Il sofà delle muse

John Lennon : Image...e sono 25 anni

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verbenasapiens
view post Posted on 8/12/2005, 20:19




dicembre di 25 anni fa l'omicidio dell'ex Beatle John Lennon, la memoria di una generazione
Se fosse vivo John Lennon avrebbe 65 anni. E probabilmente avrebbe regalato alla musica popolare del Novecento altre canzoni immortali, come «Imagine», proclamata «canzone del secolo» da ogni sondaggio lanciato a cavallo del nuovo millennio. Ma gli ultimi 25 anni sono trascorsi senza di lui, la sua musica, la sua rabbia, la sua fantasia: la sera dell'8 dicembre 1980 Lennon viene ucciso all'ingresso del Dakota Bulding, a New York, da Mark Chapman, il folle che poco prima gli ha chiesto un autografo sull'ultimo disco, appena pubblicato, «Double Fantasy». Lo attende poi per sei ore. Quando alle 22,40 lo vede rientrare insieme all'inseparabile Yoko Ono gli spara alle spalle: cinque colpi alla schiena per cancellare un suo incubo personale e la vita di uno dei più grandi musicisti della nostra epoca.
IL FUNERALE DI UNA GENERAZIONE - A volte accade che alcuni personaggi diventino quasi un'anima comune per milioni di persone. Dipende dalla popolarità, dal fascino, dalla personalità. E da quanto, anche inconsapevolmente, finiscano per rappresentare nei pensieri e nei sentimenti altrui. La notizia della morte di John Lennon colpisce il mondo con un'emozione che non tocca soltanto i fan del rock, il suo addio viene definito il «funerale di una generazione». Da tempo non è più «soltanto» un ex Beatle. E' diventato il «working class hero», il simbolo della pace, il promotore della protesta sociale. Ma è rimasto, soprattutto, un musicista dalla grande ispirazione e capace di invenzioni poetiche suggestive. Il giorno dopo l'omicidio, l'ingresso del Dakota (dove tra l'altro Polanski aveva girato «Rosemary's Baby») è transennato per allontanare la folla.
L'omicida, Mark Chapman, è un fan come queli che sono lì a piangere la morte di Lennon. Nel corso degli anni ha dato diverse spiegazioni di sè e del proprio gesto. «Lennon era un ipocrita ricco e viziato che non credeva alle parole della sua canzone Imagine» è una delle sue prime frasi. E fa sapere di essere un lettore ossessionato del «Giovane Holden» di Salinger. Ora, 25 anni dopo, su di lui stanno per girare un film («Chapter 27») e Yoko Ono si ribella perchè, dice, sarebbe come dare all'assassino proprio ciò che voleva: la fama e la popolarità ottenuta nel modo più tragico e brutale. E inoltre, sarebbe come indicare ad altri che il suo esempio è da seguire se si desidera una celebrità hollywodiana.
VOCE INTERIORE - La Nbc negli Usa ha appena trasmesso una nuova intervista a Chapman (su Channel 4 in Gran Bretagna va in onda proprio l'8 dicembre) nella quale attribuisce l'omicidio a una «voce» interiore: «Nulla avrebbe potuto fermarmi - racconta - Era una specie di cosa alla cavaliere bianco, una crociata. Ero a casa mia, seduto a gambe incrociate sul tappeto, e mi ricordo d'avere aperto l'album Sgt. Pepper's. Mi venne in mente: "E se lo uccidessi?". Mi ricordo d'aver pensato che forse la mia identità si sarebbe potuta trovare nell'uccisione di John Lennon... Sapevo che era arrivato il momento, che era il giorno. Improvvisamente da Central Park West vedo la limo. E so che è lui. Ho questa sensazione incredibile. La macchina di John Lennon si accosta. Ho sentito una voce nella mia testa che diceva: "Fallo! Fallo! Fallo!". Mentre mi passava accanto ho tirato fuori l'arma, ho mirato alla schiena ed ho premuto il grilletto cinque volte. Bisogna capire, non credo che veramente pensassi che stessi facendo qualcosa di malvagio. Pensavo che fosse una cosa giusta».
OMAGGI - L'omicida riesce anche a dire che «Lennon, se fosse vivo, mi avrebbe perdonato». Potrebbe anche avere ragione, ma non è certo un merito per Chapman. Semmai è il tributo più triste a ciò che Lennon ha mostrato di essere quando era in vita. In ogni caso Yoko Ono non vuole sentir parlare di scarcerazione. E nemmeno i fan («Chapman non si è mai pentito» dicono). Probabilmente, a prescindere dalla giustizia e dalle procedure, c'è un mondo intero che non perdonerà né capirà mai quel gesto. A Lennon sono stati dedicati aeroporti, statue (una anche a Cuba, inaugurata da Castro in persona), musei, rassegne, libri, concerti. Un universo di sentimenti che non darà mai pace al suo assassino e porta ogni giorno persone di ogni provenienza davanti al mosaico in Central Park di New York con la scritta «Imagine». Per dedicare un fiore, un biglietto o anche soltanto un pensiero al simbolo di una generazione.

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Spettac...06/lennon.shtml

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Aspettate un poco e poi c'è IMAGE....
 
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