Il sofà delle muse

Le donne di Almodovar, un regista che sa valorizzare le attrici

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Ishtar
view post Posted on 3/6/2005, 07:06




Miseria e nobiltà delle muse di Almodovar


di Gian Antonio Orighi
1/6/2005





Pedro Almodovar, 53 anni, ha recuperato dopo anni la sua musa storica, Carmen Maura, 59
L'attrice storica del regista sul set con Penelope Cruz. Per raccontare la classe operaia tra Madrid e le campagne.



Pedro Almodóvar torna sul set con Volver (Ritornare). A due anni da La mala educación, in cui denunciava la pedofilia di un prete in un seminario, il regista gay, 53 anni, girerà il primo ciak del suo 17esimo film in luglio, tra Madrid e la sua regione natale, la Mancia. L’attesa è grande ma stavolta c’è una ragione in più: tra le protagoniste c’è una clamorosa rentrée, l’attrice Carmen Maura, 59 anni, sua musa dall’88, con cui Almodóvar aveva rotto ogni rapporto.

Nella madrilena calle Francisco Navacerrada, ove ha sede El Deseo, casa produttrice di tutte le pellicole almodovariane (è del regista e del fratello Augustín), fervono i preparativi. L’autore sta facendo leggere il copione alle quattro interpreti. Si vede che Maura fa parte del dna del «director de cine» fin dalla prima pellicola dell’80, Pepi, Luci, Bom y otras chicas del montón, e dal suo primo capolavoro, Donne sull’orlo di una crisi di nervi dell’87. «Carmen intuisce le mie intenzioni al volo. La sento leggere e devo toccarmi la pancia per accorgermi che sono passati 17 anni» confessa Almodóvar.
Le altre sono l’adorata Penelope Cruz, la brava Lola Dueñas (già vista in una particina in Parla con lei) e la new entry Blanca Port, famosa per la sua partecipazione in Siete Vidas, serial di culto di Tele-5. In una parte secondaria torna Chus Lampreave, marchio di fabbrica delle «chicas Almodóvar». È lo stesso regista a svelare la trama in cui Maura interpreta la madre di Cruz e di Dueñas: «Volver parla di Madrid e dei suoi effervescenti quartieri operai, ove la classe lavoratrice delle varie regioni spagnole condivide i sogni, la vita, la fortuna con una moltitudine di etnie e razze straniere». E aggiunge: «In intreccio sociale tre generazioni di donne sopravvivono al vento, al fuoco e persino alla morte, a forza di bontà, audacia e una vitalità illimitata».

L’istrionico director anticipa poi: «La pellicola è un incontro tra L’anima in supplizio di Michael Curtiz (nome d’arte di Mihály Kertész, autore di Casablanca) e Arsenico per compassione di Frank Capra, mixato con il naturalismo surrealista di Donne sull’orlo di una crisi di nervi».
Per scaldare ancor di più l’attesa, il cineasta scrive il diario del film sul suo sito ufficiale: «Volver parla anche della cultura della morte nella mia regione e del modo, non tragico, in cui donne di diverse generazioni si destreggiano in questo contesto». Infine, mette a fuoco il suo meticoloso metodo di lavoro: «Mi scopro indicando i toni, le intenzioni velate e i parallelismi misteriosi. Sono la madre-padre-amante-amico che con una parola fa recuperare sicurezza».

SCENE DA UN MATRIMONIO GAY
Arriva la commedia spagnola sulle nozze omosex

Tre «chicas Almodóvar», Carmen Maura (Donne sull’orlo di una crisi di nervi), Veronica Forqué (Kika), Marisa Paredes (Tutto su mia madre), interpretano un film in Italia a settembre: Reinas (Regine) del madrileno Manuel Gómez Pereira. L’argomento è attuale: le nozze gay, che stanno per essere varate dal parlamento spagnolo. «Il film non è opportunista ma opportuno: è stato scritto 2 anni fa, quando la legge sui matrimoni omo non era neanche un progetto» si schermisce Pereira.
La pellicola, uscita in aprile, ha avuto successo. Si snoda su cinque madri i cui figli stanno per sposarsi. C’è chi, come Maura, è una manager di un hotel che usa le nozze del suo unico rampollo per fare soldi grazie al suo albergo per omosessuali. Forqué è un’impenitente erotomane che si porta a letto il fidanzato dell’erede, un politico che ha fatto fortuna grazie alla battaglia per gli imenei gay. Paredes, contraria alle nozze del ricco figlio con un proletario, si innamora del padre del genero.
La commedia non è scabrosa. «Mostra come cinque madri del XXI secolo siano capaci di sconvolgere la vita dei figli» riassume il regista. Notevole Mercedes Sampietro: è Elena, magistrata nemica delle nozze omo, che lotta per impedire quelle del figlio. Ma, di fronte a un minacciato suicidio, lo sposa insieme alle altre quattro coppie.

da panorama.it







 
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