In libreria un nuovo saggio su Destra e Sinistra di Tonino Perna
L'autore spiega perché alcune idee e valori considerati di sinistra 10 anni fa, oggi sono difesi dalla destra e viceversa
MILANO - Cos'è la destra, cos'è la sinistra, cantava Giorgio Gaber ormai 14 anni fa. Perché alcune idee e valori che erano considerati di sinistra negli anni '90 sono difesi oggi dalla destra e viceversa? si chiede oggi Tonino Perna, in «Destra e Sinistra nell'Europa del XXI secolo» (Altraeconomia, 180 pagine, 10 euro).
BRICOLAGE POLITICO - Un saggio fresco di stampa dove l'autore, che insegna Sociologia economica all'università di Messina, definisce quello in corso un tempo di «bricolage politico». Prendete per esempio la questione del federalismo, nata come ragion d'essere della Lega e poi adottata dalla sinistra (per quanto non nell'accezione di devolution). Che ha fatto suoi anche i temi della sicurezza, della liberalizzazione delle professioni e della lotta ai monopoli, da sempre cavalli di battaglia della destra liberale. Viceversa il garantismo, atteggiamento per anni proprio della sinistra italiana, dopo l'ascesa di Berlusconi è diventato il refrain della destra. A livello internazionale la difesa delle tradizioni e dei prodotti locali tipica della destra è diventata la parola d'ordine del movimento no-global. «La stessa battaglia contro la Tav fa leva su un concetto di identità locale, da sempre patrimonio della destra» spiega Perna.
La copertina del nuovo libro di Tonino Perna su destra e sinistra
COME AL SUPERMARKET - Questo «bricolage politico» è più evidente a livello dei comuni cittadini: «Verso gli immigrati per esempio molti elettori di sinistra hanno la stessa rabbia e paura dell'elettorato di destra» osserva l'autore. E nelle botteghe di commercio equo, di matrice sinistrosa, si trovano molti clienti che votano a destra. Così come c'è chi apprezza Bertinotti ma poi nel segreto dell'urna mette la croce al centro perché sente più tutelati i suoi interessi. Un po' come al supermarket, il cittadino sceglie cosa mettere nel carrello: «Non c'è più un sistema coerente di valori, un quadro di riferimento chiaro e omogeneo, così la stessa persona si ritrova a combinare scelte ritenute di destra con altre considerate di sinistra» considera Perna.
LA LEZIONE DI BOBBIO - Per lo studioso tuttavia questo non significa che la distinzione tra destra e sinistra non abbia più ragion d'essere. Tant'è che recupera la lezione di Norberto Bobbio: in particolare nel saggio «Destra e sinistra» del '94, il filosofo era arrivato alla conclusione che ciò che caratterizza la Sinistra è una tensione verso l’uguaglianza e ciò che caratterizza la Destra è un'accettazione delle disuguaglianze sociali, percepite come un elemento naturale insito nella società. Piuttosto Perna spiega il bricolage politico dei nostri tempi così: la netta differenza di un tempo tra i militanti e gli elettori dei due schieramenti passava attraverso una diversa visione del mondo, dell'evoluzione della società e dei suoi fini.
LA POLITICA SFORA NELLA MORALE - Oggi invece la contrapposizione politica tra destra e sinistra è transitata dalla sfera economica e sociale alla sfera morale. Così in politica si parla di coppie di fatto, diritti dei gay, aborto, religione, ma guai a parlare di modelli produttivi. Del resto chiunque sia al governo ha come le mani legate: «I margini di manovra per modificare la realtà economica sono ristretti, vincolati dal debito pubblico e dalla globalizzazione. «Ma sui temi morali la sinistra è più debole, meno compatta, si ritrova a giocare quasi in campo avversario, mentre la destra ha una sua coerenza» rileva Perna. Chissà come andrà a finire quest'epoca di transizione segnata dalla paura del declino dell'Europa: «Nessuno può prevedere l'esito di queste trasformazioni - chiosa l'autore - ma in ballo ci sono il futuro dell'Europa e della convivenza pacifica nel mondo».
A. Mu.
corriere.it
