ROMA - Anche se la gente s’è accorta di lei solo ora, Cristiana Capotondi è una specie di Jodie Foster italiana. Lavora da sempre nello show business; anche lei ha cominciato (a 12 anni) dalla pubblicità. Comunque sia, Cristiana la sua maturità l’ha fatta con Notte prima degli esami . Il film con protagonisti quasi sconosciuti (a parte Giorgio Faletti) è stato un successo che ha colto di sorpresa tutti, dal regista Fausto Brizzi ai produttori Fulvio Lucisano e Giannandrea Pecorelli: 13 milioni al botteghino e il David di Donatello come miglior opera prima. Certe «Notti» non finiscono mai: diventerà una catena di Sant’Antonio fra teatro, tv, cinema, editoria: un musical con il cast da Amici di Maria De Filippi, una serie di lunga durata su Raidue, si parla di un remake a Hollywood e a fine mese per Mondadori esce il Diario scritto dai due personaggi principali, Luca e Claudia, dove si ritroveranno umori e sapori del film. Luca è Nicolas Vaporidis, Claudia è Cristiana Capotondi. Che però non siederà al tavolo del poker dei remake: «Mi sembrerebbe di voler cavalcare l’onda; io sono sempre scesa, dall’onda».
CON BEPPE FIORELLO -Non le piacciono i bis. Ma il suo cellulare è bollente, tutti la vogliono, è piena di impegni e la sorella Chiara è diventata sua manager: «Almeno per il momento, in futuro non so cosa farà, tra l’altro è più carina di me», dice Cristiana. Che sarà la sorella di Beppe Fiorello nel film per Raiuno Fiorello su Joe Petrosino (il famoso poliziotto italo-americano che prese a schiaffi la mafia alla fine dell’800); sarà la figlia del principe nei Vicerè che Roberto Faenza trarrà dal romanzo di De Roberto. E negli ultimi giorni ha fatto un provino per Guerra e Pace coprodotto dalla Lux Vide e ritirato il Premio «Vittorio Mezzogiorno». «La figlia, Giovanna Mezzogiorno, è mia amica e m’ha d etto: "Ti rendi conto della fortuna che hai avuto nello sdoganarti dalla tv?". In questo mondo capita a pochi. Gab riella Pession ha fatto il botto in Orgoglio ed è rimasta in ambito tv. Nel cast c’ero anch’io, e mi sono sempre detta: "Speriamo che non fai il botto. Senno’ addio sogni di gloria nel cinema"». Eccola qua, invece. «Sono stata fortunata e ho avuto la forza di volontà».
Parlando a raffica, Cristiana, 26 anni, romana, single, fa tre-quattro cose insieme, dà un’occhiata al cellulare, saluta gli amici che passano in corteo davanti al bar sotto casa, tormenta amorevolmente (però lo tormenta) Billa, il suo cocker: «Da piccola per farmi mangiare mi davano una pastiglia con la controindicazione della sonnolenza. Mia madre diceva: Finalmente ! Io quando vado in vacanza dopo cinque giorni sbrocco, sono impaziente. Billa mi ha fatto cambiare». S’è impigrita? «Macché. Grazie a lui vado al parco e rivedo il mio mondo di ieri, mi mischio alla gente nella tuta dismessa che accompagna il cane al parco, e mentre il resto va alla grande, questo ti fa stare con i piedi per terra. Oggi non solo guardo ma vedo, i cani ti rendono più sensibile e attenta. E poi prima ero biondo cenere, ora sono rossa come il mio cane, non lo sai che i padroni e i cani si somigliano?».
Alt un secondo. Se vuole fare cinema perché ha girato per Raiuno? «Allora. Al cinema vorrei legarmi a progetti autoriali, la tv va benissimo se centrata su personaggi forti, e infatti sarò una famosa santa del lontano passato con le stimmate. Non mi piacciono i remake».
POCA POLITICA - Notte prima degli esami è pieno di musica. «Io ascolto tutto, da Mina ai Negramaro che ora sono la mia band preferita». E la sua maturità? «Un incubo. Ho sognato che dovevo ripeterla perfino il giorno in cui mi sono laureata in Scienza della Comunicazione. Era la prima maturità con tutte le materie». Com’era l’adolescenza negli anni 90? «Politica poca e niente, c’era un pessimismo cosmico e pensavamo tutti che non c’era lavoro, ogni sogno si sarebbe frantumato, meglio puntare sullo stipendio sicuro. Non ho mai dato problemi, ho sempre studiato.
Mio padre è direttore commerciale in un’azienda, mamma ha una farmacia». Capotondi non è il massimo cone nome d’arte. Sorride: «Nel ’95 ero in Vacanze di Natale con Massimo Boldi, a noi due stava simpatico Broglio, il capo elettricista, così Massimo disse che mi vedeva bene come Nicoletta Broglio. Ma se a Ornella Muti tutti nella vita la chiamano col suo vero nome, Francesca, cosa cambia? Piuttosto ho avuto un problema in famiglia per il mio nome, Cristiana, visto che per metà sono ebrea. M’hanno dato un soprannome, sono Titta per tutti!».
CASA DA SOLA - Quando è andata al Quirinale per i David, a un certo punto s’è avvicinata a Franca Ciampi, la moglie del presidente. «M’ha detto: "Carina, elegante, devi fare la scelta giusta, soprattutto per la persona che ti sta accanto"». Mi ha parlato come una madre. Non vinse lei ma Valeria Golino per La guerra di Mario. «Giusto, il mio è un film corale, Valeria è grande, dietro ogni sua scelta c’è una ricerca».
Com’è cambiata la sua vita in questi mesi? «Gli autografi me li chiedevano già prima per Orgoglio ; ora ho preso casa da sola. E poi c’è Billa». Ha voce e aspetto ancora da ragazzina, nel film che l’ha lanciata dovrebbe avere 18 anni e non 26. «Non ne sono infastidita, mi spaventerà l’incontro con un ruolo da adulta, spero di non deludere le aspettative».
Valerio Cappelli
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Spettac.../cappelli.shtmltrovo che non sa recitare anche se è molto cariba e fresca.
