dell'Unione, e dello stesso fronte radicale dell'alleanza, sembra dover assumere a breve i contorni di una guerra di logoramento tra le varie anime del centrosinistra, combattuta a suon di comunicati al vetriolo, annunci di inziative parlamentari o extraparlamentari o quant'altro. I segnali inviati in una pausa della lunga direzione del Pdci da Oliviero Diliberto inducono infatti a pensare che lo stallo sia destinato a durare lungo tutto l'iter parlamentare che attende i due provvedimenti licenziati ieri dal Cdm e che culminera' col voto al Senato. ''Con uno sforzo di buona volonta' - ha affermato Diliberto - si potra' trovare una soluzione", aggiungendo pero' che il suo partito aspetta "che il disegno di legge sulle missioni all'estero arrivi in Parlamento e li' lo valuteremo insieme ad eventuali mozioni ed ordini del giorno.



Aspettero' - ha detto inoltre Diliberto - di sentire cosa diranno in proposito D'Alema e Parisi, tenendo fede alla mia contrarieta' alla partecipazione italiana ad una missione di guerra''. Come in ogni sua dichiarazione delle ultime settimane, Diliberto ha tenuto a precisare che il Pdci "non fara' mai cadere il Governo", ma allo stesso tempo ha chiesto a Prodi di rifiutare ufficialmemte i voto della Cdl e non ha rinuciato tenere alto il tono della competition con il Prc, lanciando una stoccata a quanti, con suo stupore, "sono pronti a dire si' a un decreto che per otto volte hanno bocciato".

Immediata la risposta da via del Policlinico, giunta sotto forma di una nota diramata dal capogruppo al Senato Giovanni Russo Spena: "Il Prc non si e' schierato a favore della missione in Afghanistan. Al contrario ha impedito che si realizzasse quel piu' massiccio coinvolgimento dell'Italia nella missione richiesto fino all'ultimo minuto dal comando Nato. Fingere di non vedere i passi avanti compiuti in tempi molto brevi e assumere posizioni che minacciano di azzerare tutti i progressi fatti rivela solo un cinismo politico tanto estremo quanto di piccolo cabotaggio".

Ma le accuse a Dilberto, anche oggi, sono giunte dalle componenti riformiste e moderate dell'Unione. Nel caso di Antonio Di Pietro, il cinismo evocato da Russo Spena si e' trasformato in "infantilismo politico", mentre dall'ufficio politico dell'Udeur Clemente Mastella, facendo eco a quanto affermato nei giorni scorsi dal ministro della Difesa Arturo Parisi, ha affermato che "se ognuno vota come vuole, al di fuori di logiche di coalizione, diventa reale il rischio di essere battuti al Senato. E in questo caso a una maggioranza che non sarebbe piu' tale non resterebbe che la strada obbligata di elezioni anticipate''. Un pressing sui dissidenti pacifisti che continua a non dare i suoi frutti, dal plotone degli intransigenti si e' segnalato oggi il senatore della minoranza leninista del Prc Claudio Grassi: "Le nostre scelte non le stiamo facendo a cuor leggero e che esse sono motivate dal fatto che sul finanziamento della missione in Afghanistan siamo sempre stati contrari". (baz)

da il Velino
 
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