Presentata ieri la relazione che fa giustizia di tutti i luoghi comuni
di Sergio Menicucci
Non fare prigionieri. E’ meglio che Prodi diserti i due faccia a faccia con Berlusconi programmati sulla Rai in periodo di par condicio, secondo l’ultimo regolamento della Commissione parlamentare di vigilanza , presieduta dal deputato della Margherita Paolo Gentiloni. Il giornale Europa, organo del partito di Francesco Rutelli, diretto prima di Menichini da Nino Rizzo Nervo ora consigliere di amministrazione di viale Mazzini per conto della sinistra assieme a Curzi e a Rognoni, va all’attacco. Prova ad imitare l’Unità diretta da Antonio Padellaro che ogni giorno spara titoloni contro il premier e la Casa delle libertà. La vicenda delle presenze in tv e alla radio dei politici è stata stiracchiata e interpretata in tanti modi. Anche il tentativo di boicottare il confronto tra i leader delle due coalizioni rientra in una precisa strategia. Romano Prodi in tv non rende e i suoi collaboratori di mass media spingono per ridurre al minimo l’impatto visivo diretto.Gli altri tre sono stati riservati ai segretari dei partiti delle coalizioni così oltre a Berlusconi-Prodi (due volte) ci saranno tre volte Casini, Fini, un leghista al posto del malato Bossi e tre volte Fassino, Rutelli e Bertinotti.Ancora non rese note le decisioni di Mediaset.
Per il servizio pubblico per una valutazione oggettiva c’è la relazione del presidente Claudio Petruccioli all’ultimo consiglio di amministrazione della Rai del primo febbraio. Il periodo preso in considerazione è gennaio, quello che secondo l’Unione sarebbe stato occupato “manu militari” da Silvio Berlusconi.
I punti fermi sono: 1- equilibrio, imparzialità, parità di trattamento non sono principi che la legge confina nei periodi elettorali; quando scatta il periodo elettorale le regole sono quelle fissate dalla Commissione parlamentare con prescrizioni e controlli più stringenti di quelli fissati dagli indirizzi generali;
2- il giudizio complessivo su radio e tv evidenzia un sostaziale rispetto della Rai a questi principi. Nel dettaglio le presenze di esponenti politici nelle trasmissioni radio lunghe sono state 9 e cioè Berlusconi, Fini, Casini, Gasparri per la Cdl e Prodi, Fassino, Bertinoti, Melandri e Pecoraro Scanio.
La matematica dice 5-4 per l’opposizione. La rilevazione fino al 19 gennaio di interviste e confronti brevi vede 30 presenze della Cdl e 35 dell’Unione. L’opposione vince alla radio. Per la televisione i dati si riferiscono fino al 27 gennaio. I tempi presenza per governo, maggioranza e opposizione evidenziano uno sbilanciamento a favore dell’Unione. Petruccioli boccia comunque, il “bilancino” inventato da Roberto Zaccaria quando era presidente della Rai di un terzo, un terzo, un terzo. Su 374 minuti di telegiornali le quote sono state : 33,7 per il governo,10,5 per la maggioranza e 33,1 per l’opposizione. Nel prime time su 920 minuti l’opposizione ha avuto il 44,4 , il governo 26,2 e la maggioranza il 15,4. Per i 280 minuti delle rubriche giornalistiche 46,6 all’opposizione,28,1 al governo e 17,5 alla maggioranza.
“ L’equilibrio tra i due poli è sostazialmente rispettato” scrive Petruccioli smentendo le lamentazioni delle sinistre. E se c’è uno squilibrio nel mese di gennaio tra i due candidati alla Presidenza del Consiglio ciò “ è dovuto alla diversa strategia e alla diversa definizione temporale della campagna elettorale da parte dei due protagonisti. Berlusconi è stato presente a Porta a Porta, alla conferenza stampa di Forza Italia,Uno mattina, DopoTg1 e spezzoni a Primo piano. Alla radio è stato a Radio anch’io, da Fiorello e Isoradio. Prodi invece è stato in tv a DopoTg1 e spezzoni di Primo piano. In radiofonia è stato a Radio anch’io e da Fiorello. Sono strategie mediatiche diverse di cui ognuno si assume la responsabilità.
http://www.opinione.it/pages.php?dir=naz&a...&id=433&aa=2006Non ci posso credereeee Petruccioli che riporta questi dati!!!
