Il sofà delle muse

Rabindranath Tagore, la dolcezza struggente

« Older   Newer »
  Share  
verbenasapiens
view post Posted on 1/6/2005, 20:53




Il giorno in cui
-Rabindranath Tagore

Il giorno in cui fiorì il loto,
ahimè, la mia mente era persa
e io non me ne accorsi.
Il mio cestino rimase vuoto
e il fiore inosservato.

Ogni tanto però
una tristezza mi prendeva
mi svegliavo dal mio sogno
e sentivo nel vento del sud
la presenza dolce di una strana fragranza.

Quella vaga dolcezza
come desiderio tormentava il mio cuiore
sembrava l'alito ardente dell'estate
in cerca di soddisfazione.

Non sapevo allora
che era così vicina
che era già mia
che questa dolcezza perfetta
era fiorita
nel profondo del mio cuore.
 
Top
verbenasapiens
view post Posted on 1/6/2005, 20:57




Rabindranath Tagore ( Calcutta – 6 maggio 1861 – 1941)
Nel 1875 pubblica le sue prime poesie in una celebre rivista letteraria di Calcutta.
A vent’anni pubblica la raccolta di poesie Prabbat Sangit (Canti del mattino), seguito presto da Sandhya Sangit (Canti della sera). Naivedya, raccolta di cento sonetti. Nel 1877, mandato a Londra dal padre, frequenta l’University College. Vi resta 14 mesi, ma ritornerà in patria senza laurea. Nel 1883 sposa Mrinalini Devi. Nel 1890 un nuovo viaggio in Europa, passando per Italia, Francia e Inghilterra. Nel 1891 è nominato vice-presidente dell’ Accademia di Lettere del Bengala. Inizia ad interessarsi all’istruzione dei giovani e alla vita politica del suo paese. Nel 1901 fonda a Shanti Niketan una scuola che successivamente diventerà l’Università Internazionale Visva-bharati. Lo colpisce una serie di lutti, che lasciano una profonda traccia nella sua vita. Tra il 1909 e il 1912 scrive Gitanjali, una raccolta di poemi religiosi. Parte poi per un giro di conferenze negli Stati Uniti e da qui ancora in Inghilterra, dove incontra Ezra Pound e William Butler Yeates, i due poeti che lo fecero conoscere alla cultura occidentale. Nobel per la letteratura nel 1913.
Leggendo le sue opere possiamo percepire una religiosità di origine panteista.
Panteismo: In filosofia, il termine "panteismo", che deriva dai termini greci pan = "tutto" e theos = "dio", è riferito a tutte quelle dottrine che affermano che "tutto è Dio", o meglio che "il Tutto è Divino", identificando Divinità e Natura.
Per questo i Pagani moderni si definiscono "panteisti", vedendo il Divino in tutte le cose. Gli Dei non sono relegati in un astratto mondo ultraterreno, ma sono presenti nella Natura, il cui volto visibile non è che l’aspetto esterno degli Dei stessi. Per il pagano contemporaneo la Natura non è che teofania, manifestazione divina.
I pagani antichi non si definivano e non potevano definirsi panteisti, perché il termine è nato dopo, nell’Occidente cristiano, quando sono comparse le contrapposizioni fra pensiero cristiano e pensiero pagano. Chiedersi se i pagani antichi fossero o meno panteisti non ha alcun senso, così come non ha alcun senso chiedersi se l’antica democrazia greca fosse comunista o liberale. Non si può attribuire agli antichi dei concetti e dei linguaggi che non appartengono loro.
I pagani moderni si autodefiniscono panteisti perché devono contrapporsi al pensiero cristiano, che rifiuta l’idea dell’identificazione fra Divinità e Universo. Nel momento in cui dovessero sparire le condanne al panteismo da parte della teologia cristiana, anche i pagani moderni non avrebbero più la necessità di autodefinirsi panteisti.

da
http://www.riflessioni.it/enciclopedia/tagore.htm
 
Top
verbenasapiens
view post Posted on 1/6/2005, 20:58




user posted image
 
Top
valmont74
view post Posted on 2/6/2005, 07:45




Se tu non parli
-Rabindranath Tagore

Se tu non parli
riempirò il mio cuore del tuo silenzio
e lo sopporterò.
Resterò qui fermo ad aspettare come la notte
nella sua veglia stellata
con il capo chino a terra
paziente.

Ma arriverà il mattino
le ombre della notte svaniranno
e la tua voce
in rivoli dorati inonderà il cielo.
Allora le tue parole
nel canto
prenderanno ali
da tutti i miei nidi di uccelli
e le tue melodie
spunteranno come fiori
su tutti gli alberi della mia foresta.

 
Top
Rachael
view post Posted on 2/6/2005, 18:22




Mi hai fatto senza fine
questa è la tua volontà.
Questo fragile vaso
continuamente tu vuoti
continuamente lo riempi
di vita sempre nuova.

Questo piccolo flauto di canna
hai portato per valli e colline
attraverso esso hai soffiato
melodie eternamente nuove.

Quando mi sfiorano le tue mani immortali
questo piccolo cuore si perde
in una gioia senza confini
e canta melodie ineffabili.
Su queste piccole mani
scendono i tuoi doni infiniti.
Passano le età, e tu continui a versare,
e ancora c'è spazio da riempire.
 
Top
Maximus05
view post Posted on 2/6/2005, 19:36




Dimmi se questo è vero, amore mio
-Rabindranath Tagore

Dimmi se questo è vero, amore mio,
dimmi se questo è tutto vero.
Quando questi occhi scagliano i loro lampi
le oscure nubi nel tuo petto
danno risposte tempestose.
E' vero che le mie labbra son dolci
come il boccio del primo amore?
Che le memorie di mesi svaniti
di maggio indugiano nelle mie membra?
Che la terra, come un'arpa, vibra
di canzoni al tocco dei miei piedi?
E' poi vero che gocce di rugiada
cadono dagli occhi della notte
al mio apparire e la luce del giorno
è felice quando avvolge il mio corpo?
E' vero, è vero che il tuo amore viaggiò
per ere e mondi in cerca di me?
Che quando finalmente mi trovasti
il tuo secolare desiderio
trovò una pace perfetta
nel mio gentile parlare
nei miei occhi e nelle mie labbra
e nei miei capelli fluenti?
E dimmi infine se è proprio vero
che il mistero dell'infinito
è scritto sulla mia piccola fronte.
Dimmi, amor mio, se tutto questo è vero.
 
Top
Ishtar
view post Posted on 3/6/2005, 06:59




Chiederei
-Rabindranath Tagore

Chiederei ancora

qualcosa

se possedessi il cielo, le sue stelle

e il mondo

con le sue infinite

ricchezze.

Sarei però contento anche d'ogni

piccola cosa

se lei fosse mia.

 
Top
Rachael
view post Posted on 3/6/2005, 09:38




Vita della mia vita,
sempre cercherò di conservare
puro il mio corpo,
sapendo che la tua carezza vivente
mi sfiora tutte le membra.

Sempre cercherò di allontanare
ogni falsità dai miei pensieri,
sapendo che tu sei la verità
che nella mente
mi ha acceso la luce della ragione.

Sempre cercherò di scacciare
ogni malvagità dal mio cuore,
e di farvi fiorire l'amore,
sapendo che hai la tua dimora
nel più profondo del cuore.

E sempre cercherò nelle mie azioni
di rivelare te,
sapendo che è il tuo potere
che mi dà la forza di agire.
 
Top
verbenasapiens
view post Posted on 3/6/2005, 18:53




Per un tuo sospiro
-Rabindranath Tagore

Per un tuo sospiro
io do sfogo
a viventi note
di gioia
o di dolore.
Sono una sola cosa
col tuo canto,
che sia
mattutino
o notturno,
che entri
tra i raggi del sole
o tra le ombre
della sera..
Se dovessi
Perdermi nella fuga
di questa musica,
non ne patirei,
tanto
questa melodia
m'è cara

 
Top
PalladeAthena
view post Posted on 6/6/2005, 06:59




Cogli questo piccolo fiore
-Rabindranath Tagore

Cogli questo piccolo fiore
e prendilo. Non indugiare!
Temo che esso appassisca
e cada nella polvere.

Non so se potrà trovare
posto nella tua ghirlanda,
ma onoralo con la carezza pietosa
della tua mano - e coglilo.

Temo che il giorno finisca
prima del mio risveglio
e passi l'ora dell'offerta.

Anche se il colore è pallido
e tenue è il suo profumo
serviti di questo fiore
finché c'è tempo - e coglilo.
 
Top
Rachael
view post Posted on 6/6/2005, 21:06




Quando a notte vado sola al mio convegno d'amore,
gli uccelli non cantano, il vento non soffia,
le case ai lati della strada sono silenziose.
Sono i miei bracciali che risuonano a ogni passo,
e io sono piena di vergogna.

Quando siedo al balcone e ascolto per sentire
i suoi passi, le foglie non stormiscono sui rami,
e l'acqua del fiume è immobile come la spada
sulle ginocchia d'una sentinella addormentata.
E' il mio cuore che batte selvaggiamente -
e non so come acquietarlo.

Quando il mio amore viene e si siede al mio fianco,
quando il mio corpo trema e le palpebre s'abbassano,
la notte s'oscura, il vento spegne la lampada,
e le nuvole stendono veli sopra le stelle.
E' il gioiello al mio petto che brilla e risplende.
E non so come nasconderlo
 
Top
verbenasapiens
view post Posted on 7/6/2005, 07:15




A lungo durerà il mio viaggio
-Rabindranath Tagore

A lungo durerà il mio viaggio
e lunga è la via da percorrere.

Uscii sul mio carro ai primi albori
del giorno, e proseguii il mio viaggio
attraverso i deserti del mondo
lasciai la mia traccia
su molte stelle e pianeti.

Sono le vie più remote
che portano più vicino a te stesso;
è con lo studio più arduo che si ottiene
la semplicità d'una melodia.

Il viandante deve bussare
a molte porte straniere
per arrivare alla sua,
e bisogna viaggiare
per tutti i mondi esteriori
per giungere infine al sacrario
più segreto all'interno del cuore.

I miei occhi vagarono lontano
prima che li chiudessi dicendo:
«Eccoti!»

Il grido e la domanda: «Dove?»
si sciolgono nelle lacrime
di mille fiumi e inondano il mondo
con la certezza: « lo sono! »

 
Top
verbenasapiens
view post Posted on 11/8/2005, 19:15




Non so come tu canti, mio signore!
-Rabindranath Tagore

Non so come tu canti, mio signore!
Sempre ti ascolto
in silenzioso stupore.
La luce della tua musica
illumina il mondo.
Il soffio della tua musica
corre da cielo a cielo.
L'onda sacra della tua musica
irrompe tra gli ostacoli pietrosi
e scorre impetuosa in avanti.

Il cuore anela di unirsi al tuo canto,
ma invano cerco una voce.
Vorrei parlare, ma le mie parole
non si fondono in canti
e impotente grido.
Hai fatto prigioniero il mio cuore
nelle infinite reti
della tua musica.
 
Top
antoine doinel
view post Posted on 23/10/2005, 19:27




Quando mi comandi di cantare
-Rabindranath Tagore

Quando mi comandi di cantare, il mio cuore
sembra scoppiare d'orgoglio
e fisso il tuo volto
e le lacrime mi riempiono gli occhi.

Tutto ciò che nella mia vita
vi è di aspro e discorde
si fonde in dolce armonia,
e la mia adorazione stende l'ali
come un uccello felice
nel suo volo attraverso il mare.

So che ti diletti del mio canto,
che soltanto come cantore
posso presentarmi al tuo cospetto.

Con l'ala distesa del mio canto
sfioro i tuoi piedi, che mai
avrei pensato di poter sfiorare.

Ebbro della felicità del mio canto
dimentico me stesso
e chiamo amico te
che sei il mio signore.

 
Top
verbenasapiens
view post Posted on 24/10/2005, 20:35




Non so come tu canti, mio signore!
-Rabindranath Tagore

Non so come tu canti, mio signore!
Sempre ti ascolto
in silenzioso stupore.
La luce della tua musica
illumina il mondo.
Il soffio della tua musica
corre da cielo a cielo.
L'onda sacra della tua musica
irrompe tra gli ostacoli pietrosi
e scorre impetuosa in avanti.

Il cuore anela di unirsi al tuo canto,
ma invano cerco una voce.
Vorrei parlare, ma le mie parole
non si fondono in canti
e impotente grido.
Hai fatto prigioniero il mio cuore
nelle infinite reti
della tua musica.
 
Top
24 replies since 1/6/2005, 20:53   225 views
  Share