Il sofà delle muse

Storace, attenzione alla corsa alla Ru486

« Older   Newer »
  Share  
verbenasapiens
view post Posted on 16/11/2005, 15:44




Storace, attenzione alla corsa alla Ru486
"Certamente occorre verificare se l'aborto farmacologico sia meno invasivo di quello chirurgico, ma non vorrei che diventasse un metodo contraccettivo. Qui mi sembra che si voglia fare di tutto per favorire l'aborto".
"Abbiamo, da una parte, una legge Finanziaria che si pone il problema di trovare risorse per aiutare le famiglie a fare figli, mentre dall'altra parte c'e' una gara fra le Regioni per non far mettere al mondo i figli". Cosi' il ministro della Salute, Francesco Storace, incontrando i giornalisti all'Hotel Sporting di Ancona, prima di partecipare alla Consulta nazionale della Salute di Alleanza Nazionale, è tornato a parlare della pillola abortiva Ru486. "Dalle Regioni -ha aggiunto Storace- deve arrivare un atto di responsabilità, devono comprendere che e' francamente sbagliata questa corsa alla pillola abortiva".

"Occorre verificare se l'aborto farmacologico sia meno invasivo di quello chirurgico, ma non vorrei che diventasse un metodo contraccettivo -ha spiegato- Qui mi sembra che si voglia fare di tutto per favorire l'aborto". "Credo che non sia bello quello che sta accadendo", ha poi aggiunto riferendosi al caso di Anna Mangano, la donna di Palermo entrata in coma dopo aver partorito con il cesareo. "Preferirei -ha affermato- che si desse molto piu' spazio al diritto alla vita di una donna che, in coma dopo un parto, trova grazie allo Stato la possibilità di avere una struttura che se ne possa occupare".

"Ho molto apprezzato - ha aggiunto Storace - le affermazioni di un esponente autorevole del centro sinistra, Giuseppe Fioroni. Credo di aver posto le stesse questioni che ha posto Fioroni. A me interessa solo sapere se e' tutelata o no la salute della donna, questo e' il nodo centrale. Sono personalmente contrario all'aborto -ha detto Storace- ma non dimentico di essere un ministro della Repubblica e che lo Stato italiano ha sancito il diritto all'interruzione volontaria di gravidanza. Tuttavia credo che anche chi e' favorevole sappia che l'aborto non e' solo un diritto ma anche una tragedia, e allora richiamarsi sempre alla legge 194, partendo dall'articolo 15, senza soffermarsi sulla parte che riguarda la prevenzione, che e' uno dei pilastri della legge, credo sia sbagliato".

Per Storace diventa "difficile capire perche' una Regione parte con la sperimentazione, che serve a capire se un farmaco e' efficace o meno, e un'altra lo compra direttamente all'estero. Credo sia banale affermare che, siccome lo vendono in Francia o in chissa' quali altri parti del mondo - ha aggiunto il ministro - non c'e' nessun problema a usarlo in Italia. Potremmo allora rispondere, se volessimo usare lo stesso tono propagandistico, che, poiché in Cina c'e' la pena di morte, la facciamo pure da noi. Non credo che sia questo l'ap proccio corretto. A me interessa capire se ha ragione Fioroni quando dice 'perchè non hanno registrato il farmaco per l'immissione in commercio in Italia?'. Forse perchè bisogna sapere se e' scientificamente a posto o meno? La sua e' una domanda interessante, il ministro Storace vuole sapere se ha ragione o no". Storace ha inoltre spiegato che "è interesse del ministero procedere a una rivisitazione delle schede sulle attività dei consultori", ma, ha aggiunto "la domanda e': il consultorio nasce per favorire o per prevenire l'aborto?".

da doctor news

Solite querelle cretine ma intanto la Bonino ha detto una cosa giusta: l'aborto non è un diritto civile delle donne, lo è la maternità consapevole: appunto dov'è la cultura della contraccezione? E perchè si fanno battaglie solo sulla morte di un essere e non per informare correttamente e RESPONSABILIZZARE la gente? Ah saperlo, saperlo
 
Top
Rachael
view post Posted on 16/11/2005, 18:04




Giustamente una giusta contraccezione é la cosa migliore. Il fatto é che non é che manchi la cultura, io penso che tutti più o meno sanno quali mezzi usare per una maternità consapevole, manca la voglia, l'abitudine a usarli. Perché? Per leggerezza, perché tanto c'é sempre la via di fuga dell'aborto...e adesso con questa pillola abortiva secondo me ci sarà ancor più menefreghismo. Al di là delle questioni etiche, rimane il fatto che queste bombe ormonali non sono certo dei toccasana.
Poi ci si lamenta che il cancro é in aumento...
 
Top
verbenasapiens
view post Posted on 17/11/2005, 20:02




e poi DICIAMOLO... da quando in quà , come si legge in certi siti sinistri rosso fuego al tabasco con relative escrescenze in regione glutea tongue.gif sono certi maschilisti egoisti il cui solo scopo è non avere fastidi a discettare e predicare? Oremus...adiutorium nostrum...quia redimisti mundum...eccome no.. shifty.gif shifty.gif
 
Top
Maximus05
view post Posted on 18/11/2005, 22:03




La forza ritrovata di Ruini
Antonio Socci

Pro o contro Ruini? Da mesi ci si accapiglia su ogni intervento del cardinal Ruini. Editoriali fiammeggianti (di Eugenio Scalfari o altri grossi calibri) denunciano l'inaudita ingerenza ecclesiastica e l'apocalittico ritorno allo Stato pontificio (perfino un comico come Crozza ha sentito il tema nell'aria e ci ha ricamato). Altri si allarmano per la laicità dello Stato e in nome della libertà negano la libertà di parola dei vescovi. La coppia Pannella-Boselli ne approfitta per ricamarsi uno spazio politico rimettendo in discussione addirittura il Concordato. Salvo le occasioni in cui i vescovi prendono posizione in modo gradito (per esempio contro la devolution): in questo caso non si ravvisa invasione di campo e si applaude alla Chiesa. Piccoli opportunismi di una classe dirigente mediocre.
Ma cosa sta veramente accadendo? Davvero la Chiesa va oltre i limiti? Davvero è in una posizione di forza? No. Sebbene nel recente referendum sulla legge 40 ben il 75 per cento degli italiani abbia scelto di far mancare il quorum come (legittimamente e doverosamente) consigliato dal cardinal Ruini e dalla Chiesa (avendo contro tutti i mass media), si è trattato piuttosto di un suicidio del mondo laicista che non ha saputo interpretare il sentimento generale del Paese. Ma Ruini è il primo a sapere ed a riconoscere che l'influenza - per così dire: elettorale - della Chiesa non è di tali proporzioni e anzi che la società italiana è largamente scristianizzata.
Il capolavoro del cardinal Ruini, uomo dotato di notevole intelligenza politica, è stato quello di trasformare la debolezza politica della Chiesa (conseguente alla sparizione della Dc e alla sua condizione minoritaria) in un suo punto di forza.
Il precario bipolarismo italiano infatti vede contrapporsi due coalizioni di analogo peso elettorale. Pertanto il prevalere dell'una o dell'altra dipende sempre da un minimo spostamento di elettori (o anche solo dal loro astensionismo). Entrambe le coalizioni hanno una componente di voto cattolico moderato che può ridursi pericolosamente se una coalizione sceglie di fare una politica «zapateriana» e anticattolica. Inoltre - come ha scritto Renato Mannheimer, attento analista dei flussi di opinione - «tra i cattolici praticanti si registra anche la massima percentuale di indecisi sul voto, vale a dire il segmento di mercato decisivo per l'esito delle consultazioni».
Tutto questo rende entrambe le coalizioni estremamente attente alle posizioni della Chiesa (anche se il centrosinistra al suo interno ha componenti decisamente anticlericali). Il cardinale Ruini, rappresentante massimo della chiesa italiana, ha tentato - con un certo successo - di usare questo favorevole posizionamento per costruire una diga, una resistenza, alla deriva nichilista che in Occidente sta spazzando via ogni consistenza morale e spirituale dei popoli e degli individui in nome di un naturalismo senza patemi e senza orizzonti di significato per la vita (la piaga dell'aborto, con milioni e milioni di vittime spensieratamente accettate dalla mentalità comune, è solo una spia di questo galoppante processo di dissoluzione). Ha potuto farlo anche per l'apprezzamento che le posizioni della Chiesa hanno progressivamente raccolto da parte di un nuovo mondo laico, seriamente preoccupato - dopo l'11 settembre - della dissoluzione delle nostre società, basti per tutte la vicenda emblematica del santo più popolare del secolo, padre Pio). C'è una grande attenzione dei vescovi ai problemi sociali, ma un po' meno alla fede cosicché nell'anno liturgico trovi la giornata di preghiera per i migranti, quella per le comunicazioni sociali, quella per l'agricoltura, per l'università... ma non quella per i tanti cristiani perseguitati e massacrati nel mondo (tema che dal Concilio in poi è stato praticamente censurato).
Don Luigi Giussani, per decenni mal sopportato nel mondo ecclesiastico e oggi ritenuto da tutti una straordinaria personalità cristiana e un grande educatore, in una delle sue ultime interviste, già molto malato e sofferente, dopo aver confessato la sua immensa «emozione» per una sinfonia diretta da von Karajan e la sua gratitudine per questa musica in cui «il Mistero si rivela» e per le «ignorate bellezze che appaiono all'orizzonte del cuore in mezzo alla confusione e all'incertezza», mentre tutti si è «alla ricerca di qualcosa che manchi», ricordava una lancinante domanda del poeta Thomas S. Eliot: «È l'umanità che ha abbandonato la Chiesa o è la Chiesa che ha abbandonato l'umanità? ».
La sua risposta era drammatica: «Tutte e due, tutte e due, perché innanzitutto è l'umanità che ha abbandonato la Chiesa, perché se io ho bisogno di una cosa, le corro dietro, se quella cosa va via. Nessuno correva dietro...». Ma la Chiesa? Lentamente, dolorosamente e poi con impeto, Giussani rispose: «La Chiesa ha cominciato a abbandonare l'umanità secondo me, secondo noi, perché ha dimenticato chi era Cristo, non ha poggiato su... ha avuto vergogna di Cristo, di dire chi è Cristo».
E la forza e il dolore che aveva nello sguardo quando ha pronunciato queste ultime, terribili parole («ha avuto vergogna di Cristo»), fanno pensare alla voce profetica dei grandi santi italiani: al «fuoco» di Caterina da Siena e al grido di Francesco d'Assisi («l'Amore non è amato»: l'Amore, cioè Cristo).
Non è una fuga mistica (come potrebbe sembrare a qualcuno). Nella storia italiana è stata proprio questa «passione per Cristo» dei grandi santi che ha forgiato uomini e donne, comunità, popoli, e che - per conseguenza - ha anche fatto fiorire orizzonti di carità e di bellezza, di speranza nella nostra terra, creando una civiltà.
www.antoniosocci.it
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=43675
Copiaincolla mentale totale.......Ruini è uomo di grande intelligenza, anche politica, gli hanno dato contro in occasione del referendum sulla fecondazione assistita amplificato come se tutte le coppie oggi fossero sterili e gli danno contro ora.Ma Ruini va avanti sulla sua strada: l'etica è CAMPO DELLA CHIESA, negare alla Chiesa il diritto di dire la sua è un classico di chi è tolitarisma nell'anima..anche se non lo sa wacko.gif


 
Top
verbenasapiens
view post Posted on 21/11/2005, 19:39




«Scomparsa la Ru486», ma è a Roma Pontedera: doveva essere somministrata a 4 donne che ora dovranno comunque ricorrere all'aborto chirurgico
PONTEDERA - È durato solo qualche ora il giallo della «scomparsa» della pillola Ru486, che doveva arrivare all'ospedale di Pontedera, dove è in corso la sperimentazione non autorizzata dal ministero, e che doveva essere somministrata entro lunedì a quattro donne per consentire loro di abortire non chirurgicamente.

Qualche ora più tardi che il caso venisse sollevato dall'Asl di Pisa si è scoperto che la confezione contenente le pillole abortive, fornitura proveniente da una casa farmaceutica francese, è arrivata col corriere a Roma nella notte di lunedì e che verrà consegnato al massimo entro martedì all'ospedale Lotti di Pontedera. Il ritardo della consegna sarebbe stato provocato dal fine settimana che ha bloccato il corriere. Un normale e banale contrattempo che costringerà comunque le quattro donne a ricorrere all'intervento.

A denunciare l'accaduto era stato il direttore sanitario della Asl 5 di Pisa, Rocco Damone. «Non riusciamo a capire - aveva spiegato Damone - come nel precedente invio (del 7-8 novembre) tutto si sia svolto alla perfezione nei tempi stabiliti permettendo a una donna di assumere il farmaco secondo le modalità previste, mentre questa volta il meccanismo si sia inceppato». «Abbiamo già provveduto a informare dell'accaduto le quattro donne, tre provenienti dalla Toscana e una dalla Lombardia - aveva aggiunto Damone - che sono giunte al 49/o giorno dall'ultimo ciclo e che dovranno ora sottoporsi a un aborto chirurgico».

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronach...1/pillola.shtml
Tanto rumore per nulla.. tongue.gif
 
Top
Rachael
view post Posted on 24/11/2005, 19:25




Allarme negli Stati Uniti: la RU- 486 uccide
La RU- 486 sotto accusa. Fa discutere, negli Stati Uniti, la morte di quattro donne che avevano utilizzato la pillola abortiva. Su questi casi, avvenuti fra il settembre 2003 e il giugno 2005, sta adesso indagando la Food and Drug Administration ( FDA), che riconduce i decessi ad una rara e letale infezione batterica provocata dal Clostridium sordellii. Una possibile contaminazione delle pillole in questione sarebbe da escludere, ma la FDA, insieme al centro federale " Disease Control and Prevention", è stata incaricata di verificare se la RU- 486 possa essere letale in soggetti vulnerabili a questa infezione. Della questione si è occupato ieri anche il New York Times. Che ha ricostruito la vicenda sentendo il parere dei familiari delle vittime. Il primo caso, in ordine di tempo, è quello di Holly Patterson, una ragazza di appena 18 anni deceduta il 17 settembre 2003 sette giorni dopo aver preso la pillola. Dopo di lei altri tre casi, sempre in California. Vivian Tran, 22 anni, perde la vita il 29 dicembre 2003 a sei giorni dall'assunzione del Mifeprex. Stessa tempistica per un'altra ventiduenne, Chanelle Bryant, morta il 14 gennaio 2004. L'ultimo caso, infine, risale al 24 maggio di quest'anno. La vittima è Oriane Shevin, 34 anni, deceduta cinque giorni dopo aver preso la ru- 486. Monty Patterson, padre di Holly, non si arrende. È convinto che la pillola inibisca il sistema immunitario, rendendo le donne vulnerabili all'infezione batterica. « Credo che il Mifeprex andrebbe tolto dal mercato » , ha detto Patterson al New York Times. Per ora, comunque, la FDA non sembra intenzionata a prendere questo provvedimento. In via precauzionale sono solo state stilate le linee guida a cui si devono attenere medici e pazienti. Il Mifeprex, negli Stati Uniti, è stato usato in più di 500.000 aborti dalla sua approvazione nel settembre del 2000. E il rischio di decesso per uso della pillola, sostiene il direttore della FDA Steven Galson, è uguale a quello che si riscontra in caso di parto o di aborto chirurgico. Ma questo non sembra rassicurare gli americani. La spaccatura, intorno alla ru- 486, è netta. Contrario il gruppo conservatore " Concerned Women for America", secondo cui gli ultimi casi di morte che hanno coinvolto il Mifeprex confermano che la pillola non è sicura. Secondo il vicepresidente Wendy Wright, inoltre, molte altre donne sarebbero decedute in seguito all'assunzione della pillola, ma i loro casi non sarebbero stati resi noti. « Spero » , ha detto al NYT, « che la FDA non permetta a questo medicinale di causare la morte di altre pazienti » . Diversa la posizione del dottor Scott J. Spear, presidente della commissione medica nazionale di " Planned Parenthood Federation of America", la più grande organizzazione degli Stati Uniti per la pianificazione familiare. Secondo il medico non esiste nessuna conferma che la somministrazione della pillola aumenti il rischio di un'infezione batterica. I casi, si chiede polemicamente, « sono tutti in California, quindi si tratta di un problema locale? » E aggiunge: « Io penso che sia pericoloso dare giudizi in assenza di dati certi » . Meglio, quindi, aspettare il risultato delle indagini della FDA. Per capire ufficialmente il legame fra la RU- 486 e le infezioni batteriche causate dal Clostridium sordellii. Risultati attesi anche in Europa, dove per ora, in ogni caso, non sono state riscontrate situazioni analoghe. L'eco delle morti californiane, però, è già arrivata anche oltreoceano. Insieme alle relative polemiche.
Alberto Busacca-Libero

Cominciano a saltare fuori le prime gravi conseguenze...quando si dice che bisogna andarci cauti una ragione c'é.

 
Top
verbenasapiens
view post Posted on 24/11/2005, 19:45




E' quello che si è detto dal primo momento ma si sa ca ciccillo è un modernista..ha la mente aperta lui, basta che aborto sia... tutto fa brodo..e invece i farmaci nuovi vanno testati bene eccome..Stesso discorso per la paparella siciliana, la Prestigiacomo.. tongue.gif
Ah...esiste la cosidetta farmacogenetica : che vuol dire? Che non tutti si risponde ad un farmaco allo stesso modo..esistono dei soggetti che per motivi genetici hanno un alterato per es metabolismo del farmaco o sono più sensibili agli effetti collaterali.La California non so ma per esempio in un piccolo paese in cui molti sono parenti è più facile che ci siano soggetti con stessa alterazione genetica che li rende piu' sensibili agli effetti collaterali di un farmaco..patologie sottostanti e misconosciute a parte.Per la serie. onfalè cicci' fa er to mestiè .Mo' voglio vedere come la mette e se fa una errata corrige del parto distocico shifty.gif shifty.gif come onestà vorrebbe...ma figurarsi..

Edited by verbenasapiens - 24/11/2005, 19:51
 
Top
*Ishtar*
view post Posted on 24/11/2005, 20:34




Certo..ciò premesso resta da dimostrare il rapporto causa-effetto, cosa non facile..chiameranno dei periti e chissà se si arriverà alla verità..ma resta il fatto che un farmaco non è uno scherzo SEMPRE.
E poi a parte bisogna vedere come reagiranno i "cucchiai" d'oro eh già avranno una bella botta economica se il faramaco si rivelerà efficace e d buona safety..e taccio dei reparti che sono aperti per la bisogna...come si vede il discorso è complesso..Per ora mi fermo qui..basta copiaincolla mentali ecco..
Mi si consenta di segnalare pure questo link...interessante.. dry.gif
https://www.forumcommunity.net/?t=2251008
 
Top
*Ishtar*
view post Posted on 12/1/2006, 16:28




Ru486: Papa, Nasconde La Gravita' Dell'Aborto
AGI) - CdV, 12 gen . - Bisogna "evitare di introdurre farmaci che nascondano in qualche modo la gravita' dell'aborto, come scelta contro la vita". A chiederlo e' Benedetto XVI nel discorso rivolto questa mattina alle giunte del Comune e della Provincia di Roma e della Regione Lazio. Per il Papa, "in una societa' che invecchia diventano poi sempre piu' rilevanti l'assistenza agli anziani e tutte le complesse problematiche attinenti alla cura della salute dei cittadini". Per il Papa, "occorre aver cura che non manchino di concreti aiuti le gestanti che si trovano in condizioni di difficolta'. "Desidero incoraggiarvi - ha detto agli amministratori locali - negli sforzi che state compiendo in questi ambiti e sottolineare che, in campo sanitario, i continui sviluppi scientifici e tecnologici, come anche l'impegno per il contenimento dei costi, vanno promossi tenendo ben fermo il superiore principio della centralita' della persona del malato". "In una societa' che invecchia - ha continuato - diventano poi sempre piu' rilevanti l'assistenza agli anziani e tutte le complesse problematiche attinenti alla cura della salute dei cittadini". Secondo il Pontefice, poi, "peculiare attenzione meritano i molti casi di sofferenza e di malattia psichica, anche per non lasciare senza aiuti adeguati le famiglie che non di rado si trovano a dover fronteggiare situazioni assai difficili". -

http://it.news.yahoo.com/12012006/203/ru48...ell-aborto.html
ci pensiamo su per piacere?
 
Top
*PalladeAthena
view post Posted on 30/1/2006, 20:55




Storace: «Ru486, modificherò il decreto» Il ministro ha annunciato limitazioni per l'acquisto di farmaci all'estero. In arrivo visite per gli immigrati che entrano in Italia STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO
ROMA - Il ministro della Salute Storace modificherà il decreto del 1997 per limitare l'acquisto all'estero della pillola abortiva. «Si sta cercando di aggirare le norme - ha detto il ministro, a Firenze per la consulta della salute di An -. Ne è esempio la Toscana per la pillola abortiva. Saranno poste condizioni più stringenti». «All'atto del nulla osta - ha aggiunto Storace - gli uffici chiederanno le motivazioni cliniche ed epidemiologiche a tutela della salute delle donne perché c'è chi sta scherzando con la loro salute. Deve esserci una necessità, un bisogno oggettivo, non può essere una materia politica. Solo in Toscana c'è questo bisogno». E parlando del «caso Toscana» il ministro ha detto: «Dal 1997 al 31 dicembre 2004 ci sono state, in media, diecimila confezioni di farmaci arrivate in Italia, ma mai una confezione di pillola abortiva. Si è scatenato tutto nel 2005: per la Ru486 il 90% delle procedure di acquisto è venuto dalla Toscana, e il 55% dallo stesso medico (Massimo Srebot, ASL5 di Pisa, ndr). La Toscana è la regina dell'incentivo all'aborto».
VISITE AGLI IMMIGRATI - Storace ha annunciato anche una novità che riguarda gli immigrati che entrano nel nostro paese. «Accanto al permesso di soggiorno vogliamo verificare le condizioni di salute di chi arriva in Italia - ha detto -. Stiamo ipotizzando una visita medica non per cacciare chi sta male, ma per curarlo. Questo è un dovere di uno Stato civile». Storace ha poi specificato che «si tratterà di test specifici per le persone che arrivano in Italia con i permessi di soggiorno. È ovvio che ci sarà chi strillerà - ha concluso Storace -; a sinistra non capiscono niente di queste cose. È un modo di dare un' ulteriore garanzia ai cittadini italiani e agli immigrati».
VIALE - Sulla questione della pillola abortiva interviene Silvio Viale, promotore a Torino della sperimentazione clinica della Ru486 «La modalità annunciata da Storace per dare il nulla osta all'importazione non ha fondamento scientifico, è antieuropea e anticostituzionale - ha detto il ginecologo ed esponente della Rosa nel Pugno -. Non c'è alcun motivo per non utilizzare in Italia un farmaco registrato nei Paesi dell'Ue proprio perché approvato dalle rispettive agenzie farmacologiche e riconosciuto da quella europea, l'Emea». «Storace approfitta dei tempi stretti che intercorrono tra la richiesta di interruzione di gravidanza e la possibilità di utilizzare l'aborto farmacologico» ha aggiunto il medico torinese, che nell'ambito della sperimentazione all'ospedale Sant'Anna ha eseguito 126 trattamenti con la Ru486. In conclusione Viale definisce l'azione del ministro «vergognosa e codarda», aggiungendo che si tratta di «una manovra elettorale, un esplicito attacco alla 194 proprio alla vigilia della discussione in Senato della relazione della commissione affari generali sull'applicazione della legge».
30 gennaio 2006

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politic...0/storace.shtml
Beh certuni già stanno dcendo che si opprime la donna se non si fa abortire con questa pillola..mah, io credo che la prudenza non sia mai troppa, con gli ormoni femminili non si scherza specie per le donne a rischio di patologie, anche oncologiche su base ormonale
 
Top
Rachael
view post Posted on 30/1/2006, 21:35




Vaglielo a spiegare...certa gente é più ottusa di una rapa...
 
Top
verbenasapiens
view post Posted on 31/1/2006, 20:57




in compenso è tanto filantropa..nel senso che pensa essenzialmente a se stessa... dry.gif
 
Top
*Ishtar*
view post Posted on 3/2/2006, 21:14




Per Prodi la Ru486 è solo un’aspirina
Aborto - gio 2 feb
Rifugi. Il Professore si butta verso i laicisti e la sinistra estrema per nascondere i conflitti nell’Unione
«È una tecnica sanitaria, non cambia le regole». I vescovi lo sconfessano subito
di E.N.

Tratto da del 1° febbraio 2006

Sandro Bondi si è lamentato della sua mattinata radiofonica: «Ho ascoltato Prodi a “Viva voce”: due ore per non dire nulla». Tra un’elusione e l’altra, ieri in realtà il candidato premier dell’Unione ha lasciato intendere dove andrà a parare per cavarsi d’impaccio: a sinistra. Tra le poche considerazioni di un certo peso fatte dal Professore, c’è stato un riferimento alle plusvalenze finanziarie: «Si possono lasciare le grandi rendite non tassate? Su questo sarei severissimo ». Si è sbilanciato anche sull’interruzione di gravidanza per via chimica: la Ru486, ha detto, «non incide sulla regolamentazione dell’aborto, ma sulla tecnica sanitaria ». Non ci sarebbe dunque differenza, a suo giudizio, tra le procedure tradizionali e quella velocissima legata all’assunzione della pillola.

Di segnali chiari se ne captano pochi, ma da quei pochi si capisce come Prodi ha pensato di risolvere il suo principale problema, quello di non avere un partito: dare spazio consistente nella sua campagna elettorale alle richieste della sinistra estrema e degli ultralaici. «È evidente che Prodi si vende mani e piedi alle forze più laiciste della sua coalizione», nota Volonté, «la Ru486, la “tecnica sanitaria” di cui il Professore sparla, è un’arma di morte micidiale per le donne che ne fanno uso. Una delle più autorevoli riviste mediche del mondo, il New England Journal of Medicine, ha pubblicato a inizio dicembre uno studio con un dato sconcertante: la mortalità da aborto chimico è dieci volte maggiore rispetto a quella da aborto chirurgico. Prodi si informi meglio su quella che chiama “tecnica sanitaria”». Di certo, il candidato premier dell’Unione fa un calcolo: sa che i voti della sinistra estrema e della Rosa nel pugno sono indispensabili per le sue ambizioni di vittoria e pensa di farsi scudo con queste componenti per difendersi dalle insidie di Ds e Margherita.

Non è certo che l’operazione darà buon esito. Ieri una serie di coincidenze ha sfavorito l’impatto mediatico atteso da Prodi, giacché poco dopo la sua lunga esternazione è scesa in campo la Cei con un intervento severissimo: «Troppe volte la decisione di abortire viene presa con leggerezza». Pochi minuti dopo la commissione Affari sociali della Camera ha votato il testo finale dell’indagine sulla legge 194, che promuove la normativa ma chiede di destinare più spazi e soldi alle associazioni di volontariato, comprese quelle antiabortiste. È arrivata quindi la firma di Storace in calce al decreto che limita l’importazione dei farmaci e quindi l’adozione della pillola abortiva da parte degli assessorati regionali.

La posizione di Prodi sulla Ru486 è sembrata dunque ancora più schiacciata su quella dei laici, come ha notato anche il sottosegretario all’Interno Mantovano: «Certe affermazioni sono gravi: la Ru 486 pone seri problemi di compatibilità. Il Professore dà la sensazione di parlare a vanvera ». Qualcuno ha infierito in modo più esplicito e crudele, come l’udc Ronconi: «Proprio nel giorno in cui la Cei ricorda a tutti i politici i riferimenti a cui i cattolici devono richiamarsi, considerare come fa Prodi la pillola abortiva uno strumento della scienza per abortire meglio significa abboccare in pieno alle tesi dei radicali più incalliti».

Non è detto oltretutto che gli sbilanciamenti verso sinistra siano sufficienti. Nel suo intervento radiofonico, il Professore ha cercato di farsi coraggio e ha ricordato che nel ’98 «Bertinotti non aveva firmato un programma e, quando tolse l’appoggio esterno al mio governo, fece l’errore più grande della sua storia», mentre ora «abbiamo fatto un programma unito e comune». A ricordare che l’agenda dell’eventuale governo è ancora lontana dall’essere siglata ci ha pensato un esponente di minoranza di Rifondazione, Claudio Grassi: «Nella bozza di programma le posizioni più significative della sinistra radicale sono messe in un angolo. Vedremo il testo definitivo, ma per quanto ci riguarda è un programma non sufficiente per consentire ai comunisti di entrare nel governo». Altri segnali mostrano l’aria che tira, a cominciare dalla proposta fatta a Genova da Rifondazione sulla requisizione delle case sfitte, che andrebbero consegnate agli sfrattati.

Il tentativo di riequilibrare i rapporti di forza all’interno del centrosinistra sembra compromesso ancora da altri motivi di tensione: ieri i Ds e soprattutto la Margherita hanno negato di nuovo il via libera alla lista unica per il Senato di Verdi e Comunisti italiani sull’uso del simbolo dell’Unione. Si è lamentato soprattutto Paolo Cento, che ha rappresentato il partito di Pecoraro Scanio nel summit di piazza Santi Apostoli: «Siamo preoccupati, vediamo soprattutto da parte della Margherita una volontà di privilegiare gli interessi di partito». Altri fantasmi si aggirano nell’area più estrema della coalizione, evocati anche dalla presenza di banchieri del calibro di Alessandro Profumo e Piero Giarda alle primarie per il candidato sindaco di Milano. Un segnale che fa temere alla sinistra radicale pesanti condizionamenti su un eventuale governo guidato da Prodi. È anche per questo che il Professore sembra volersi di nuovo rifugiare in una collocazione più estremista: spera così di sottrarsi all’abbraccio soffocante dei centri di pressione più influenti e tenere nello stesso tempo unita la coalizione. Il prezzo da pagare rischia però di essere così alto da rendere impossibile la presentazione del programma e da esporre Prodi al contropiede del centrodestra in eventuali confronti diretti. Che il Professore infatti continua a evitare, ma che non potranno essere elusi all’infinito.

http://www.mascellaro.info/web/index.php?p...b=0&CodArt=3046
già..un classico


 
Top
*Ishtar*
view post Posted on 6/8/2006, 19:51




Troppa tenerezza con la Ru486 Vogliamo sapere di più

Che il ministro della Salute, Livia Turco, abbia finalmente deciso di rispondere in modo un po' meno vago all'ennesima interpellanza sulla Ru486 presentata dal capogruppo dell'Udc, Luca Volonté, è un segnale positivo. Scopriamo, così, che le regioni che importano direttamente la pillola abortiva sono già sette; ma non va dimenticato che ci possono essere casi di uso di farmaci abortivi di cui la stessa azienda ospedaliera non sia a conoscenza, come si è visto all'ospedale Buzzi di Milano, dove veniva adoperato allo scopo un antitumorale, il Methotrexate.
Il punto è che con il metodo chimico l'aborto tende a sfuggire al controllo, sia a livello sanitario che politico: secondo la "Stampa" del 3 agosto, durante la sperimentazione nell'ospedale torinese Sant'Anna, un quarto delle donne ha materialmente espulso l'embrione fuori dall'ospedale, in casa o per strada. Un'informazione estremamente significativa, che però il Ministero sembra ignorare, o che non ritiene utile fornire al Parlamento. Nella risposta all'interpellanza, infatti, si parla solo di "mancato rispetto dell'iter procedurale" da parte dei medici del Sant'Anna, riferendosi al fatto che 269 donne su 329 "avevano ottenuto il permesso di uscita senza che il medico le avesse messe in guardia che la dimissione temporanea comportava la violazione formale del protocollo". Il problema, secondo il ministro Turco, è solo formale, e la salute delle donne "non è stata messa a rischio". Non è il caso di allarmarsi, perché a tutte era stato dato il numero di cellulare del ginecologo: ogni paziente sa che avere in tasca il telefono di un dottore sostituisce perfettamente il ricovero in ospedale.
Il ministero ha affrontato anche il problema della pericolosità della pillola abortiva, che ha provocato la morte di 13 donne tra Paesi europei e nordamericani. Per difendere la Ru486 ci si appella al fatto che non è stata vietata negli Usa e in Canada, dimenticando che in Canada, dopo la morte di una donna avvenuta proprio durante una sperimentazione, la pillola non è mai stata introdotta, e che negli Stati Uniti c'è un acceso dibattito sul suo eventuale ritiro dal commercio. Quali sarebbero, secondo il ministro, i motivi per cui dovremmo affannarci per ottenere un farmaco che in altri Paesi è sotto inchiesta? Quali sono gli straordinari benefici della "kill pill" per le donne? Nella risposta si sottolinea che in Italia non c'è stata ancora alcuna "infezione grave o fatale"; vuol dire che le morti avvenute all'estero non vanno prese in considerazione? Ma il colmo della reticenza e della genericità si raggiunge quando si fa riferimento a una banca dati intitolata "Up to date" per sostenere che il tasso di mortalità dell'aborto chimico, che un'autorevole rivista scientifica ha dimostrato essere 10 volte più alto di quello chirurgico, "non appare essere significativamente più elevato". Di numeri verificabili, nessuna traccia. A quale periodo si riferisce la Banca dati, a quali Paesi, a quali fonti? Ci sono i dati dell'India o della Cina? Si sa qualcosa di quel 20% di donne francesi che non si presentano alle visite per la verifica finale? Si sa quante donne inglesi sono effettivamente morte, se due, tre o quattro? Si sa perché alcune delle morti ormai accertate, prima delle denunce dei parenti non erano state registrate come dovute alla Ru486?Se pure è apprezzabile questo primo sforzo da parte del ministro della Salute per rispondere ai mille dubbi che la pillola abortiva suscita in chi ha a cuore la salute delle donne, noi vogliamo sapere di più, molto di più.

di Eugenia Roccella da avvenire.it

 
Top
13 replies since 16/11/2005, 15:44   127 views
  Share