Il sofà delle muse

La domenica calcistica e Bonolis, I goal delle partite non sono un optional..di contorno

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Ishtar
view post Posted on 30/8/2005, 07:21




Parla il conduttore di «Serie A-

Il grande calcio» dopo la prima puntata Bonolis:

«Bene ma possiamo migliorare» «Le lungaggini che il pubblico ha sentito sono state avvertite anche da noi, ma dalla prossima volta non ci saranno più»

ROMA - «C'è entusiasmo e soddisfazione per la puntata di domenica, ma lavoreremo per migliorare perché i margini sono enormi». Lo ha detto Paolo Bonolis all'indomani della prima puntata di «Serie A- Il grande calcio». Secondo il conduttore «il ritmo «va trovato» e quasi certamente si presenteranno tutti i filmati delle partite nella prima ora. «Abbiamo valutato attentamente tutto. Ci vorranno due puntate per entrare nel ritmo giusto. Dobbiamo migliorare anche la qualità dell'impaginazione, sapere quando preferire la narrazione, la satira o il commento, e quindi il ritmo che è fondamentale», ha ammesso Bonolis.

«ALCUNE COSE DA METTERE A PUNTO» - Per il presentatore, quindi, «è inevitabile che alcune cose vadano messe a punto, ma sarebbe stato assurdo il contrario. D'altra parte "Novantesimo minuto" ha trovato il ritmo con 34 anni di storia, io chiedo due puntate di tempo. Per quanto riguarda gli ascolti con il concorrente, siamo veramente molto soddisfatti perché con sei interruzioni e le telepromozioni il 27% vale ampiamente un 33% fatto con una sola interruzione e in un'ora invece che due. Io non mi lamento di certo perchè questa è la tv commerciale, ma nella valutazione bisogna tenerne conto».

«IL CALCIO È ANCHE CAMPANILE E PARTIGIANERIA» - Bonolis ha anche parlato di alcune innovazioni del programma: «Per esempio la partita del sabato raccontata da due tifosi celebri: a me sembra un modo diverso e carino di raccontare una partita di cui si sono già viste le immagini. Il calcio è anche questo: è campanile e partigianeria e noi rappresentiamo anche quello». Insomma, dice il conduttore, «la realtà è che abbiamo cominciato domenica perché cominciava il campionato, ma ci sarebbe voluto più tempo. Il nostro entusiasmo comunque è enorme». Comunque, «le lungaggini che il pubblico ha sentito sono state avvertite a maggior ragione da noi e dalla prossima volta chi ci guarderà non le troverà più». Sarebbe bello se non trovasse più neanche gli spalti vuoti alle sue spalle, un'idea scenografica un po' triste: «Li riempiremo. Promesso».
BONOLIS GUADAGNA PUBBLICO GIOVANE - Secondo una ricerca di Mediaset, il programma di Bonolis sarebbe stato visto da un maggior pubblico di giovani rispetto a «Quelli che...» e a «Novantesimo minuto» dell'anno scorso. Con il 44,7% degli uomini e il 27% delle donne, il nuovo programma di Bonolis si aggiudica la fascia di telespettatori dai 15 ai 34 anni. La prima puntata di «90' minuto» del 12 settembre 2004 fu vista dal 39,4% di uomini e 17,7% di donne. «Quelli che...» sarebbe stato visto solo dal 27,6% di uomini tra i 15 e i 34 anni e dal 22,9% delle donne.
29 agosto 2005
corriere.it
Entusiasmi a parte più finti che reali..certe cose certamente non vanno e poi ho dato un'occhiata agli ascolti..La montagna Bonolis mi pare abbia partorito il topolino.. shifty.gif
 
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verbenasapiens
view post Posted on 3/11/2005, 20:15




Tensione a Mediaset sul calcio di Bonolis

Incontro tra vertici del gruppo e l'agente Presta.

Allo studio modifiche o una riduzione dello show

La febbre era vera, ma il malessere è anche d'altro tipo. Domenica scorsa Paolo Bonolis è rimasto a casa con l'influenza e il programma di calcio «Serie A» su Canale 5 è stato condotto dalla giornalista Monica Vanali con buoni ascolti. A dimostrazione che - come è giusto che sia - a fare la parte del leone è il calcio, i gol, le immagini. Il conduttore, per bravo che sia, non porta un gran valore aggiunto, quando si tratta di pallone. Ma il problema vero non è questo.
Il problema è che non c'è un clima di grande collaborazione tra la struttura dello sport di Mediaset, diretta da Ettore Rognoni, e tutto lo staff di Bonolis. Da qualche settimana ci sarebbe della tensione che aggiunta agli ascolti non particolarmente alti di «Serie A» hanno creato del malessere. Una delle ipotesi che si fa è che il programma potrebbe ridursi e durare solo un'ora, dalle 18 alle 19, invece che due, visto che alcuni hanno lamentato proprio l'eccessiva lunghezza della trasmissione. I tifosi non sono disposti ad aspettare anche un'ora e mezza per poter vedere i gol della propria squadra. A quanto pare Rognoni vorrebbe un approccio più tecnico-sportivo che invece la rete non gradisce. Da qui i tentativi, nelle passate domeniche, di apportare cambiamenti a «Serie A», che andavano dalla presenza (a dir poco imbarazzante) di tre ragazzotte assai svestite intervistate da un giornalista, per finire con l'intervista a Bill Gates.
Ieri a Cologno Monzese c'è stata una riunione piuttosto accesa tra i vertici Mediaset e l'agente di Bonolis, Lucio Presta insieme all'autore di «Serie A», Cesare Lanza. Si sarebbe discusso di eventuali cambiamenti. Si sussurra perfino che Bonolis potrebbe lasciare la conduzione del programma se il clima non si rasserena. Ma per ora la voce non trova conferme.
Quel che è certo è che qualche giorno fa - tanto per dare l'idea del clima - in trasmissione era stato invitato il sindaco di Milano Gabriele Albertini. La Gialappa che prende parte a «Serie A» si sarebbe risentita poiché non era stata avvisata della presenza di Albertini. Bonolis si è schierato al fianco della Gialappa (tra loro i rapporti sono ottimi) nel discutere con un seccato Rognoni.
Insomma i problemi esistono, le soluzioni ancora no. Forse oggi potrebbe essere trovata una via d'uscita. Intanto è noto che Ettore Rognoni abbia valutato «con soddisfazione» i risultati ottenuti domenica da «Serie A» con Monica Vanali (il 19.47% di share pari a 3.316.000 spettatori nella prima parte, e il 17.48% con 3.528.000 nella seconda). I cinque punti sotto la media di rete (24%) garantito a Publitalia, Rognoni li ha spiegati dicendo che si trattava di una domenica senza le tre big (Milan, Juve e Inter avevano giocato sabato), per di più in pieno ponte festivo. E Mediaset aveva fatto notare che nella scorsa stagione anche «Novantesimo minuto» scese cinque punti sotto la media del 29% nelle uniche due domeniche in cui non giocarono di pomeriggio Juve, Milan e Inter. Qui il problema non è certo Bonolis. Qui il problema è che il calcio sulla tv generalista non è più quello di una volta.
Maria Volpe
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Spettac...3/bonolis.shtml
il problema è che non si capisce che è il pubblico che da successo... tongue.gif
 
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Ishtar
view post Posted on 7/11/2005, 08:50




Bonolis resta ma è scontro con la redazione sportiva

Laura Rio

La guerra, prima raccontata dai giornali, adesso è arrivata in televisione. La lunga lite che ha opposto le due anime di Serie A, quella del gruppo di Bonolis e quella dei giornalisti sportivi, ieri è emersa con fragore. Nel pomeriggio, il presentatore, alla fine della trasmissione ha raccontato al pubblico che, nonostante tutti problemi interni, sarebbe andato avanti a condurre Serie A. Con vari cambiamenti. Ma se pensava di avere vinto la battaglia, non aveva fatto i conti con la redazione sportiva di Mediaset. Alla sera è arrivata la risposta attraverso un durissimo comunicato, letto da Matteo Dotto all'inizio della trasmissione Controcampo. I giornalisti Mediaset sono inviperiti per l'annuncio fatto da Bonolis in diretta del trasferimento del programma a Roma e per come è stato trattato il capo della redazione sportiva, Ettore Rognoni, definito dal presentatore «er penombra» nonché uno che non «sa neppure mettersi d'accordo con se stesso». Nel comunicato si dice che «essendo Serie A un programma giornalistico, il contratto di lavoro prevede che qualsiasi modifica del lavoro redazionale sia concordata con l'organismo sindacale in rappresentanza dei giornalisti» e aggiunge che «la redazione si riserva di tutelare i propri diritti contro un comportamento contrario al contratto di lavoro e di denunciare eventualmente in tutte le sedi atteggiamenti che non corrispondono a un'azienda grande e seria come Mediaset, che non può farsi umiliare e ricattare da un suo collaboratore».

In sostanza, oggi ci sarà un'assemblea che potrà culminare con uno sciopero. A Controcampo, hanno rincarato la dose Sandro Piccinini e Giampiero Mughini che oltre a difendere a spada tratta Rognoni, hanno addossato la responsabilità della crisi del programma a Bonolis e al suo staff di autori. «Insultare il nostro direttore è come insultare tutti noi - ha detto Piccinini -. Bonolis ha parlato simpaticamente di penombra, Altrettanto simpaticamente dico che troppa luce può dare alla testa». I vertici di Mediaset, dopo aver confermato lo spostamento del programma a Roma, hanno preso le distanze dalle dichiarazioni fatte da Bonolis, «che - si legge in un comunicato - restano quindi opinioni personali».
In sostanza, la lite, covata per settimane, ora è alla luce del sole. Domenica prossima non si gioca: ci sono due settimane di tempo per rimettere a posto i cocci.
Prima della dura reazione dei giornalisti Mediaset, la soluzione era stata trovata nella riunione fiume che si era svolta sabato notte a Cologno con i massimi vertici aziendali, Pier Silvio Berlusconi in testa. Queste le decisioni a cui si era giunti in quella sede (e in parte svelate da Bonolis ieri pomeriggio): trasferimento di Serie A a Roma, riduzione del programma a un'ora e dieci minuti, piena autonomia di Bonolis. Uno show più snello, un Porta a porta calcistico giocato sul palleggio delle battute con gli ospiti esperti di calcio: fissi Marino Bartoletti e Tony Damascelli. Niente più mezzibusti in collegamento dagli stadi, ma solo servizi chiusi sulle partite.
che, giocoforza, comporta un ridimensionamento della parte giornalistica e anche dello spazio della Gialappa's. A Monica Vanali spetta una scelta: se vorrà andare a Roma durante il weekend (come le ha chiesto Bonolis), potrà continuare a fare da spalla.
Il pomeriggio sportivo si era aperto con il presentatore che spiegava che durante la trasmissione avrebbe parlato delle sue «questioni personali». Dopo un'ora e mezza, lasciando con il fiato sospeso il suo pubblico, aveva annunciato che - contrariamente a quanto paventato a mezzo stampa - il suo lavoro a Serie A andava avanti. Con uno dei lunghi sermoni a cui ormai ha abituato il suo pubblico, aveva detto che vabbè qualche screzio c'era stato, qualche parola era volata, ma cosa volete, sono cose che succedono in tutte le famiglie. Tanto si sa, la colpa è dei giornali, che «ingigantiscono i problemi, che s'inventano cose inesistenti», come quella «che domenica scorsa non ero malato, ma stavo in pizzeria». Quegli stessi giornali che dicono che il programma va male ... «come se fosse colpa mia se abbiamo la concorrenza (sky che dà le partite in diretta, ndr), e tanti spot perché Mediaset è un'azienda privata.... E poi noi facciamo uno share superiore a quello richiesto». Conclusione del sermone: continuiamo in allegria a divertirci a parlare di calcio.
Ma i giornalisti sportivi allegri non sono proprio. E ora si vedrà se Bonolis vorrà ancora restare. Comunque, se la trasmissione andrà avanti con lui, si farà a Roma, condizione posta per stare più vicino alla famiglia e per consentirgli di seguire meglio la preparazione del programma che più gli sta a cuore: Il senso della vita, in partenza il 24 ottobre. E di pensare allo show di prima serata del prossimo anno.
Prima di svelare i suoi intenti, Bonolis ieri pomeriggio ha tenuto i suoi spettatori in attesa per più di un'ora e mezza. Complici i «Gialappi», che hanno continuato per tutta la trasmissione a domandare «Ma allora te ne vai o no?», ha cercato di creare un'atmosfera di suspense, anche se era palese che non avrebbe annunciato alcuna dimissione. La trasmissione era scivolata via, come consueto, tra immagini delle partite e commenti in studio. Schierati sulle quattro poltroncine arancioni gli opinionisti esterni che Bonolis voleva in studio: Marino Bartoletti, Tony Damascelli, Massimo De Luca (chiamato Aldo da Bonolis) e Ivan Zazzaroni. Ora la parola passa all'Auditel: la suspense creata dallo stesso gruppo di Bonolis (con l'annuncio a mezzo stampa e sul sito Dagospia di un possibile addio) avranno avuto l'effetto di un incremento dello share? Oggi si vedrà, anche perché la partita ieri era proprio difficile: nella concorrente Domenica In, Pippo Baudo alla stessa ora ha invitato Fiorello, ospite di sicura attrazione sul pubblico.

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=41264
Il fatto è che per i tifosi italiani il calcio è sacro, il cabaret si fa a freddo ed in questo Biscardi è il vero maestro della commedia dell ' arte più becera tongue.gif
 
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2 replies since 30/8/2005, 07:21   116 views
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