Il sofà delle muse

Le Iene al processo

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antoine doinel
view post Posted on 9/5/2006, 21:04




Giulio Golia fa incursione al processo di Biscardi e smaschera Aldo



di Angelo Fumo


Capelli rossi di vergogna. Questo ci si aspettava come tratto distintivo dal «carota nazionale». Il caso intercettazioni, infatti, ha pesantemente coinvolto anche lui e la sua trasmissione, evidenziando i rapporti strettissimi intercorsi, recentemente, tra Moggi e Fabio Baldas. Fabio Baldas, si, ex designatore aribitrale anche lui. Ora invece si occupa dello spazio moviola, proprio nel programma di Biscardi. Il famoso «processo». Il buon Baldas, praticamente, concordava al telefono i vari pesi e le varie misure da adottare in trasmissione nei confronti degli arbitri. Al telefono, si. Ma con chi? Con Luciano Moggi, naturalmente. Il protagonista assoluto di quest'ultimo scandalo nostrano. Durante le consultazioni pre-diretta, in sostanza Luciano si preoccupava di tutelare i suoi protetti. Un rapporto, insomma, che se non altro porta in luce una certa intimità. Una connivenza, se vogliamo. Ed invece quei cappelli rossicci di Biscardi, illuminano a centro schermo una nuova vergona. Quella che nega anche l'evidenza.

Il conduttore, infatti, apre con la notizia del giorno: le dimissioni Carraro. Usando per altro i suoi toni tipici da mercato popolare. Ma non è questo il punto. Il punto è che tutto ci viene presentato, come l'ennesima vittoria del processo. Il conseguimento di un fine sostenuto a lungo in quello studio: la pulizia definitiva del calcio. Un dettaglio, però. Non si fa mai riferimento preciso a Moggi. L'unico nome che viene pronunciato, è appunto quello del dimissionario Carraro. Come se non ci fosse stato un evento scatenante per quel gesto. Anzi. Biscardi rivendica i meriti di questo risultato. Fino al punto di esprimere una timida e giocosa candidatura, per il nuovo corso del calcio. Una diretta espressione del «processo», un uomo scelto tra i candidi «smacchiatori» di quel palco: Xavier Jacobelli. Poi in chiusura il bravo Aldo, legge qualcosa di preparato. Qui si parla di Moggi e delle telefonate. Però lui fa presto a sminuire tutto. Si tratta di chiacchiere scherzose.

Perché il processo dopo tutto è ancora il paladino storico della giustizia nel calcio. Peccato che altre trasmissioni non siano d'accordo. Striscia la notizia, per esempio, che nei giorni scorsi ha creduto di consegnargli il tapiro. Non solo. Staffelli lo ha anche incalzato su un presunto regalo generoso ricevuto da Moggi. Un orologio da ventimila euro. Però Aldo nega. E dice che l'unico orologio ricevuto da Moggi, è quello relativo al centenario della Juve. Di valore molto inferiore. Così inferiore che richiama l'ironia di un'altra trasmissione, quella delle Iene. C'è Giulio Golia, infatti, seduto in prima fila durante la diretta di ieri del processo.

Truccato e camuffato, per non farsi riconoscere. Mentre i suoi colleghi, in diretta anche loro, seguivano attenti su Italia uno. Missione: consegnare ad Aldo l'orologio del decennale delle Iene. Purtroppo l'incursione riesce a metà, perché il blitz di Golia è stroncato dal lancio di una televendita. Resta l'intenzione, però. Comune a tutte le trasmissioni di denuncia e di verità, che, per fortuna, esistono. E tra cui, naturalmente, non figura il processo.

Tratto da: www.inniurbani.it


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