Il sofà delle muse

Alain Delon, la vita non è una recita sempre

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Ishtar
view post Posted on 15/9/2005, 07:12




Delon, solitudine e depressione

"Penso molto spesso al suicidio"


DEPRESSO, sofferente, solo. Ha mal di cuore, dice con un po' di ironia di avere "gli stessi problemi vascolari di Jacques Chirac" ma in realtà non ha affatto voglia di scherzare. Dice di pensare spesso al suicidio. Solitudine, vecchiaia, malattia: difficilmente sopportabili per chi è stato bellissimo, forte, macho, amato dalle donne di tutte il mondo. E adesso, Alain Delon, sett'antanni a novembre, non nasconde le proprie debolezze. Anzi, le rivela a Paris Match, e parla proprio del cuore, dice "soffro con la parte del mio essere che è stata sempre la più sensibile".

I francesi sono in apprensione per uno dei loro attori-simbolo della seconda parte del Novecento. Un mostro sacro che ha dato vita ai sogni di Visconti e Antonioni, Clément e Malle, Godard e Losey. La verità è che Delon non si è mai ripreso dalla fine del matrimonio con Rosalie, la giovane e bella moglie che tre anni fa se n'è andata con un industriale, portandosi via i figli Alain-Fabien e Anouchka.

Ora vive solo, in una grande e sontuosa magione in Svizzera. Gli unici a fargli compagnia, dei cani dai quali non si separa mai. E' stato proprio il funerale del cane più amato, Poeky, l'occasione più recente per radunare, per la prima volta dalla separazione, la famiglia.

Forse proprio questo evento ha ravvivato in Delon il senso di fallimento: "E' noto che ho vissuto male gli ultimi tre anni. Ho una passione per i miei due figli, li ho attesi per troppo tempo, li ho avuti tardissimo; questa separazione mi ha distrutto e il fatto di averli un fine settimana su due mi uccide". "Ecco - continua - a settant'anni anni sono a questo punto. E allora, quel che è certo è che non lascerò che sia Dio a scegliere il giorno della mia morte".

Ammette, nell'intervista-confessione alla rivista francese, di pensare "spessissimo" a togliersi la vita: "Vivo davanti ai miei occhi la scena di quel momento. Il difficile non è farlo, è riflettere per non passare all'azione. Farlo, è un gioco da ragazzi".

Una settimana fa, Delon è stato costretto a rinunciare alla tournée che aspettava con ansia di iniziare, quella che lo avrebbe visto protagonista della piece Le montagne russe. E che, come negli anni passati, gli avrebbe regalato nuove soddisfazioni professionali, solleticandone l'orgoglio di uomo ancora molto ambito dalle donne. Ma adesso tutto sembra difficile da riconquistare: "Soffro con la parte del mio essere - spiega - che è sempre stata la più sensibile, il cuore".

Un malessere che ha origine, in realtà, non solo dal disfacimento della famiglia. Ma da "un insieme di cose", "una certa stanchezza, il tempo che passa, gli amici scomparsi, l'età che incalza". Nemmeno il suo fascino serve più. Perché nessuna donna incontrata di recente gli ha fatto scattare mai quel "qualcosa" dentro. In ogni caso, alla donna che potrebbe tentare di restituirgli la forza per andare avanti, Alain Delon invia un messaggio, breve e drammatico: "Che faccia in fretta".

da repubblica

Io credo invece che non bisogna mai arrendersi e trovare sempre nuovi interessi, cercare di mettere su progetti..non si puo' MAI lasciarsi andare cosi'..in fin dei conti Delon è stato molto più fortunato di tanti altri ed ha i mezzi per realizzare ancora tante cose..non esiste solo il lato strettamente materiale della vita..e parlare di donne che ormai non gli fanno scattare piu' qualcosa dentro è patetico..alla sua età dovrebbe cercare di andare oltre queste cose e magari interessarsi veramente alla gente, a come è dentro..il fatto è che, credo, che Delon sia rimasto un rgazino un poco narciso..a parte che un momento di depressione puo' capitare a tutti..ma non bisognarsi cullarsi in esso ecco.
 
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Rachael
view post Posted on 15/9/2005, 09:18




Come tanti belli, secondo me non riesce ad accettare la vecchiaia, anche perché sulla bellezza ci ha costruito la sua vita.
In effetti bisogna sempre andare al di là delle apparenze e costruire rapporti veri, bisogna creare interessi che coinvolgano la mente, perché ad un certo punto quelli fisici non soddisfano più.
Evidentemente lui non l'ha fatto e adesso vuole attirare l'attenzione su du sé: chi si vuole suicidare non rilascia interviste o proclami, lo fa e basta.
 
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sandokan23
view post Posted on 15/9/2005, 17:01




E certo..ma tutto è apparenza nel mondo della celluloide..e anche pubblicità... dry.gif
 
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verbenasapiens
view post Posted on 17/9/2005, 07:35




Anch'io sono stata colpita da questa intervista di Alain Delon, troppo narcisa ed autocommiserante per essere vera, mi sa tanto da DIVA un poco isterica e un poco depressa che non accetta il suo viale del tramonto, specie dopo che la moglie, di molto più giovane, lo ha lasciato e ha portato con sè i figli.
A ben vedere il tema non è solo gossipparo ma adombra pure in un certo senso il tema dell'eutanasia e del diritto della persona di scegliere il momento della sua morte non perchè oggettivamente gli è impossibile vivere dignitosamente, ma come per capriccio e interpetrare l'ultimo ruolo drammatico da preparate i fazzoletti, con tanto di riflettori puntati dopo che da molto tempo le luci della ribalta non si accendono per lui.Oh yes
Insomma tutto è vanità...e di prime donne vanitose e melodrammatiche ce ne sono eccome, specie in politica: vanitose , melodrammatiche e bugiarde.
ps Alain Delon poco tempo fa è venuto mi apre ad Ischia a prendere un premio..non mi sembrava uno che medita di suicidarsi, anzi..
Vanitas vanitatum..ma la Bibbia è un'altra cosa..
Certo che l'argomento depressione vera è un argomento serio e da discutere , un argomento che sta bene discutere anche in un forum di politica perchè è in effetti certe problematiche pur sempre "sociali" vengono completamente ignorate, non tirano, non fanno audience.Peraltro nel mondo attuale in cui la depressione dilaga soprattutto perchè ci si sente soli ed inutili, quello che dice Delon sarebbe molto importante..sarebbe..
Ma il fatto è che lui è un ricco e ex splendido ragazzo, ex tombeur de femme, ex tante cose..che non accetta la vecchaia e che soprattutto non sa crearsi interessi che gli diano slanci vitali.Ho letto per esempio di Depardieu che dirige ristoranti e scrive libri..e potrei fare altri esempi..Delon no, Delon è depresso perchè stringi stringi non ha ancora trovato una donna "che gli faccia scattare qualcosa dentro"..come se trovare una donna del genere non dipenda anche da lui, dalla sua capacità di guardarsi attorno e cercare non solo l'esteriorità.Insomma non riesco a compatirlo: tutto qui e resto del parere che questa sia una intervista pubblicitaria.
Diverso è il discorso della depressione delle persone comuni che in età avanzata sono abbandonate da tutto e tutti e magari pure sfruttate dai figli che vivono alle loro spalle o delle madri in depressione post partum o perchè non psicologicamente pronte ad accudire un bambino : non è un gioco accudire un bambino piccolo che vuole soddisfare subito e comunque i suoi bisogni primordiali.Ma non è nemmeno giusto in quest'ultimo caso fare di tutt'erba un fascio.Sarà un caso ma madri assassine ora se ne contano molte di piu' rispetto agli anni in cui magari in una famiglia si crescevano tanti figli.C'è egoismo imperante ora e assoluta indisponibilità al sacrificio e anche è passato il concetto che se l'aborto non è omicidio, non lo è neanche ammazzare un bambino piccolissimo .C'è stata una madre che ha ammazzato il piccolo perchè non poteva fare la figurante in TV..questo è atroce anche per lei e bisogna capire , ripeto perchè si è arrivati a questo punto..forse perchè la vita umana oggi è considerata poca cosa per cui ciascuno puo' decidere della sua vita e della vita di "cose sue ", senza problemi.Perchè? Questo sarebbe interessante discutere ecco
e poi torno sul discorso eutanasia .In effetti è vero che si dibatte se tale pratica debba essere legalizzata per le persone che magari sono dei malati terminli con sofferenze atroci, ma passato il principio sono certa che qualcuno avanzerà una richiesta di eutanasia per sofferenze "psicologiche".Avete presente il film di Amenabar Mare Dentro?In questo film un tetraplegico chiede di porre fine ai suoi giorni perchè la sua condizione non è piu' tollerabile.Avanza una richiesta di eutanasia ma il tribunale la respinge e lui si ammazza lo stesso, non puo' materialmente farlo da solo ma architetta un piano per cui chi lo aiuta non puo' essere perseguibile penalmente dato che sono in molti a compiere cose che in se' non sono penalmente perseguibili.Alla fine si uccide, cosa che per esempio non ha fatto uno nelle stesse condizioni come Fogar.
Insomma questo tipo d intervista è deleterio anche perchè fa passare il principio che se uno ha mal di vivere allora ha diritto ad ammazzarsi.In definitiva, quindi uno deve essere padrone della sua vita.Questo fatto è eticamente giusto? Tutto qui'.

Edited by verbenasapiens - 17/9/2005, 08:37
 
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Rachael
view post Posted on 17/9/2005, 12:00




Ver quest'articolo é bellissimo...se vuoi lo mettiamo nel mio blog...naturalmente mettendo il tuo nick.
Il problema su cui punti il dito é interessante e attuale, varrebbe la pena di parlarne seriamente.
Adesso non ho tempo, ma appena posso ti rispondo.
 
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verbenasapiens
view post Posted on 17/9/2005, 15:25




CITAZIONE (Rachael @ 17/9/2005, 13:00)
Ver quest'articolo é bellissimo...se vuoi lo mettiamo nel mio blog...naturalmente mettendo il tuo nick.
Il problema su cui punti il dito é interessante e attuale, varrebbe la pena di parlarne seriamente.
Adesso non ho tempo, ma appena posso ti rispondo.

Grazie rach mettilo pure , ti ripeto tutto quello che inserisco qui lo puoi, se ti piace, inserire nel tuo blog.L'argomento come vedi è interessante e per inciso mi piacerebbe fare anche un discorso sulle coppie di fatto..facile riempirsi la bocca per prendere voti ma certa gente dovrebbe spiegare cosa sono le coppie di fatto e dove troverà i soldi per pensioni, assistenza medica e altro.Fermo restando che è tanto spregevole andare in comune e regolarizzare tutto?
A meno che non si voglia compiacere i radicali e dire o meglio sottacere che si vuol fare una legge per regolarizzare le relazioni gay..conoscendo l'ipocrisia di Mortadella mi sa che questo è il nocciolo della questione wink.gif
 
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verbenasapiens
view post Posted on 20/9/2005, 20:24




e questo è il parere di Mina
Secondo me di Mina


LA DISPERAZIONE DI DELON
Alain, guarisci

17 settembre 2005

Un colpo. La prima volta che l’ho visto mi è venuto un colpo. Ero in un night club, si chiamano ancora così? esistono ancora?, a Roma. Era tardissimo e stavo per andarmene, quando arriva lui. Bello da fermare il traffico. Bello da dover mettercela tutta per dimenticarselo. Bello, con quegli occhi viola e quell’arietta ruvida da stronzo arrogante che fa perdere la testa alle donne. E agli uomini. Potrei fare un elenco molto lungo di persone che avrebbero fatto carte false per averlo sotto le mani per una notte tra gli anni Sessanta e Settanta. Tranquilli, non temete... non parlerò.

E bello lo è ancora. Anzi, splendido. Sempre con quell’aria ruvida da vincitore insoddisfatto. Se lo vedessi adesso, mi verrebbe un altro colpo. Nei suoi imminenti 70 anni è intatto. Intatto nel suo glamour. Intatto nella sua immagine autorevole e autoritaria. Intatto ma rotto. Identico a se stesso, ma con l’irrisolta domanda se giovinezza o vecchiaia, salute o malattia, affetti o solitudine siano parole finte inventate dalla mania di classificare la vita, o reali condizioni che cambiano le regole del gioco. Intatto nel fascino, ma sopraffatto dagli anni, dai problemi con i figli, dai problemi di cuore che l’hanno fermato. Come succede a molti, se non a tutti.

Ma lui, lui preferirei saperlo più battagliero. Anche se la sua fierezza, la sua bellicosità la esprime molto bene quando dice: «Quello che è certo è che non lascerò che sia Dio a scegliere il giorno della mia morte». E ancora: «Vivo davanti ai miei occhi la scena di quel momento. Il difficile non è farlo. È riflettere per non passare poi all’azione. Farlo è un gioco da ragazzi». Se è veramente così, chapeau! Mi torna alla mente Borges che pubblicò un racconto in cui rendeva nota la data del suo suicidio. Il 25 agosto del 1983. Arriva il giorno e lui non lo fa; e a chi gli chiede perché risponde: «Por cobardía». «In realtà sono 84 anni che mi sto suicidando. Chi può garantire che io non l’abbia già fatto? Un altro Borges si suicidò».

La morte, quella che va da chi non vuole, da chi non l’ha invitata, da chi ha visto soltanto aquiloni volare, non merita la nostra pazienza, la nostra paura, la nostra attesa. Evviva chi le vorrebbe togliere la soddisfazione. Eppure la codardia di Borges, la riflessione di Delon, il rispetto per tutto ciò di cui lei è la negazione finiscono per bloccare, per impedire il progetto di ribellione. Alain, se sei malato guarisci, se sei stanco riposati e poi, per favore, sorridimi ancora. Il più bel suicidio è la vita.


la stampa.it
 
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