Il sofà delle muse

Ladri di Biciclette, allegato al Mattino di domani

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Ishtar
view post Posted on 20/7/2005, 18:10




Alberto Castellano

È uno dei film-manifesto del neorealismo, uno dei più celebrati capolavori di tutti i tempi, uno dei film più citati della storia del cinema. «Ladri di biciclette» (nella foto, una scena) - ventunesimo dvd della collana dei 100 successi del cinema italiano da domani in vendita con «Il Mattino» a 5 euro più il prezzo del quotidiano - è uno di quei film che hanno contribuito a far conoscere il fenomeno neorealistico nel mondo. De Sica, che due anni prima con «Sciuscià» aveva sancito la nascita ufficiale del neorealismo, credette fermamente in «Ladri di biciclette». Fu Cesare Zavattini a segnalare il libro di Luigi Bartolini al regista, che però faticò a trovare i soldi finché potè far conto sulla comprensione e l'aiuto di tre amici, Ercole Graziadei, Sergio Bernardi e il conte Cicogna. De Sica definì ulteriormente le coordinate estetiche, l'essenza narrativa, la poetica e il metodo di lavoro del neorealismo. «Si tratta di rintracciare il drammatico nelle situazioni quotidiane, il meraviglioso nella piccola cronaca», diceva, e con la semplicità dei grandi minimizzava la sua genialità: «La letteratura ha scoperto da tempo questa dimensione moderna che puntualizza le minime cose, gli stati d'animo considerati troppo comuni. Il cinema ha nella macchina da presa il mezzo più adatto per captarla. La sua sensibilità è di questa natura e io stesso intendo così il tanto dibattuto realismo». La storia è notissima. Un disoccupato quarantenne viene chiamato dall'ufficio di collocamento e spedito ad attaccare manifesti. L'uomo ha bisogno di una bicicletta e la ottiene dal Monte dei pegni sacrificando le lenzuola del letto. Comincia così il suo viaggio straziante attraverso la città in compagnia del figlioletto. Per il ruolo del protagonista fu scelto Lamberto Maggiorani, un vero operaio (gli americani avrebbero voluto Cary Grant), assurto a simbolo dei cosiddetti «attori presi dalla strada», una delle componenti espressive chiave del neorealismo. A Roma alla prima al Metropolitan molti spettatori protestarono e chiesero il rimborso del biglietto. A Parigi invece fu organizzata una proiezione alla presenza di tremila personalità della cultura e dell'arte.
da il mattino.it

Assolutamente da non perdere
 
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Maximus05
view post Posted on 21/7/2005, 19:54






L'ho comprato e spero di vederlo al piu' presto questo DVD.
ho letto che è stato scelto tra i primi 10 film di tutto il mondo da far vedere ai ragazzi a scuola..ma cerco meglio la notizia
 
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Maximus05
view post Posted on 21/7/2005, 20:19




Il film di De Sica nella top-ten inglese di tutti i tempi per valore educativo
L’oscar speciale di Ladri di biciclette



Valerio Caprara «Ladri di biciclette» (1948) di Vittorio De Sica che oggi «Il Mattino» propone ai lettori a soli 5 euro, non è solo il pezzo pregiato della collezione di Dvd «La nostra vita in 100 film», ma anche un titolo indispensabile per l’educazione morale e la maturazione etica degli under 14. È quanto afferma una rigorosa selezione compiuta per conto del British Film Institute da ottanta esperti di cinema e pedagogia e resa nota ieri a Londra: l’ennesimo attestato - se ce ne fosse ancora bisogno - che uno dei capolavori del neorealismo continua a raccogliere nonostante il peso degli anni e il turbinio delle mode.
Non è sufficiente, per l’occasione, sottolineare la perdurante funzione di stimolo culturale della tanto bistrattata settima arte né compiacersi dell’attenzione delle istituzioni scolastiche per il medium che Lenin e Mussolini amavano definire «l’arma più forte». Quello che davvero interessa è una delle motivazioni che accompagnano la diffusione di una lista giustamente eclettica, che comprende titoli dissimili come «E.T.» e «Il mago di Oz», «La città incantata» e «I 400 colpi»: l’aspetto fondamentale di un film per ragazzi, che non si limiti cioé a misurare col bilancino l’utilitarismo del contenuto, è il «punto di vista» abbracciato dalle immagini, lo sguardo dell’autore sul mondo, il rapporto istituito dai personaggi con le paure e gli slanci dell’età cruciale dell’esistenza. Nel film di De Sica questo snodo drammaturgico insieme razionale e misterioso sta nella fusione tra la poetica del quotidiano e la suspense dello straordinario, la commozione primaria e la riflessione profonda, le lacrime del figlio e la fatica di vivere del padre. Dove la lucida analisi dei disagi del dopoguerra riesce a incontrare i problemi specifici e le aspirazioni eterne dei giovani e degli adulti. La forza del cinema, che si rafforza negli impasse della storia e si dirama nella varietà delle psicologie e delle situazioni, sopravvive, insomma, ai notai della critica e agli scienziati della comunicazione e sbaglierebbe chi si limitasse a rimpiangere il passato o a erigere barriere tra le ispirazioni e gli stili. L’«artisticità», come dimostra anche l’Oscar attribuito alla piccola grande odissea dell’attacchino di De Sica, non prevede categorie retoriche: è piuttosto un bene comune che feconda l’immaginario collettivo e unifica la formicolante umanità di tutti i pubblici. Valerio Caprara
da
il mattino

 
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2 replies since 20/7/2005, 18:10   147 views
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