Il sofà delle muse

Oliver Stone, personalità complessa

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verbenasapiens
view post Posted on 29/5/2005, 08:35




Oliver Stone arrestato per possesso di droga

Il regista ha trascorso la notte in cella ed è stato scarcerato sabato mattina dopo avere depositato una cauzione di 15 mila dollari

LOS ANGELES - Oliver Stone è stato arrestato venerdì a Los Angeles per possesso di droga. Il regista è stato fermato dalla polizia e trovato con un tasso d'alcol nel sangue superiore a quello consentito. Durante la

perquisizione della vettura gli agenti hanno trovato gli stupefacenti. Stone è stato arrestato e portato alla stazione di polizia. Il regista di «Natural Born Killers» e altri successi come «Jfk», due oscar per «Platoon» e «Nato il 4 di luglio», ha trascorso la notte in cella ed è stato scarcerato sabato mattina su cauzione di 15 mila dollari. Nel 1999 Stone aveva ammesso di essere colpevole di possesso di droga sempre dopo essere stato fermato dalla polizia per guida in stato di ebbrezza. In quella occasione il regista, 58 anni, se l'era cavata con l'obbligo di frequentare un programma di disintossicazione.
28 maggio 2005

Piccolo commento a latere: quando la droga lo "aiuta" nelle sue "visioni" e creazioni cinematografiche?Certo un regista non deve e non puo' essere un esempio ma via questa aria da bohemien maledetto alla sua età..è ridicola ecco..Immagino cosa pensaranno certi professionisti della difesa di parte, ma questo è il mio pensiero
 
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Rachael
view post Posted on 29/5/2005, 10:53




Trovo anch'io che un uomo di quasi 60 anni dovrebbe avere più responsabilità...guidare in stato d'ebbrezza e drogati....
 
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Pontormo
view post Posted on 12/7/2005, 20:02




In preparazione due serie televisive, una prodotta da Ron Howard

e un film diretto dal regista di JFK, protagonista Nicolas Cage

Il cinema elabora il lutto

Stone racconta l'11 settembre

Finora Hollywood aveva evitato produzioni costose sulla tragedia
raccontata solo da serie e documentari tv, e da "The Guys" nel 2002
di ALESSANDRA VITALI

HOLLYWOOD rompe il tabù. Dopo quattro anni, produttori e cineasti raccontano l'11 settembre. Immagini, storie, luoghi, tutelati finora da un'incrollabile autocensura. Quella stessa che, immediatamente dopo la tragedia, bloccò l'uscita in sala di film che, anche solo in modo trasversale, potessero evocare la città, le Torri, il terrorismo, la paura. Slittarono commedie, slittò l'uscita di Spiderman, che andava "ripulito" dalle sequenze con le Twin Towers. Ora, è il momento. E se già Steven Spielberg, per il suo La guerra dei mondi, ha detto di essere stato ispirato dall'11/9 (e le battute del film non smentiscono), dal mese scorso gli sceneggiatori Usa sono al lavoro per realizzare due distinte serie tv: una per la Abc, e un'altra, una miniserie di otto ore per la Nbc, voluta dall'ex Happy Days - ma soprattutto regista e produttore - Ron Howard (Oscar 2001 per A Beautiful Mind), al momento sul set del film tratto dal bestseller di Dan Brown Il codice da Vinci.

Quanto al cinema, Bill Ray ha appena chiuso una prima stesura del soggetto di un film prodotto dalla Columbia, che si concentra su quel che accadde fra l'impatto del primo aereo, alle 8.46, e il crollo della Torre nord, alle 10.28. Ma il progetto più prestigioso - e anche quello con il più alto potenziale di successo al botteghino - è quello al quale si sta dedicando Oliver Stone che, reduce dalle perplessità suscitate fra i critici dal suo Alexander, potrebbe con questo film rientrare nei ranghi del cinema a lui più congeniale, quello dell'impegno, della politica, del racconto dei drammi collettivi.

Nicolas Cage sarà il protagonista del film (ancora senza titolo) che racconta la storia vera di John McLoughlin e William J. Jimeno, due poliziotti che furono le ultime persone estratte vive dalle macerie del World Trade Center. "Sarà la cronaca di come la forza di volontà di due uomini sia stata più forte della tragedia" ha detto un portavoce della Paramount nel corso di una conferenza stampa. Stone ha parlato di "un'opera di passione collettiva, un'approfondita meditazione, piena di compassione, una ricognizione di che cosa significhi 'eroismo' negli Stati Uniti ma anche nel resto del mondo".

In molti sono pronti a scommettere che sarà questo "il" film sulle Torri Gemelle. "Qualcuno doveva pur raccontare la storia delle persone che erano lì quel giono - ha detto il "vero" agente sopravvissuto McLoughlin - e bisogna spiegare come quest'orribile tragedia abbia spinto gli americani, e la gente di tutto il mondo, a lavorare insieme per aiutare chi ne avesse bisogno".

Il progetto è stato annunciato venerdì scorso, il giorno dopo gli attentati di Londra: una coincidenza assolutamente non voluta, precisa la Paramount, che però ha deciso di diffondere la notizia perché un giornale di Hollywood stava per uscire con un articolo che ne parlava. E la stessa Paramount ha fatto sapere che sono allo studio alcune soluzioni per far sì che parte degli incassi al botteghino sia devoluta alle vittime del WTC.

Finora Hollywood si era tenuta lontana da produzioni ad alto budget sull'11 settembre, lasciando il monopolio alla tv americana, che alla tragedia ha dedicato già alcune serie e documentari, come Rescue Me che racconta le vicende di un pompiere di New York alle prese con il trauma quotidiano del ricordo della strage. Al cinema, la vicenda era stata affrontata, nel 2002, da The Guys, di Jim Simpson, protagonista un vigile del fuoco che ha perso otto suoi uomini nel crollo delle Torri Gemelle.

(11 luglio 2005)
da repubblica
 
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petrus33
view post Posted on 26/7/2005, 11:15




Oliver Stone è da tempo che non gira un film decente.
Anche Alexander ha un sacco di pecche che dobrebbero essere discusse
 
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*PalladeAthena
view post Posted on 14/7/2006, 20:13




"Il mio 11 settembre
senza politica
LOS ANGELES - Dopo United 93 arriverà ad agosto sugli schermi americani il secondo grande film sugli eventi legati all'11 settembre 2001: "World Trade Center", diretto da Oliver Stone, che sarà presentato fuori concorso a Venezia il primo settembre. Il film è la storia della miracolosa sopravvivenza di due agenti della polizia di Porth Authority di New York, il sergente John McLoughlin, interpretato da Nicolas Cage, e Will Jimeno (Michael Pena), che accorsero alle Twin Towers in fiamme per aiutare nelle operazioni di evacuazione. Ignari della tragica realtà di un attacco terrorista, si trovarono all'interno dell'edificio al momento del crollo rimanendo intrappolati sotto le macerie per un'intera giornata.

Nel corso di 24 ore il film segue la loro tragica situazione schiacciati in un piccolo cubicolo al buio (dove Cage e Pena hanno passato due mesi di riprese), entrambi feriti, al di la di quello che può essere considerato il limite della sopravvivenza, mentre le loro famiglie aspettano con angoscia sempre crescente notizie sulla loro vita (le mogli sono interpretate da Maria Bello e Maggie Gyllenhall). Allo stesso tempo il film segue lo sforzo titanico da parte di un marine e una squadra di soccorritori che cercano i due tra le macerie e riescono a tirarli fuori vivi (venti persone in tutto sopravvissero al crollo dei due grattacieli, in cui perirono circa 2.800 persone).

Scritto da Andrea Berloff sulla base di una minuziosa ricostruzione degli eventi reali e della descrizione del calvario fornita dagli stessi McLoughlin e Jimeno, il film si conclude sei mesi dopo il crollo delle torri, quando durante una festosa cerimonia a New York John e Will ringraziano per l'aiuto loro prestato da colleghi, medici e gente comune, molti dei quali appaiono come comparse nei loro stessi panni.

"Due grattacieli, due uomini, due anime sepolte sotto quelle immani macerie per 24 ore, convinte che lì sarebbero rimaste per sempre", dice Oliver Stone a Los Angeles presentando per la prima volta il film a un piccolo gruppo di giornalisti. "E' così che ho affrontato la storia, onestamente: è la lotta di sopravvivenza di due uomini giusti e del rapporto che si stabilisce fra loro, che a malapena si conoscevano prima. E li tratto con grande rispetto".

Non era dunque importante per lei affrontare il tema del terrorismo in questo film..
"Niente affatto, ho letto il copione e ho sentito subito che era una buona storia per me. In fondo non ho sempre fatto solo film politici! Ho fatto film di football, film finanziari, storie d'amore, scoperte spirituali, biografie. Non so perché in America pensano che io sia uno che fa solo film politici, che vivo di teorie di cospirazione, che sono duro, fraudolento, bugiardo! In questo film non si può parlare di politica perché questi due uomini non si preoccupavano di politica, non sapevano nemmeno ci fosse stato un attacco terrorista pur avendolo pensato, perché John aveva vissuto l'attacco della bomba del 1993 alle torri. L'eroe di John era il generale Franks, quello che era andato a Baghdad, l'eroe di Bush. Non sono motivati politicamente come me, hanno un diverso punto di vista. La politica non c'entra, qui è sopravvivenza. World Trade Center è un film sulla lotta per la vita, tanto quanto il mio film precedente, Alexander, era una meditazione sulla morte".

Quali erano dunque le domande che si era posto con questo film?
"Questi sono due uomini sepolti sotto quelle torri per la maggior parte del tempo, ma hanno rapporti con le loro famiglie e fra loro due, e quei rapporti li tengono vivi. Mi sono domandato: cosa fa sopravvivere un uomo in queste circostanze? Nell'arco di poche ore questi uomini vengono spinti più volte oltre il confine della morte, e sono coraggiosi. Il film è anche la storia del marine e degli uomini che li salvano. E' un "memorial" per loro, per gli uomini che sono morti nelle torri gemelle l'11 settembre, per il Port Authority, e per tanti altri che forse lo apprezzeranno. Quello che è successo a questi due uomini in quel buco nella loro ora più tragica mi interessava. E' una storia di una discesa al centro della terra, schiacciati sotto un milione di tonnellate di cemento; è Prometeo, sono i Titani, sepolti, sopravvivono, escono dall'Hedes. E non saranno mai più gli stessi".

Non ha dunque fatto questo film come modo per analizzare l'11 settembre...
"L'11 settembre è stato usato e mitizzato sia da Bush che dagli arabi. Io non so che significa, ci vorranno anni a capirlo, anche perché abbiamo speso solo un milione di dollari per le indagini e non sappiamo esattamente che cosa sia successo".

Sempre più circolano ipotesi di cospirazione: il mistero dell'aereo del Pentagono, il crollo delle torri...
"Non lo so. Quello che so è che le conseguenze sono ancora più disastrose, il danno continua. La "banda" di Bush, crede nell'Apocalisse cristiana, nell'avvento di Cristo con lampi e tuoni e fuoco. Bush crede che sia il Signore a parlargli, quindi non crede ci siano conseguenze alle sue azioni!".

Quali sono i film che le piace vedere?
"Quelli che mi portavano a vedere mia madre e mio padre, quelli che ti fanno voler guardare l'immagine successiva, che ti incollano allo schermo. C'è gente che va al cinema e vuole odiare un film prima di entrarci: a me non interessa se un film sia serio o no, finché la persona che lo ha fatto ci crede e tu sei disposto ad entrarci, è un viaggio meraviglioso. Il cinema è ancora una buona cosa, basta che il pubblico non si faccia guidare troppo dal marketing".
http://www.repubblica.it/2006/07/sezioni/s...-stone-wtc.html
 
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*Ishtar*
view post Posted on 6/8/2006, 19:40




interessante, vedremo se Stone farà scalpore e no :)
 
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5 replies since 29/5/2005, 08:35   126 views
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