Stone si confessa «Orge e voyeurismo? La mia Catherine ora è disposta a tutto»
LOS ANGELES — «Tutto quello che Catherine vuole, Catherine se lo prende»: Sharon Stone non ha dubbi. Il riferimento è ovviamente al suo personaggio più famoso, la scrittrice Catherine Tramell di Basic Instinct, una donna sempre in cerca di esperienze forti che stiamo per reincontrare nell'attesissimo sequel, Basic Instinct 2: Risk Addiction, dove si concede sessualmente di tutto e di più. Sharon confessa di essere assolutamente d'accordo con la tesi del libro di Gail Sheedy «Sex and the seasoned women» (letteralmente: il sesso e le donne stagionate) quasi un vademecum attualmente in America per le donne over «anta»: «Sì, la vita è fatta di passaggi, ma con gli anni, la libido amorosa e sessuale di una femmina raggiunge un consapevole, completo apice e la donna è pronta a ogni esperienza con tutti i sessi senza mai pensare — ovvio — che le sue sono le ultime avventure, con donne o con maschi. Che differenza fa?».
Così la stagionata «bad girl», per nulla domata dagli anni, non conosce limiti sullo schermo e conduce alla follia persino uno psichiatra, il suo. È questo il punto clou dell'intreccio, i cui dialoghi sono lunghi e complessi, parallelamente alle «azioni» sessuali. Aggiunge l'attrice: «Volevo che il film diretto da Michael Caton-Jones fosse anche cerebrale. Nulla infatti è "intellettuale" ed emotivo come gli impulsi del sesso». Ovviamente non manca la scena in cui Catherine si siede a cavallo di una sedia, appoggiando il seno alla spalliera a nascondere (senza però astutamente celare del tutto) le sue intimità senza mutandine: è proprio a questo punto che lo psichiatra incaricato di una perizia sulla psiche erotomane della paziente va in tilt.
Il film, insomma, non nasconde quasi nulla: «Per me — sottolinea lei — è stato anche un gesto di coraggio interpretarlo, nei dialoghi e nel resto». Il «resto» è fatto anche di molte battute. La migliore? Interrogata dalla polizia, alla morte di un suo amante, Catherine risponde: «Mi dispiace, ma solo perché mi chiedo: dove troverò uno che faceva l'amore e certi "lavoretti" bene come lui?». Perché mai una donna così deve andare dallo psichiatra? «Perché il film è anche un thriller e scava nel passato della mia Catherine: le sorprese non mancano dato che lo psichiatra ha una moglie dalla quale ha divorziato, ma che viene coinvolta a sua volta in un truce omicidio». E infatti l'ex consorte dello psichiatra (sempre più irretito dalla paziente) trova il proprio amante cadavere dopo un amplesso sadomaso esplicito anche nella messinscena, curata come tutto il décor e la fotografia del film per stimolare i sensi. Catherine potrebbe essere la colpevole perché le sue tresche avvengono anche con la suddetta signora e con il suo amante (non manca la sequenza di un'orgia collettiva), ma la suspense va rispettata.
Dice Sharon: «La protagonista è una scrittrice e vuole vivere situazioni estreme per le trame dei suoi libri, ma questo non è un alibi: è una necessità, a ben pensarci ed è inutile negarlo, della vita». Il film si apre con lo spettacolare incidente in cui è coinvolta l'auto nera guidata da Catherine-Sharon a oltre cento chilometri all' ora nella campagna inglese mentre sta compiendo con un partner prodezze sessuali di ogni genere: lui ci resta secco mentre lei — ed ecco svelata l'entrata in scena dello psichiatra, viene incriminata e decide abilmente di entrare in terapia. Inutile dire che anche lui, il medico — collega di una Charlotte Rampling a sua volta irretita dalla Stone — ha qualche macchia oscura nella sua storia professionale a causa di un paziente omicida (ed è ricattato), ma questo lo si scoprirà solo in seguito. Gli uomini del film — i due protagonisti maschili sono David Morrissey, lo psichiatra, e David Thewlis — insomma se la vedono male.
Ma lei è un'assassina o no? Prima e dopo ogni incontro sessuale Catherine fuma sempre e usa degli accendini dalle strane forme: uno di questi oggettini erotico-turistici viene poi ritrovato sul luogo di un delitto. Proviamo a chiederglielo direttamente: scusi, Sharon, non si sente qualche volta colpevole? «Mai. Le donne hanno sempre molti segreti, ma io li scopro e vado alla loro nuda radice: questo è il senso del film». Già venduto in tutto il mondo (da noi si vedrà dal 31 marzo con il marchio Warner Bros pur essendo una produzione indipendente) il film viene presentato in questi giorni alla stampa americana, ma solo con proiezioni riservatissime. Da mesi Sharon-Catherine sta però preparando la sua campagna di lancio con interviste riservate soprattutto alle riviste femminili. Intanto su Internet circola un trailer pirata con le tre scene clou (quella dell'orgia, quella di Sharon spiata da un lucernaio, quella di amori lesbici che trovano spiegazioni nel passato della donna): sono le stesse che nella versione americana verranno quasi certamente «limate», secondo quanto dichiarano i produttori Mario Kassar e Andrei G. Wajna. Sharon Stone domina incontrastata (con primi piani e nudi anche integrali) nel film del suo grande ritorno. È a Catherine che nella storia fanno una perizia psichiatrica, ma Sharon non ha dubbi: «Questo film è una perizia senza remore per tutti».
Giovanna Grassi
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Spettac...assi.shtmlnel link c'è un video
Edited by patetica00 - 23/2/2006, 17:21