Il sofà delle muse

Nobel della letteratura a Harold Pinter

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Ishtar
view post Posted on 14/10/2005, 07:23




L'Accademia svedese: «Nelle commedie il precipizio sotto le chiacchere»

Nobel per la Letteratura ad Harold Pinter

Il riconoscimento al drammaturgo inglese. Tra i candidati c'erano anche Philip Roth, Milan Kundera e l'italiano Claudio Magris.


STOCCOLMA - Il drammaturgo inglese Harold Pinter ha vinto il Nobel per la letteratura 2005. E' la prima volta in dieci anni che il premio viene annunciato una settimana dopo quelli per la Medicina, la Fisica, la Chimica e la Pace. «Nelle sue commedie» si legge nelle motivazioni pubblicate sul sito web dell'Accademia di Svezia, «Pinter rivela il baratro che si nasconde sotto le chiacchiere di tutti i giorni e si fa strada nelle stanze più segrete dell'oppressione».

IL VINCITORE - Figlio di un sarto ebreo, il nuovo Nobel è uno dei più famosi drammaturghi inglesi per opere come «The Birthday Party» e «The Caretaker». Il suo stile scarno, pieno di silenzi, ha dato vita all'aggettivo «pintoresco». Lo scrittore è anche famoso per le sue campagne a difesa dei diritti umani e per le sceneggiature televisive e cinematografiche, compresa quella del film del 1981 «L'amante del tenente francese» tratto dal libro di John Fowles. Tre giorni fa Pinter ha compiuto 75 anni e, per l'occasione, ha preparato un nuovo testo, «Voices», presentato alla radio britannica. Il lavoro prende ancora una volta posizione in maniera radicale per la pace e vorrebbe mostrare, secondo lo stesso autore, «la durezza impietosa dell'infernale condizione che stanno vivendo tutti gli uomini, in Occidente come in altre parti del mondo, per colpa di un potere dissennato».

CANDIDATI - La scelta ha sorpreso gran parte degli osservatori. Ma, come sempre, la rosa dei candidati proposta da riviste, giornali e agenzie, non era ufficiale: per nessun Nobel viene mai indicato un elenco di candidati da parte dell'Accademmia svedese. Le ipotesi sono quindi formulate da critici ed esperti, a volte con fondatezza altre volte più come azzardo o auspicio. Per quest'anno ipotesi fondate mettevano in lizza anche il poeta italiano Claudio Magris. Ma secondo gli osservatori i favoriti erano il poeta siriano Adonis, il cui nome reale è Ali Ahmad Said, e lo scrittore turco Orhan Pamuk, in attesa di essere processato in patria con l’accusa di avere «denigrato l’identità nazionale turca», schierandosi dalla parte degli armeni che accusano Ankara di genocidio. Adonis, che vive a Parigi, era tra l'altro il candidato preferito dai bookmaker inglesi davanti agli americani Joyce Carol Oates e Philip Roth e al poeta svedese Thomas Transtromer. Altri avevano indcato come possibili Nobel 2005 il poeta sudcoreano Ko Un, la canadese Margaret Atwood, il ceco Milan Kundera, il belga Hugo Claus, l’indonesiano Pramoedya Ananta Toer.
13 ottobre 2005

corriere.it
 
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Pontormo
view post Posted on 14/10/2005, 19:23




L'Accademia di Svezia premia il grande drammaturgo inglese
che non ha mai smesso di condannare la politica anglo-americana
Contro l'assurdo e contro la guerra
A Pinter il Nobel per la letteratura
Autore di capolavori come "Il guardiano" e "Gli ultimi fuochi"
"Sono stato travolto dalla notizia. Non scriverò altre commedie"

di DARIO OLIVERO


ROMA - Harold Pinter ha vinto il Premio Nobel per la letteratura. L'Accademia di Svezia ha motivato il riconoscimento al 75enne drammaturgo inglese sottolineando che "nelle sue opere svela il baratro sotto le chiacchiere di ogni giorno e costringe a entrare nelle chiuse stanze dell'oppressione". Una definizione del lavoro di Pinter concisa e probabilmente vera.

Harold Pinter, ha raccontato di essere stato letteralmente "travolto" dalla notizia del Nobel. "Ho scritto 29 commedie e ritengo possa bastare", ha scherzato con i cronisti di fronte alla sua abitazione a Londra, nel lussuoso quartiere di Holland Park. "Penso che il mondo ne abbia abbastanza delle mie commedie - ha aggiunto -. Continuerò certamente a scrivere poesie e a essere impegnato in questioni che riguardano la politica internazionale".

La stanza si chiamava la sua opera prima, atto unico scritto in pochi giorni nel 1957, e primo passo per affacciarsi verso quello che allora era il teatro. Dopo Checov, dopo Stanislasvkij con il suo metodo dello straniamento, dopo Beckett e Sartre, in scena andava questo miscuglio di inquietudini, ansie, incomunicabilità, azione scenica che squarciava il velo patinato che ricopriva la vita borghese. Squarciava l'oppressione appunto.

Poi cambiarono i tempi, le scene, i blocchi politici, ma in Pinter è sempre rimasta l'esigenza di mettere i suoi personaggi di fronte alle stesse difficoltà. Moonlight del '93 o Ceneri alle ceneri del '96 ancora mostrano quanto il vero assurdo sia la cosiddetta normalità e quanto sia spaventosa e opprimente la sua messa in scena specie se condita con l'ironia british di cui Pinter è maestro.

Gli accademici hanno fatto una scelta coraggiosa per almeno due motivi: Pinter non è uno scrittore in senso stretto, è sì un poeta ma soprattutto uomo di sceneggiatura, che sia teatro o cinema. E in questo la scelta ricorda quella del Nobel a Dario Fo.

Il secondo motivo è l'impegno politico. Pinter è sempre stato un attivista dei diritti umani e la sua voce si è levata spesso contro la guerra in Iraq. Dopo il Nobel per la pace a El Baradei, direttore dell'Aiea, per l'impegno contro il proliferare delle armi atomiche che in molti hanno letto come richiamo diretto alla politica estera Usa, ecco un altro riconoscimento a un britannico non allineato sulla posizione del suo governo al punto da definire Tony Blair "un criminale di guerra che gira con quel delizioso sorriso cristiano sulla faccia" e a chiederne l'impeachment.

Pinter è nato in un sobborgo di Londra nel 1930. Dopo l'esordio con La stanza, ha scritto tra l'altro Il compleanno (1958) Il calapranzi (1960), Il Guardiano (1960). Poi, dopo lunghe parentesi in radio, si è rivolto verso il cinema. Nel 1976 fu autore della sceneggiatura degli Ultimi fuochi di Elia Kazan e, nel 1981, della Donna del tenente francese di Karel Reisz con Jeremy Irons e Meryl Streep, candidato all'Oscar. Ma non furono gli unici.

Da tempo malato e sottoposto a chemioterapia, Pinter decise nel marzo scorso di dedicarsi quasi unicamente alla poesia senza mai scordare l'impegno pacifista come testimonia il volume War del 2003. E solo tre giorni fa, per il suo compleanno, Pinter ha preparato un nuovo testo, Voices che è l'ennesimo atto d'accusa contro, parole sue, "la durezza impietosa dell'infernale condizione che stanno vivendo tutti gli uomini, in Occidente come in altre parti del mondo, per colpa di un potere dissennato".

repubblica.it
una cosa è la politica e una il merito..spero che Pinter abbia vinto per merito
 
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verbenasapiens
view post Posted on 15/10/2005, 20:13




IL NOBEL DEI RIMBAMBITI

I rimbambiti di Stoccolma hanno il pregio della coerenza. Anno dopo anno non sbagliano una scelta, preservandoci così dal rimorso d'avergli vanamente dato dei coglioni.


Si poteva forse rifiutare il Nobel a chi, nel suo ultimo poema, scrive: "Eccoli di nuovo/gli yankee con i loro carri armati"?

O a chi, nel ritirare una laurea honoris causa, ricorda en passant che "l'attacco contro l'Iraq mira al massacro di migliaia di civili col pretesto di salvarli dal loro dittatore"?

Ma soprattutto a chi "dopo di lui il teatro non è stato più lo stesso" (nel senso che chi è sopravvissuto alla visione delle sue opere si è ben guardato dal rimettere piede in un teatro)?

Insomma, ci si poteva dimenticare di Harold Pinter, il comunista duro e puro che - come ogni comunista duro e puro - vive nel quartiere più esclusivo della sua città e rifiuta ogni contatto con la plebe che disprezza?

No, non si poteva.

Così come, in passato, fu altrettanto doveroso rifiutare il Nobel a Graham Greene, per il semplice fatto che si scopava un'attrice svedese, casualmente anche moglie di uno dei giurati rimbambiti di Stoccolma.

http://www.bloggers.it/CantervilleGhost/in...B1424D7D78423EE

Beh è troppo carino questo post..
 
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Rachael
view post Posted on 16/10/2005, 18:09




laugh.gif molto azzeccata la parte dove dice che da vero comunista duro e puro vive nel quartiere più esclusivo e rifiuta ogni contatto con la plebe che disprezza...la lista di questi comunisti DOC é bella lunga anche qui in Italia...
 
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Pontormo
view post Posted on 16/10/2005, 19:55




Anche questo post è notevole
PREMIO NOBEL: A QUESTO PUNTO E' MEGLIO IL SUPERMERCATO


2005, premio Nobel all' inglese Pinter, ottuagenario commediografo inglese tradotto e ben criticato in Svezia (naturally, sennò chi cazz..), che ha scritto le sue migliori opere una quarantina di anni fa, abbastanza celebre per aver anche lui prontamente scritto nei giorni caldi un libercolo di banali versi di protesta contro l'invio di truppe inglesi in Iraq venduto a pochi spiccioli ai belli arcobalenati sulle strade. Praticamente, è uno di quelli che il Nobel non se lo meritava, e di certo non è il primo; di certo, però, c'è che negli ultimi anni a vincere la summam gratificationem dell'arte scrittoria sono spesso figurine belle, buone e corrette, che alla gente (giovane, cioè a chi deve vivere...) non dice una mazza, non lascia alcun segno, alcuna impronta e pulsione da portarsi fino allo spiro, tipo quelle botte emotive che scaturiscono nel lercio mentale quando si leggono Musil, Faulkner, Borges, Richler, Cervantes, o Pessoa, e che poi ti porti dietro con emozione e paura per sempre.
Parliamo chiaro, il Nobel è diventato una stronzata, il mondo è cambiato, a leggere (qualcosa...) siamo sempre di più, siamo in tanti, siamo diversi, abbiamo storie, culture, fedi, vite, famiglie modi d'informazione e svago e lavori differenti. Questo premio resta per vecchi babbioni che parlano col principio dell'arroganza di "belle lettere", ma che restano lontani dalla vita vera, quella autentica, dura, pura e reale, e dalle parole scritte che la comunicano per davvero. Meglio, a questo punto, un noir di poche pagine, un Harmony, un fumetto, o un film americano al supermercato, piu' divertenti, meno bolsi di superiorità, meno premiati con astruse critiche all'aria fritta che recano in sè.
Pinter, pinco pallino...

Il mio Nobel lo do a Bret Easton Ellis, straordinario chirurgo che negli ultimi vent'anni ha messo acnudo l'indefinibile impulso distruttore della ricchezza e dell'arrivismo, che ha giocato coll' edonismo, le droghe, lo sballo, come nessun'altro. Leggete Less Than Zero e American Psycho, preferibilmente in inglese, visto che probabilmente in svedese non ne circolano molte edizioni, non ve ne pentirete...

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Magari potremmo fare un sondaggio sul nostro Nobel personale smile.gif
 
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4 replies since 14/10/2005, 07:23   127 views
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