Il sofà delle muse

Calderoli: «Cdl in vantaggio di 20mila voti»

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verbenasapiens
view post Posted on 15/4/2006, 16:36




Il ministro, primo estensore della legge elettorale, rilancia: «I voti della lista Lega Alleanza lombarda non vanno assegnati a Prodi»

ROMA - «A prescindere dalle verifiche in corso, la Cdl è già in vantaggio alla Camera di circa 20 mila voti dato che al centrosinistra sono stati attribuiti 45.580 voti che, legge alla mano, non devono essere conteggiati»: l'ex ministro Roberto Calderoli apre un nuovo scenario nella diatriba sul risultato delle elezioni.

Come fa a stabilire che la Cdl sarebbe in vantaggio di 20 mila voti? «È semplice - spiega all' Ansa il coordinatore delle segreterie della Lega - la differenza di voti indicata in un primo momento a favore della coalizione di Prodi è di 25.224. A questi vanno tolti i voti che vengono mano a mano riassegnati alla Cdl durante le verifiche. Ma il punto nodale è un altro: ci sono i voti della lista 'Lega Alleanza lombardà che si è presentata solo nella circoscrizione Lombardia 2 e che sono 45.580. Questi non possono essere assegnati a Prodi. Non devono proprio essere calcolati». Perchè? «Perchè la legge che io ho scritto parla chiaro - spiega Calderoli - la cifra elettorale nazionale di coalizione deriva dalla somma delle cifra elettorale nazionale delle singole liste e la cifra elettorale nazionale di ciascuna lista è data dalla somma delle cifre elettorali circoscrizionali conseguite nelle singole circoscrizioni dalle liste aventi il medesimo contrassegno. È evidente quindi che la cifra nazionale deve essere la somma di almeno due circoscrizioni e in assenza di questo non può essere conteggiata».

«Infatti - aggiunge Calderoli - il legislatore ha previsto l' ipotesi del conteggio della singola circoscrizione solo nelle regioni ove esiste la tutela delle minoranze linguistiche. Ecco perchè la Cdl è, nel caso meno favorevole, in vantaggio di almeno 20mila voti alla Camera, senza contare quindi i voti che vengono via via riattribuiti durante le verifiche». «La legge l' ho scritta io - conclude l' esponente leghista - e l' ho anche criticata, ma sull' interpretazione non ci sono dubbi».
LE REAZIONI - Un avallo alle parole di Calderoli arriva da Fabrizio Cicchitto, di Forza Italia: «I due problemi posti da Calderoli mettono in evidenza che esistono questioni assai serie per quello che riguarda la verifica del voto, che danno anche una spiegazione del pressing che la sinistra sta facendo per chiudere comunque la vicenda».
CORRIERE.IT
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petrus33
view post Posted on 16/4/2006, 13:02




e per par condicio ecco il parere del prodino...tratto dall'organo ufficiale dei ds e co co co dè..

Prodi: "Quella di Calderoli
è solo un'invenzione"
Il leader dell'Unione torna sulla polemica sui brogli elettorali denunciati dalla Cdl. "La tesi del leghista non ha nessun fondamento"
13:29 Rizzo: "Nessun inciucio"
"A una settimana dal voto ancora non si sono rassegnati ad accettare la realtà: hanno perso e non lo riconoscono". Lo dice, riferendosi alla Casa delle libertà, il capogruppo dei Comunisti italiani al Parlamento europeo Marco Rizzo, secondo il quale non può essere fatto "nessun inciucio".
12:47 Cento: "Basta tensioni"
"Il centrodestra la smetta di provocare tensioni sul risultato elettorale che hanno l'unico obiettivo di destabilizzare il Paese". Lo afferma in una nota il coordinatore politico dei Verdi Paolo Cento, che lancia la proposta di una "mobilitazione democratica e popolare per il 25 aprile".
12:16 Prodi: "Il Paese deve respirare"
Romano Prodi mostra tranquillità di fronte alle nuove tensioni sul voto. "Il clima resta che uno ha vinto e l'altro ha perso. Come nelle altre volte. Aveva vinto di pochissimo anche l'altra volta, nessuno aveva contestato la vittoria. Adesso basta. Si lavora. Io sto già lavorando tranquillamente per il governo futuro e questo è quello che si deve fare. Il Paese ha bisogno di respiro, ha bisogno di volare alto, ha bisogno di gioia, ha bisogno di riprendersi. Adesso queste cose lasciamole da parte e cominciamo a lavorare per il paese".
11:53 Prodi: "Quella di Calderoli è un'invenzione"
"Quella proprio è un'invenzione, non è un polverone. E' soltanto un'incredibile organizzazione dei telegiornali che le ha dato peso". Così Romano Prodi ha risposto a Bologna ai giornalisti che gli hanno chiesto se questa era una buona Pasqua nonostante "il polverone sollevato da Calderoli" sull'esito del voto. "Nessuno seriamente, né dei costituzionalisti né dei giuristi, ha nemmeno preso in considerazione la cosa. Di fronte a questo la Pasqua diventa ancora più bella. Ci hanno provato, ci hanno provato, ci hanno provato e quindi va bene: più lungo è il tormentone, più bella è la vittoria".

repubblica.it
 
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sandokan23
view post Posted on 17/4/2006, 11:48




Dunque Calderoli ha rotto il suo personale uovo di Pasqua, qualche giorno prim adella Pasqua, ma si sa come è zuzzerellone ed ha affermato
«Cdl in vantaggio di 20mila voti» L'ex ministro rilancia: «I voti della lista Lega Alleanza Lombarda non vanno assegnati a Prodi». Unione: «La legge non dice questo»
da
corriere.it
Mortycio ha rilanciato affermando che "quella di Calderoli è tutta un'invenzione"
Ora la legge è qui e può essere interpetrata in vario modo.
Vista da sinistra
- la lista in questione è stata dichiarata ufficialmente collegata alla coalizione di Prodi..
- la legge non dice MAI che una lista debba presentarsi in almeno due circoscrizioni (si parla di una sola circoscrizione per le minoranze linguistiche, ma in un discorso che riguarda solo loro e a loro protezione...e, come giustamente dice perlinecolorate, da un'affermazione di legge non si può trarre un principio al contrario...)...
- l'art. 83, punto 3 lettera a) (la lettera b riguarda le liste non collegate, quindi è fuori dal discorso...così come non c'entra nulla la parte che si riferisce alle minoranze linguistiche...) parla di coalizioni di liste che abbiano conseguito sul piano nazionale almeno il 10 per cento dei voti validi espressi e che contengano almeno una lista collegata che abbia conseguito sul piano nazionale almeno il 2 per cento dei voti validi espressi

Questo significa che una coalizione, per partecipare al riparto dei seggi, deve aver conseguito almeno il 10% dei voti ed avere, tra quelle ad essa appartenenti, almeno una lista in grado di sommare, sul piano nazionale, il 2% dei voti...vuole insomma escludere eventuali coalizioni tra liste tutte dotate di scarsissima rappresentanza (poi la seconda parte tutela le minoranze linguistiche...).
Ma questo non vale certo per la coalizione di Prodi...e poichè la lega lombarda in questione è ufficialmente parte della coalizione, il problema non esiste.

Ma vista da destra le cose non stanno cosìla legge obbligava comunque a raggiungere almeno un 20 per cento locale [luogo di minoranza linguistica riconosciuta, cosa che la lombardia non è] o a far buttare un sacco di voti a quelli che tentavano le liste civetta locali.
l'unica alternativa possibile era candidare singolarmente qualcuno con una o l'altra coalizione.
..ed essendo per un autonomista un po' difficile accettare rosi bindi come capolista.. visto che non siamo in toscana.. e che non è che dall'altra parte sarebbe stato meglio.. siamo stati alla finestra.
[naturalmente i singoli, su scelta singola, han fatto ciò che han voluto. il nostro interesse primario però non sta in una poltrona a roma ma nell'autonomia del Friuli]


e il cavillo sta proprio nel punto 1 e nel punto 3 dell'art. 83.

parlano di singola lista [a sua volta eventualmente collegata con altre liste singole] e poi in una coalizione che deve raggiungere almeno il 2 per cento sul piano nazionale. e quindi essere presente su tutta italia [anche attraverso collegamenti di lista a lista] a meno di non essere in una regione a minoranza linguistica riconosciuta. e che nel caso di quest'ultima, in coalizione o da sola che si presenti, deve comunque raggiungere il venti per cento. altrimenti son voti buttati.

e dicono che per avere uno o più rappresentanti in parlamento anche la coalizione a cui è collegata deve raggiungere almeno il 10 per cento sul piano nazionale. e quindi a sua volta essere presente in tutta italia.

quindi, quella lista in lombardia, non essendo rappresentativa di minoranza linguistica riconosciuta, era o no presente in tutta italia come la LegaNord attraverso il collegamento con l' MPA?
[tanto per fare un esempio ma altri hanno invece effettuato questo collegamento, perché l'hanno fatto secondo voi?]
Vista ancora a sinistra
"Non di parla di liste ma di coalizioni e chi deve raggiungere il 2% sul èpiano nazionale non è la coalizione( che deve raggiungere il 10% ) ma almerno un adelle liste presenti nelle coalizioni stesse.Nulla proibisce ad un asingola lista, facente parte di una coalizione preventivamente dichiarata e riconosciuta , di presentarsi in una sola circoscrzione e la minoranza linguistca qui non c'entra nulla

E vista ancora da destra
Una qualsiasi coalizione deve necessariamente raggiungere il dieci per cento sul piano nazionale.
e che se anche lo raggiunge ma nessuna delle singole liste al suo interno (magari collegandosi ad altre liste proprio tipo LegaNord ) raggiunge almeno il due per cento sempre sul piano nazionale, tutta la coalizione va a puttane.E che da questo "piano nazionale di presenza di lista" siano escLuse solo le liste collocate in un territorio di minoranza linguistica riconosciuta. le uniche che sembrano abilitate a presentarsi solo in una circoscrizione.
Alla fine deve esserci il pronunciamento legfale di chi è abilitato a pronunciarsi che non sono nè Calderoli nè tantomeno Prodi.Insomma farà testa la magistratura abilitata al'uopo con problemi annessi e connessi ben noti
Ora, però, l'estensore della legge, piaccia o no, è stato Calderoli( che l'ha pure criticata, che chicca questa
:lol: :lol: ) ma resta il fatto che lui dovrebbe conoscere meglio di altri lo spirito della legge che non è nè un apporto, nè un'alta gradazione alcolica per cui il busillis esiste.
Fermo restando che in molti hanno votato questa Lega spuria credendo di votare la LEGA e fermo restando che per me Prodi deve provare a governare anche perchè , maliziosamente si prevedono tempi cupi, vedi
qui

Edited by sandokan23 - 17/4/2006, 12:49
 
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sandokan23
view post Posted on 17/4/2006, 13:52




pare che la sinistra voglia scendere in piazza il 25 aprile image image
 
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verbenasapiens
view post Posted on 17/4/2006, 17:04




Qui c'è il parere di Feltri, mai banale
Vi racconto io le porcate
 
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*Ishtar*
view post Posted on 18/4/2006, 07:14




Ecco perché quei voti van cancellati
Il punto in questione è se i voti della Lega Alleanza Lombarda, che si è presentata nella sola circoscrizione Lombardia 2 per la coalizione di Prodi, possono essere conteggiati a livello nazionale insieme a tutti i voti dell'Unione, che nelle altre circoscrizioni si è presentata con i diversi partiti che la compongono.
Si possono fare due considerazioni, una in base all'interpretazione della legge elettorale che disciplina le elezioni politiche, e l'altra, che è di ordine superiore, in base al rispetto dei principi costituzionali. Quanto alla legge elettorale, l'esame si concentra sul primo comma dell'articolo 83 il quale dispone che per la determinazione della «cifra elettorale», ossia dei voti validi attribuibili a ciascuna lista, «tale cifra è data dalla somma delle cifre elettorali circoscrizionali conseguite nelle singole circoscrizioni dalle liste aventi il medesimo contrassegno».
Il testo dice esattamente che l'Ufficio centrale nazionale «determina la cifra elettorale nazionale di ciascuna lista. Tale cifra è data dalla somma delle cifre elettorali circoscrizionali conseguite nelle singole circoscrizioni dalle liste aventi il medesimo contrassegno». Prosegue quindi: «Determina poi la cifra elettorale nazionale di ciascuna coalizione di liste collegate, data dalla somma delle cifre elettorali nazionali di tutte le liste che compongono la coalizione stessa, nonché la cifra elettorale nazionale delle liste non collegate ed individua quindi la coalizione di liste o la lista non collegata che ha ottenuto il maggiore numero di voti validi espressi».
Dunque la legge si riferisce «alle liste aventi il medesimo contrassegno», quindi a una pluralità di liste, sembra logicamente escludere il caso di una lista presente in una sola circoscrizione, qual è il caso della Lega Alleanza Lombarda presente solo in Lombardia 2.
Come ha ricordato Roberto Calderoli, «nelle leggi i plurali e i singolari hanno un peso così come lo hanno le virgole». Quindi, se il legislatore avesse voluto ammettere che, per la validità dei voti di una lista, fosse bastata la sua presenza in una circoscrizione, avrebbe dovuto scrivere: «alla lista avente un dato contrassegno» e non «alle liste aventi il medesimo contrassegno». Quindi: i 44.580 voti della Lega Alleanza Lombarda non possono essere aggiunti ai voti delle altre liste della coalizione dell'Unione su base nazionale.
Poiché una legge si interpreta anche in funzione di quella o quelle che ha eventualmente sostituito, si può affermare che il comma in oggetto ha sostituito parzialmente il comma 1 della legge elettorale proporzionale del 1957 che considerava le cifre elettorali delle liste per l'utilizzo dei «resti» di voti validi non utilizzati nelle varie circoscrizioni, aggiungendo: «ed accerta quindi che le liste abbiano ottenuto almeno un seggio in una circoscrizione e una cifra elettorale di almeno 300.000 voti di lista» (all'epoca occorrevano mediamente 60mila voti per un seggio).
Il legislatore aveva usato il plurale perché voleva che le liste, per rivendicare voti validi in sede nazionale, fossero presenti in più di una circoscrizione, ottenendo almeno 300mila voti. Abolito il requisito di 300mila voti, rimane nella legge attuale il requisito della presenza in più di una circoscrizione che serve ad evitare liste di puro disturbo. Un'interpretazione opposta consentirebbe a una lista che ha messo insieme 44.580 voti «di disturbo», cioè Lega Alleanza Lombarda, di fare attribuire il premio di maggioranza a una coalizione di cui non fa parte in nessun'altra circoscrizione. Difficile credere che questa interpretazione sia conforme alle intenzioni del legislatore.
Vi è poi una considerazione di ordine costituzionale. Se ai voti di questa lista di disturbo fosse attribuito un tale potere, si violerebbe il disposto dell'art. 48 della Costituzione, secondo il quale il voto di ogni elettore è uguale. I voti della Lega Alleanza Lombarda sarebbero «più uguali» degli altri.
Per quanto sia discutibile il principio che una coalizione o anche un solo partito possano avere un premio che consolidi la loro maggioranza in funzione di una prevedibile più facile governabilità, e non conquistino invece la maggioranza dei seggi grazie al semplice maggioritario secco (come in Gran Bretagna), che offre maggiore chiarezza, la legge applicata a queste elezioni aveva una finalità ben precisa: fare confrontare due coalizioni «nazionali» senza inquinarle con «liste di disturbo». Fare ora dipendere da una lista di questa specie il risultato delle elezioni del 9-10 aprile, significherebbe contraddire lo scopo primo della legge.
di Alessandro Corneli
da
ilgiornale
 
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