Il sofà delle muse

Dalla parte de bambini, orrori da tutto il mondo, pedofilia in primis

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Rachael
view post Posted on 26/5/2005, 14:23




Ho deciso di aprire questo 3d per denunciare TUTTE le nefandezze che vengono commesse contro i bambini, dalle morti assurde alla pedofilia, dal lavoro nero all'indottrinamento religioso-politico.

Comincio proprio con un slide-show. trovato sul blog di Lisistrata,sui bambini palestinesi e la cultura dell'odio...
Queste alcune immagini

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Qui c'è lo slideshow completo
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verbenasapiens
view post Posted on 26/5/2005, 19:48




Certo è facile innescare la cultura dell'odio anche perchè chi odia non pensa e si manipola facilmente..
Guardate cosa ho trovato..a proposito di bambini usati

Una teoria cospirativa propaga la poliomielite
Mandato da Il Legno Storto Giovedì, 26 May 2005, 16:42.
di Daniel Pipes-Una campagna mondiale avviata nel 1988 per debellare l'infezione della poliomielite stava per avere successo quando, all'inizio del 2003, una teoria cospirativa attecchì nella popolazione musulmana della Nigeria settentrionale. Quella teoria cospirativa è riuscita a far ritornare la poliomielite a delle proporzioni epidemiche.Autore della teoria sembra essere un certo Ibrahim Datti Ahmed, 68 anni, medico e presidente del Consiglio supremo nigeriano per la legge della Shari'a. Ahmed, un islamista, accusa gli americani di correggere il vaccino con un agente che rende sterili le bambine (oppure, in base a un'altra teoria, che le infetta con l'AIDS) e li considera, come scrive John Murphy sul Baltimore Sun, "i peggiori criminali che esistono sulla Terra (…) Persino Hitler non fu malvagio quanto lo furono loro".

Un medico dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) spiega che questo timore che i vaccini antipolio prendessero piede fu causato dalla guerra in Iraq. "Se l'America combatte contro i mediorientali," recita la logica islamista, "bisogna concludere che essa combatte contro i musulmani". Gli imam del luogo reiterarono e diffusero la teoria della sterilizzazione, che incontrò un vasto consenso malgrado l'OMS, il governo nigeriano e parecchi medici e scienziati nigeriani assicurassero il contrario.

Ibrahim Shekarau, governatore del Kano, uno dei tre Stati nigeriani che rifiutarono la vaccinazione antipolio, giustificò la scelta asserendo che "è il minore di due mali sacrificare due, tre, quattro, cinque, e perfino dieci bambine [alla poliomielite] piuttosto che permettere che centinaia di migliaia o magari milioni di bambine siano rese sterili".

Il Baltimore Sun mostra l'esempio di una giovane madre nigeriana che rifiutò di far assumere il vaccino antipolio alle sue figlie. Le bambine ebbero la poliomielite e quando alla donna venne chiesto se fosse pentita della sua decisione, ella replicò senza esitazione alcuna: "No, lo rifarei [ancora]". Gli abitanti dei villaggi consideravano il programma di vaccinazione come una minaccia e talvolta "mettevano in fuga, minacciavano e aggredivano il personale che somministrava le vaccinazioni. Deluse, alcune squadre di operatori sanitari mollarono lì migliaia di dosi del vaccino piuttosto che affrontare i furenti abitanti dei villaggi".

A partire dalla metà del 2004 la teoria cospirativa si era diffusa in India, dove un operatore sanitario osservò che nei quartieri degradati "parecchie donne indigenti e analfabete considerano le pasticche antipolio come una falsa strategia per il controllo delle nascite".

La fobia in base alla quale l'Occidente trasmette malattie ai musulmani non giunge nuova. In un libro del 1997 ho rilevato alcune accuse antecedenti:

Dopo la Seconda guerra mondiale i britannici introdussero in Egitto il colera e la malaria. Un'ostetrica inglese che faceva tirocinio nella provincia algerina di Kabylia venne accusata dal suo furibondo supervisore algerino di essere in combutta con "i sabotatori in camice bianco che passano le loro mani di vagina in vagina, trasmettendo la sifilide alla mia eroica gente!" Un nemico senza nome – presumibilmente americano – ha infiltrato in Iraq malattie mortali attraverso sigarette infestate di vermi. Israele ha trasmesso il cancro ai palestinesi inducendoli a svolgere pericolosi lavori nelle fabbriche o mettendoli a contatto con il fosforo.

La teoria cospirativa del vaccino antipolio ha avuto delle conseguenze dirette: 16 paesi in cui negli ultimi mesi è stata debellata la poliomielite hanno riferito di epidemie della malattia – 12 paesi africani (Benin, Botswana, Burkina Faso, Cameron, Repubblica centrale africana, Ciad, Etiopia, Ghana, Guinea, Mali, Sudan e Togo) e 4 asiatici (India, Indonesia, Arabia Saudita e Yemen). Lo Yemen ha avuto la più grave epidemia di poliomielite con oltre 83 casi, a partire da aprile. L'OMS la definisce come "una epidemia gravissima".

L'elemento comune, osserva il New York Times, consiste nel fatto che gli episodi di poliomielite sono adesso localizzati "quasi esclusivamente nelle regioni o nei paesi musulmani". Questo perché, ipotizzano gli scienziati, l'infezione di poliomielite è partita dalla Nigeria in un modo tipicamente musulmano – attraverso il pellegrinaggio alla Mecca (l'hajj), svoltosi nel gennaio 2005. I test confermano che tutti e tre i ceppi asiatici della malattia provengono dalla Nigeria settentrionale.

In reazione a ciò, l'OMS usa parole dure, come le organizzazioni delle Nazioni Unite fanno molto raramente, lamentando che i governi musulmani hanno contribuito alla campagna contro la poliomielite limitandosi a offrire da 3 milioni a 4 miliardi di dollari americani e chiedendo ad essi maggiori finanziamenti. David L. Heymann dell'OMS ha osservato altresì che "sarebbe un buon segno per i paesi islamici vedere che altri Stati islamici lo faranno. Ma questi finanziamenti arriveranno più lentamente di quanto ci aspettiamo".

Sì, è vero, del denaro extra servirebbe, ma per gli stessi musulmani è più importante osteggiare e sconfiggere la mentalità da teorie cospirative. Questo episodio della poliomielite non è altro che un esempio di come le teorie cospirative che traggono origine nel mondo musulmano recano danno a chiunque, e prima di tutto ai musulmani.



New York Sun 24 maggio 2005
Pezzo in lingua originale inglese: A Conspiracy Theory Spreads Polio
da legnostorto.it
Cosa altro aggiungere? Anche questo è un modfo per ammazzare, ma in modo "legale" i propri figli
 
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Rachael
view post Posted on 26/5/2005, 20:41




Leggere queste cose mi fa sempre arrabbiare, possibile che devono essere sempre i bambini a pagare con la vita, la follia delgi adulti.

Che schifo.
 
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Rachael
view post Posted on 3/6/2005, 10:13




In questi ultimi giorni alcune notizie mi hanno dato da pensare.
Com'è possibile che un bambino si trasformi in uno spietato assassino?
E' vero che alcuni bambini attraversano un periodo di "crudelta", ma in passato questa fase si esauriva nel dare la caccia alle lucertole.
Adesso in poco meno di un mese una bambina di 9 anni ha accoltellato l'amichetta del cuore, ferendola a morte per una pallina, 5 ragazzini fra gli 11 e 12 anni hanno tentato di uccidere un loro compagno, un bambino di sette anni (se non ricordo male) ha ucciso di botte la sorellina di pochi mesi, dei bambini rom hanno lanciato acido contro dei ragazzi ustionandoli....
Questa esplosione di violenza "adulta" in bambini che al massino dovrebbero giocare a guardie e ladri, mi lascia interdetta, e non posso fare a meno di chiedermi se spettacoli, film e videogiochi portando la violenza nel mondo infantile non hanno in qualche modo assuefatto i bambini alla violenza stessa tanto da abbassarla al piano ludico.

Edited by Rachael - 3/6/2005, 11:14
 
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Rachael
view post Posted on 8/6/2005, 14:20




Chi è il vero mostro?

di Marco De Martino
8/6/2005
Il maggiordomo che gli procurava la vaselina, gli adulatori, la donna che di notte gli ha portato il proprio figlio... Sul banco degli imputati non c'è solo la pop star.



Presto abbandonerà Neverland, l'isola infelice dove invecchiava mentre i suoi ospiti rimanevano sempre della stessa età.
«Viverci non è più lo stesso» ha dichiarato Michael Jackson ai pochi amici, che assicurano: la proprietà è già venduta per 35 milioni di dollari, necessari per pagare le spese processuali.

Se confermata, sarebbe la prima buona notizia per la pop star a emergere dal tribunale di Santa Maria, dove il processo a suo carico sta entrando nella fase finale. Perfino i 12 giurati, ormai rotti a tutto, hanno trattenuto il fiato mentre vedevano il filmato di 19 minuti girato nel ranch.
Ecco la camera da letto con l'allarme antiintrusi che si chiude solo da dentro. La sala dei videogiochi dove sono state trovate le riviste porno con le impronte di Michael e del suo accusatore sulla stessa pagina.
L'auto di Batman che i bambini guidavano tra le rocce con amplificatori nascosti che sparano 24 ore su 24 la musica di Jackson. «Una casa progettata per sedurre i bimbi» sostiene il procuratore.

Ma che Jackson finisca in galera ormai non lo credono in molti.
Il problema è che quasi tre mesi di processo e 137 testimoni, di cui 50 della difesa, hanno dimostrato che forse il cantante è un mostro, ma quelli che lo circondano non sono da meno: cuochi che vendono le loro storie ai media, mamme snaturate, maggiordomi traditori. E poi giornalisti assatanati e fan che chiudono gli occhi davanti a tutto: ecco gli altri mostri di quello che doveva essere il processo del secolo e invece si è rivelato una macabra farsa. Che tutti sperano finisca al più presto.

IL TORBIDO ACCUSATORE
Tutto è cominciato da Martin Bashir, che ha convinto il cantante a confessare davanti alla telecamera le sue strane abitudini. Quel che nessuno conosceva, ed è emerso dal video mostrato in versione integrale al processo, sono i metodi usati da Bashir per convincere Jackson: «La mia vita e il mio sviluppo romantico sono basati sui tuoi dischi» diceva Bashir. E poi, nell'orecchio del cantante che rivedeva le scene appena girate: «Guarda come sei sexy, le donne butteranno le mutande davanti alla tv».


LA MILLANTATRICE
Guardando negli occhi i giurati ha implorato: «Vi prego, non giudicatemi». Ma com'è possibile credere del tutto a Janet Arvizo, madre di Gavin, 13 anni, malato di cancro, che il cantante avrebbe molestato? La donna dice di aver visto il cantante leccare la fronte di suo figlio, eppure l'ha lasciato dormire nel suo letto. Giura di essere stata prigioniera nel ranch, ma in quei giorni è stata portata da un autista del cantante a fare la ceretta. Accusa Jackson di avere voluto rapirle la famiglia in mongolfiera. Non bastasse, l'avvocato difensore del cantante, Thomas Mesereau, ha ricordato un episodio del suo passato: «Sapevate che ha querelato un supermarket sostenendo che gli addetti alla sicurezza le hanno strizzato il seno 20 volte?».

LE MAMME FINTO-INGENUE
C'è l'anonima che nel '93 denunciò il cantante e patteggiò un risarcimento di 20 milioni di dollari. Ai giurati racconta di essersi fatta convincere dai regali di Michael: «Siamo una famiglia, perché non possiamo dormire assieme?». Ma c'è anche Joy Robson, mamma di Wade, che da bambino dormiva con il cantante: «Neverland è il posto più felice della Terra» commenta la donna. E poi Lisbeth Barnes, che Jackson svegliò di notte chiedendole di portare a Neverland il figlio Brett. Entrambe non ci vedevano niente di strano, neanche nel fatto che quando i piccoli raggiungevano i 13 anni erano sostituiti con bambini di 8.

I FAN ESAGITATI
Graniticamente convinti dell'innocenza di Michael, passano il giorno davanti al tribunale a cantare le sue canzoni. «Se davvero gli piacciono i bambini, perché non ne ha scelto uno non malato?» chiedono. La più esagitata racconta che da otto anni rispetta il voto di castità che la porterà alle nozze con Jackson. Un altro spiega perché il cantante si presenta sempre con una banda al braccio: «La porterà finché nel mondo ci sarà anche un solo bambino che muore di fame».

IL SARTO DI NOTTE
Ogni notte Michael Bush si sveglia alle 3 e guida due ore per portare a Michael Jackson l'abito da indossare all'udienza. Il sarto lavora con il socio Dennis Tompkins su un manichino modellato sul corpo di Jackson. La strategia di immagine è del cantante in persona, in accordo con gli avvocati: i galloni militari e le medaglie dei Royal Engineers servirebbero a ricordare al mondo che lui non è come gli altri. E non può venir giudicato con i normali criteri giuridici.

LO STAFF SMEMORATO
Hanno visto tutto, ma sono rimasti muti. Almeno finché non hanno venduto l'esclusiva a un giornale. Così Philippe LaMarque, il cuoco di Neverland che una volta venne svegliato nel cuore nella notte perché Jackson voleva patatine fritte: trovò il cantante nella sala dei videogame con una mano nelle mutande dell'allora bambino Macaulay Culkin che giocava al videogame Thriller (l'attore ha poi negato di essere stato molestato).
Così il maggiordomo Kassim Abdool, anch'egli svegliato nel cuore della notte per recapitare una confezione di vaselina nella stanza dove Jackson intratteneva un ospite. E lo stesso Joe Marcus, capo dello staff, che solamente al processo ha ammesso quello che più volte aveva negato: avere visto dei bambini nel letto del cantante.

LA MOGLIE VOLTAGABBANA
Debbie Rowe è la mamma di Prince, 8 anni, e Paris, 7 anni, due dei tre figli di Michael Jackson. Doveva essere l'asso nella manica dell'accusa, s'è trasformata in un boomerang. Prima del processo aveva definito Jackson un individuo «sociopatico». Ma sul banco dei testimoni ha usato aggettivi come «generoso» e «gentile». Spiega chi la conosce: teme per l'incolumità dei figli. Dicono i giornalisti: non voleva spiegare che Jackson non è il vero padre dei due figli, nati in realtà con l'inseminazione artificiale.

GLI AZZECCAGARBUGLI
Gli esperti legali pensano già al dopo: «Tu che fai, seguirai il processo del produttore Phil Spector o quello del serial killer Btk?». E Nancy Grace ripete da settimane sulla Cnn: «È colpevole». Motivo: cerca di risollevare l'audience calante del processo.

IL PADRE-PADRONE
Quando il piccolo Michael non voleva salire sul palco, papà Joe lo prendeva a cinghiate. I biografi del cantante dicono che Joe è il motivo per cui ora Michael molesta i bambini, ma lui non è d'accordo. «È un processo razzista» proclama prendendo sottobraccio il figlio. Ormai più bianco che nero.


panorama. it

Spero che Jacksons paghi e versi lacrime di sangue per ogni bambino a cui ha rubato l'infanzia, e che nello stesso modo terribile paghi, chi sapeva e ha taciuto e chi vendeva i propri figli.

Edited by Rachael - 8/6/2005, 15:21
 
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Rachael
view post Posted on 14/6/2005, 09:19




Michael Jackson ASSOLTO...bello schifo


Michael Jackson assolto da ogni accusa Il cantante arriva in ritardo e assiste in aula alla lettura del verdetto. La giuria: non colpevole per tutti i capi d'imputazione
SANTA MARIA (CALIFORNIA) - Dopo sette giorni di camera di consiglio, i dodici giurati incaricati di stabilire la sorte di Michael Jackson hanno deciso: l'ex ragazzo prodigio del pop, accusato di avere molestato un minorenne nel suo ranch di Santa Barbara, non è colpevole. La giuria lo ha assolto da tutti e dieci i capi di imputazione per i quali era stato chiamato alla sbarra.



La notizia della piena assoluzione è stata accolta con un grido di liberazione dai suoi fans riuniti da ore all'esterno del tribunale. In molti non sono riusciti a trattenere le lacrime e sotto il sole cocente della California (la sentenza è stata letta alle 23.15 italiane, il primissimo pomeriggio sulla costa occidentale degli Stati Uniti) qualcuno si è sentito male ed è stato accompagnato in ospedale con l'ambulanza. All'uscita dall'aula Jackson non ha proferito parola con i suoi ammiratori, tenuti a debita distanza da un nutrito cordone di poliziotti. Scortato dalle sue bodyguard e protetto dai raggi del sole da un ombrello nero si è limitato ad un sorriso appena abbozzato e ad un cenno di saluto con la mano, tenuta appoggiata sul cuore, prima di sparire dietro i vetri fumé del suo fuoristrada-limousine e ripartire in direzione del suo ranch scortato da una quindicina di agenti in motocicletta.
LA SENTENZA - Il cantante ha assistito in aula alla lettura del verdetto. Saputo che la giuria aveva preso una decisione, «Jacko» ha lasciato la sua proprietà a Neverland, per recarsi nel tribunale di Santa Maria. Le principali televisioni all news hanno trasmesso in diretta tutto il «viaggio» del cantante, con elicotteri che ha seguito passo a passo la carovana delle auto con a bordo Jackson e i suoi familiari. In tribunale il cantante è arrivato leggermente in ritardo: la sentenza è così stata letta quaranta minuti più tardi rispetto alle previsioni iniziali.
Oltre ad essere assolto dalle accuse più gravi, quelle relative alle molestie sessuali, Jackson è stato riconosciuto non colpevole di tutte le altre imputazioni minori, come i tentativi di fare bere sostanze alcoliche ad un minorenne o un complotto (insieme ad altri) per sequestrare il minorenne.

LE POSIZIONI IN CAMPO - Il verdetto della giuria popolare chiude una vicenda giudiziaria durata tre mesi. Il cui momento culminante sono state le arringhe finali di accusa e difesa. In quell'occasione, rivolgendosi ai giurati, il vice-procuratore distrettuale Ron Zonen ha chiesto la condanna dipingendo Jackson come un «pedofilo seriale» e un alcolista. Da parte sua, l'avvocato difensore Tom Mesereau ha accusato senza mezzi termini la madre del ragazzo di essere un'«imbrogliona che cerca soldi».



TESTIMONI - In tre mesi di udienze, i giurati hanno ascoltato 141 testimoni: 91 per l'accusa e 50 per la difesa. Il primo testimone dell'accusa è stato Martin Bashir, il regista autore del documentario «Living With Michael Jackson» dove il cantante ammetteva di dividere il suo letto con minorenni. Il 9 marzo è la volta del minorenne (che adesso ha 15 anni) che accusa il cantante di averlo molestato due anni fa. È uno dei momenti chiave del processo. Il 10 marzo la vicenda si tinge di bizzarro: Jackson si presenta in tribunale in pigiama. La mattina si è recato in ospedale anziché in aula ma il giudice, non credendo ad una sua malattia, gli ha intimato di recarsi al processo. Il cantante obbedisce senza neanche vestirsi. Un altro momento chiave del processo: dal 13 al 19 aprile è la madre dell'accusatore a dare la sua testimonianza con scambi di fuoco tra lei e l'avvocato Mesereau. A partire dal 4 maggio è la difesa a presentare i suoi testimoni. L'ex-attore prodigio Macaulay Culkin, protagonista del film «Mamma, ho perso l'aereo» e ospite frequente da bambino del Neverland Ranch, testimonia in aula l'11 maggio di non essere mai stato molestato dal cantante. Jackson non ha mai testimoniato.

EVENTO MEDIATICO - Ma il processo è stato soprattutto un evento mediatico eccezionale. Nonostante le riprese tv fossero proibite in aula, per precisa direttiva del giudice Melville, per tutta la durata del processo centinaia di giornalisti si sono accampati davanti al tribunale di Santa Maria riprendendo le scene di quotidiano delirio dei fans del re del Pop, convinti fino alla fine dell'innocenza del loro idolo. Su una tv americana ogni sera andava in onda un reality che, servendosi di attori-sosia, ricostruiva la giornata giudiziaria raccontando nei dettagli tutto quello che accadeva, interrogatori e contro-interrogatori compresi. L'attore che ha interpretato Jackson è diventato popolarissimo.

 
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Rachael
view post Posted on 16/6/2005, 10:36




Terza e ultima fase della maxi-operazione "Canalgrande",
che aveva portato a centinaia di incriminazioni in tutto il mondo

Pedofilia, perquisizioni in 14 regioni
altre 35 persone sono indagate


Nel blitz scattato all'alba trovate migliaia di immagini,
scambiate anche tramite video-messaggi sul telefonino

VENEZIA - Un altro duro colpo alla pedofilia online. Alle prime ore della mattina, è scattata in 14 regioni, dal Friuli alla Sicilia, la terza fase dell'operazione "Canalgrande". Un blitz che ha permesso di individuare altri 35 presunti pedofili. Ora sono indagati a piede libero per aver contribuito alla "divulgazione in rete di materiale pornografico", prodotto mediante lo sfruttamento sessuale di bambini.

Gli agenti della Polizia postale, coordinati dal pm Maria Rosaria Micucci della procura di Venezia, hanno sequestrato decine di computer, centinaia di cd-rom e di nastri audiovisivi, che ora saranno analizzati dagli esperti.

Tra gli indagati figurano persone già coinvolte in episodi di violenza sessuale nei confronti di minori e di pornografia minorile.
Ma ci sono anche liberi professionisti, impiegati pubblici, studenti e persone impegnate in attività a diretto contatto con gli ambienti giovanili. Denunciato anche un trentenne sudamericano, residente in Trentino, che scambiava immagini anche con gli mms, i messagini-video dei telefoni cellulari di ultima generazione.

Un'operazione internazionale. L'intera operazione "Canalgrande" (le prime due fasi erano state nel novembre 2004 e nel marzo scorso) ha permesso di dare un duro colpo al fenomeno della pedofilia telematica. Solo in Italia, sono state individuate quasi 250 persone.

I riflessi dell'indagine si sono proiettati anche all'estero. L'attività investigativa della polizia postale veneziana si è estesa in più di 70 paesi stranieri, con centinaia di arresti e perquisizioni in tutti i continenti. L'ipotesi d'accusa, all'inizio dell'inchiesta, era solo quella di divulgazione di pornografia minorile, ma successivamente si è trasformata in violenza sessuale presunta. Sono stati scoperti, infatti, centri di produzione di foto e di video, aventi come protagonisti bambini, in alcuni casi neonati, costretti a compiere rapporti sessuali con coetanei e con adulti.

link

Onore a chi si è impegnato per smascherare quest'immondo commercio sulla vita di poveri innocenti.

Ma mi domando, perchè i 35 indagati sono stati lasciati a piede libero? Non li hanno scoperti a rubare caramelle, ma con foto e filmati di violenza su bambini, persino neonati.

Perchè quelli di loro già COINVOLTI in episodi di violenza sui minori e pornografia infantile NON ERANO IN GALERA?
Ma a spasso e liberi di continuare la loro schifosa attività?
La galera é il minimo per certa gente, dobbiamo aspettare che amazzino un piccolo per metterceli dentro e buttare via la chiave?
Quanti poveri "Silvestro Delle Cave" devono morire prima che quell'immondizia venga spazzata via?
Perché le anime buone non fanno un bel referendum per chiedere al popolo italiano cosa farne di quei mostri? Sono sicura che avrebbero ben più del quorum...
questa naturalmente é una provocazione, solo mi fa arrabbiare che NESSUNO s'interessi seriamente di pedofilia, anzi la nuova legge della Lega sulla pedofilia in internet é stata criticata dai soliti "indignati a comando" di cui é piena la rete e con cui ho litigato aspramente in un forum di sinistra (non la valle).

Edited by Rachael - 16/6/2005, 11:41
 
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verbenasapiens
view post Posted on 21/6/2005, 11:45




Catanzaro, scoperta una tratta di bambini

Inchiodata un'organizzazione di clandestini e italiani impegnata da 2 anni a vendere neonati, prostitute e braccianti ridotti in schiavitù

CATANZARO - Vendevano persone, anche bambini appena nati. Una vera e propria «azienda internazionale degli orrori», impegnata da due anni nella tratta di persone, nella riduzione in schiavitù, nel sequestro di persona, nella violenza sessuale e nel favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. L'organizzazione criminale sgominata stamattina nel corso di un'operazione della Polizia si occupava di far entrare illegalmente in Italia decine di immigrati bulgari, utilizzando furgoni appartenenti ad alcune agenzie di viaggio del Paese dell'est europeo. I clandestini venivano trasportati in diverse città italiane - da Milano a Roma, da Napoli a Foggia - e in diversi centri calabresi. Gli uomini erano impiegati nel lavoro nero e le donne erano costrette a prostituirsi.
L'INCHIESTA - Cinquantasette decreti di «fermo di indiziato di delitto» sono stati emessi dalla Dda di Catanzaro a carico di altrettante persone, di nazionalità bulgara e italiana, accusate di aver favorito, negli ultimi due anni, l'ingresso illegale in Italia di immigrati clandestini provenienti dalla Bulgaria. I fermi rappresentano l'epilogo di labriose indagini dalle quali sarebbe emerso il ruolo di autisti di mezzi di agenzie di viaggio bulgare utilizzati per l'ingresso illegale in Italia del clandestini. Si tratterebbe di elementi organici all'organizzazione che ogni settimana introduceva in Calabria gli immigrati attraverso la Serbia, la Croazia, la Slovenia e l'Austria.
LA TRATTA DEI BAMBINI - Diversi gli episodi criminali emersi dalle indagini. Nel crotonese sarebbe avvenuta la compravendita di un neonato al prezzo di 10.000 euro tra una coppia di bulgari clandestini ed una donna italiana. Giovani donne bulgare sarebbero inoltre state sottoposte a sfruttamento sessuale. Alcuni degli immigrati avrebbero inoltre raggiunto la regione e sarebbero stati impiegati come pastori in condizione di schiavitù. Gli indagati avrebbero comprato e venduto neonati anche per l'espianto dei loro organi, ma al momento, sottolineano gli inquirenti, dagli approfondimenti non sono emerse prove. All'operazione, condotta dalla Squadra Mobile di Catanzaro con il coordinamento del servizio centrale operativo della direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato, hanno partecipato 20 equipaggi del reparto prevenzione crimine e personale di altre squadre mobili.
21 giugno 2005
da corriere.it
Magari queste cose ci sono sempre stata..ma il dramma è che non interessano a nessuno..sta più a cuore manipolare embrioni .e fare battaglie propagandistiche con nani, ballerine e tromboni assetati di soldi e fama....Dov'è il partito radicale ora?.

Edited by verbenasapiens - 21/6/2005, 12:46
 
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Rachael
view post Posted on 25/6/2005, 10:42




Bimbe di 4 anni stuprate in un film

Arcobaleno denuncia sito pedofili

Un'ora e 41 minuti di film, un'ora e 41 minuti di stupri. E' il contenuto di un video, scovato su Internet da Telefono Arcobaleno e denunciato alla polizia. Protagoniste, bambine fra i 4 e gli 11 anni e un ragazzino di 15. Già acquistato da 1.465 clienti al costo di 350 dollari, la trama ricostruisce le avventure erotiche di abusi su minori commessi da un 37enne italiano in Russia.


Una scoperta fin qui a dir poco agghiacciante. E non è tutto. Il video in questione, infatti, risulta essere distribuito non da un sito qualunque, ma da un centro di produzione con a disposizione circa 87 modelle di età compresa fra i 4 e 13 anni da utilizzare nei video-stupri.

E ne sono avvenuti a migliaia visto che il sito offre in uno specifico catalogo una consistente varietà di film e di inediti, come ad esempio le riprese di una festa organizzata da oltre 200 nudisti cui hanno preso parte numerosi bambini.

Per fidelizzare ancora meglio gli "utenti", poi, ecco spuntare numeri e classifiche di vendita. La storia dello stupratore italiano si colloca solo al nono posto, terribile quindi immaginare i contenuti dei video che si trovano nelle prime tre posizioni.

Il presidente dell'associazione Telefono Arcobaleno, Giovanni Arena, ha annunciato che si costituirà parte civile nell'eventuale processo nato dalle indagini.
Tgcom

Queste notizie mi fanni venire la voglia d'invocare il ripristino della pena di morte...e mi fanno anche riflettere come la stampa dia tanta attenzione alle gaffes di Berlusconi, ma non affronti con altrettanto clamore il problema della pedofilia.
Di pedofilia se ne parla poco o niente, eppure le cifre sono da guerra, una guerra che ogni anno fa milioni di vittime innocenti e indifese.
Di seguito lo stralcio della relazione di don Di Noto (Telefono Arcobaleno) alla commissione parlamentare...

In totale sono più di 1.500 i siti pedofili nel mondo oscurati dopo le denunce di Telefono Arcobaleno. Tali provvedimenti restrittivi si sono resi possibili talvolta con l'apporto delle autorità dei paesi di appartenenza, talvolta invece grazie alla sensibilità e onestà dei gestori degli stessi server provider.
70 i siti pedofili sparsi per il mondo contenenti foto e video di sesso con bambini, bambini e animali, bambini e bambini, omicidi di bambini, orge familiari e quant'altro.
10 milioni sono le foto e le immagini presenti in rete nei vari siti pedofili. Il dato è il frutto di uno studio compiuto da Telefono Arcobaleno nello scorso mese di giugno e che ha trovato puntuale conferma nei dati resi noti dall'Unesco in occasione dell'ultimo convegno internazionale «Indirizzi di childporn in the net» cui ha preso parte anche l'Italia.
Le stime relative al giro d'affari del mercato di pedo-pornografia sono discordanti e d'altronde formano un dato difficilmente calcolabile. Si tratta, in ogni caso, di migliaia di miliardi annui.
Il prezzo medio per le fotografie vendute in rete è di 30 dollari, 100 per quelle più rare (sadomaso, violenza, rapporto con animali).
250-300 mila è il costo per accedere ai filmati hard.
L'età dei bambini ridotti a pornostar varia da 3 mesi ai 12 anni, ma il 70 per cento delle immagini riguarda bimbi di età compresa fra i 4 e gli 8 anni.
I bimbi di carnagione bianca rappresentano il 90 per cento del totale.
I paesi maggiormente coinvolti nel traffico di pornografia infantile via Internet sono gli Stati Uniti, la Russia, il Giappone. Gli italiani si appoggiano ai server di dette nazionalità.
La lingua ufficiale dei pedofili è l'inglese, seguito dal portoghese e dall'italiano.
Questi sono i dati del fenomeno. Se qualcuno nel mondo è in grado di contestarli si faccia avanti e sarà sommerso di documenti e di prove.
Ma tra i difensori della rete non vi sono soltanto gli idioti che, in quanto tali, sono pressoché innocui.
Vi è anche quella potente, ancorché strisciante e subdola, corrente di pensiero che vuole il bambino come un soggetto di diritti con pari consapevolezza e responsabilità nell'ambito sessuale e che tenta di nascondere e negare la realtà della rete che si è appena descritta.
Questa lobby pedofila, denunciata anche da altre associazioni (si pensi all'Associazione italiana avvocati per la famiglia che ha fatto una dichiarazione in tal senso attraverso la TV di Stato) è ben radicata in ogni centro di potere sia in Italia, sia all'estero.
Attraverso tale lobby serpeggia appunto quella convinzione culturale che la pedofilia è solo un tabù, forse l'ultimo dei tabù in campo sessuale. La lobby è ben strutturata e radicata e non è composta da gruppi sparuti e ristretti bensì da comunità strettamente interrelate tra loro. È così che sono sorte da anni il Fronte di liberazione pedofili con sedi in tutto il mondo ed anche in Italia; l'Associazione danese per la difesa della pedofilia che dispone di una redazione italiana e tante altre organizzazioni in stretto contatto tra loro. Basti pensare che ogni anno, ideata da un italiano, viene celebrata in rete il 25 aprile la giornata dell'orgoglio pedofilo. È facile incontrare in rete i proclami delle lobby, talvolta direttamente indirizzati ai bambini.
Vi do lettura di alcuni stralci di una lettera intitolata «Lettera di The Slurp ai bambini» diffusa in lingua italiana a cura della redazione italiana del Fronte di Liberazione Pedofili.
«Puoi dire di no, ma puoi dire anche di sì. Probabilmente qualcuno ti ha detto che puoi dire di no. Forse ti avranno spiegato cosa significava: se qualche adulto ti chiede di fare delle «cose», non devi farle... bene, ricorda solo una cosa: se puoi dire di no, puoi anche dire di sì. Talvolta gli amici con i quali ti diverti ti chiedono di non raccontare agli altri quello che avete fatto assieme. Questo capita spesso quando i tuoi amici sono degli adulti. Il motivo di ciò è semplice: se la gente scopre che hai fatto delle «cose» con un amico adulto o un'amica, puoi farlo andare in prigione e rovinargli la vita. Ricorda: raccontarlo alla gente è come mettere in prigione il tuo amico! Oh, e c'è un'altra cosa. Sai cosa capita a te quando la gente lo scopre? Bene, vai «in terapia». Terapia vuol dire che devi sottostare a qualcuno che cercherà di convincerti che tutto quello che hai fatto con il tuo amico è stata una cosa orribile, e che il tuo amico stesso è una persona orribile. E farai meglio di dire di sì alla svelta o non la finiranno mai. Possono persino darti delle medicine per «calmarti». Diventi una persona malata. Talvolta, troverai che c'è qualcuno che conosci che ti fa sentire bene in una maniera che non hai mai provato prima. Si chiama «piacere». È qualcosa che non tutti i bambini sperimentano, e se ti capita, sei fortunato. Quindi, se hai la possibilità di sentirti bene, perché aver paura?».
Questa lettera fu scritta da un professionista italiano denunciato dal Telefono Arcobaleno ma arrestato, e solo per pochi giorni, solo un anno dopo nell'ambito di un'operazione di polizia internazionale coordinata da Scotland Yard.
I proclami della lobby sono diffusissimi e possono brevemente riassumersi così: «senso di orgoglio nell'essere pedofili, il sesso non è dannoso ai bambini, l'opinione pubblica deve accettare che i bambini hanno una piena sessualità e ci sono adulti desiderosi di condividerla con loro, la campagna contro i pedofili deriva dalla preoccupazione dei genitori di perdere il potere sui loro figli, i pedofili assicurano il benessere dei bambini, le relazioni sessuali tra adulti e bambini spesso sono migliori di quelle tra soli adulti, sono i tabù e i preconcetti della società a causare danni ai bambini perché ne reprimono la sessualità, i bambini hanno il diritto naturale di fare sesso con i grandi, la pedofilia è semplicemente un orientamento sessuale, i pedofili sono perseguitati come gli ebrei e sono oggetto di ogni genere di ingiustizia nella società di oggi.
I gruppi, le organizzazioni e le lobby pedofile hanno trovato un momento di massimo orgoglio in occasione di un convegno organizzato in Italia dal partito radicale il 27 ottobre 1998 nei locali del Senato della Repubblica. Gli atti di quel convegno tenutosi in territorio istituzionale sono divenuti il baluardo delle stesse organizzazioni che hanno diffuso i proclami che ho appena citato. Al sito Internet dell'Associazione danese per la difesa dei pedofili www.danpedo.dk si possono facilmente consultare gli atti del convegno sul cui sfondo è impresso il simbolo dell'associazione stessa - un uomo ed un bambino e due cuori.
Tra le motivazioni del convegno si legge. «D'altra parte, cosa intendiamo per pedofilia, e soprattutto per violenza sessuale contro i minori? Certo, esistono dei casi in cui non si dà luogo ad alcun dubbio, e si può dare per scontata una coercizione fisica o psicologica dei minori ad attività sessuali. Ma siamo certi che gli adolescenti a cui molti paesi del mondo attribuiamo la capacità di rispondere in giudizio delle proprie azioni non abbiano invece pari consapevolezza e responsabilità nell'ambito sessuale? In ogni caso in uno Stato di diritto, essere pedofili, proclamarsi tali, o anche sostenerne la legittimità non può essere considerato reato».
Sarà per questo - rispondo ai radicali - che quel signore che ha inviato quella lettera ai bambini dicendo loro che la pedofilia è un piacere non è rimasto in galera. E sarà in nome di questi proclami che Agorà Telematica di Roma - sito Internet www.agora.it - pubblica gli atti del convengo e una serie di rimandi inquietanti. Agorà invita a visitare il Fronte di Liberazione dei bambini ove si può leggere: «Contro gli abusi una sola soluzione: libertà. Riconoscere ai bambini la qualità di persona è il primo e inderogabile passo da fare perché il futuro non sia ancora peggiore del presente, e questo significa riconoscergli tutti i diritti già riconosciuti agli adulti».
Agorà invita ancora a visitare il sito intitolato «Smettete di proteggermi!» attraverso il quale si dà voce ai bambini - tra cui un italiano - che rivendicherebbero il diritto ad una piana e libera sessualità.




Edited by Rachael - 25/6/2005, 11:50
 
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Ishtar
view post Posted on 25/6/2005, 11:10




Non ho parole..
Il problema è sempre lo stesso..in nome di non so cosa ci si ritiene le persone piu' liberali, intelligenti e eticamente giuste del pianeta..certamente a confronto con loro il papa Ratzingher è peggio di Torquemada ..gente sempre, per loro, nel giusto.
Mi viene da ripernsare all'articolo -Intervista della grande Oriana..a questo l'Europa è ridotta e per questo l'Islam violento e contro ogni vera legge , ha buon gioco..

Edited by Ishtar - 25/6/2005, 12:34
 
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Rachael
view post Posted on 25/6/2005, 11:37




Il nocciolo della questione é si fanno passare per libertà, quello che in realtà sono abusi.
In una società di diritto vanno tutelati, i minori per ovvie ragioni, e chi si accampa il diritto di abusare di loro (e non solo in senso fisico) in nome della propria libertà personale, va fermato con ogni mezzo.
Altro che " essere pedofili, proclamarsi tali, o anche sostenerne la legittimità non può essere considerato reato", questo diritto è lesivo di diritti ben più importanti dei bambini che si trovano ala mercè di mostri.
Non si può fare confusione su questi temi, perchè "tanto la pedofilia é sempre esistita" o "il bambino ha una sua sessualià" o "la pedofilia é un reato che si consuma in famiglia"....Balle, le cifre parlano chiaro e altre ne posterò che sono ancor più illuminanti su cosa sia il diventato il mercato della pedopornografia.
Il fatto che la pedofilia sia sempre esistita, mi sembra un concetto "ponzio-pilatiano", siamo nel 2005 é incredibile che certe nefadenzezze esistano ancora, e che la società le etichetti cos' facilmente e se ne lavi le mani.
Infine è vero che un bambino ha una sua sessualità, ma queste deve rimanere sempre in ambito infantile, quando la sessualità di un bambino incontra quella di un adulto, per il bambino è devastante....
 
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Rachael
view post Posted on 25/6/2005, 14:28




Il Convegno dei Radicali dell'ottobre 1998,"Pedofilia e Internet" , era legato al fatto che la legge numero 269 dell'agosto 1998 nota come legge anti pedofilia, oltre a punire lo sfruttamento sessuale dei minori obbliga anche gli Internet provider, pena la chiusura e il sequestro dei server, a una impropria (secondo i radicali) funzione di controllo e di censura dei contenuti da loro veicolati.

Si tratta inoltre di una legge "d'emergenza", approvata all'unanimità ma mai discussa in Parlamento perché votata in sede legislativa dalle commissioni Giustizia di Camera e Senato e quindi ritenuta illiberale sempre secondo i radicali, che evidentemente non conoscono la gravità del problema della pedopornografia, e stanno a sottilizzare su una legge giusta e necessaria visto le dimensioni del fenomeno, perchè considerata una legge d'emergenza e quindi approvata senza discussione (tanto per cavillare sulla pelle di milioni d'innocenti).

Inoltre con questa legge i pedofili vengono condannati solo in quanto tali, senza avere commesso reato, condannando quindi anche la tendenza sessuale, e questo ha fatto gridare allo scandalo i paladini delle libertà personali, alla quale stanno a cuore tutte le libertà, tranne quella dei bambini di vivere in un mondo dove non vengono stuprati e ammazzati.

I Radicali poi si sono OVVIAMENTE schierati contro la castrazione chimica, una soluzione considerata ingiusta, perché "lesiva" del pedofilo di molestare bambini o peggio di violentarli (é noto infatti che spesso, un trattamento farmacologico in tal senso, riduce i casi di recidività), ai pedofili deve , invece essere concessa la leggittimità a dichiarare di esserlo, senza che lo stato, possa dire che ciò é sbagliato e quindi punibile a termini di legge.
Dimenticando o ignorando in modo colpevole che un pedofilo, non si limita a dichiarare di esserlo, ma mette SEMPRE in pratica la sua tendenza, e cioè violentare o molestare bambini e fare uso di materiale pedopornografico con bambini che subiscono violenze e torture.
C'è o non c'è di che incazzarsi?

Edited by Rachael - 25/6/2005, 15:30
 
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salvatores
view post Posted on 26/6/2005, 19:51




Certo che questo è un argomento terribile e non è facile prendere decisioni drastiche ma io dico che i bambini vanno difesi con ogni mezzo e non vanno usati con il proposito buonista ed ipocrita di giustificare certe schifezze.
Non so se la castrazione chimica sia la cosa giusta, questi hanno anche la mente malata ma qualcosa bisogna fare..
 
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Ishtar
view post Posted on 12/7/2005, 07:03





E la strage degli innocenti continua..

L'accusa per Elena Romani sarebbe omicidio volontario
La donna respinge le accuse. Interrogato anche il convivente
Vercelli, per la bimba morta
adesso è indagata la madre

VERCELLI - Si riapre in modo clamoroso
il caso della piccola di 22 mesi morta nel pomeriggio del 2 luglio scorso in un'abitazione di Roasio, un piccolo centro del Vercellese. La madre della piccola Matilda, Elena Romani, 31 anni, è indagata a piede libero Elena Romani. Secondo indiscrezioni non confermate, l'accusa sarebbe di omicidio volontario. Accusa che la donna respinge.

La donna, assistita dall'avvocato Alessia Albertone, è stata interrogata oggi pomeriggio per circa 5 ore dal procuratore di Vercelli Giangiacomo Sandrelli. Al momento del decesso era presente in casa, oltre alla madre, il suo convivente. Secondo indiscrezioni, lui avrebbe fornito dichiarazioni ai magistrati non sempre coincidenti con quelle della donna.

In un primo tempo era stato ipotizzato il decesso per arresto cardiocircolatorio, legato pare a un problema di coagulazione del sangue, ma dopo l'autopsia è emerso che la piccola era morta per un forte trauma addominale, forse causato da un corpo contundente.
Il 2 luglio l'allarme era scattato verso le 18, quando la madre della piccola aveva telefonato al 118. Sul posto erano andati anche i carabinieri, che avevano immediatamente fatto scattare le indagini. Sembra che la donna si fosse lamentata per un presunto ritardo nei soccorsi.

da repubblica.it

La vita umana vale zero..e se questo vale per una madre figurarsi poi per gli altri
 
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Ishtar
view post Posted on 13/7/2005, 07:09






Il «caro leader» Kim e i bimbi che non sorridono(corrieredellasera)


Viaggio nell’inaccessibile Corea del Nord stremata dalla carestia. Nelle campagne niente utensili: si ara con le mani

PYONGYANG - Una città stretta dalla fame, dove i bambini non sorridono e anche chi studia è educato alla diffidenza per lo straniero: è la capitale della Corea del Nord, a cui i sudcoreani offrono elettricità in cambio della rinuncia ai progetti nucleari del «caro leader» Kim Jong-Il.
Nel Paese che tiene in scacco il mondo con lo spettro delle sue armi nucleari. I fratelli del Sud: abbandonate i progetti atomici e vi daremo l’energia elettrica

di GIULIANO GALLO

PYONGYANG - Dire «Paese delle tenebre» non è solo un luogo comune. Basta affacciarsi la sera dalle finestre dell’elefantiaco hotel Koryo per rendersene conto: perché intorno al grattacielo dell’albergo c’è solo una notte buia e silenziosa. Spenti i lampioni delle strade deserte, spente le insegne dei pochi ristoranti, spente le luci nei palazzoni slabbrati tutto intorno. La Corea del Nord ha fame, di cibo ma forse più ancora di luce. E adesso che nella granitica nomenklatura nordcoreana sembra tornato un brandello di ragionevolezza, adesso che si torna a un tavolo di trattativa dopo un anno di stallo, i «fratelli» del Sud promettono: se rinunciate al nucleare vi porteremo l’energia elettrica di cui avete bisogno. Un passo giusto nella direzione giusta, accompagnato da 500 mila tonnellate di riso. Un dono prezioso, per un Paese stremato da una fame che caparbiamente, orgogliosamente viene negata e nascosta. Ma che ti cade addosso prepotente, anche solo girovagando poche ore per le strade della capitale, o viaggiando lungo le campagne che portano al confine.

Annusare Pyongyang, anche prigionieri dei confini imposti da chi ci accompagna e dai limiti di un tempo troppo breve, è un esercizio che fa male al cuore. E non tanto per la povertà evidente delle case - intonaci a pezzi, finestre spesso senza vetri, minuscole stanze spoglie che intravedi passando - contrasta malamente con la megalomane magniloquenza degli archi, delle statue, dei palazzi del potere. Ma soprattutto per gli sguardi dolenti di una moltitudine che cammina in fretta lungo i grandi viali: vanno in fretta, gli occhi bassi, senza parlare con chi hanno accanto, senza nemmeno stupirsi per quegli stranieri che si fermano a guardarli, a fotografarli. Nessuno dà l’impressione di passeggiare, tutti invece paiono diretti verso qualche posto. Anche chi trascina carretti sbilenchi carichi di povere cose sembra avere una meta. E noi che li osserviamo, gonfi di pena, sembriamo invisibili: nessuno ci guarda, nessuno rallenta il passo, nessuno si gira indietro per gettarci almeno un’occhiata. E nessuno ride.

Ridono invece i bambini dell’immenso parco giochi di Monsu Fan. Sono vestiti tutti uguali, camice bianche e fazzoletti rossi al collo. E aspettano contenti che arrivi il loro turno di salire su una delle tante giostre che costellano il parco. Ma basta avvicinarsi, impugnare la macchina fotografica, e subito i sorrisi si spengono. I bambini girano tutti assieme le spalle all’obbiettivo, e fuggono via. Ci vuole la paziente gentilezza di un maestro per convincerli a fermarsi. Seri, accettano allora di farsi riprendere. Ma quando vedono nei display delle macchine digitali i loro volti appena rubati, allora ridono. E si accalcano attorno agli stranieri, si spingono per entrare nell’obbiettivo, commentano la magia a cui hanno appena assistito. «Quando ero piccolo anch’io mi comportavo così - mormora Bac, il più giovane dei nostri guardiani -. Mi dicevano che dovevo avere paura degli stranieri. E io ci credevo...». La sera prima Bac, che parla un inglese eccellente, aveva cantato «Bella Ciao» per i suoi ospiti-prigionieri. Aveva bevuto, fumato, e tradotto con enfasi esagerata i convenevoli di circostanza del suo capo. Ma quando gli avevamo proposto un giro per le strade di notte si era ritratto, spaventato a morte. «No, no, è pericoloso», aveva sussurrato prima di spingerci di nuovo verso l’albergo.

La paura la vedi agli incroci delle strade, quando i camion carichi di terra frenano bruscamente solo perché un’auto ha suonato il clacson: chi ha un’auto ha potere, e dunque è da temere. E la vedi negli sguardi dei passeggeri della metropolitana, scesi giù per cento metri per imbarcarsi in uno dei vecchi vagoni, sorvegliati da immensi ritratti di Kim Il Sung, il «presidente eterno». Vedono stranieri, ai quali è stata imposta una fascia bianca e azzurra al braccio. Vedono i controllori, abito nero e camicia bianca. E come per miracolo un vagone rimane vuoto: nessun passeggero ci sale, senza che nessuno lo abbia chiesto. Sarà quello il vagone degli stranieri. Ma forse l’immagine più netta e lucida del rapporto fra la gente e il potere la cogli davanti a uno dei palazzi ministeriali: un contadino, abito grigio, cravatta e un cappello di paglia in testa, aspetta immobile sull’attenti. Due metri più in là una giovanissima sentinella controlla al telefono con qualcuno i documenti dell’uomo. E’ poco più di un bambino, mentre l’altro è un vecchio. Ma il bambino indossa una divisa e ha un kalashnikov a tracolla. E’ anche lui il potere. Ma c’è anche chi, nel chiuso delle sue case, cerca di ribellarsi come può. La televisione trasmette solo marce e immagini del vecchio leader defunto e del suo erede, Kim Jong Il. Solo la sera c’è uno scarno telegiornale, e nel fine settimana qualche film. Allora si comprano videocassette o Cd di contrabbando, e li si ascolta a volume basso, per timore dei vicini. Ma la polizia sa, fruga. E in uno dei giganteschi palazzi all’improvviso va via la luce. L’hanno tolta loro, i poliziotti. Cassette e Cd restano bloccati nei lettori. Basta entrare nelle case e scoprire chi tradisce.

Eppure è bello, questo sfortunato Paese. Nel lungo viaggio che ci porta a Panmunjom, al fatidico 38° parallelo, corriamo in mezzo a colline basse e dolci, accanto a campi di frumento e risaie dove lavorano donne e soldati. Nessun villaggio, nessuna casa isolata. Ogni tanto un gruppo di edifici bassi e malconci: sono fattorie collettive. Niente trattori, niente aratri. Solo uomini e donne chini sui campi. Poi i soldati si moltiplicano, e sui campi svettano due altissimi piloni, con due bandiere: Nord e Sud. La «no man’s land» è ormai un museo. C’è il tavolo dove venne firmato l’armistizio, c’è la frontiera che corre a separare il tavolo dei contendenti, giusto in mezzo. E ci sono le telecamere che si spiano a vicenda. Ma almeno quello è un tempo che di sicuro non tornerà più.
Giuliano Gallo

da legnostorto
 
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30 replies since 26/5/2005, 14:23   659 views
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