Il sofà delle muse

Referendum, i Poli al duello sulla Costituzione

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antoine doinel
view post Posted on 2/6/2006, 19:43




ROMA—Terzo appuntamento elettorale in meno di un mese emezzo. Il 25 e il 26 giugno gli italiani tornano ai seggi per il referendum confermativo sulla riforma costituzionale che ridisegna l’architettura dello Stato introducendo federalismo, premierato forte e riducendo il numero dei parlamentari. Quell’impianto fu varato nel 2005 con i soli voti del centrodestra ma senza la maggioranza dei due terzi che l’avrebbe posto al riparo della consultazione popolare. Questa, a differenza del quesito per abrogare delle norme, non richiede il quorum. Se prevalgono i sì entra subito in vigore la devolution mentre per il resto si dovrà attendere il 2011 e, nel caso del Senato federale, il 2016. Se vincono i no resta valida la Costituzione modificata nel 2001 dal centrosinistra.
VERTICE — Archiviato il risultato delle Amministrative, i partiti si preparano al nuovo appuntamento. Oggi ci sarà un vertice della Cdl nella residenza di Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli per concertare la campagna sino al 25 giugno. Ieri si è tenuta la Direzione dei Ds che ha fissato una linea che Piero Fassino sintetizza così: «Attorno al no al referendum sulla riforma della Costituzione vogliamo unire non solo il centrosinistra, ma tutti coloro che pensano che questo sia un brutto pasticcio. Ci rivolgiamo a tutti gli elettori, compresi quelli del centrodestra ». «La vittoria del no — rileva Massimo D’Alema — apre la strada al dialogo vero per fare riforme insieme e farle bene».
Per l’abrogazione anche le principali riviste cattoliche, da Aggiornamenti sociali a Jesus e Nigrizia. «Chiederemo — precisa poi Fassino — il voto per l’oggetto di questa consultazione, il referendum non è la rivincita delle elezioni politiche, almeno non sarà così per noi». E aggiunge che per «portare a compimento la lunga transizione e cambiare la Costituzione, è necessario sgombrare il campo da una brutta revisione istituzionale, quella della Cdl, che è un serio ostacolo al nuovo progetto». «La nostra è una buona riforma », replica Fabrizio Cicchitto, vicecoordinatore di Forza Italia, che annuncia una campagna per difendere il lavoro fatto dalla Cdl attraverso un impegno diretto di Silvio Berlusconi. Tuttavia, il vicecoordinatore ammette che «sarà l’occasione di un nuovo scontro tra centrodestra e Unione. Non sarà, cioè, risolutivo ma neppure un piccolo scontro. La vittoria dei sì dimostrerà la non sintonia della sinistra con la maggioranza del Paese». E Giulio Tremonti aggiunge: «Se passa il no l’Italia torna indietro. La conferma della riforma sarebbe, invece, un passo avanti per poi migliorarla insieme».
MANIFESTI—Anche Alleanza nazionale si sta attrezzando. È stato preparato un manifesto da affiggere in tutto il Paese e il capo dei deputati Ignazio La Russa proporrà che «ogni parlamentare organizzi almeno un evento promozionale a settimana nella propria zona d’origine». A noi, argomenta La Russa, «la riformapiace perché riduce il numero dei parlamentari, contiene norme doverose di stampo federalista e presidenzialista, oltre a quelle antiribaltone».
Si impegneranno, ma senza strafare, anche quelli dell’Udc, che giudicano la riformamigliorabile. Il via libera ufficiale al sì giungerà martedì prossimo dopo gli stati generali del partito. L’orientamento della campagna sarà, fanno sapere dall’entourage di Pier Ferdinando Casini, quello di «evitare una politicizzazione che potrebbe avere l’effetto di un boomerang». Una campagna a tappeto è quanto ha deciso il gruppo dirigente del Carroccio: «Con manifesti, gazebo, comizi — annuncia Roberto Calderoli — spiegheremo il merito di una revisione che rende più moderna l’Italia e che consentirà alle Regioni del Sud di essere maggiormente garantite».
Lorenzo Fuccaro
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politic...1/fuccaro.shtml
Bene , cercheremo di capire cosa scegliere..
 
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