Il sofà delle muse

L'islam e i suoi rapporti con il mondo circostante, in particolare con i cristiani

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Rachael
view post Posted on 8/9/2005, 17:24




INDIA
Anche le Università cristiane nel mirino dei fondamentalisti
di Nirmala Carvalho

L’odio contro i cristiani "grave danno alla struttura secolare dell’India” e allo sviluppo culturale ed economico.


Allahabad (AsiaNews) – E’ “un diritto innegabile” quello di poter “liberamente vivere la propria fede”: gli attacchi del 4 settembre contro l’Istituto per l’Agricoltura di Allahabad “fanno parte di una strategia complessa e ben pianificata contro i cristiani”. P. Babu Joseph, portavoce della Conferenza episcopale indiana e direttore del settore Comunicazioni, commenta così ad AsiaNews la notizia dell’attacco contro la funzione religiosa di domenica 4 settembre all’interno del campus di Allahabad.

“Condanniamo con forza questa violenza operata contro i cristiani – dice - questi sentimenti anticristiani e coloro che operano questa violenza. Dovrebbero essere assicurati alla giustizia”. “Essendo cristiani – continua - seguiamo il precetto del perdono, ma le persone devono difendere la vita e la proprietà.
Per questo violento attacco chiediamo un’indagine profonda”. “Anche io sono stato in quel campus protestante – conclude p. Joseph – ed ho seguito il programma religioso che l’università porta avanti da molto tempo. Le cerimonie si svolgono tutte in maniera ordinata e con il decoro che ci si aspetta da un incontro religioso, nonostante la presenza di migliaia di fedeli. E’ un diritto innegabile di ognuno poter seguire la fede scelta ma ai responsabili del campus sono giunte più volte minacce ed intimidazioni. Questa è una strategia sistematica e ben pianificata contro i cristiani, che deve finire”.

L’Istituto per l’Agricoltura di Allahabad, nello stato settentrionale dell’Utter Pradesh, è stato creato nel 1910 da un missionario, Sam Higginbottom, con il motto “Sfama gli affamati, salva la terra”. Migliaia di studiosi dell’agricoltura di molte generazioni sono usciti da questo Istituto. In qualità di Università cristiana ogni giorno, specialmente la domenica, vengono celebrate funzioni a cui partecipano studenti, professori, famiglie e persone che provengono dalle comunità vicine. Il dr. R. B. Lal, vice Rettore del campus, ha lanciato 7 anni fa un movimento cristiano conosciuto come “Yeshudarbar” insieme ad alcuni colleghi. Il movimento segue il motto personale del fondatore, “Vangelo ed aratro”, con cui il missionario voleva chiarire la necessità di migliorare l’agricoltura tramite lo sviluppo dei valori espressi nel Vangelo: spirito servizievole, amore per il prossimo, servizio nella comunità.

Gli incontri del “Yeshudarbar” si tengono ogni giorno della settimana e, la mattina della domenica, viene preparato un grande raduno a cui partecipano migliaia di fedeli. All’incontro di domenica 4 settembre erano presenti oltre 7 mila fedeli ma, appena iniziata la funzione, sono entrate anche 15 persone che, cantando slogan anticristiani, hanno iniziato a distruggere tutto, iniziando dalla croce. Alcuni fedeli sono intervenuti per bloccarli e nella ressa che ne è seguita hanno riportato serie ferite. Dopo lo scontro è arrivata la pubblica sicurezza che ha arrestato i fedeli intervenuti per placare gli estremisti: al momento la magistratura indaga su coloro che stavano celebrando la funzione.

John Dayal, presidente dell’All India Christian Council, dice ad AsiaNews: “Questo è un attacco alla libertà religiosa delle minoranze ed a tutti i valori secolari che hanno il sostegno dei cittadini indiani. Se questi attacchi alla Croce, alla Bibbia ed alle funzioni religiose non vengono puniti, verrà fatto un grande danno alla struttura secolare della nazione. Chiediamo al primo ministro dell’Uttar Pradesh ed al ministro dell’Interno del governo indiano di intraprendere un’azione immediata per arrestare i colpevoli e ridare sicurezza e fiducia alla comunità di Allahabad ed alla sua università”.

L’attacco del 4 settembre non è un caso isolato per l’università: dal 28 agosto si verificano incidenti in cui sono sempre più spesso coinvolti gli studenti. Macchine ed ostelli vengono distrutti o danneggiati e manifestazioni pacifiche si trasformano in lanci di sassi e slogan integralisti.
La gestione dell’ateneo teme che vi siano infiltrati fra gli studenti che fomentano l’odio interreligioso.

Asianews
 
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Rachael
view post Posted on 8/9/2005, 17:36




Pensierino sul pezzo che ho appena postato:
i 15 che hanno interrotto la funzione distruggendo tutto, sono dei fanatici integralisti....ma mi si deve spiegare COME MAI la polizia ha arrestato i fedeli che cercavano di placare gli estremisti e la magistratura sta indagando sempre su quest'ultimi e NON su CHI ha provocato i disordini distruggendo e ferendo dei cristiani.
Se fosse successo in una moschea in Italia, immagino le grida dei "buoi benpensanti", ma é successo in India e non gliene frega niente a nessuno e poi i malcapitati erano cristiani e oggigiorno é un peccato molto più grave che essere terroristi...

Edited by Rachael - 9/9/2005, 18:23
 
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Rachael
view post Posted on 9/9/2005, 17:31




INDONESIA
Indonesia, cristiani temono attacchi degli estremisti contro i luoghi di lavoro
di Moerkekaq Senggotro

Cattolici e protestanti usano celebrare messa il venerdì nei loro uffici, quando i colleghi musulmani vanno a pregare in moschea. Il governo promette la revisione del decreto sull'edificazione delle chiese.



Jakarta (AsiaNews) – Rimane alta la preoccupazione tra i cristiani in Indonesia dopo la chiusura forzata di chiese “domestiche” da parte dei fondamentalisti islamici.
Si teme che i prossimi bersagli di attacchi saranno gli uffici pubblici. Le comunità protestante e cattolica temono che dopo le case private in cui usavano celebrare messa, gli estremisti prendano di mira gli edifici pubblici, dove i fedeli continuano a riunirsi per funzioni religiose.

Da alcuni decenni - soprattutto nelle grandi città come Jakarta – diversi gruppi di cristiani usano pregare, cantare e celebrare messa nelle ore di riposo del venerdì. Dalle 11 del mattino alle 13.30 del pomeriggio i colleghi musulmani infatti staccano per l’usuale preghiera del venerdì.

Lavoratori cattolici e cristiani sfruttano questo tempo per il loro culto e tengono messe nelle strutture dell’ufficio; la pratica contribuisce a mantenere alto il morale di una comunità di minoranza e aumenta la fratellanza tra i fedeli. Finora questo tipo di incontri non è stato ostacolato; tanto più che i datori di lavoro e l’amministrazione degli stabili interessati avevano già dato il loro permesso.

Catene di e-mail tra cristiani parlano dell’incombente minaccia. In generale, essi temono di continuare a pregare in ufficio, perché qualcuno potrebbe fare la spia ai fondamentalisti e scatenare una rappresaglia. Gli estremisti giustificano le loro iniziative definendo uffici, case, hotel e altri edifici come “chiese illegali”.

Non serve a calmare la preoccupazione dei cristiani nemmeno la notizia che ieri le autorità centrali hanno tenuto un incontro straordinario per affrontare il problema. Il Ministro degli Interni, Mohammad Ma’ruf, ha confermato che il governo rivedrà il controverso Decreto ministeriale del 1969 sull’edificazione degli edifici religiosi. Il ministro ha annunciato che il Decreto verrà inserito all’interno della legge sull’autonomia regionale (la Autonomy Law N° 32/2004). Secondo il decreto ogni comunità religiosa che vuole erigere un luogo di culto deve avere il permesso dal capo dell’autorità locale e quello dei residenti della zona di edificazione; ma l’autorizzazione legale non è facile da ottenere e le richieste di chiese da parte dei cristiani cadono quasi sempre nel vuoto.

Asianewws.it


Mi piacerebbe sapere a quanti residenti della zona di edificazione di una delle decine di moschee fiorite nel nostro paese come pratoline in primavera, é stato chiesto il permesso....

 
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Rachael
view post Posted on 29/10/2005, 19:01




Gravi atti contro i cristiani: in Indonesia tre ragazze decapitate e una fatwa contro Sharif-San Pietro

L’odio che i fondamentalisti islamici nutrono verso i cristiani è un pozzo nero di cui non si vede il fondo. Altre due notizie si aggiungono alla lista infinita di violenze che subiscono i cristiani quotidianamente e che pochi denunciano come se fosse un'inezia, la persecuzione di cui sono oggetto nei paesi a maggioranza musulmana.

La prima terribile riguarda tre studentesse cristiane che i macellai di Allah hanno decapitato mentre si recavano a scuola, un liceo privato cristiano a Poso, Sulawesi centrali, Indonesia. Le ragazze si chiamavano Yusriani Sampoe di 15 anni, Theresia Morangke di 16 anni e Alvita Polio di 19 anni. Un’altra ragazza, Noviana Malewa, ha riportato gravi lesioni al volto ed è ora ricoverata in ospedale sotto stretta osservazione. . I loro poveri corpi straziati sono stati trovati nei pressi del villaggio di Bambu. La testa di una ragazza è stata invece abbandonata davanti una chiesa cristiana nel villaggio di Kasiguncu, e le altre 2 nei pressi di una stazione di polizia distante 10 km dal luogo del delitto.
Macellai che non hanno rispetto né della vita, né della morte, uomini dal cuore di tenebra che sanno solo sgozzare, lapidare, impiccare in nome del loro dio. Quanto odio ci può essere in chi si accanisce con tanta ferocia su tre giovani ragazze? Domandiamocelo seriamente e ricordiamoci che quell'odio si può riversare su di noi e su chi amiamo, visto che questi barbari assassini, vivono anche fra noi. All'apparenza inoffensivi, ma pronti a rispondere alla chiamata della jiad, come é successo a Londra e a Madrid.
Asianews.it

L’altra notizia riguarda un noto attore Omar Sharif che recentemente ha interpretato la parte di San Pietro in uno sceneggiato tv. L’ignoranza e il fanatismo dei tagliatori di teste e dei loro seguaci non ha limiti, il povero Sharif s’è visto affibbiare una Fatwa, cioè una condanna a morte, che un qualsiasi “vero credente” ha l’obbligo di eseguire in nome di Allah. Queste le parole apparse ieri nei forum islamici, in Internet con cui è stata lanciata la Fatwa contro il famoso attore di origine egiziana : “Omar Sharif ha affermato di aver abbracciato l'idolatria crociata e ha realizzato diversi film interpretando San Pietro sulla tv italiana. Lui è un crociato che offende l'Islam e i musulmani e riceve applausi dal popolo italiano. Vi do un consiglio, o fratelli, dovete ucciderlo. Per Allah, da quel giorno che l'ho visto sono triste. Che Allah renda vittoriosi i musulmani “ .Il messaggio dal titolo “Secondo me Omar Sharif è un miscredente, entra qui" firmato bachirma1 è apparso su un sito della rete di al-qaeda e si ritiene che l'autore si trovi nel nostro Paese, o quanto meno segua con attenzione i programmi delle nostre tv e che quindi conosca la lingua italiana.
Un altro esempio lampante di quanto assurdo ed enorme sia il fanatismo di questa gente, Theo Van Gogh ha pagato con la vita l'aver girato un cortometraggio di 10 minuti, che "molti" si sono domandati se era il caso di proiettare per non offendere la comunità musulmana e incorrere in ritorsioni. Ma di quei "molti" nessuno si é sentito offeso, sdegnato, infuriato per quello che é successo a Theo?


 
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verbenasapiens
view post Posted on 29/10/2005, 19:21




Tutte notizie incredibili..quella su Omar Sharif poi è da delirio
 
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*Ishtar*
view post Posted on 4/2/2006, 19:22




Non è la satira che offende l’Islam ma il politically correct e il terrorismo
di Dimitri Buffa


In questo giornale nessuno è affetto da quella che il premier turco Tayyp Erdogan chiamò “Islamofobia” durante un prezioso comizio tenuto ad Antiochia alla fine di settembre del 2005 come discorso di apertura di una poco nota ma importante conferenza interreligiosa tra rabbini ebrei, imam musulmani e primati cristiani provenienti da tutta Europa e dal Medio Oriente. Chi scrive si fa un vanto di essere un allievo di arabo nella Grande Moschea di Roma dove oltre alla lingua in cinque anni ha appreso anche il rispetto per l’altro che contraddistingue la cultura islamica, non seconda a nessuna di quelle della civiltà occidentale e orientale. Come di essere un ammiratore e un amico del Sufi della tariqa degli Helveti, Gabriele Mandel Khan, che ha recitato nell’ultimo film di Franco Battiato “Musikanten”. Un saggio islamico che chissà perché il ministro Beppe Pisanu si è dimenticato di chiamare alla sua consulta religiosa, pereferendogli un Fratello musulmano dell’Ucoii, il siriano Nour Dachan. Ciò detto, “L’opinione”, come altri giornali europei prima di essa ( il danese Jillands Posten per primo e poi, in Francia, France Soir e, in Germania, Die Welt ) ha ritenuto opportuno irridere il politically correct, anzi “islamically”, in Italia e in Europa, e il fanatismo nel resto del mondo, ripubblicando una a una, alcune di queste dodici vignette che poi sembrano quelle del “ tenero Giacomo” della Settimana enigmistica. Infatti sembrano più bonarie che sfottenti. Ma tant’è.

Ovviamente come tutti in questo periodo ci siamo chiesti se valeva la pena di fare della cosa una questione di principio. La vergognosa notizia della giornata di ieri, il licenziamento del direttore di “France Soir” da parte del suo editore franco-egiziano, ci ha però convinti a vincere le residue resistenze a imitare l’iniziativa dei colleghi di oltre alpe. Sapere d’altronde che sempre ieri il governo iraniano ha convocato l'ambasciatore austriaco, nella veste di rappresentante del paese europeo che detiene il semestre di presidenza di turno dell'Unione europea, per presentargli una prostesta formale in seguito alla pubblicazione delle caricature di Maometto in Danimarca e in altri paesi europei ci ha ulteriormente rassicurato circa la bontà della nostra battaglia.
In pratica non si vuole provocare nessuno, ma aiutare i tanti musulmani laici e liberali, che pure esistono, a venire allo scoperto come sinora hanno fatto solo Magdi Allam e Abdu Hadi Palazzi, editorialista manco a farlo apposta de L’opinione. Se i cristiani avessero usato il metro dell’ambasciata dell’Iran o dell’esecutivo di Hamas appena insediato a Gaza e in Cisgiordania ( o se dovesse tarare la propria suscettibilità su come fanno finta di pensarla anche i terroristi di Al Fatah che in realtà cercano di fare concorrenza alla stessa Hamas in quella terra che attende la fine della guerra incivile tra palestinesi per diventare Palestina) a quest’ora, tanto per fare un esempio, il popolare Bonolis avrebbe fatto come minimo la fine di Salman Rushdie dovendosi nascondere da fanatici integralisti cattolici che mal avrebbero digerito la pubblicità del caffè Lavazza con il Padre Eterno raffigurato come testimonial o con San Pietro che scherza con Bonolis.

Non parliamo di intere opere in versi satirico scollacciate e ferocemente anti cattoliche e anti cristiane che già da secoli girano in edicola e in libreria. Ha ragione proprio il direttore di France Soir: non c’è il diritto di fare una fatwa violenta o di morte contro chi non la pensa come te né si può sopprimere il diritto alla bestemmia. Sarà di cattivo gusto ma non si può istigare a uccidere l’infedele per punizione. Non esiste la legittima difesa religiosa. E questo devono capirlo tutti, anche i musulmani. Raffigurare Maometto con il turbante a forma di bomba è ironia bonaria da bambini della terza elementare. Un’altra vignetta in cui si vedono su una nuvola tutti i maggiori profeti e le divinità del monoteismo che esortano sempre Muhammad a non arrabbiarsi perché loro è da anni che sono stati “satirizzati” non sembra giusta causa di licenziamento. Infine, ultimo esempio, la vignetta in cui si vede Maometto che dice a uno dei tanti kamikaze saliti in paradiso che “non ci sono più vergini” e quindi di smetterla di farsi saltare in aria, sembra solo una battuta di cattivo gusto che fe ridere amaro. E per la quale casomai dovrebbero incazzarsi le vittime del terrorismo, a partire da quelle israeliane e americane, piuttosto che i diplomatici degli stati canaglia come l’Iran o i capi militari di Hamas che tutto sommato quelle morti, direttamente o indirettamente, le provocano. Puro buon senso, nulla di più.

Chi scrive non ha mai condiviso l’estremismo di alcune tesi della pur grande Oriana Fallaci (che poi ha tutto il diritto di pensarla così e di scriverlo senza essere insultata) la quale è profondamente convinta che il problema con l’Islam sia nel manico. E che sostiene che il libro sacro di quella religione, il Corano, sia da paragonare al Mein Kampf di Hitler. Però è innegabile che i profeti del fanatismo islamico nel mondo, ma anche in Europa (per non parlare dell’Italia dove ci bastano e ci avanzano l’Ucoii, Adel Smith e qualche imam di Carmagnola sparso qua e la per la penisola), si comportino nelle proprie predicazioni anti ebraiche e anti mondialiste né più né meno come i nazisti di 60 anni orsono. Se uno legge un libro di testo di scuola elementare in Egitto, in Siria, in Arabia Saudita, nei Territori palestinesi, in Giordania si rende conto di questo assunto. E anche se legge le note di Hamza Piccardo al Corano da lui tradotto, ma non dall’arabo. La storia che si impara nei paesi arabi è pura propaganda anti semita e anti occidentale, la geografia è negazionismo allo stato puro. A cominciare dal nome di Israele sulla carta geografica, simbolo di quel riconoscimento del diritto a esistere che non c’è mai stato veramente. Come ogni religione, l’Islam ha oggi problemi di rapporti con la modernità. Ma anche etici e politici. Chi scrive pensa che gli ulema di tutto il mondo arabo e islamico meglio farebbero ad occuparsi del perché non esiste una sola democrazia in quei posti o del perché le donne siano così poco rispettate nella società o del perché alcuni interessati capi popolo travestiti da guide spirituali abbiano negli ultimi venti anni portato tanta morte e infelicità in primis ai propri fedeli.

Oggi qualcuno ha cominciato a capirlo tutto ciò e nella stessa Arabia Saudita esistono corsi di rieducazione all’Islam e contro il terrorismo tenuti da ulema che deprogrammano le teste dei terroristi pentiti di Al Qaeda. Così come la tv di stato manda in onda gli sfoghi e le confessioni di tanti poveri fessi figli di papà arruolati per la jihad in Iraq e ingannati dai loro stessi indottrinatori che in taluni casi li hanno mandati a farsi saltare in aria a loro insaputa e contro la loro stessa volontà. La satira in fondo umanizza anche le disgrazie come il terrorismo islamico e come tale ben venga se può sdrammatizzare uno scontro di civiltà che si ha un bel dire di non volerlo quando poi ogni giorno lo si provoca con comportamenti infami come quello di lanciare un fatwa contro chi fa banale umorismo. E vergogna, mille volte vergogna, a quei partiti che per puro tornaconto elettorale candidano gli estremisti islamici dell’Ucoii (i Fratelli Musulmani in Italia) sotto le proprie bandiere, come sembra volere fare Oliviero Diliberto con il noto Hamza Piccardo. Questi atteggiamenti anti sistema o antagonisti che dir si voglia che si intende premiare per farsi propaganda tra i no global e gli arrabbiati terzo mondisti non fanno onore a chi li incoraggia ma neanche a coloro che vengono incoraggiati. Forse un giorno anche questi estremisti di destra e di sinistra convertiti all’Uislam anti sistema si renderanno conto che accettando queste candidature altroinon faranno che andare a rimpolpare la categoria dello spirito che già tanto ha dato nel passato e che corrisponde al nome degli “utili idioti”. Che eufemisticamente vengono anche definti “indipendenti di sinistra”.

http://www.opinione.it/pages.php?dir=naz&a...&id=436&aa=2006
certo che leggere il solito genio tuttologo affermare che non si deve offendere la religione dell'Islam solo perchè P ha scritto certe cose e perchè la destra da noi si è ribellata a certi ricatti, è il massimo visto le volgarità che ha riportato su Ratzinger, ma cosa non farebbe qualcuna pur di mostrarsi compiacente con certe persone.Trovo disgustoso questo doppiopesismo cretino prima che volgare blink.gif



 
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verbenasapiens
view post Posted on 5/2/2006, 18:02




Picchiano solo su Gesù (libero)
Le vignette della discordia. Fra un fanatisnmo islamico violento e intollerante (innanzitutto con i cristiani) e una cultura europea cinica e ridanciana (anch’essa violenta con i cattolici), lo stupore per la tenerezza di Maria e l’irrompere del “miracolo”….
Dalla prima pagina dell’Unità, Sergio Staino e Adriano Sofri lanciano un appello perché i giornali europei, per difendere la libertà di stampa sotto attacco, pubblichino tutti insieme in prima pagina le vignette che hanno scatenato le ire dei musulmani. Però l’Unità non le pubblica, se non una sola, innocua, nella remota pagina 11, tratta da Le Monde. Insomma l’Unità lancia l’ appello agli altri, ma è come dire “Armiamoci e partite”. I cuor di leone per ora tentennano.
Eppure quello di Staino e Sofri è un vibrante allarme: denunciano il “mostruoso attacco oscurantista” (che esagerati, quando l’integralismo islamico ha massacrato 2 milioni di cristiani e animisti in Sudan non era un attacco più mostruoso? Eppure nessun appello e nessuna denuncia dagli intellettuali progressisti). Poi Sofri e Staino affermano che è in gioco “la libertà di opinione e di espressione dei popoli europei” e occorre “dimostrare ai seguaci dell’oscurantismo più reazionario che non siamo disposti a cedere le nostre convinzioni democratiche di fronte a nessuna minaccia”.
Questo è giusto. Ma ci si sarebbe aspettati che pubblicando in prima pagina parole così altisonanti l’Unità facesse seguire sulla stessa pagina la pubblicazione delle vignette. Macché. Non dobbiamo forse difendere “le nostre convinzioni democratiche” di fronte alle “minacce”? Come si spiega la timidezza dell’Unità e degli altri giornali di solito sempre così dissacratori, sempre a menare il torrone con Voltaire e con la laicità, contro il clericalismo e la Chiesa? Semplice. Sulla Chiesa si può sputazzare a piacimento, è come menare uno con le mani legate, ma sugli imam neanche per idea. Leggo che proprio in questi giorni a Firenze (la città di Staino e Sofri) i collettivi della Sinistra studentesca della facoltà di Lettere hanno lanciato, al “bar autogestito”, una “grande” iniziativa culturale su “Pacs, Chiesa e legge 194. Pare che il programma preveda: “Aperitivo anticlericale, musica blasfema e bestemmia libera”. Sarebbero gli stessi, secondo i giornali, che a Natale affissero su un muro una bestemmia contro Gesù bambino (e si segnalano altre analoghe iniziative “illuminate”).
Naturalmente anche questi signorini, che si sentono paladini della laicità, si guardano bene dall’andare a fare cose analoghe in un paese islamico o nei quartieri di immigrazione musulmana delle nostre città. Loro picchiano solo sui cristiani che non minacciano nessuna laicità e che sono non-violenti. Del resto, negli anni Settanta, i compagni in branco addirittura sprangavano i “porci ciellini” nelle scuole e nelle università. Sanno da sempre che picchiare sui preti e i cattolici (far vignette su Gesù Cristo e la Madonna) è come menare un bambino, perché neanche si difendono. Per questo i giornali laici e “de Sinistra” ci danno dentro, con piacere. E’ il conformismo di oggi. Come in Alabama ridacchiare dei negri al saloon. Ma con gli islamici tutta la vena provocatoria e dissacratrice sparisce. Tutto lo zelo per la laicità dello Stato è divorato dalla strizza. I laici e “de sinistra” se la fanno sotto davanti ai fratelli musulmani. Tutti ricordano la fine che ha fatto il povero Theo Van Gogh e nessuno vuol fare l’eroe. Sugli eroi veri, come Fabrizio Quattrocchi, lorsignori intellettuali e politici ironizzano o storcono il naso tenendo bene il culo al caldo in Italia. Certo c’è sempre il “teorema Vauro” secondo cui la rabbia degli islamici è da giustificare perché avrebbero subito gravi torti dall’America. Però fa acqua da tutte le parti perché i primi a insorgere sono stati i sauditi (proprio il regime alleato degli Usa, quello che proibisce ai cristiani perfino di portare il crocifisso al collo perché sarebbe blasfemo). E fa acqua anche perché le masse islamiche se la sono presa con l’Europa filo-islamica e anti-americana e non con Bush. Infine perché il “teorema Vauro” dice l’opposto del teorema (anch’esso di sinistra) di Staino e Sofri secondo i quali “se lasciamo passare questa feroce macchinazione senza una risposta forte rischiamo che, un domani molto prossimo, la stessa cosa possa accadere a qualunque altro giornalista, sia esso disegnatore o inviato o editorialista eccetera”.
Mi sembra un ragionamento giusto. Se l’Europa se la farà sotto oggi, domani che i musulmani presenti nei nostri Paese saranno di più – per evitare aggressioni e reazioni – ci sentiremo costretti anche a bandire la Divina Commedia (dove Maometto è rappresentato in modo molto duro) e magari gli affreschi che riempiono l’Italia. Del resto tutto il mondo islamico è arroventato di rabbia contro vignette che nessuno di loro ha neanche visto perché è proibito riprodurle. Il dolore di chi si sente offeso, nei suoi sentimenti religiosi, da quelle vignette, è da rispettare (se è non violento). Ma ormai mi sembra che vada in scena il rancore del fanatismo e dell’ideologia. Ora anche l’Europa – di solito così anti-israeliana e filopalestinese – può sperimentare che significa avere a che fare con questa bella gente sbraitante e scatenata. Ora dovrebbe capire come vivono gli israeliani e le minoranze cristiane perseguitate (e sempre snobbate da tutti) in quei regimi islamici. E ora l’Europa laicona dovrebbe anche realizzare da dove viene veramente l’attacco alla laicità dello Stato e ai diritti civili. Il caso ha voluto che lo scandalo scoppiasse proprio il 2 febbraio che è l’anniversario della prima lacrimazione di sangue della Madonnina di Civitavecchia, avvenuta il 2 febbraio 1995, undici anni fa. Si ricorderà che canizza si scatenò contro quella povera statuina e contro la famiglia Gregori che dovette difendersi addirittura in tribunale. Il settimanale satirico della Sinistra post-comunista, “Cuore”, allora si divertì per molte settimane. La prima settimana titolò sghignazzando: “Miracolo a Sassuolo: una Madonna ride. Un segno di speranza dopo mezzo secolo di lacrime pre-elettorali”. Il 4 marzo un’altra copertina un po’ più greve: “Incredibile! Lacrime di sangue: i periti svelano un’atroce verità. E’ sieropositiva la Madonna di Civitavecchia”. E la settimana dopo: “Miracolo a Terrasini: Sanguina anche un carabiniere” (e qui evito di commentare il riferimento al suicidio del maresciallo Lombardo).
La sinistra laico-ridanciana, abituata a sghignazzare di tutti – ma mai a piangere sulle vergogne e gli orrori della propria storia – non prende neanche in considerazione l’esistenza del Mistero che ha affascinato le menti più geniali della modernità, come Einstein. Eppure il mistero della realtà è immensamente più grande dei nostri pregiudizi, come diceva Shakespeare. E lo si intuisce anche da fatti clamorosi e scientificamente inspiegabili come quello di Civitavecchia sul quale sono appena stati pubblicati i risultati di undici anni di indagini nel libro “Lacrime di sangue” (Sei) e nel volume di Riccardo Caniato, “La Madonna si fa la strada” (Ares).
Le analisi radiografiche hanno permesso di accertare che la statuetta è di gesso pieno, “non sono risultate al suo interno strutture o apparecchiature o cavità, pertanto viene escluso ogni trucco interno”, infine quel sangue “non poteva essere prodotto dal materiale della statua”. E’ egualmente impossibile che qualcuno possa aver artatamente iniettato il liquido dal momento che le lacrimazioni sono state viste iniziare da persone del tutto diverse (a quella avvenuta a casa del vescovo, per esempio, dopo alcuni giorni di conservazione della statua in Curia, non era presente nessuno della famiglia Gregori o di coloro che hanno assistito alle altre lacrimazioni). Oltretutto il sangue delle 14 lacrimazioni, avvenute in luoghi diversi, davanti a persone diverse, appartiene tutto a uno stesso, unico individuo. Chi è quest’uomo misterioso? E come e perché una statua raffigurante la Madonna piange il suo sangue?
Perfino la magistratura che si era messa in moto per denunce e polemiche giornalistiche molto violente, dopo anni di indagini, avendo fatto tutti gli accertamenti del caso (sulla statuetta, sul sangue e sui protagonisti della vicenda) ha infine chiuso la sua inchiesta ammettendo la verità storica degli eventi (il 16 ottobre del 2000 ha cioè archiviato il procedimento relativo al presunto abuso).
Le accesissime polemiche, di sapore pesantemente anticlericale, dei primi giorni, che avevano portato a denunciare l’ “abuso di credulità popolare”, si sono dissolte in seguito, di fronte all’evidente inspiegabilità scientifica di quelle lacrime umane piante da una statuina di gesso. La Commissione insediata dalla diocesi ha interrogato 40 testimoni, “che variano per anni, sesso, condizione sociale, fede religiosa”. Tutti “si sono presentati liberamente e senza alcun interesse personale hanno giurato di dire la verità, hanno dichiarato di aver visto le lacrime formarsi e scendere, quindi in movimento, e che al momento nessuno stava manomettendo la statuina”. Inoltre “i professori Angelo Fiori e Umani Ronchi sono stati anche ascoltati dalla Commissione teologica davanti alla quale hanno ribadito i risultati delle indagini da loro effettuate e consegnate al Vescovo affermando anche la non spiegabilità scientifica del fenomeno”.
Dall’aspra contesa che oggi oppone un Occidente laico, scettico e cinico, a un mondo islamico fanatico e intollerante, la Chiesa resta al di sopra o a margine, silenziosa e stupita dell’evidenza del Mistero che irrompe nella storia e nella nostra vita quotidiana. Con un segno inspiegabile di dolore e di misericordia come a Civitavecchia. Un segno che interroga la ragione e la scienza. Un segno il quale ci rivela che la più esaltante libertà dell’uomo non è sghignazzare, ma riconoscere il Mistero e il Suo amore per noi. La più alta dignità dell’uomo non è ridere , come sembra insegnare Umberto Eco nel “Nome della rosa”, ma amare.
di Antonio Socci
www.libero-news.it
è lampante eppure anche in questo quanta ipocrisia
 
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Rachael
view post Posted on 5/2/2006, 21:52




CITAZIONE (*Ishtar* @ 4/2/2006, 19:22)
certo che leggere il solito genio tuttologo affermare che non si deve offendere la religione dell'Islam solo perchè P ha scritto certe cose e perchè la destra da noi si è ribellata a certi ricatti, è il massimo visto le volgarità che ha riportato su Ratzinger, ma cosa non farebbe qualcuna pur di mostrarsi compiacente con certe persone.Trovo disgustoso questo doppiopesismo cretino prima che volgare blink.gif

Ma come non era ateo? E si "prostra" davanti a una religione che impicca gay e lapida adultere....il massimo proprio dell'idiozia umana.
 
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verbenasapiens
view post Posted on 8/2/2006, 19:13




non lui, essa...
Tornando in tema
Il burattinaio ( di Magdi Allam)




Pensate che il 2 maggio 2005 l'imam Ahmed Abu Laban era l'ospite d'onore al convegno «Le radici del terrorismo in Europa» organizzato dal capo dei servizi segreti danesi, Lars Findsen, svoltosi nel suo quartier generale a Copenaghen. Elevato dalle autorità al rango di rappresentante dei musulmani in Danimarca, cinque mesi dopo Abu Laban si rivelerà il grande burattinaio che ha promosso la «guerra santa» dell'islam mondiale contro il Paese che gli ha dato la cittadinanza. La figura centrale di Abu Laban, noto anche ai servizi segreti italiani per i suoi rapporti con la moschea di viale Jenner a Milano, sconfessa ancora una volta il luogo comune sulla natura reattiva dell'ondata di violenza e di terrorismo esplosa ben cinque mesi dopo la pubblicazione delle discusse vignette che ritraggono il profeta Mohammad (Maometto). Chiarendo che non c'è un rapporto di causa ed effetto tra la presunta blasfemia e il terrorismo.Bensì la fredda e deliberata strumentalizzazione di un risentimento diffuso tra i musulmani per pianificare, d'intesa con movimenti estremisti e governi canaglia islamici, l'aggressione a uno stato simbolo e a dei valori fondanti della civiltà occidentale.
Premettiamo un fatto poco o per niente noto. Non solo il quotidiano Jyllands-Posten , sotto accusa per la pubblicazione delle vignette lo scorso 30 settembre, ha ospitato le opinioni polemiche di esponenti islamici, ma questi ultimi hanno effettivamente intentato una causa al giornale per diffamazione e blasfemia, un reato contemplato dal codice danese. Ma evidentemente l'obiettivo non è una soluzione civile che concilii il diritto alla libertà d'espressione con il rispetto dei simboli della religione, o comunque affidata alla sentenza di un tribunale.
«Noi vogliamo internazionalizzare la vicenda affinché il governo danese si renda conto che le vignette non hanno offeso solo i musulmani della Danimarca ma anche i musulmani di tutto il mondo», sostenne Abu Laban il 18 novembre al sito integralista www.islam-online.net . Ed è così che dopo aver aizzato i militanti islamici in Danimarca, Abu Laban è partito al Cairo, dove è stato ricevuto dal segretario della Lega Araba Amr Moussa e dal grande imam dell'università islamica di Al Azhar Sayyed Tantawi. Poi si è recato in Arabia Saudita e infine nel Qatar, accolto a braccia aperte dallo sheikh Youssef Qaradawi, leader politico e spirituale dei Fratelli Musulmani d'Europa. Quest'ultimo, lo scorso 3 febbraio, ha emesso una fatwa che legittima l'uccisione dei vignettisti e dei direttori di giornali che avrebbero offeso il profeta Mohammad.
Abu Laban, persona non grata in Egitto e negli Emirati Arabi per le sue tesi islamiche estremiste, è legato al movimento palestinese Hamas e al gruppo egiziano della Jamaa al-Islamiya . Ha ospitato a Copenaghen nel 1990 lo sheikh cieco Omar Abdel Rahman, condannato all'ergastolo negli Usa per il primo attentato al World Trade Center del 1993, e Ayman al Zawahiri, il numero due di Al Qaeda .
All'indomani dell'11 settembre ha elogiato Bin Laden e i Taliban.Intervistato proprio dal Jyllands-Posten il 21 agosto 1994 dopo la strage di sette monaci e altri turisti in Algeria, Abu Laban commentò: «Forse i turisti diffondevano l'Aids in Algeria così come gli ebrei diffondono l'Aids in Egitto».
Nel febbraio 1995 è stato ospite a Milano del nono congresso della moschea di viale Jenner. Abu Laban e altri predicatori pronunciarono dei sermoni, registrati in un video, di cui Il Foglio ha pubblicato un estratto: «Bisogna combatterli, ucciderli, lapidarli: solo così si può aver pietà di loro. Il Jihad con armi e fuoco ha come obiettivo di togliere il marcio da questa terra, perciò è questa la pietà: salvare il mondo dai miscredenti».
Cosa significa tutto ciò? Che le scuse reiterate in tutte le salse all'islam e ai musulmani non solo non servono, ma vengono percepite come un segno di debolezza e incoraggiano i burattinai del terrore a infierire ancor di più. Sono loro il problema, non le vignette. Un problema creato dall'ingenuità e dalla pavidità dell'Occidente.
di
Magdi Allam
www.corriere.it/allam

Solita denuncia lucida e terribilmente veritiera di Magdi Allam.Questa gente, ora più che mai, appare davvero per quello che è e ora più che mai si comprende appieno quanto Oriana Fallaci avesse e abbia ragione, alla faccia dei soliti buonisti d'accatto e di certa sinistra impresentabile

 
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Maximus05
view post Posted on 9/2/2006, 18:08




Cento kg d'oro a chi ucciderà il vignettista




Uno dei leader dei TalebanI, il mullah Dadullah, ha offerto una ricompensa pari a100 chi logrammi d'oro a chi ucciderà l'autore delle caricature di Maometto all'origine di violente manife stazioni anti occidentali nel mondo intero. Secondo l'agenzia pirata Af han Islamic Press, Da dullah, leader delle azioni anti governative condotte dai Talebani in Afghanistan, ha anche promesso cinque chili d'oro a chi ucciderà un soldato danese, norvegese o tedesco. Il mullah ha anche affermato che il numero dei candidati agli attacchi suicidi è aumentato da quando è scoppiato il caso delle vignette blasfeme. In Afghanistan 11 persone sono rimaste uccise da venerdì durante le sommosse scatenate dalla pubblicazione delle 12 caricature, apparse il 30 settembre dal quotidiano danese Jyllands Posten e riprodotte di recente da altri giornali europei.
Libero
Vorrei chiedere a Caruso cosa pensa della "disperazione sociale" di coloro che hanno deciso d'immolarsi a causa di 12 vignette...ma immagino che il sig. Caruso non saprebbe cosa rispondere.
Non esiste la disperazione sociale é solo il fanatismo che spinge a uccidersi e nel contempo a uccidere quanti più civili innocenti si riesce. I kamikaze non sono "poveri diavoli", ma terroristi che combattono contro l'Occidente.

da
http://orpheus.ilcannocchiale.it/
 
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9 replies since 8/9/2005, 17:24   122 views
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