Dopo la rinuncia di Silvio Berlusconi alla conferenza stampa finale come presidente del Consiglio, (condizione posta da Prodi per il duello tv), il confronto televisivo tra il premier e il leader dell'Unione si potrebbe tenere già lunedì sera sugli schermi Rai. Restano solo da definire le modalità degli interventi.
Questa mattina Romano Prodi ha confermato di voler fare il confronto tv: "Berlusconi si è ritirato dalla conferenza stampa, e quindi non ci sono più ostacoli". Da Forza Italia, però, si fa notare che "non c'è stato nessun ritiro da parte di Berlusconi, né tantomeno alcun ripristino delle regole". Anzi, secondo Fabrizio Cicchitto, vicecoordinatore di FI "pur di stanare Prodi e togliergli ogni pretesto per evitare dibattiti, Berlusconi ha rinunciato a un suo diritto".
A questo punto si attende l'accordo per definire dettagli e luogo della sfida. Romano Prodi ha confermato che al momento "non ci sono stati contatti" tra i due staff. "Ieri sera è avvenuto il crollo - ha spiegato il Professore - adesso lasciamo depositare la polvere e poi cominciamo a dialogare". Gli uomini del leader dell'Unione chiedono comunque precise garanzie sulla posizione delle telecamere, sulle inquadrature, sulla regia, sui tempi per le domande e sul ruolo superpartes del conduttore. Tutte richieste che dovranno essere concordate tra i portavoce dei due leader, Silvio Sircana e Paolo Bonaiuti.
In queste ore il presidente della Rai, Claudio Petruccioli, starebbe conducendo un sondaggio per cercare di delineare l'identikit del possibile conduttore-moderatore. Ma in pole position rimane il salotto di Bruno Vespa, che sarà comunque rivisitato nella scenografia, e con giornalisti indicati dai due sfidanti. Sembra tramontare invece l'ipotesi di un confronto all'americana sullo stile Bush-Kerry.
Per il capogruppo dei Ds alla Camera, Luciano Violante, la rinuncia di Berlusconi alla conferenza stampa finale "è la vittoria delle regole. Adesso speriamo che le regole siano quelle giuste". Anche per Alfonso Pecoraro Scanio (Verdi) si tratta "di una vittoria delle regole e della democrazia, ma anche del Centrosinistra, che si possa fare un confronto televisivo con regole chiare tra i candidati alla presidenza del Consiglio".
Per Antonio Tajani (FI), invece, "è Prodi che ha perso", e comunque la CdL "ha sempre rispettato tutte le regole. Mi auguro che le rispetti anche la sinistra, che in questi giorni non le sta assolutamente rispettando. Penso alle dichiarazioni del presidente della vigilanza. C'è un tentativo di strumentalizzare un incarico istituzionale per fare campagna elettorale".
Il 2005 è stato davvero un anno fenomenale per Bruno Vespa. La tv di Stato, infatti, gli ha riconosciuto un faraonico extra - che va ad aggiungersi al suo compenso ordinario per Porta a Porta - in due rate. La prima, a luglio 2005, era pari a 97 mila 412 euro. La seconda rata, a dicembre, dell'anno scorso, ad altri 628 mila (totale 726 mila euro). Questi soldi si sommano al suo compenso ordinario, che in cambio di 100 puntate annue del suo programma su RaiUno prevede un 'minimo garantito' di un milione e 187 mila euro. Questa somma gli verrà pagata anche per la stagione 2006-2007 e per quella successiva. Poi scatterà un aumento del 5%.
Il contratto, però, prevede anche dei Porta a Porta straordinari, come potrebbe essere il confronto Prodi-Berlusconi, per i quali Vespa a diritto a 10 mila 329 euro lordi. Per gli speciali di prima serata il compenso raddoppia a 20.650 euro. Il condutture della Rai, di fronte a queste cifre, ha fatto sapere che comunque il suo contratto è sottodimensionato rispetto al mercato Rai e Mediaset.
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