ROMA - Ventidue mesi e tre giorni. Un'altra storia e un altro tempo. Tanto è durata l'agonia di una città che vive il tifo in modo viscerale, quasi ossessivo. Il Napoli batte il Perugia 2-0 e torna a sognare un po' del calcio che conta. Per ora la serie B. Poi si vedrà. Il sospetto che fosse proprio il giorno giusto l'avevano avuto fin dalla tarda mattinata i cinquantamila che hanno affollato lo stadio San Paolo di Fuorigrotta. Numeri ed emozioni di altri palcoscenici che poco si addicono al campionato di serie C.
Oggi l'immagine del Napoli targato Aurelio De Laurentiis e Pierpaolo Marino lo si ritrova negli occhi lucidi di Salvatore Carmando, massaggiatore e icona del calcio azzurro che con questa società ha vissuto una lunga parte della sua storia, passando dalle magie di Maradona, al dramma del fallimento, alla rinascita con il nuovo proprietario, alle trasferte nei minuscoli campi di gioco di provincia. Lui che ha curato campioni come Careca, Giordano, Alemao, Bagni tanto per citarne alcuni.
La partita con il Perugia è una pratica che si chiude quasi subito. Al 20' pt Calaiò segna il gol che apre la prima parte della festa. Al 22' del secondo tempo Capparella raddoppia e libera gli spalti da un incubo. Intanto da Chieti, dove è impegnato il Frosinone (secondo in classifica) arriva la notizia della sconfitta per 3-0 dei laziali. Il gruppo di Reja è irraggiungibile. I punti di distanza sono 12: a tre giornate dalla fine del campionato, il Napoli è matematicamente in B. Alle 16,40 esplode la festa del San Paolo: canti, balli e fuochi d'artificio, in mezzo la contestazione dei tifosi che, a cinque minuti dalla fine, espongono gli striscioni contro Carraro che costringono l'arbitro a sospendere per qualche minuto la sfida con gli umbri.
Ma è solo l'inizio perché nelle strade si rivedono i caroselli di auto che sfrecciano sul lungomare e nel centro per salutare la conquista della serie B. Il grande assente del San Paolo è però De Laurentiis impegnato a Los Angeles. Racconta di essersi svegliato alle 3 di notte per lavorare e poi alle 6 si è messo davanti alla tv. "Il Napoli", spiega, "ha concesso gratuitamente a Rai International di trasmettere la partita in modo che la potessi vedere insieme ai tanti napoletani che si trovano negli Usa. E' stata una grande festa per tutti quelli che seguono il calcio dall'estero. Abbiamo goduto e visto delle immagini bellissime dello stadio San Paolo".
Ed è proprio al produttore che si deve il rilancio della società. De Laurentiis e la città si integrano a meraviglia. Hanno la stessa vocazione spettacolare con tutte le contraddizioni del caso. Impulsivi, generosi, fantasiosi ma anche un po' anarchici. Il presidente dall'altra parte dell'Oceano rassicura i tifosi: "Siamo abituati quando si fa un film a progettarlo per anni e anni. Non è che siamo preoccupati del tempo e del denaro che bisogna investire in un'operazione come quella del recupero dell'immagine del Napoli perché attraverso questa operazione bisogna recuperare l'immagine di una città e di un popolo che, secondo me, è stato sempre sottovalutato".
Ora la A, ma con un campionato di B da protagonisti o sperando in un ripescaggio? "Io - conclude - non spero in nessun ripescaggio, la serie B ce la siamo sudata con il sangue e la serie A ce la suderemo con tanta professionalità e tanto agonismo". E al Napoli arrivano i complimenti dei protagonisti della serie A: da Mazzone a Prandelli a Sonetti. Napoli si riprende per un giorno il palcoscenico. Ridiventa protagonista come ai tempi d'oro. Non è tanto ma per ora può bastare, mentre dagli spogliatoi del San Paolo si odono i cori degli azzurri che dedicano la promozione e la festa a Giancarlo Cherubini, il giocatore del Giulianova in coma. E' l'altra faccia di Napoli e del Napoli, quella più bella. Proprio come un film.
da repubblica.it 
