Il sofà delle muse

Dalla parte de bambini, orrori da tutto il mondo, pedofilia in primis

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Rachael
view post Posted on 8/6/2005, 14:20 by: Rachael




Chi è il vero mostro?

di Marco De Martino
8/6/2005
Il maggiordomo che gli procurava la vaselina, gli adulatori, la donna che di notte gli ha portato il proprio figlio... Sul banco degli imputati non c'è solo la pop star.



Presto abbandonerà Neverland, l'isola infelice dove invecchiava mentre i suoi ospiti rimanevano sempre della stessa età.
«Viverci non è più lo stesso» ha dichiarato Michael Jackson ai pochi amici, che assicurano: la proprietà è già venduta per 35 milioni di dollari, necessari per pagare le spese processuali.

Se confermata, sarebbe la prima buona notizia per la pop star a emergere dal tribunale di Santa Maria, dove il processo a suo carico sta entrando nella fase finale. Perfino i 12 giurati, ormai rotti a tutto, hanno trattenuto il fiato mentre vedevano il filmato di 19 minuti girato nel ranch.
Ecco la camera da letto con l'allarme antiintrusi che si chiude solo da dentro. La sala dei videogiochi dove sono state trovate le riviste porno con le impronte di Michael e del suo accusatore sulla stessa pagina.
L'auto di Batman che i bambini guidavano tra le rocce con amplificatori nascosti che sparano 24 ore su 24 la musica di Jackson. «Una casa progettata per sedurre i bimbi» sostiene il procuratore.

Ma che Jackson finisca in galera ormai non lo credono in molti.
Il problema è che quasi tre mesi di processo e 137 testimoni, di cui 50 della difesa, hanno dimostrato che forse il cantante è un mostro, ma quelli che lo circondano non sono da meno: cuochi che vendono le loro storie ai media, mamme snaturate, maggiordomi traditori. E poi giornalisti assatanati e fan che chiudono gli occhi davanti a tutto: ecco gli altri mostri di quello che doveva essere il processo del secolo e invece si è rivelato una macabra farsa. Che tutti sperano finisca al più presto.

IL TORBIDO ACCUSATORE
Tutto è cominciato da Martin Bashir, che ha convinto il cantante a confessare davanti alla telecamera le sue strane abitudini. Quel che nessuno conosceva, ed è emerso dal video mostrato in versione integrale al processo, sono i metodi usati da Bashir per convincere Jackson: «La mia vita e il mio sviluppo romantico sono basati sui tuoi dischi» diceva Bashir. E poi, nell'orecchio del cantante che rivedeva le scene appena girate: «Guarda come sei sexy, le donne butteranno le mutande davanti alla tv».


LA MILLANTATRICE
Guardando negli occhi i giurati ha implorato: «Vi prego, non giudicatemi». Ma com'è possibile credere del tutto a Janet Arvizo, madre di Gavin, 13 anni, malato di cancro, che il cantante avrebbe molestato? La donna dice di aver visto il cantante leccare la fronte di suo figlio, eppure l'ha lasciato dormire nel suo letto. Giura di essere stata prigioniera nel ranch, ma in quei giorni è stata portata da un autista del cantante a fare la ceretta. Accusa Jackson di avere voluto rapirle la famiglia in mongolfiera. Non bastasse, l'avvocato difensore del cantante, Thomas Mesereau, ha ricordato un episodio del suo passato: «Sapevate che ha querelato un supermarket sostenendo che gli addetti alla sicurezza le hanno strizzato il seno 20 volte?».

LE MAMME FINTO-INGENUE
C'è l'anonima che nel '93 denunciò il cantante e patteggiò un risarcimento di 20 milioni di dollari. Ai giurati racconta di essersi fatta convincere dai regali di Michael: «Siamo una famiglia, perché non possiamo dormire assieme?». Ma c'è anche Joy Robson, mamma di Wade, che da bambino dormiva con il cantante: «Neverland è il posto più felice della Terra» commenta la donna. E poi Lisbeth Barnes, che Jackson svegliò di notte chiedendole di portare a Neverland il figlio Brett. Entrambe non ci vedevano niente di strano, neanche nel fatto che quando i piccoli raggiungevano i 13 anni erano sostituiti con bambini di 8.

I FAN ESAGITATI
Graniticamente convinti dell'innocenza di Michael, passano il giorno davanti al tribunale a cantare le sue canzoni. «Se davvero gli piacciono i bambini, perché non ne ha scelto uno non malato?» chiedono. La più esagitata racconta che da otto anni rispetta il voto di castità che la porterà alle nozze con Jackson. Un altro spiega perché il cantante si presenta sempre con una banda al braccio: «La porterà finché nel mondo ci sarà anche un solo bambino che muore di fame».

IL SARTO DI NOTTE
Ogni notte Michael Bush si sveglia alle 3 e guida due ore per portare a Michael Jackson l'abito da indossare all'udienza. Il sarto lavora con il socio Dennis Tompkins su un manichino modellato sul corpo di Jackson. La strategia di immagine è del cantante in persona, in accordo con gli avvocati: i galloni militari e le medaglie dei Royal Engineers servirebbero a ricordare al mondo che lui non è come gli altri. E non può venir giudicato con i normali criteri giuridici.

LO STAFF SMEMORATO
Hanno visto tutto, ma sono rimasti muti. Almeno finché non hanno venduto l'esclusiva a un giornale. Così Philippe LaMarque, il cuoco di Neverland che una volta venne svegliato nel cuore nella notte perché Jackson voleva patatine fritte: trovò il cantante nella sala dei videogame con una mano nelle mutande dell'allora bambino Macaulay Culkin che giocava al videogame Thriller (l'attore ha poi negato di essere stato molestato).
Così il maggiordomo Kassim Abdool, anch'egli svegliato nel cuore della notte per recapitare una confezione di vaselina nella stanza dove Jackson intratteneva un ospite. E lo stesso Joe Marcus, capo dello staff, che solamente al processo ha ammesso quello che più volte aveva negato: avere visto dei bambini nel letto del cantante.

LA MOGLIE VOLTAGABBANA
Debbie Rowe è la mamma di Prince, 8 anni, e Paris, 7 anni, due dei tre figli di Michael Jackson. Doveva essere l'asso nella manica dell'accusa, s'è trasformata in un boomerang. Prima del processo aveva definito Jackson un individuo «sociopatico». Ma sul banco dei testimoni ha usato aggettivi come «generoso» e «gentile». Spiega chi la conosce: teme per l'incolumità dei figli. Dicono i giornalisti: non voleva spiegare che Jackson non è il vero padre dei due figli, nati in realtà con l'inseminazione artificiale.

GLI AZZECCAGARBUGLI
Gli esperti legali pensano già al dopo: «Tu che fai, seguirai il processo del produttore Phil Spector o quello del serial killer Btk?». E Nancy Grace ripete da settimane sulla Cnn: «È colpevole». Motivo: cerca di risollevare l'audience calante del processo.

IL PADRE-PADRONE
Quando il piccolo Michael non voleva salire sul palco, papà Joe lo prendeva a cinghiate. I biografi del cantante dicono che Joe è il motivo per cui ora Michael molesta i bambini, ma lui non è d'accordo. «È un processo razzista» proclama prendendo sottobraccio il figlio. Ormai più bianco che nero.


panorama. it

Spero che Jacksons paghi e versi lacrime di sangue per ogni bambino a cui ha rubato l'infanzia, e che nello stesso modo terribile paghi, chi sapeva e ha taciuto e chi vendeva i propri figli.

Edited by Rachael - 8/6/2005, 15:21
 
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