Il sofà delle muse

La costituzione italiana: vediamo

« Older   Newer »
  Share  
verbenasapiens
view post Posted on 11/6/2006, 16:56




Ho letto uno spettacolare post di Antonio sul suo blog invisigoth, blog su cui spero torni a scrivere presto con la sua verve irruente e con la sua oratoria trascinante.Mi ha ricordato il monologo di Norton nel bellissimo film di Spike Lee dal titolo la 25° ora, una delle cose più belle di tutto il film : lo ho apprezzato molto per quello, tantissimo, che di vero afferma, per al serie: quando si è arrabbiati è moglio sfogarsi e quando si è arrabbiati e ci s sfoga, vengono fuori davvero tante verità che sarebbe ora cominciassero a essere evidenti a tutti, anche a quelli che si puliscono la bocca con la solita frase :politically correct..Ma la verità non può essere mai politically correct.Antonio cita gli articoli di una Costituzione che francamente ritengo abbastanza datata e che va cambiata.Allora sono abdata su google e mi sono letta gli articoli della nostra costituzione, alcuni sono veramente stupefacenti( non dico che siano stati scritti sotto l’effetto di stupefacenti..ci mancherebbe, ma insomma..).La costituzione italiana emanata nel 1947 tratta di : Principi fondamentali, Diritti e doveri dei cittadini,rapporti etico-sociali, rapporti economici, rapporti pubblici.Questi sono svolti nella prima parte.La parte seconda tratta dell’ordinamento delal repubblica .Per ora mi soffermo sulla parte prima e su alcuni articoli
Art. 1. L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
C’è da chiedersi la repubblica sul lavoro di chi si fonda e se si ha rispetto o no per chi lavora e con il suo lavoro,vero, non fittizio, tanto per far vedere e/o passare la giornata, fa sì che tale repubblica possa esistere.Questo i sinistri e la loro appendice caudale lo sanno?Non sembra
Art. 2. La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Cosa si intende per diritti inviolabili dell’uomo?Per caso si intende anche la libertà di espressione e la libertà di realizzarsi al meglio?E quali sarebbero i “doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”?I sinistri e la loro appendice caudale li conoscono, fanno di tutto perché questi doveri siano tali per tutti e non solo per la parte politica loro avversa?
Art. 3. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoii di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la liberta e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Ah davvero?Non mi pare che sia così: per i sinistri e la loro appendice caudale certamente la controparte politica non ha pari dignità sociale, né è uguale a essi e anzi neanche lo stordito capo del governo è convinto di questa pari dignità dato che definisce la controparte politica( più del 50% dei votanti) come ignorante ( solo il 30% dei laureati votano a destra), cretina e plagiata ( dalla Tv) e disonesta( non paga le tasse, non rispetta il codice delal strada etc).Inoltre tale controparte politica è definita sempre come FASCISTA ergo a tale controparte politica si nega qualsiasi diritto di parola e la si criminalizza con una terminolgia desuet e fuori tempo .Ritorno al futuro..roba da fantascienza o pensiero di Prrrrrroodi..tanto pari siamo.
Art. 4. La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilita e la propria scelta, una attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società
Ah e se lo dice la costituzione allora perché vogliono abolire la legge Biagi e vogliono far lavorare solo quelli della loro famigghia allargata ai clientes, ben protetti, ben tutelati, pen pasciuti, mentri gli altri, quelli non facenti parte della famigghia sono de reprobi cornuti ( senza lavoro) e razziati ( fascisti mentitori)?E il lavoro che loro, i sinistri auspicano a quale “progresso materiale o spirituale della società” porta se in genere i membri della famigghia non sanno e non vogliono fare NULLA?Del resto basta dare uno sguardo a cosa è ridotta L’ITALIA PER CAPIRE A COSA MI RIFERISCO
Art. 7. Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.
Art. 8. Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.
Ah..e allora perché tanti sinistri e loro appendice caudale mettono bocca in questioni etico-morali come la difesa della vita ?Si dirà che la Chiesa influenza troppo la politica.Ma è colpa della Chiesa se il leader del governo è un cattocomunista bolso e il leader della margherita da ex mangiapreti radicale si è trasformato per opportunismo, in un baciapile delle gerarchie vaticane e di quello che , giustamente, affermano?Ah dimenticavo che il sor cicoria, al secolo Rutelli è uno di quelli sul cui lavoro certamente non è stata fondata la repubblica italiana.E su questo non ci piove
Art. 9. La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Veramente ora la repubblica tramite il veltronismo tutela solo guitti leccapiedi della sinistra e taccio della ricerca scientifica e tecnica dato lo stato pessimo in cui versa l’Università grzie anche alla riforma Berlinguer..notorio genio di sinistra sinistrante
Per ora mi fermo qui ma ho intenzione di continuare a discutere gli articoli della “nostra” intoccabile Costituzione
Verbena
 
Top
verbenasapiens
view post Posted on 13/6/2006, 19:43




La Carta dei vincitori

Il fuoco di fila della sinistra sulla riforma costituzionale approvata dal centrodestra, su cui si voterà il 25-26 giugno, avviene su tre schiere. La prima, a scopo distruttivo, consiste nelle dichiarazioni negative sulla riforma: la parola d'ordine è «pasticcio». La seconda, a finalità costruttiva, consiste nella dichiarata intenzione di aprire un tavolo per una riforma condivisa ma solo se vince il No. La terza, minoritaria ma significativa perché potrebbe nascondere il vero obiettivo, sostenuta in particolare da Oliviero Diliberto, ma in larga misura anche da Oscar Luigi Scalfaro, è che la Costituzione del 1948 va bene così com'è (riformata dal centrosinistra per quanto riguarda il Titolo V, dando origine davvero a un «pasticcio», come testimonia il contenzioso tra Stato e Regioni presso la Corte costituzionale).

Il fronte contrapposto, quello del centrodestra, ha ceduto quello che era cedibile: ha ammesso che la sua riforma può essere perfezionata, e comunque integrata dal federalismo fiscale (su cui conviene anche la sinistra), ma insiste su un punto: deve vincere il Sì perché solo in tal modo la sinistra, che è maggioritaria, sarà costretta a intavolare trattative per una riforma condivisa. Se vince il No, invece, la sinistra resta con le mani libere: può aprire trattative o può tenersi la Costituzione che c'è anche se a parole dice che va riformata.

Allora bisogna mettere in campo un altro argomento per fare riflettere chi pensa di votare No e chi pensa di astenersi perché, alla base di queste due intenzioni, c'è un convincimento comune: che la Costituzione che abbiamo (quella del 1948 con la riforma parziale del 2001 fatta dalla sinistra) in fondo è andata bene per sessant'anni e, secondo Scalfaro, si può dire ancora giovane.

Il punto è che quella Costituzione non andava bene. E ciò per due motivi. Il primo, che dovrebbe essere caro alla sinistra, è che «fu scritta dai vincitori». Ma la sinistra, sempre pronta a denunziare «la storia scritta dai vincitori», tace sul punto perché essa era dalla parte dei vincitori. Il secondo è che, dal punto di vista dell'ingegneria costituzionale (tralasciamo l'aspetto ideologico del compromesso tra ala liberale, ala cattolica e ala marxista), cioè dal punto di vista intrinseco del documento, non ha funzionato. È comodo, come fanno alcuni costituzionalisti, dire che è soggetta a una interpretazione flessibile. Di fatto, non ha impedito la partitocrazia; ha favorito la sindacatocrazia e ogni sorta di corporativismo; ha favorito l'instabilità governativa (con la media di un governo all'anno); ha depresso il potere del Governo, riconquistato con l'espansione dell'attività per decreto che però ha scardinato il ruolo legislativo proprio del Parlamento; non è riuscita a impedire la deriva dei conti pubblici perché ha lasciato crescere il debito pubblico fino al 120% del Pil (bel modo di rispettare il principio della copertura della spesa secondo l'art. 81); ha consentito che il sistema politico, che essa avrebbe dovuto incanalare con le proprie «regole», arrivasse al collasso del 1992-1994; e, grazie a questo collasso, ha consentito che alcuni organi - presidenza della Repubblica, Corte costituzionale, Consiglio superiore della magistratura - allargassero le loro sfere di potere in modo surrettizio.

Ecco una ragione fondamentale per votare Sì e modificare sostanzialmente la Costituzione del 1948. Così, se la sinistra vorrà, potrà partecipare a una ulteriore rifinitura dato che c'è tutto il tempo, e le si impedirà di rinchiudersi nel fortilizio della Costituzione del 1948, modificata nel 2001 nel suo interesse politico e non dello Stato.
di Alessandro Corneli
da legnostorto


di giornta
 
Top
1 replies since 11/6/2006, 16:56   59 views
  Share