Il sofà delle muse

Fernando Pessoa

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*PalladeAthena
view post Posted on 29/11/2005, 20:53




Un cofanetto di un musicista sardo a 70 anni dalla morte del poeta Pessoa in italiano, poesie per la musica Traduzioni proprie, arrangiamenti tra jazz e classica, ospiti illustri come Enrico Rava e Miroslav Vitous: tre cd per un'opera originale

Una vita intensa, come le sue opere, pubblicate in forma completa soltanto sette anni dopo la sua scomparsa. Di Fernando Pessoa il pubblico italiano ha conosciuto la vita e gran parte dei lavori in prosa e in versi grazie ad Antonio Tabucchi. Prima con opere come «Gli ultimi tre giorni di Fernando Pessoa» e «Un baule pieno di gente. Scritti su Fernando Pessoa» poi con le sue traduzioni del poeta portoghese scomparso nel 1935. Un'opera significativa, quella di Pessoa, per un'intera generazione italiana Tanto che molto spesso riferimenti espliciti ai suoi versi sono finiti in numerose canzoni di cantautori italiani. Tuttavia nessuno prima d'ora aveva pensato a una vera trasposizione in musica delle sue poesie. Lo ha fatto, a partire dal 2001, un musicista sardo, Mariano Deidda, con tre cd ora presentati un cofanetto proprio mentre ricorrono (il 30 novembre) i 70 anni della morte di Fernando Pessoa.
TRADUZIONI IN MUSICA - Una scelta difficile, come ammette il musicista in un'intervista: «Leggo Pessoa da una vita. Le sue frasi sono estremamente musicali anche se costruisci sopra una canzone non è così semplice». Ma Deidda, che aveva già pubblicato altri album (uno dei quali dedicato al grande cantautore inglese Nick Drake, del quale è sempre stato un fan) lo ha fatto, riuscendo per prima cosa a scrivere proprie traduzioni dei versi. Versioni così fedeli che è l'unico in Italia ad avere il permesso «ufficiale» di utilizzare in musica le poesie di Pessoa, un riconoscimento fornito dalla Fondazione che porta il nome del poeta. Inoltre ha costruito non delle semplici canzoni ma degli sfondi sonori di grande suggestione utilizzando sia le tecniche della musica classica (con strumenti ad arco) sia quelle del jazz. Un progetto, quello dei tre cd dedicati a Pessoa, nel quale Deidda è riuscito a coinvolgere nomi di fama: dal produttore Vince Tempera a jazzisti di fama internazionale come il trombettista italiano Enrico Rava e il bassista ex Weather Report Miroslav Vitous. Il percorso di Deidda tra letteratura e musica è particolarmente originale, diverso da quello comunemente definito da cantautore, proprio perchè la sua musica spazia da sonorità jazzistiche a riferimenti classici. Il pubblico di un levoro di questo genere è a metà stratda tra gli appassionati di jazz e quelli che coltivano la lettura. Lo si comprende anche dagli appuntamenti che hanno visto protagonista Deidda, come il «Festivalettertura» di Mantova del 2002 o la Fiera del libro di Lisbona. E dalla cura della parte musicale, dove accanto a strumenti classici vengono utilizzati quelli tipici della musica portoghese, come il «cavaquinho» e la «chitarra portguesa».

29 novembre 2005
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Spettac...25/deidda.shtml
Qui si possono ascoltare 4 brani dal CD
CD Pessoa
Gran bel poeta Pessoa..
 
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Pontormo
view post Posted on 6/12/2005, 20:34




Amo tutto ciò che è stato
-Fernando Pessoa

Amo tutto ciò che è stato,
tutto quello che non è più,
il dolore che ormai non mi duole,
l’antica e erronea fede,
l’ieri che ha lasciato dolore,
quello che ha lasciato allegria
solo perché è stato, è volato
e oggi è già un altro giorno.
 
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verbenasapiens
view post Posted on 9/12/2005, 20:34




E’ l’amore che è essenziale

E’ l’amore che è essenziale.
Il sesso è solo un accidente.
Può essere uguale
o differente.
L’uomo non è un animale
è una carne intelligente,
anche se a volte malata.



 
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*Ishtar*
view post Posted on 10/12/2005, 18:31




Fra la calma e l’albereto

Fra la calma e l’albereto,
fra la radura e la solitudine,
il mio vaneggiamento passa timoroso
conducendomi l’anima per mano.
E’ tardi già, e ancora è presto.
 
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antoine doinel
view post Posted on 9/2/2006, 18:57




Autopsicografia


Il poeta è un fingitore.
Finge così completamente
che arriva a fingere che è dolore
il dolore che davvero sente.

E quanti leggono ciò che scrive,
nel dolore letto sentono proprio
non i due che egli ha provato,
ma solo quello che essi non hanno.

E così sui binari in tondo
gira, illudendo la ragione,
questo trenino a molla
che si chiama cuore.


 
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4 replies since 29/11/2005, 20:53   157 views
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