Il sofà delle muse

Sfigurata di Rania al-Baz

« Older   Newer »
  Share  
Rachael
view post Posted on 17/2/2006, 23:17




user posted image

«Colui che ama Dio conosce le frontiere del proibito, non ha bisogno di qualcuno che le fissi per lui». Con questa frase che da sola merita forse una «fatwa» di condanna perché afferma il rifiuto della fedeltà a oltranza a prescrizioni istituite dall'uomo e dall'uomo imposte come comandamenti di Allah, si conclude il libro autobiografico di Rania al-Baz, «Sfigurata» appena pubblicato in Italia dalla casa editrice Sonzogno.
Ma l'autrice ha già subito una terribile punizione e ne porterà i segni per sempre. Rania al-Baz è infatti quell'ottima giornalista televisiva saudita che nell'aprile del 2004 è stata quasi uccisa dal marito durante un'ennesima esplosione di violenza domestica causata occasionalmente dal fatto di aver risposto al telefono nonostante le fosse stato proibito. L'uomo si era accanito con determinazione sul suo bellissimo viso provocandole 13 fratture e quindi, credendola morta, l'aveva buttata via, per strada, dandosi poi alla fuga. Alcuni giorni dopo il caso della giovane giornalista era all'attenzione del mondo: tutti hanno visto le fotografie del suo volto sfigurato che per sua volontà sono state riprodotte da centinaia di mass media in decine di paesi. Mentre affrontiamo questa «crisi delle vignette», una battaglia d'immagine che stiamo rovinosamente perdendo, il libro di Rania giunge a proposito: utile quanto un saggio sia per conoscere meglio chi ci sta di fronte e tanto ci odia sia per capire qual è esattamente la posta in gioco in questo scontro di valori, se non di civiltà, che non possiamo permetterci di perdere nell'interesse dell'intera umanità e prima di tutto delle centinaia di milioni di Rania che trascorrono nella paura e nella soggezione ogni giorno della loro esistenza e per le quali la vita non è altro che un percorso per schivare il dolore.
Rania al-Baz, che adesso ha 31 anni, appartiene a una famiglia ricca della Mecca. La sua nonna paterna - una delle due mogli di suo nonno - era una schiava poi sposata dal padrone solo perché era stata rapita per errore a una famiglia potente che minacciava di vendicare il disonore e il danno subiti. Lei da bambina disponeva di un suo schiavo personale, aveva 11 anni quando suo padre incominciò a vagliare i pretendenti alla sua mano, 16 quando fu sposata in prime nozze e 19 quando il marito una sera le disse di fare in fretta le valige e salire in macchina perché voleva riconsegnarla al padre: ripudiata con disonore senz'altra motivazione che la noia e l'indifferenza. Sappiamo come si è concluso il secondo matrimonio.
Eppure, come scrive Rania, c'è «un vento riformista che soffia sul mondo arabo»: ne è lei stessa una prova vivente perché ha strappato ai giudici una sentenza di affidamento permanente dei suoi tre figli che per legge avrebbero dovuto essere consegnati ai rispettivi padri all'età di otto anni, perché ha goduto della protezione di una principessa della casa reale saudita che si è preoccupata di farle avere la migliore assistenza medica possibile, perché vive sola, senza un marito, e ha potuto trasformare la sua disgrazia in strumento di lotta per la promozione dei diritti delle donne approfittando dello choc collettivo suscitato dalla violenza subita. «Quanto durerà? - si domanda però Rania - Cosa ne sarà di me dopo? Se rientrerò nell'ombra, ci sarà di certo chi ne approfitterà per farmi pagare caro l'ardire del momento».
Oggi in Arabia Saudita una donna può ritenersi fortunata se quando nasce la sua famiglia la registra all'anagrafe; la sua carta d'identità e il suo passaporto - anche se è una principessa della casa reale - per essere validi devono essere firmati dal padre o dal marito; è notizia del 14 febbraio che il Consiglio consultivo saudita ha rifiutato di discutere la proposta di uno dei suoi componenti di eliminare la legge che proibisce alle donne di guidare l'automobile.
Anna Bono-Ragionpolitica.it

Ho già parlato di questa sfortunata e coraggiosa giornalista, sarebbe bello che tutti comprassimo il suo libro per aiutarla a combattere la sua battaglia, che é anche la nostra, e per saperne di più sulla barbarie a cui milioni di donne sono sottoposte ogni giorno.

Edited by Rachael - 17/2/2006, 23:18
 
Top
verbenasapiens
view post Posted on 18/2/2006, 18:43




Figurarsi se certa gente può essere solidale con questa povera donna!Ci sono cose ben più importanti, battaglie molto più forti come fecondazione assistista, pacs etc, vuoi mettere Rach? sick.gif
 
Top
1 replies since 17/2/2006, 23:17   129 views
  Share