Il sofà delle muse

Wojtyla dietro alla finestra,ritratto del Papa "privato"

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*Ishtar*
view post Posted on 28/11/2005, 20:33




In onda su RaiUno il 27 e il 28 la fiction "Giovanni Paolo II"
La storia del Pontefice scomparso, dall'attentato dell'81 alla morte
Wojtyla dietro alla finestra
ritratto del Papa "privato"
Protagonista il premio Oscar Jon Voight, regia di John K. Harrison
Nel cast anche Christopher Lee, Ben Gazzara, Gabriele Ferzetti
di ALESSANDRA VITALI


Jon Voight è Wojtyla
in 'Giovanni Paolo II'
ROMA - Un budget di ventidue milioni di dollari, la consulenza del portavoce vaticano Joaquin Navarro Valls e del segretario particolare di Wojtyla, Stanislao Dziwisz, un cast che vede, oltre al protagonista Jon Voight, anche Christopher Lee, Ben Gazzara, Gabriele Ferzetti e una rosa di volti cari al pubblico televisivo, Ettore Bassi, Vittoria Belvedere, Daniele Pecci, Nicola Pistoia, Giulietta Revel. E' Giovanni Paolo II, la fiction in due puntate che RaiUno manda in onda domenica 27 e lunedì 28 dopo un'anteprima mondiale, lo scorso giovedì, nell'aula Paolo VI in Vaticano davanti a Papa Benedetto XVI. Che non ha trattenuto la commozione, condivisa con Jon Voight che interpreta il Pontefice (Wojtyla giovane ha invece il volto dell'inglese Cary Elwes), con il quale si è trattenuto alla fine della proiezione.

L'inizio del film restituisce le sequenze drammatiche dell'attentato del 13 maggio del 1981 in San Pietro. Poi - alternando flashback sulla giovinezza di Wojtyla - si percorrono le tappe più significative del pontificato, fino alla morte del Papa. Diretto dal regista canadese John Kent Harrison, Giovanni Paolo II è il risultato di un progetto nato tre anni fa. Quando però la Lux Vide - che lo produce - stipulò con la Rai l'accordo di lavorare solo alle sceneggiature e di non fare nulla finché Wojtyla fosse in vita. "Materia incandescente, non solo perché il Pontefice è scomparso da pochi mesi. Per questo - spiega Saccà - si è scelto di sposare una linea rigorosa, quasi di docu-fiction, che meglio avrebbe rispettato la sua figura".

Grazie alle consulenze di Navarro Valls (nel film lo interpreta Giuliano Gemma) e di Don Stanislao (l'attore tedesco Jan Niklas), che hanno disvelato aspetti meno conosciuti del Pontefice, emerge dal film anche la dimensione più "privata" del Pontefice. Come il retroscena dell'ultima volta che si affacciò dalle sue stanze, mentre la folla pregava per lui: l'emozione e la malattia gli impedirono di parlare ma, quando la finestra si richiuse, ritrovò la voce e, ai suoi collaboratori, disse: "Domani ci riprovo".

"E' come se questo film fosse una preghiera, e noi cercassimo di esprimere l'amore che Giovanni Paolo II ha avuto per tutto il mondo". Così il premio Oscar (nel 1979, per Tornando a casa) Jon Voight, che interpreta il Papa, parla del film che, dice, gli ha "cambiato la vita in tanti modi". Confessa di essersi lasciato guidare da quel "Non abbiate paura" che lo ha "reso più coraggioso". E poi "Wojtyla era un uomo straordinario, una vera energia spirituale. E questo film è molto attento alla spiritualità, commovente".

Emozionante, per Voight, l'incontro con Benedetto XVI all'anteprima in Vaticano. "Negli Stati Uniti - ha spiegato l'attore - sappiamo di questo Papa quello che sentiamo dire, lo hanno apostrofato addirittura come 'rottweiler'. Non sapevo che cosa aspettarmi - ha raccontato il giorno dopo alla presentazione in Rai - invece ho avuto una sorpresa: è stato dolce, caloroso e affettuoso, ci ha fatto i complimenti, era commosso".

La fiction di RaiUno è il secondo ritratto televisivo di Giovanni Paolo II. A pochi giorni dalla sua scomparsa, andò in onda su Canale 5 Karol. Un uomo diventato Papa, prodotto dalla Taodue di Pietro Valsecchi, diretto da Giacomo Battiato, con l'attore polacco Piotr Adamczyk e risultati d'ascolto record: la prima parte, il 18 aprile, giorno del conclave (e della prima fumata nera) che avrebbe portato all'elezione di Benedetto XVI, il film fu visto da 12 milioni 654 mila telespettatori. Quelle due puntate si fermavano all'elezione di Giovanni Paolo II, ora sono in corso le riprese di altre due puntate, sui ventisei anni di papato di Wojtyla, sempre con la regia di Battiato.
http://www.repubblica.it/2005/h/sezioni/sp...t/papafict.html
Gli ascolti della pria puntata sono stati strabilianti, oltre i 10 milioni, al di là di tutto, essi dimostrano tutto l'affetto e la stima della gente per questo grande papa
 
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verbenasapiens
view post Posted on 30/11/2005, 18:49




Stupefacente l'audience della seconda puntata, oltre i 12 milioni.Certo che è strano come le fiction sugli uomini di chiesa o i santi abiano tanto successo,.La fiction era ben confezionata ma fatta in economia sfruttando anche spezzoni di documentari.Bravo il protagonista.Forse è piaciuto il racconto della quotidiniatà di un grande Papa tuttora nella memoria della gente
 
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salvatores
view post Posted on 30/11/2005, 20:36




Giovanni Paolo, boom d'ascolti. Ma quante sviste nella fiction
Andrea Tornielli

Non era facile raccontare in quattro ore vita e pontificato di Papa Wojtyla e va dato atto al coraggio della Lux Vide di Bernabei. Il risultato finale, pur premiato dai telespettatori - 12 milioni e 475mila con oltre il 44 per cento di share nella seconda puntata - però ha lasciato abbastanza a desiderare: la mancanza di una vera storia ha reso la fiction un collage di fugaci episodi slegati tra di loro, ci sono sate parecchie sviste e c'è stata un'eccessiva preponderanza di immagini del Papa vecchio e malato. In Vaticano è palpabile, soprattutto nelle persone che più sono state vicine a Giovanni Paolo II, un certo malumore. Non è piaciuta l'insistenza con cui si è voluto presentare, nei titoli, l'ex segretario del Papa Stanislao Dziwisz quasi come l'autore della sceneggiatura. Nei titoli di coda viene ringraziato don Pavel Ptasznik, capo della sezione polacca della Segreteria di Stato e strettissimo collaboratore di Dziwisz: è lui che ha rivisto il copione, ma a quanto pare molte delle sue correzioni non sono state accolte. Ecco le principali «sviste».
Non corrisponde a verità il fatto che il giovane Karol Wojtyla abbia avuto il desiderio di darsi alla lotta armata dopo l'occupazione nazista della Polonia e sia stato dissuaso dall'arcivescovo Sapieha. Allo stesso modo, risulta forzata «col senno di poi» la lunga dichiarazione anticomunista che il giovane Karol fa ai compagni di lavoro nella cava di pietra. Sempre nella prima puntata, appare curioso che mentre Wojtyla nel corso degli anni invecchia e i suoi capelli s'imbiancano giovani che accompagna in vacanza sembrano non subire le conseguenze del tempo che passa. Lo stesso vale per altri due personaggi: il cardinale Stefan Wyszynski, agli inizi degli anni Cinquanta, appare già vecchio e decrepito come al momento del conclave del 1978, vale a dire quasi trent'anni dopo. Anche don Stanislao, a fianco di Wojtyla fin da quando era giovanissimo sacerdote, per tutto il film mantiene la stessa età, sulla cinquantina d'anni.
Tralasciamo le scene inventate, come quella di un incontro a tre tra il primate Wyszynski, Sapieha e don Karol, inserite per esigenze di copione. Meno comprensibile è però un altro errore, quello del miracolo chiesto da Wojtyla a Padre Pio. Il futuro Papa, nel 1962, quando era ancora vescovo ausiliare di Cracovia, si rivolse al santo del Gargano, chiedendogli di intercedere per un'amica gravemente malata. Gli autori della miniserie, non si sa perché, collocano questo episodio molto più avanti, quando Wojtyla è già cardinale. Siccome la porpora arriva nel 1967, e Padre Pio muore un anno dopo, nel film c'è il rischio che la lettera arrivi quando il frate cappuccino ha già lasciato questa terra.
Una doppia svista è poi quella relativa alle morti di Paolo VI e Giovanni Paolo I: in entrambi i casi, viene mostrata un'inquadratura del palazzo apostolico vaticano e delle finestre della camera del Papa che all'improvviso s'illuminano. In effetti, lo scorso aprile, per Giovanni Paolo II, è accaduto davvero così. Peccato però che lo stesso non sia avvenuto né per Montini né per Luciani. Il primo, infatti è morto a Castelgandolfo, il secondo è stato trovato senza vita la mattina e dunque non è stata accesa nessuna luce. Altri errori sono la fumata bianca dell'elezione di Wojtyla in pieno giorno (era pomeriggio inoltrato e c'era già buio), l'annuncio dell'«habemus Papam» dato da due cardinali invece che da uno, la presenza di ombrelli al Muro del Pianto di Gerusalemme (non pioveva e nessun ombrello riparava il Papa). Altri fatti inventati sono l'incontro tra Giovanni Paolo II e Walesa in un bosco (l'incontro vi fu, ma non nella boscaglia), la presenza del segretario del partito comunista polacco Gierek alla firma degli accordi con il sindacato Solidarnosc e la prima Giornata della gioventù che invece di svolgersi con la liturgia delle Palme è ridotta a uno spettacolo con i clown.
Infine c'è la promozione di Agostino Casaroli a Segretario di Stato subito dopo l'elezione di Wojtyla (avvenne invece soltanto dopo la morte del cardinale Villot, nella primavera del 1979) e la sua elevazione al cardinalato prima del tempo: veste erroneamente già di porpora durante il primo viaggio in Polonia. Anche l'episodio della designazione del portavoce Navarro-Valls con il Papa che va a comunicarlo di persona ai giornalisti in Sala Stampa è inventato e inverosimile. Dal film appare un Papa che governa attorniato soltanto da Casaroli, don Stanislao, Navarro e Ratzinger. Colpa delle fretta o delle esigenze di copione?
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=46668

in effetti..
 
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2 replies since 28/11/2005, 20:33   88 views
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