Il sofà delle muse

Il Festival di Panariello, "Musica, ironia e par condicio"

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verbenasapiens
view post Posted on 23/2/2006, 19:07




ROMA - La filosofia dell'uomo è racchiusa in un ricordo. La nonna contadina. "La mì nonna lavorava tutto il giorno e la sera, quando c'era il festival di Sanremo, andava ospite dei vicini a vedere la tv. Lei pensava che per entrare in quel teatro così importante, si sarebbe dovuta togliere le scarpe. Perché l'Ariston è così: da casa ti sembra immenso, un luogo magico. Quando entri ti verrebbe da dire: "Vabbè, bello, ma è tutto qui?". Fa un po' l'effetto Gioconda". Giorgio Panariello, la chioma candida ondulata da pecora, 45 anni, ex operaio, toscano doc, una vita a raccontare barzellette ai compagni di lavoro poi tanto cabaret, il successo nei teatrini e nei teatri, la conquista del sabato sera, è l'uomo su cui punta la Rai. Un comico con lo sguardo malinconico, che anche nel periodo dei trionfi, quando il pubblico era con lui e la critica storceva il naso, sembrava quasi scusarsi del successo. "Io non dico mai che batto gli avversari, perché la ruota gira".

A lui spetta il festival più difficile, quello del "dopo Bonolis", con la concorrenza di Mediaset che stavolta non resta a guardare, quello della frenesia pre-elettorale. Ma il clima a Sanremo è da Mulino Bianco. Vanno a braccetto persino le due ragazze dello show, che più diverse non si può: la iena Cabello e la fatina Blasi. "So che non farò i risultati di Bonolis, ne sono consapevole: è inutile nascondersi dietro un dito" ripete Panariello "quegli ascolti sono irripetibili. So che voglio fare il mio festival, ci sto lavorando con Mazzi, il regista Beldì, lo scenografo Ferretti. La Rai mi ha dato (quasi) tutto quello che volevo, ma non c'è dubbio, Sanremo è difficile". Si fa prima a fare la lista dei no, la caccia all'ospite straniero (in lizza c'è Travolta) continua, mentre la madrina sarà Virna Lisi.

Panariello, lei ha l'aria serena. L'anno scorso Bonolis, pochi giorni prima del festival, disse che Sanremo sarebbe stato il suo Inferno.
"Davvero? Io mi sento in Paradiso, il palco dell'Ariston è il mio Paradiso personale. Sono tranquillo. Quel che si poteva fare, è stato fatto. Però mi piacerebbe chiedere una cosa al pubblico dell'Ariston e ai cantanti: di non indossare pellicce vere in questi giorni. Un mondo più vivibile è anche un mondo che rispetta gli animali".

Parliamo dell'idea del suo festival. Già dallo spot col vecchio filmato di Celentano, si capisce che ha il sapore della nostalgia.
"È così. Il mio Sanremo sarà una festa tra amici, una festa per l'eccellenza italiana: nella moda, nello spettacolo, nella canzone. Siamo riusciti a portare sullo stesso palco superstar che il mondo c'invidia: Ramazzotti, Pausini, che ha trionfato ai Grammy, e Bocelli. Non c'è ospite straniero che valga".

Sanremo è davvero un mondo a parte?
"Sì, finché non lo provi non ci credi. Ti prendono, ti portano, ti chiudi in teatro, arriva la sera che la giornata è passata; sei davvero fuori dal mondo".

Stile di conduzione: Bonolis, Fazio, Vianello, Baudo, Mike con Chiambretti.
"Tutti bravissimi, con le loro caratteristiche. Io ho citato Corrado perché mi piace il suo stile pacato ma ironico, quel suo modo di stare in tv, di entrare nelle cose ma anche di saperle guardare con distacco. Mi sento simile a lui in questo".

In effetti lei non è mai stato un rivoluzionario.
"No, ma anch'io ho le mie idee".

Che pensa della par condicio?
"Che ce ne saranno per i rossi, i gialli e i neri. Va bene, c'è Sanremo, ma ad aprile si vota e la gente parla anche di politica in questi giorni, no? Qualcosa dirò anch'io. Faccio il comico, dico solo che se ce ne saranno per Tizio, le avrà anche Caio".

Chi gliel'ha fatto fare ad accettare Sanremo?
"Ho fatto teatro, tv, il cinema. Il festival è una tappa, ma per un artista è una tappa fondamentale. Sono d'accordo con Bonolis, se fai il presentatore una volta nella vita questa festa così grande la devi organizzare. Ma poi, la carriera di un artista è come una partita a Shanghai: io al secondo bastoncino che si muove butto tutto all'aria. In termine velistico, Sanremo ti permette di strambare".

Però si rischia di scuffiare.
"Un rischio da correre".

Se rischia il simbolo della tv deficiente, è più dura.
"Chiariamola una volta per tutte questa cosa. Mi sono trovato sulla copertina dell'Espresso, con la mia faccia, sotto il titolo "Tv deficiente" ma nel pezzo non ero neanche citato. La signora Franca Ciampi non aveva mai pensato a me, non aveva parlato di me, lo ha anche precisato. Ma quell'etichetta mi è rimasta appiccicata. E mi dispiace, ho sbagliato a non dirlo allora. È che io non sono il tipo che si fa prendere dagli "attacchi d'Ansa"".

Sarebbe a dire?
"Sa quelli che gli dicono una cosa e dopo un secondo si precipitano a fare una dichiarazione all'Ansa? Solo una volta ho dovuto smentire, quando la Guerritore disse che avevamo censurato al canzone di Fossati. Quel verso "i politici da fiera", nel testo di Internet, non c'era, lo aveva aggiunto la Bertè. Il gobbista aveva scaricato il testo da Internet senza quelle parole. Lei mi accusò di censura. Un po' va bene, ma quando è troppo".

Cosa vorrebbe che non dicessero di lei?
"Quello che non sono. Per carità, sono pieno di difetti come tutti, ma non vorrei dicessero che sono disonesto".

Quando è scoppiato il caso Minetti, che l'ha accusata di averla esclusa perché non vedente, lei non ha voluto commentare.
"Non ho commentato allora questa cosa, un'accusa che ha mi ha ferito dal punto di vista umano, e lo ripeto: al Festival si va per inviti. Tante persone mandano le canzoni, io faccio il capocomico e costruisco il mio festival. Ci sono cose che si commentano da sole".

Però RaiUno ha invitato la Minetti in tutte le trasmissioni. Ci sarà rimasto male.
"Andiamo avanti".

I desideri si scontrano quasi sempre con i costi.
"Hai voglia. Alla fine il sogno si ridimensiona. Tu dici: qui sarebbe bello una scala che sale verso il cielo blu trapunto di stelle d'oro. Ti dicono: "Bellissimo, ma vanno bene lo stesso due gradini? Le stelle costano. Forse è meglio il cielo e basta". Insomma, ci si arrangia, gli artigiani della Rai, li ringrazio, sono magnifici".

Lei avrà a che fare con la concorrenza, la par condicio, e un clima generale difficile. Bonolis lo scorso anno affrontò il dramma della liberazione di Giuliana Sgrena e l'uccisione di Nicola Calipari.
"Paolo è stato bravissimo. In diretta puoi solo agire d'istinto, è difficile prevedere quello che potrai fare. Sono pronto a tutto, anche alle polemiche feroci, spesso inutili, che si scateneranno in quei giorni. Tanto poi, il 5 marzo, magicamente scompare tutto".

La sua compagnia Elena che le dice?
"Lei è lontana da questo ambiente, è la persona che mi riporta sempre coi piedi per terra. Facendo questo lavoro si rischia spesso di perdere di vista la realtà ".

Ma a lei non succede.
"Mi guardo intorno, so come vive la gente, le difficoltà. Faccio Sanremo anche per strappare un sorriso. Sono un uomo semplice".

Le due ragazze del Festival, Ilary Blasi e Victoria Cabello, sono molto diverse.
"Sono due mondi, per questo mi piacciono. Ilary è la protagonista di una favola, la Cenerentola che sale sul cavallo bianco del principe Totti. È bellissima, una ragazza che ti fa piacere avere accanto, da proteggere, indirizzare, è ancora tutta da costruire. Tutto il contrario di Victoria. So che non è stata felice quando dico queste cose di Ilary, ma io con la Cabello, lo dico, ci andrei in vacanza".

Vabbè, si sta salvando in corner. La verità è che le ragazze con la battuta pronta un po' fanno paura.
"Ma se l'ho voluta io, imparerò tanto da lei. Sono io che voglio entrare nel suo mondo: è rapida, intelligente, non guarda in faccia nessuno. Lei si è costruita da sola, scrive i testi, interviene, che dici a una donna così? Secondo me sa cambiare anche le gomme dell'auto".
http://www.repubblica.it/2005/e/sezioni/sp...muiro.html
Difficilmente vedo SANREMO...troppo palloso!!!
 
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*Ishtar*
view post Posted on 26/2/2006, 20:41




Ascolti, 'Scendere non è un dramma'
Ilary emozionata: 'Mi scappa la pipì'
DAL nostro inviato ALESSANDRA VITALI


Ilary Blasi
SANREMO - "Basta parlare, sono così emozionata che mi scappa la pipì". Altro che naturale e solare. Ilary Blasi è lo specchio della spontaneità, al punto di non curarsi neanche un po' del rischio di diventare, come suo marito Francesco Totti, involontaria autrice di un manuale di gaffe. Ma a Sanremo spesso accade di dover perdonare, e così la chiosa a dir poco informale della ragazza viene liquidata con qualche sorriso - e alcuni sguardi perplessi - dai cronisti presenti alla conferenza stampa della vigilia, cast al completo e ultime precisazioni prima del via.

"Tanta tensione" per Giorgio Panariello ("pronto e contento di come sta andando"), anche se il conduttore suggerisce di spostare il Festival in un altro periodo dell'anno "perché con gli Oscar così a ridosso, alcuni degli ospiti che avremmo voluto, hanno declinato l'invito". Intanto si aspetta per domani la conferma di "un personaggio che stiamo cercando disperatamente di portare qui" dice. Confermato John Travolta per la serata d'apertura e, in linea di massima, tutti gli altri nomi - John Cena, Virna Lisi, Carlo Verdone - annunciati nei giorni scorsi. E la squadra del curling, disciplina-tormentone di Torino 2006, oltre al presidente del Coni, Petrucci.

Ascolti, distacco e cautela. In quanto agli ascolti, il dovuto controllo nel dispensare previsioni: "Dopo quelli dello scorso anno - dice il direttore di RaiUno, Fabrizio Del Noce - è difficile sperare di fare di più. Magari riusciremo ad eguagliarli, ma anche se dovessimo andare qualche punto sotto, non sarebbe una tragedia. L'importante è fare un Festival che piaccia alla gente".

"Un mondo in par condicio". Periodo delicato, commissione di vigilanza Rai all'erta e palcoscenico off limits anche per il sindaco di Sanremo e per l'assessore al turismo. "E' la prassi - spiega il direttore di RaiUno, Fabrizio Del Noce - le presenze sul palco non sono dettate da scelte arbitrarie ma da regole precise che siamo obbligati a rispettare in campagna elettorale. Certo - aggiunge Del Noce - eviterei le paranoie, come vedere chissà che cosa in una margherita, ma neanche usare in modo improprio il mezzo televisivo". E Panariello annuncia un siparietto: "Qualcosa dovrò pur dire sulla par condicio, e allora ho immaginato un mondo dominato da questa regola, ne parlerò nel corso della seconda serata".

E se arriva Grillo? Panariello conferma quanto già affermato nei giorni scorsi in merito alla presenza di Beppe Grillo. La voce si era diffusa dopo una telefonata fra i due, ma il conduttore ribadisce che "è stata una chiamata per farmi in bocca al lupo. Certo, gli ho chiesto se volesse venire, e lo ripeto: per lui, il palcoscenico dell'Ariston è libero, può venire quando vuole". Ma se dovesse accadere, il testo sarebbe sotto posto a una valutazione preventiva? "Assolutamente sì", risponde Del Noce.

Di soldi non si parla. Bocche cucite sul compenso percepito dal conduttore. "Il denaro è l'ultima cosa di cui mi occupo nella vita - dice Panariello - quando mi hanno fatto questa proposta, mi sono prima assicurato di poter fare un buon Festival, ho contattato le case discografiche, i manager, i cantanti. Poi ho accettato, e qualcuno per mio conto ha parlato di soldi. Ma vi assicuro - aggiunge - è molto meno della media, meno di quanto non pensiate".

Ilary emozionata, Victoria non disturba. Basta chiamarla "disturbatrice": il ruolo di Victoria Cabello, precisa Panariello, è quello di partecipare al Festival, "come tutti noi". Lei strappa un applauso della platea dicendo che stare "da questa parte" la fa sentire a disagio: "Mi manca stare di là, dalla parte dei giornalisti, io sono già stata a Sanremo come inviato per le Iene e per Mtv, e anche come giurata. Quest'anno - continua - essere sul palco per me è ai limiti della fantascienza. Però, mi piacerebbe anche stare di nuovo 'di là'". Lady Totti salirà di nuovo sul palcoscenico dell'Ariston per altre prove, mentre il capitano consorte assisterà da bordo campo al derby romano di questa sera. "Ho 24 anni - dice Ilary - non ho pretese, sono solo una ragazza che prova a fare bene questo mestiere. E oggi, comunque, l'emozione comincia a farsi sentire". Poi, l'exploit-pipì.

Le modelle e le "altre cose". Presenti alla conferenza stampa anche le quattro modelle che rappresenteranno il made in Italy, Marta Cecchetto, Claudia Cedro, Francesca Lancini e Vanessa Hessler. Due di loro, curiosamente, per illustrare il proprio stato d'animo, rispondono dicendo "Non so che cosa dire... Non sono abituata a parlare, di solito faccio altre cose...". E Panariello non perde l'occasione per una battuta (terreno scivoloso, a rischio pecoreccio): "Ma dove le avete prese queste? Avete fatto un pullman dalla Moldavia?".

http://www.repubblica.it/2006/b/speciale/s.../illa/illa.html
pecoreccio ma vero...abituate a fare altre cose...laugh.gif
 
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verbenasapiens
view post Posted on 27/2/2006, 21:22




mah ..una settimana intera mi pare proprio troppo ecco
 
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petrus33
view post Posted on 28/2/2006, 19:47




Panariello, un «Benigni» minimal Dire «un Festival firmato Panariello» è come dire un abito da sera griffato da un marchio della grande distribuzione


Ieri le Olimpiadi, oggi il Festival di Sanremo, domani le Elezioni: ma qui è sempre festa, quand'è che lavoriamo? Per Sanremo, però, possiamo fare un' eccezione: la rassegna canora è terapeutica, evade i guai nei versi facili di una canzone, ogni anno suggerisce uno straccio di metafora persino nel sesso che rima con adesso.

Quelli che, presentando il Festival, dicono «prima di tutto la canzone». Ma intanto Panariello, con la scusa della scenografia invisibile, si prende 5 o 6 minuti per il più classico del monologhi e dopo un'ora si saranno sentite sì e no tre canzoni. L'incipit è tutto, nei romanzi come nei festival. E quel buio iniziale ricorda tanto il buio storico di Sanremo. Bisogna andare indietro nei poco favolosi anni '70 di Edda Ollari, dei Gens e degli Aguaviva per trovare una manifestazione così volutamente sottotono, così impastoiata nel fantasma della par condicio, così prudentemente prudente. Persino il conduttore rispecchia quest'ansia di basso profilo. Panariello, volente o nolente, è pur sempre l'emblema della ormai mitica «tv deficiente», del disimpegno, del divertimento senza pretese. Panariello è un Benigni in minore (già pronto però per «Il senso della vita» di Bonolis).

Dire, come ha fatto più volte il Tg1, «un Festival firmato Panariello» è come dire un abito da sera griffato da un marchio della grande distribuzione. E pensare che tutti sono vestiti dai sarti italiani più famosi, giusto per dare una mano a un mercato che langue, e ribadire un'italianità che un mercato senza regole vorrebbe umiliare. Però, a ben pensarci, quest'anno ci voleva proprio un Sanremo in minore, minimalista (solo la preziosa scenografia di Dante Ferretti non lo è, anche se in tv si frantuma e si perde). Dopo l'adrenalina delle Olimpiadi, era necessaria una camera di decompressione, per prendere fiato ma soprattutto per svelenire il clima politico del Paese, magari per ridarci la misura delle cose (un conto è lo spettacolo, un conto è la politica). Per questo nella ordinarietà della 56° edizione non si capisce bene se funzioni meglio Ilary Blasi (nel tradizionale esercizio di valletta) o Victoria Cabello, «iena» ammorbidita, che per l'emozione travolge di parole John Travolta e parla più di lui (tanto che il vecchio John accenna qualche passo di danza, costretto nel personaggio, costretto a cantare «Volare»).

Dopo Music Farm, dopo l'affermazione mondiale dell'iPod, dopo che la musica non si compra più nei negozi ma si scarica da Internet, Sanremo è un vecchio tabernacolo da conservare, da custodire con l'affetto che di solito si riserva alle «piccole cose di pessimo gusto». Qualche straccio d'aria di tango, di fox-trot, di beguine, giusto per perdersi in un'infanzia collettiva che non passa mai.
Aldo Grasso

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Spettac...8/benigni.shtml
E anche qwui, devo dire che non capisco tutto questo successi di Panariello.Prendete l'unica cosa che ho visto, Travolta..stucchevole il siparietto, con Fiorello ci fu un altro Travolta..mah..

Edited by petrus33 - 28/2/2006, 19:48
 
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verbenasapiens
view post Posted on 1/3/2006, 21:37




Festival di Sanremo 2006, ecco i compensi
Il Festival di Sanremo va a gonfie vele verso un clamoroso flop quindi, tanto per agitare ancor di più le acque, vi presento la lista dei compensi. Alcuni dei nomi in elenco arriveranno nelle prossime serate.
Giudicate voi. I prezzi sono da intendersi in euro, iva inclusa (o esclusa? Bah!)


Giorgio Panariello 200mila a serata
Ilary Blasi 100mila a serata
Victoria Cabello 80mila a serata
Eros Ramazzotti + Anastacia 150mila
Andrea Bocelli + Christina Aguilera 150mila
Laura Pausini (prezzo speciale) 100mila
Hilary Duff 15mila
Jesse McCartney 15mila
Orlando Bloom 300mila
John Travolta 300mila
Raul Bova (ancora incerto) 80mila

tratto da: http://teledicoio.blogosfere.it/

A parte questo , chi ha avuto l'idea di utilizzare certe papaere senza esperienza, senza appeal, senza capacità alcuna?Credono che al gente sia di bocca buona?
 
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*PalladeAthena
view post Posted on 2/3/2006, 21:00




Auditel: è il peggior Sanremo di sempre
Sanremo affonda. Almeno secondo l'Auditel. Rispetto ai dati già modesti della prima serata, martedì sera c'è stata una nuova emorragia di ascoltatori. In termini assoluti, come numero di spettatori, è il peggior Sanremo di sempre. Nella classifica dei flop, il secondo giorno del Festival di Simona Ventura e Tony Renis fece peggio, ma solo come media di share. Del Noce (sopra nella foto Ansa): «Non è una tappa a contare, se avremo bisogno di un miracolo, chiameremo San Gennaro». Panariello: «Gli ascolti del festival non potranno essere più come 4-5 anni fa, ci sono sempre più televisioni. Ma io ho giocato troppo in difesa».
MENO 7 PUNTI - La seconda serata di Sanremo 2006, durata più della prima e caratterizzata dalla presenza di Francesco Totti e dalle prime 6 eliminazioni di cantanti in gara, ha ottenuto 9.516.000 telespettatori con il 35.77% di share nella prima parte, 6.952.000 con il 40.72% di share nella seconda e 3.261.000 con il 39.99% nella terza. La media ponderata del 37.33%. L'ascolto è sceso di ben 7 punti rispetto a lunedì, quando la media ponderata era stata del 44.45%.
GLI ANNI SCORSI - Il confrontro con l'anno scorso, con il Festival condotto da Bonolis, è impietoso: la media dell'intera seconda serata del festival di Bonolis era stata del 52.80%. Un sorriso arriva confrontando Panariello alla Ventura: Super-Simo aveva ottenuto un pessimo 33.74%. Ma guardando più indietro, i risultati deludenti di questo Sanremo appaiono lampanti: nel 2003 Baudo si era attestato su una media ponderata di share del 40.39%, mentre nel 2002 la media della seconda serata condotta sempre da Baudo era stata del 47.23%. Nel 2001 il Festival della Carrá aveva ottenuto nel secondo giorno una media del 43.85%.
FLOP- In termini assoluti, ovvero di numero di telespettatori, si tratta del peggior risultato da quando esistono le rilevazioni Auditel. Per trovare risultati simili bisogna tornare, come detto, al 2004, quando Simona Ventura ottenne 10.013.000 telespettatori: 600 mila spettatori in più, comunque.
PICCO CON TOTTI - Il picco d'ascolto della seconda serata è stato registrato alle 22 durante l'intervista di Panariello a Francesco Totti seduto in platea. Il picco di share è stato invece registrato alle 23.39 con il 48,77%. Nel prime time Raiuno ha ottenuto il 31,65% di share. «Affari Tuoi Sanremo» ha registrato 6.661.000 con il 24.01% di share mentre «Striscia la notizia» ha totalizzato 8.969.000 telespettatori con il 32.31% di share. «Carabinieri» su Canale 5 è stato seguito da 4.734.
000 telespettatori con il 17.21% di share.
PANARIELLO: SODDISFATTO - Nel cast e in Rai nessun disfattismo nonostante i numeri lusinghieri. Giorgio Panariello, nella conferenza stampa di metà giornata, ostenta soddisfazione: «Sinceramente mi ritengo soddisfatto. Dopo la prima serata non considerata così brillante, mi sono sentito meglio sul palcoscenico, sono sicuro che giovedì andrà ancora meglio». Poi chiede scusa per la prima serata incolore: «Ho pagato lo scotto della prima puntata, e chiedo scusa. La colpa è solo mia, ho avuto un atteggiamento solo di difesa. Non è colpa né degli artisti, né degli autori». Sugli ascolti bassi si difende così: «Gli ascolti del festival non potranno essere più come 4-5 anni fa. Ci sono sempre più televisioni, c'è Sky, c'è molta varietà. Anche il traino conta, bisogna vedere da che situazione partiamo. Da lì in poi tutto quello che facciamo ce lo dobbiamo guadagnare». Infine conclude: «Io sono un comico, il comico o piace o non piace. Se non mi fa ridere, non me lo guardo. Sentire che la sala è stanca, è importante. In certi momenti anch'io sento la stanchezza, sono molto istintivo».

DEL NOCE: CALO FISIOLOGICO - Il direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce non sembra dar peso al crollo degli ascolti. Lo chiama «calo fisiologico» e dice «che si è verificato nelle stagioni precedenti, escludendo Bonolis». Anzi, Del Noce è «molto soddisfatto dell'evoluzione dalla prima alla seconda puntata». Per il direttore di Raiuno la situazione «non è grave. Se avremo bisogno di un miracolo, chiameremo San Gennaro, ma non credo che avremo bisogno di miracoli. Non è una tappa a dire la parola definitiva»».
http://www.corriere.it/Speciali/Spettacoli...li/index8.shtml
il fatto è che il festival è vecchioooo
 
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verbenasapiens
view post Posted on 3/3/2006, 21:34




Pieraccioni e Verdone all'Ariston
Ed è il miracolo: al Festival si ride
Panariello travestito da Baudo sfida (ma solo a parole) John Cena
Applausi di consolazione per gli eliminati Noa, Dirisio e Spagna
DAL nostro inviato ALESSANDRA VITALI


Verdone nei panni di Assunta de' Senis con Panariello e Muccino
SANREMO - Terza serata del Festival, come ricominciare daccapo. E somigliare un po' a Zelig Circus, solo che qui i comici sono di lungo corso. Sanremo da ridere, c'è Leonardo Pieraccioni che presenta al posto di Panariello e fa saltellare il pubblico sulle poltrone, John Cena che quando gioca al wrestling fa le smorfie da brutto e cattivo invece è un ragazzone simpatico, un grande Carlo Verdone nei panni della signora Assunta, vecchia babbiona - come avrebbe detto il maestro Sordi - ex cantante piena di acciacchi e memorie confuse. Archiviata la pausa per la partita della Nazionale, il carrozzone riparte. A caccia di ascolti, consensi e miracoli, quelli in cui Panariello confida per uscire vivo da quest'avventura. Ma la serata gli è propizia e si sbilancia: invita "il nostro grande presidente" Carlo Azeglio Ciampi e chiede al pubblico di dedicargli un applauso.

In diretta al Tg1 il conduttore annuncia che non salirà sul palco. E' uno scherzo ma i telespettatori, a casa, non lo sanno. Pieraccioni apre la serata, dice "Giorgio s'è ritirato, troppe polemiche...", raffica di battute da cabarettista consumato: John Travolta ha preso tanti soldi "ma siamo a Sanremo, l'hanno pagato in fiches", l'incasso della serata "va in beneficienza al costumista di Povia", la canzone della Oxa "l'ho scaricata sul telefonino così la mando ai miei amici il due di novembre". Panariello c'è, fa il tonto Cateno, il personaggio che ha interpretato nel film (di e con Pieraccioni) "Ti amo in tutte le lingue del mondo".

Primo miracolo: il pubblico ha riso. Ride pure quando Panariello "sfida", mascherato da Pippo Baudo, il campione di wrestling John Cena. Il ragazzone si presta, parla della "lotta per finta" che piace ai ragazzini ma l'orario (e le associazioni che tutelano i minori) impongono il sermoncino: "Dont' try it at home", "Non provateci a casa", che è anche il motto dei programmi tv dedicati alla disciplina. Intanto, le canzoni scorrono come jingle.

Uno strepitoso Carlo Verdone in mantella di raso nero e turbante maculato con piume fa la sua comparsa: è una cantante attempata e rimbambita, parla solo di ricordi d'epoca e visite mediche. Fino all'arrivo del "nipote" Silvio Muccino, partner di Verdone nel film "Il mio miglior nemico", al cinema dal 10 marzo. Bel momento di spettacolo con l'attore romano, che chiosa: "Qualcosina bisogna pur regalare. Chi viene qui e non fa niente, è un cretino". E saluti a John Travolta.

Gli artisti si susseguono rapidi, gli atleti medaglia d'oro a Torino 2006 incassano una standing ovation, ad applaudire in prima fila ci sono anche il ciclista Mario Cipollini e il calciatore della Fiorentina Luca Toni, fidanzato di Marta Cecchetto, una delle quattro modelle. Maria Grazia Cucinotta parla del film, e progetto benefico, "All the invisible children", Shakira canta e scambia qualche battuta in italiano con Panariello. E la gara miete le sue vittime: eliminati Noa & Solis String Quartet (categoria Gruppi), Luca Dirisio (Uomini), Spagna (Donne), Ivan Segreto, Ameba 4, Andrea Ori (Giovani). S'è fatto tardi, parecchio. I dati d'ascolto diranno se ne è valsa la pena.
ma

Sanremo batte il Grande Fratello
Ma gli ascolti vanno ancora giù
Meglio rispetto all'edizione di Simona Ventura
Diciassette punti di share in meno rispetto a Bonolis
dal nostro inviato ALESSANDRA VITALI



SANREMO - Il Festival perde punti, sia rispetto a se stesso che rispetto al passato, ma la concorrenza è battuta, quindi il risultato è stato ottenuto. Questo il mood all'indomani della terza serata sanremese, quella che, da sola, ha fatto sfilare più ospiti che tutte le altre serate messe insieme. Ma Leonardo Pieraccioni, Carlo Verdone, John Cena, gli olimpionici di Torino 2006 e tutti gli altri non sono bastati a far riprendere quota agli ascolti, che si attestano in media sui 6 milioni 234 mila telespettatori con il 33.49 per cento di share. Equivale a dire che, rispetto a se stesso, Panariello ha perso 4 punti - la seconda serata aveva ottenuto il 37.33 per cento di share - e rispetto all'edizione 2005 targata Paolo Bonolis di punti ne ha persi ben diciassette. Ma s'è detto più volte, inutile evocare il fantasma del conduttore romano e l'eccezionalità di quei risultati.

La concorrenza. Concorrenza battuta, si diceva. Il Grande Fratello, su Canale 5, si è attestato al 28.44 per cento di share con 5 milioni 734 mila telespettatori. A soccombere sotto i colpi del reality show era stata invece Simona Ventura: la terza puntata dell'edizione 2004 del Festival aveva ottenuto il 29.39 per cento di share contro il 32.26 per cento di Canale 5. Tuttavia il direttore di RaiUno Fabrizio Del Noce fa notare che, "senza nulla togliere al mio amico Bonolis", un conto è confrontarsi - com'è il caso dello scorso anno - con uno speciale di Canale 5 dedicato a Oriana Fallaci, "altro è confrontarsi con un prodotto come GF, che è la punta di diamante della concorrenza".

Pieraccioni il più visto. La prima parte della terza serata è stata vista da 9 milioni 410 mila persone con il 34.32 per cento di share, mentre la seconda è stata seguìta da 5 milioni 512 mila telespettatori con il 33.02 per cento di share. Infine, la terza parte ha tenuto davanti al video 2 milioni 279 mila irriducibili, share del 29.92 per cento. Picco di ascolto durante la performance di Leonardo Pieraccioni: alle 21.24 sono stati registrati 13 milioni 38 mila spettatori. Picco, invece, in termini di share, con Carlo Verdone intorno alle 22.50, con il 47.66 per cento di share.

"La forza di reagire". Panariello si mostra sereno, si è "divertito molto con gli amici Carlo e Leonardo" e, come ha fatto spesso, spezza una lancia in favore degli autori: "Gli interventi di Pieraccioni e Verdone sono stati costruiti anche con gli autori e, al di là dell'indubbio merito dei due ospiti, anche a loro vanno fatti i complimenti. Questo - continua conduttore - dimostra che quando possiamo lavorare con gli ospiti, e soprattutto quando ci sono degli ospiti, i risultati non mancano. Con un minimo di volontà e attenzione le risate ci sono. Abbiamo trovato la forza di reagire. E rifarei quel che ho fatto fin qui".
http://www.repubblica.it/2006/c/speciale/s...3/ascolti3.html
 
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