Il sofà delle muse

Ai confini della galassia del Ridicolo e oltre..., lanciati verso gli universi sconosciuti della stupidaggine

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Rachael
view post Posted on 24/2/2006, 20:12




Non so se avete letto del neonato ustionato in casa dopo il parto dai genitori, purtroppo il piccolo é grave, e sarebbe quanto meno doveroso non strumentalizzare l'episodio. Ma in campagna elettorale qualsiasi notizia, anche la più tragica, va bene per dare addosso a Berlusconi.
Infatti la colpa é del governo e nella fattispecie di Berlusconi in persona, così commenta l'episodio la parlamentare della Margherita Dorina Bianchi: "«Il tragico episodio la dice lunga sulla propaganda del tutto va bene di Berlusconi. In una regione come la Calabria ci sono famiglie che ancora ricorrono al parto in casa, senza nessuna assistenza e soprattutto con un livello di cultura tale da ignorare che un'acqua troppo calda può bruciare la pelle così delicata di un neonato.Eppure Berlusconi fa finta di non vedere».Forse la parlamentare dotata di tanta acuta perspicacia non sa che in Italia TUTTE le donne possono partorire in un ospedale, persino le clandestine senza pagare un euro, e che la scelta dei due genitori non é dovuta all'indigenza, ma all'ignoranza e alla superficialità. Infine mi domando quanta attenzione ci sia stata nell'immergere un bambino nell'acqua così bollente da procurargli ustioni tanto gravi. Capisco l'ansia di vincere queste elezioni, ma se non per etica, bisognerebbe contare fino a tre, prima di rilasciare certe imbarazzanti dichiarazioni. La sinistra é completamente votata al "martirio", stanno facendo ridere l'intero paese.
 
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*PalladeAthena
view post Posted on 25/2/2006, 18:38




Questa è bellissima, ma pure Adel Smith che vuole querelare la FALLACI per una vignetta non ancora pubblicata è il massimo
 
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Rachael
view post Posted on 25/2/2006, 19:06




La madre degli idioti é sempre incinta tongue.gif
 
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*Ishtar*
view post Posted on 26/2/2006, 19:39




esatto..infatti..
Bertinotti attacca Gol e difende chi ha sempre voluto la cancellazione d'Israele



I candidati di Rifondazione comunista finiscono di nuovo nel mirino. Dopo Caruso e Luxuria, tocca ad Alì Rashid, ex dirigente dell'Olp: «E' una vergogna per l'Italia e per i palestinesi che il Prc lo candidi», tuonava ieri sul Giornale l'ambasciatore israeliano Ehud Gol. Parole che hanno fatto infuriare Fausto Bertinotti: «E' una vergognosa aggressione», protesta il segretario che poi attacca anche il «crociato» Marcello Pera per il suo "Manifesto sull'Occidente", chiedendone le dimissioni da presidente del Senato.
Bertinotti spalanca il quotidiano e legge ad alta voce i passaggi dell'intervista in cui Rashid viene definito «un rivoluzionario da albergo a cinque stelle, come Arafat», una persona «senza onore» che «non ha fatto nulla per la Palestina» visto che vive a Roma da 35 anni. Allarga le braccia, il segretario del Prc: «Come si possono dire certe cose? Rashid è un dirigente della causa palestinese, da poco cittadino italiano, che ha scelto la non violenza in una realtà così drammatica. E' un uomo di pace e dialogo». Difende a spada tratta la sua candidatura alla Camera, in Umbria: «Qui c'è l'idea che ognuno può dire quel che vuole al di là del ruolo che riveste, una rottura della rappresentanza istituzionale. E' come se l'ambasciatore italiano in Israele attaccasse Netanyahu...». Le parole di Gol vengono infatti considerate dal Prc una «grave interferenza», come spiega il responsabile esteri Gennaro Migliore: «Lui non parla a titolo personale ma in nome di Israele». Dell'intervista si discute durante la riunione dell'esecutivo della Sinistra europea, convocato ieri a Roma: «Tutti sostengono che non s'è mai visto un ambasciatore di uno Stato estero fare simili valutazioni politico-elettorali, è fuori da ogni regola diplomatica», ribadisce Migliore (e Liberazione sollecita le scuse di Gol). Ma gli strali di Bertinotti colpiscono anche Pera e il suo manifesto, definito «culturalmente inquietante ed istituzionalmente intollerabile», tanto che il segretario del Prc ne chiede le dimissioni e invoca pure un intervento di Ciampi: «Quell'appello è una chiamata alle armi ideologica contro l'Islam, tutto il contrario della politica di dialogo e confronto che ha sempre visto l'Italia come ponte tra l'Europa e il Mediterraneo del Sud». Pera si dice deluso dalle parole di Bertinotti: «Da lui non me lo sarei aspettato, mi sembra un modo di trasferire la campagna elettorale in campo istituzionale». E ribadisce che il manifesto «è un documento per difendere i nostri valori, non è contro nessuno. Se c'è una guerra di civiltà in corso si chiama guerra santa ed è quella che fondamentalisti e terroristi hanno dichiarato all'Occidente. Se vinceranno loro, non scomparirà soltanto l'Europa, ma la civiltà». Sulla richiesta di dimissioni taglia corto anche Massimo D'Alema: «Il Senato è già sciolto, non mi pare la priorità».
Intanto, tra Pdci e Radicali va in scena un battibecco sulla querela sporta da Oliviero Diliberto contro Yasha Reibman, portavoce della comunità ebraica milanese, dopo le polemiche sulla manifestazione in favore della Palestina. «Mi auguro che la ritiri e chieda scusa alla comunità», dice Daniele Capezzone. Immediata la replica di Jacopo Venier, responsabile esteri dei Comunisti italiani: «Non accettiamo critiche da una forza che ha sostenuto le posizioni più oltranziste del governo Sharon».







L'intervista data dall'Ambasciatore d'Israele Ehud Gol ha fatto saltare il coperchio del bidone Rifondazione comunista. Il tentativo di spacciare il partito come pulito dalle accuse di antisemitismo e di voler emarginare le posizioni più vicine al terrorismo escludendo Ferrando dalla candidatura è miseramente fallito. Non era Ferrando l'unico problema di Rifondazione. Lo dimostrano le rabbiose dichiarazioni di Bertinotti, che tenta di spacciare il candidato Ali Rashid come "uomo di pace" e non per quello che veramente è ed è stato, da trent'anni sempre al servizio di una forza che ha combattuto Israele sostenendo chi ne voleva la distruzione. Nessuno ha dimenticato la carta dell'OLP. Rifondazione lo difende, Bertinotti spara a zero. Mentre sul versante Comunisti Italiani Diliberto querela Yasha Reibman. Comprendiamo le preoccupazioni di chi teme che una vittoria dell'Unione trascinerà in posizioni di responsabilità governative forze politiche estremiste che segneranno una svolta estremamente pericolosa.



Informazione Corretta.





Ho più volte parlato di quanto sia indegna e pericolosa la candidatura di Ali Rashid. L’ambiguità e la disonestà di fondo di Bertinotti e soci, appare in tutta la sua “gloriosa” veste, proprio grazie a questa candidatura. E’ quanto meno incoerente, chiedere “due popoli, due stati” quando poi si candida un personaggio che appartiene alla genia di chi vuole cancellare Israele, e che non lesina attacchi feroci contro Sharon e Israele, alla faccia del “dialogo”, che come sempre, per questa gente è un monologo.



Bertinotti inoltre, prima di criticare Pera, dovrebbe farsi un bell’esame di coscienza e valutare il danno che fa all’Italia presentando candidati sovversivi per loro stessa ammissione, è di Caruso la dichiarazione: “Oggi la sovversione non è un diritto, è un dovere” alla quale Bertinotti ha ribadito cercando di giustificare una simile posizione anticostituzionale: “Sovversivo è l’epiteto che è stato sempre utilizzato contro tutti quelli che hanno combattuto per un cambiamento”.



Capisco però che i no-global siano una cospicua fonte di voti sui quali il party-giano Bertinotti intende mettere le mani, e pazienza se ad andarci di mezzo saranno gli italiani.



Inoltre l’ineffabile Caruso che ha fatto dell’esproprio proletario il suo cavallo di battaglia, perché NON inizia dalle SUE proprietà, e si, perché questo paladino dei migranti e degli sfrattati, è un latifondista milionario, con terre e immobili, la cui visura catastale è lunga sette pagine…e ditemi se poco!
da
http://orpheus.ilcannocchiale.it/
:lol:lol:

 
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3 replies since 24/2/2006, 20:12   80 views
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