Il sofà delle muse

Il libro-follia di Izzo, Stupro e torturo, io vivo così

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Circe
view post Posted on 21/5/2005, 18:44




La violenza sessuale come unica ragione di vita, le rapine per libidine e infine «l'orgetta» del Circeo.

Ecco i capitoli, agghiaccianti e mai divulgati, del libro scritto dall'assassino.

«Da quel momento fino al giorno del mio arresto non smetto più di fare stupri». Angelo Izzo, uno degli assassini del Circeo, accusato anche di avere ucciso Maria Carmela Maiorano e la figlia quattordicenne Valentina, scriveva di questa e altre aberrazioni nelle sue memorie in carcere. Pagine destinate a un libro di cui molto si parla in questi giorni e di cui Panorama ha letto i capitoli mai divulgati. Sono centinaia di pagine fitte, scritte a mano. Izzo le aveva affidate a Giuseppe Pittà, scrittore e operatore culturale che lavora nel penitenziario di Campobasso, per farne un romanzo (The mob). Pittà ha «dato la struttura, senza travisare gli avvenimenti», al testo, dove i titoli dei capitoli e le gesta del protagonista, Izzo in prima persona, mostrano una personalità sconvolgente. Un copione che assomiglia a quello della sua vita e che nessun giudice di sorveglianza, evidentemente, aveva mai letto. Molti i passi a dir poco realistici, al limite della pornografia, nella descrizione di atti sessuali. Ora il libro è nelle mani della magistratura. Ecco alcuni degli stralci più angoscianti.

SIAMO VIOLENTATORI SERIALI
«Credo che lo stupro abbia a che fare con gli istinti primordiali dell'uomo. La caccia, l'inseguimento, la cattura, la preda calda, spaventata, tremante, il possesso. Ecco, questo il gioco, la mia eccitazione si fonda su questo subdolo e umiliante meccanismo: il possesso. Il sapere che lei è preda, alla tua totale mercé, debole e remissiva, schiava delle tue volontà. Il possesso totale. Sì, è vero, in uno stupro la soddisfazione sessuale è poca cosa, è il resto a farla da padrone. Il pieno controllo del corpo di lei, il senso di onnipotenza, lo sfogo sadico di un istinto malfermo, la tortura psicologica, la sua sofferenza, l'angoscia, la remissività. Tutto entra in un gioco perverso teso all'annullamento della sua volontà. La donna che è dominata, la schiavitù, la sottomissione, l'inseguimento del tuo solo piacere. (...)

«Per noi è così, una volta rotti gli argini diventiamo degli stupratori seriali. Entra nelle nostre priorità quella di avere delle donne da violare, da ridurre a giocattoli sessuali (...). È il nostro divertimento, ormai, niente più ci allontana dal desiderio di sfogarci in questo modo aberrante, siamo schiavi della nostra malattia, ne siamo forse consapevoli a volte, ma non sappiamo più rinunciare».

I COLPI IN BANCA
«Ah, ho 16 anni e scopro la mia vera vocazione, sono nato per fare il rapinatore di banche. Eh sì, rapinatore di banche, altro che ingegnere come mio padre. Non so spiegarmelo, ma per me rapinare una banca è come essere toccato da una grande passione. Un'onda che mi invade, che mi arroventa il corpo e lo spirito. Una libidine profonda. Il tutto a prescindere dal bottino. Non me ne frega niente del bottino. È l'azione, il modo, i tempi, i meccanismi. Si entra, per due o tre minuti sei con le armi in pugno, sei padrone del mondo. Istanti implacabili. Forti, essenziali, speciali. Si prendono soldi liquidi, puliti, incontrollabili. Si va via. Durante la rapina, in quei pochi minuti sei tu che comandi, reggi il piccolo mondo, sono tutti ai tuoi piedi. Sono tutti nemici. Non solo gli sbirri, ma proprio tutti, compresi i passanti. Guai a loro se si mettono di mezzo. Nessun ostacolo al potere. Nessun ostacolo a noi».

L'EROINA È BELLA
«La verità è una sola: l'eroina è bella, è una favola, rappresenta il più dolce dei viaggi. È il Paradiso e l'Inferno insieme, è vita e morte nel medesimo istante. Uno sballo da magia. Ma c'è un solo, piccolo, minuscolo particolare, l'eroina ti fotte la vita. Ti fa vivere in funzione di quel mezzo grammo di polvere bianca.
«Tutto, ogni momento della tua esistenza ruota attorno al pensiero di quando puoi farti, di quando puoi cercare la vena e infilarci l'ago. Passaporto per la pace e la serenità. Lontano, lontano dalle brutture del giorno, da questi pensieri che affliggono e uccidono. La roba, solo la roba da procurarsi, con ogni mezzo, subito, subito, subito».

.... e continua di questo tono per chi volesse continuare a leggere qui il link Panorama.it

Quello che mi sconvolge é che un simile individuo sia finito a lavorare in un centro di aiuto sociale...

















 
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verbenasapiens
view post Posted on 21/5/2005, 18:46




Cavolo!!!E a maggior ragione uno cosi' come potevano credere che si fosse redento..
Leggendo mi è venuto in mente Cane di Paglia di S Peckinpah..
 
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Rachael
view post Posted on 21/5/2005, 18:58




Me lo chiedo anch'io ma prima di liberarlo NON gli hanno fatto una perizia psichiatrica....

Fra poco uscirà anche Luigi Chiatti, quello, che l'Italia inorridita dai suoi omicidi, chiamò il mostro di Foligno, chi ha figli come può vivere tranquillo....
 
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Rafal Juliusz Herman
view post Posted on 10/2/2022, 06:06




Beh cosa ci sarebbe scritto di così male? Si nota che l'autore è consapevole del fatto che queste azioni siano sbagliate, ma non può farne a meno; inoltre ci fanno entrare nella mente di delinquenti e mostrano la loro mentalità .
 
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3 replies since 21/5/2005, 18:44   2022 views
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