Il sofà delle muse

Dalla parte de bambini, orrori da tutto il mondo, pedofilia in primis

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Rachael
view post Posted on 25/6/2005, 10:42 by: Rachael




Bimbe di 4 anni stuprate in un film

Arcobaleno denuncia sito pedofili

Un'ora e 41 minuti di film, un'ora e 41 minuti di stupri. E' il contenuto di un video, scovato su Internet da Telefono Arcobaleno e denunciato alla polizia. Protagoniste, bambine fra i 4 e gli 11 anni e un ragazzino di 15. Già acquistato da 1.465 clienti al costo di 350 dollari, la trama ricostruisce le avventure erotiche di abusi su minori commessi da un 37enne italiano in Russia.


Una scoperta fin qui a dir poco agghiacciante. E non è tutto. Il video in questione, infatti, risulta essere distribuito non da un sito qualunque, ma da un centro di produzione con a disposizione circa 87 modelle di età compresa fra i 4 e 13 anni da utilizzare nei video-stupri.

E ne sono avvenuti a migliaia visto che il sito offre in uno specifico catalogo una consistente varietà di film e di inediti, come ad esempio le riprese di una festa organizzata da oltre 200 nudisti cui hanno preso parte numerosi bambini.

Per fidelizzare ancora meglio gli "utenti", poi, ecco spuntare numeri e classifiche di vendita. La storia dello stupratore italiano si colloca solo al nono posto, terribile quindi immaginare i contenuti dei video che si trovano nelle prime tre posizioni.

Il presidente dell'associazione Telefono Arcobaleno, Giovanni Arena, ha annunciato che si costituirà parte civile nell'eventuale processo nato dalle indagini.
Tgcom

Queste notizie mi fanni venire la voglia d'invocare il ripristino della pena di morte...e mi fanno anche riflettere come la stampa dia tanta attenzione alle gaffes di Berlusconi, ma non affronti con altrettanto clamore il problema della pedofilia.
Di pedofilia se ne parla poco o niente, eppure le cifre sono da guerra, una guerra che ogni anno fa milioni di vittime innocenti e indifese.
Di seguito lo stralcio della relazione di don Di Noto (Telefono Arcobaleno) alla commissione parlamentare...

In totale sono più di 1.500 i siti pedofili nel mondo oscurati dopo le denunce di Telefono Arcobaleno. Tali provvedimenti restrittivi si sono resi possibili talvolta con l'apporto delle autorità dei paesi di appartenenza, talvolta invece grazie alla sensibilità e onestà dei gestori degli stessi server provider.
70 i siti pedofili sparsi per il mondo contenenti foto e video di sesso con bambini, bambini e animali, bambini e bambini, omicidi di bambini, orge familiari e quant'altro.
10 milioni sono le foto e le immagini presenti in rete nei vari siti pedofili. Il dato è il frutto di uno studio compiuto da Telefono Arcobaleno nello scorso mese di giugno e che ha trovato puntuale conferma nei dati resi noti dall'Unesco in occasione dell'ultimo convegno internazionale «Indirizzi di childporn in the net» cui ha preso parte anche l'Italia.
Le stime relative al giro d'affari del mercato di pedo-pornografia sono discordanti e d'altronde formano un dato difficilmente calcolabile. Si tratta, in ogni caso, di migliaia di miliardi annui.
Il prezzo medio per le fotografie vendute in rete è di 30 dollari, 100 per quelle più rare (sadomaso, violenza, rapporto con animali).
250-300 mila è il costo per accedere ai filmati hard.
L'età dei bambini ridotti a pornostar varia da 3 mesi ai 12 anni, ma il 70 per cento delle immagini riguarda bimbi di età compresa fra i 4 e gli 8 anni.
I bimbi di carnagione bianca rappresentano il 90 per cento del totale.
I paesi maggiormente coinvolti nel traffico di pornografia infantile via Internet sono gli Stati Uniti, la Russia, il Giappone. Gli italiani si appoggiano ai server di dette nazionalità.
La lingua ufficiale dei pedofili è l'inglese, seguito dal portoghese e dall'italiano.
Questi sono i dati del fenomeno. Se qualcuno nel mondo è in grado di contestarli si faccia avanti e sarà sommerso di documenti e di prove.
Ma tra i difensori della rete non vi sono soltanto gli idioti che, in quanto tali, sono pressoché innocui.
Vi è anche quella potente, ancorché strisciante e subdola, corrente di pensiero che vuole il bambino come un soggetto di diritti con pari consapevolezza e responsabilità nell'ambito sessuale e che tenta di nascondere e negare la realtà della rete che si è appena descritta.
Questa lobby pedofila, denunciata anche da altre associazioni (si pensi all'Associazione italiana avvocati per la famiglia che ha fatto una dichiarazione in tal senso attraverso la TV di Stato) è ben radicata in ogni centro di potere sia in Italia, sia all'estero.
Attraverso tale lobby serpeggia appunto quella convinzione culturale che la pedofilia è solo un tabù, forse l'ultimo dei tabù in campo sessuale. La lobby è ben strutturata e radicata e non è composta da gruppi sparuti e ristretti bensì da comunità strettamente interrelate tra loro. È così che sono sorte da anni il Fronte di liberazione pedofili con sedi in tutto il mondo ed anche in Italia; l'Associazione danese per la difesa della pedofilia che dispone di una redazione italiana e tante altre organizzazioni in stretto contatto tra loro. Basti pensare che ogni anno, ideata da un italiano, viene celebrata in rete il 25 aprile la giornata dell'orgoglio pedofilo. È facile incontrare in rete i proclami delle lobby, talvolta direttamente indirizzati ai bambini.
Vi do lettura di alcuni stralci di una lettera intitolata «Lettera di The Slurp ai bambini» diffusa in lingua italiana a cura della redazione italiana del Fronte di Liberazione Pedofili.
«Puoi dire di no, ma puoi dire anche di sì. Probabilmente qualcuno ti ha detto che puoi dire di no. Forse ti avranno spiegato cosa significava: se qualche adulto ti chiede di fare delle «cose», non devi farle... bene, ricorda solo una cosa: se puoi dire di no, puoi anche dire di sì. Talvolta gli amici con i quali ti diverti ti chiedono di non raccontare agli altri quello che avete fatto assieme. Questo capita spesso quando i tuoi amici sono degli adulti. Il motivo di ciò è semplice: se la gente scopre che hai fatto delle «cose» con un amico adulto o un'amica, puoi farlo andare in prigione e rovinargli la vita. Ricorda: raccontarlo alla gente è come mettere in prigione il tuo amico! Oh, e c'è un'altra cosa. Sai cosa capita a te quando la gente lo scopre? Bene, vai «in terapia». Terapia vuol dire che devi sottostare a qualcuno che cercherà di convincerti che tutto quello che hai fatto con il tuo amico è stata una cosa orribile, e che il tuo amico stesso è una persona orribile. E farai meglio di dire di sì alla svelta o non la finiranno mai. Possono persino darti delle medicine per «calmarti». Diventi una persona malata. Talvolta, troverai che c'è qualcuno che conosci che ti fa sentire bene in una maniera che non hai mai provato prima. Si chiama «piacere». È qualcosa che non tutti i bambini sperimentano, e se ti capita, sei fortunato. Quindi, se hai la possibilità di sentirti bene, perché aver paura?».
Questa lettera fu scritta da un professionista italiano denunciato dal Telefono Arcobaleno ma arrestato, e solo per pochi giorni, solo un anno dopo nell'ambito di un'operazione di polizia internazionale coordinata da Scotland Yard.
I proclami della lobby sono diffusissimi e possono brevemente riassumersi così: «senso di orgoglio nell'essere pedofili, il sesso non è dannoso ai bambini, l'opinione pubblica deve accettare che i bambini hanno una piena sessualità e ci sono adulti desiderosi di condividerla con loro, la campagna contro i pedofili deriva dalla preoccupazione dei genitori di perdere il potere sui loro figli, i pedofili assicurano il benessere dei bambini, le relazioni sessuali tra adulti e bambini spesso sono migliori di quelle tra soli adulti, sono i tabù e i preconcetti della società a causare danni ai bambini perché ne reprimono la sessualità, i bambini hanno il diritto naturale di fare sesso con i grandi, la pedofilia è semplicemente un orientamento sessuale, i pedofili sono perseguitati come gli ebrei e sono oggetto di ogni genere di ingiustizia nella società di oggi.
I gruppi, le organizzazioni e le lobby pedofile hanno trovato un momento di massimo orgoglio in occasione di un convegno organizzato in Italia dal partito radicale il 27 ottobre 1998 nei locali del Senato della Repubblica. Gli atti di quel convegno tenutosi in territorio istituzionale sono divenuti il baluardo delle stesse organizzazioni che hanno diffuso i proclami che ho appena citato. Al sito Internet dell'Associazione danese per la difesa dei pedofili www.danpedo.dk si possono facilmente consultare gli atti del convegno sul cui sfondo è impresso il simbolo dell'associazione stessa - un uomo ed un bambino e due cuori.
Tra le motivazioni del convegno si legge. «D'altra parte, cosa intendiamo per pedofilia, e soprattutto per violenza sessuale contro i minori? Certo, esistono dei casi in cui non si dà luogo ad alcun dubbio, e si può dare per scontata una coercizione fisica o psicologica dei minori ad attività sessuali. Ma siamo certi che gli adolescenti a cui molti paesi del mondo attribuiamo la capacità di rispondere in giudizio delle proprie azioni non abbiano invece pari consapevolezza e responsabilità nell'ambito sessuale? In ogni caso in uno Stato di diritto, essere pedofili, proclamarsi tali, o anche sostenerne la legittimità non può essere considerato reato».
Sarà per questo - rispondo ai radicali - che quel signore che ha inviato quella lettera ai bambini dicendo loro che la pedofilia è un piacere non è rimasto in galera. E sarà in nome di questi proclami che Agorà Telematica di Roma - sito Internet www.agora.it - pubblica gli atti del convengo e una serie di rimandi inquietanti. Agorà invita a visitare il Fronte di Liberazione dei bambini ove si può leggere: «Contro gli abusi una sola soluzione: libertà. Riconoscere ai bambini la qualità di persona è il primo e inderogabile passo da fare perché il futuro non sia ancora peggiore del presente, e questo significa riconoscergli tutti i diritti già riconosciuti agli adulti».
Agorà invita ancora a visitare il sito intitolato «Smettete di proteggermi!» attraverso il quale si dà voce ai bambini - tra cui un italiano - che rivendicherebbero il diritto ad una piana e libera sessualità.




Edited by Rachael - 25/6/2005, 11:50
 
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