Il sofà delle muse

E' morto Sergio Endrigo, che belle canzoni

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verbenasapiens
view post Posted on 7/9/2005, 19:36




La festa appena comincita, è già finita, il cielo non è piu' con noi..il nostro amore era l'invidia di chi è solo, era il mio orgoglio, la tua allegria..
Oggi è morto dopo lunga malattia Sergio Endrigo..un cantautore che ha affascinato tanti con la dolcezza delle sue canzoni
Qui c'è la sua biografia
biografia Sergio Endrigo

IO CHE AMO SOLO TE


C’è gente che ha avuto mille cose
Tutto il bene, tutto il male del mondo
Io ho avuto solo te
E non ti perderò, non ti lascerò
Per cercare nuove avventure

C’è gente che ama mille cose
E si perde per le strade del mondo
Io che amo solo te
Io mi fermerò e ti regalerò
Quel che resta della mia gioventù

CI VUOLE UN FIORE


Le cose di ogni giorno raccontano segreti
A chi le sa guardare ed ascoltare

Per fare un tavolo ci vuole il legno
Per fare il legno ci vuole l'albero
Per fare l'albero ci vuole il seme
Per fare il seme ci vuole il frutto
Per fare il frutto ci vuole il fiore
Ci vuole un fiore, ci vuole un fiore
Per fare un tavolo ci vuole un fiore

Per fare un tavolo ci vuole il legno
Per fare il legno ci vuole l'albero
Per fare l'albero ci vuole il seme
Per fare il seme ci vuole il frutto
Per fare il frutto ci vuole il fiore
Ci vuole un fiore, ci vuole un fiore
Per fare un tavolo ci vuole un fiore

Per fare un fiore ci vuole un ramo
Per fare il ramo ci vuole l'albero
Per fare l'albero ci vuole il bosco
Per fare il bosco ci vuole il monte
Per fare il monte ci vuol la terra
Per far la terra ci vuole un fiore
Per fare tutto ci vuole un fiore

Per fare un fiore ci vuole un ramo
Per fare il ramo ci vuole l'albero
Per fare l'albero ci vuole il bosco
Per fare il bosco ci vuole il monte
Per fare il monte ci vuol la terra
Per far la terra ci vuole un fiore
Per fare tutto ci vuole un fiore

Per fare un tavolo ci vuole il legno
Per fare il legno ci vuole l'albero
Per fare l'albero ci vuole il seme
Per fare il seme ci vuole il frutto
Per fare il frutto ci vuole il fiore
Ci vuole un fiore, ci vuole un fiore
Per fare tutto ci vuole un fiore
Per fare tutto ci vuole un fiore
Per fare tutto ci vuole un fiore
Per fare tutto ci vuole un fiore
Per fare tutto ci vuole un fiore
Per fare tutto ci vuole un fiore…






 
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Rachael
view post Posted on 7/9/2005, 20:03




Ho sentito, mi dispiace.....
 
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Ishtar
view post Posted on 8/9/2005, 06:46




Un innovatore della canzone italiana.

Vinse a Sanremo nel 1968

Morto il cantautore Sergio Endrigo Aveva 72 anni. Stroncato da una lunga malattia. Il suo nome va posto a fianco di Paoli, De Andrè, Tenco, Lauzi, Jannacci e Gaber
ROMA - È morto oggi a Roma il noto cantautore Sergio Endrigo. Il musicista e interprete istriano è morto all'età di 72 anni stroncato da una lunga malattia, della quale aveva parlato soltanto con la famiglia e pochi amici.

Endrigo era stato ricoverato lunedì nel primo pomeriggio a Villa Speranza a Roma, una clinica collegata all'ospedale Forlanini, dove è deceduto martedì alle 19,30. «La situazione è precipitata nelle ultime 24 ore - racconta la figlia Claudia - Del resto quando fu scoperto ad aprile che aveva un microcitoma polmonare, la situazione era già grave e io non ho voluto alcun accanimento terapeutico».

Non ci saranno funerali, «non siamo credenti», precisa sempre Claudia Endrigo, annunciando che ha parlato con Veltroni e si sta pensando invece a un grande concerto pubblico per ricordarlo. E aggiunge di volere «pubblicamente ringraziare i medici della clinica che hanno dimostrato una grande partecipazione umana, un amore vero». Il cantautore sarà sepolto a Terni, nella tomba di famiglia, accanto alla moglie, scomparsa 11 anni fa.


Il cantautore era nato a Pola il 5 giugno 1933 ed era diventato famosissimo grazie a alcuni successi come «Io che amo solo te», «Viva Maddalena», «Teresa» e «Lontano dagli occhi». Faceva parte di quel gruppo di artisti che negli anni Sessanta rinnovarono la musica leggera italiana.
Figlio di un cantante lirico, Endrigo i suoi primi studi musicali li farà a dieci anni seguendo le orme del padre, crescendo però si rende conto che la sua strada non è quella del cantante lirico. Comincia così a cantare musica leggera a Venezia nel 1954 e ad incidere i suoi primi dischi all'inizio degli anni '60 contribuendo al fiorire del filone dei cosiddetti «cantautori», la nuova figura di autore e contemporaneamente di cantante che prende piede in Italia in quel periodo. Il suo nome quindi in una storia della canzone italiana va posto a fianco di Gino Paoli, Fabrizio De Andrè, Luigi Tenco, Bruno Lauzi, Enzo Jannacci e Giorgio Gaber autori e cantanti che portarono una ventata di rinnovamento nel chiuso panorama musicale italiano ancora attardato alle rime cuore-amore.

È tra questa cerchia di cantautori che Endrigo si farà conoscere per la sua fresca vena poetica, delicata ed un po' malinconica con canzoni quali «Aria di Neve», «Via Broletto» e con «Viva Maddalena», ma la sua notorietà rimarrà per il momento ancora ristretta ad un pubblico di elite. Finchè nel 1962 incide «Io che amo solo te» con cui finalmente gli arride anche il grande successo popolare che verrà consacrato definitivamente nel 1968 con la vittoria al Festival della Canzone di Sanremo, la massima manifestazione canora italiana, con «Canzone per te», cantata insieme al brasiliano Roberto Carlos, cosa che lo renderà assai popolare anche in Brasile, come del resto in tutta l'America Latina nei cui paesi le sue canzoni saranno spesso presenti nelle classifiche dei dischi più venduti. In seguito della vittoria di Sanremo partecipa nel 1968, con la canzone «Marianne», all'Eurofestival della Canzone, ovvero al Song Contest 'Eurovision' - Grand Prix de la Chanson.

Nel 1969, sempre a Sanremo, guadagna la seconda posizione con


«Lontano dagli occhi» in coppia con Mary Hopkin, e la terza nel 1970 con «L'arca di Noè» in coppia con Iva Zanicchi. Con questa canzone vince anche il Premio della Critica come miglior testo. Altre sue partecipazioni a Sanremo sono del 1971 con «Una storia», del 1973 con «Elisa Elisa» e l'ultima risale al 1976 con «Quando c'era il mare».

La sua fortuna presso il grande pubblico, dopo gli splendori del 1968-71, venne rinnovata con canzoni per l'infanzia come «Ci vuole un fiore» scritta in collaborazione con Rodari. Mentre nel 1970 partecipò ad uno dei «Concept Album» più belli espressi in Italia, quello prodotto dal suo grande amico e sodale Sergio Bardotti intitolato «La vita, amico, è l'arte dell'incontro». Album che riunisce attorno alla figura del grande poeta e compositore brasiliano Vinicius de Moraes, il maggiore poeta italiano del '900 Giuseppe Ungaretti, che traduce e legge alcune splendide poesie di Vinicius, e per l'appunto il nostro Endrigo, che canta stupendamente alcune canzoni di Viniciu, il tutto accompagnato dalla chitarra del brasiliano Toquinho. L'album nasce appunto dall'incontro e dall'amicizia di questo ristretto gruppo di amici con Vinicius de Moraes allora in esilio a Roma per sfuggire alla dittatura al potere in Brasile in quel periodo.

In questi ultimi anni Endrigo è entrato in polemica con il mondo dell'industria musicale italiana che non gli concede più lo spazio e l'attenzione dovutagli. Risale al 1996 una sua intervista sull'Unità in cui diceva tra l'altro: «Qui in Italia vige solo la filosofia dell'usa e getta. Non frequento più questo mondo, l'industria ha privilegiato i ragazzini e le ragazzine».

L'ultima apparizione televisiva di Endrigo risale al 2 marzo di quest'anno durante il Festival di Sanremo dove fu invitato da Paolo Bonolis a presentare il suo ultimo libro, «Quanto mi dai se mi sparo». Endrigo era stato colpito da ictus cerebrale qualche anno fa riportando complicazioni motorie. Era stato ricoverato presso la Fondazione Santa Lucia per essere sottoposto a terapia riabilitativa. Aveva anche partecipato alla Giornata del malato.
08 settembre 2005
corriere.it

Qui' si possomo ascoltare i suoi successi
canzoni S Endrigo

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