| Martin Scorsese
Le origini cattoliche, il senso di colpa, la speranza di redenzione caratterizzano, accompagnati da uno stupefacente virtuosismo tecnico, il cinema di questo grande cineasta. Nasce a Flushing (Long Island-Stato di New York) il 17 novembre 1942; i suoi genitori Charles e Chaterine, entrambi operai, sono figli di immigrati siciliani arrivati negli USA intorno al 1910. Vive e cresce a Little Italy, all’epoca quasi una zona di frontiera dove imperavano criminalità e violenza. A causa dell'asma che lo affligge e che non gli permette di praticare nessuno sport o i normali passatempi dei suoi coetanei, fin da piccolo passa gran parte del suo tempo libero insieme al padre al cinema, dove prende confidenza con i classici del cinema americano, con la Nouvelle Vague francese e con il cinema italiano d'autore. Frequenta la St. Patrick’s school e a quattordici anni entra in seminario, ne viene espulso un anno più tardi a causa di una cotta per una ragazza. Vista la sua passione per il cinema Scorsese decide allora, d’iscriversi alla New York University perché qui tenevano anche corsi di cinematografia. In questo periodo realizza i suoi primi corti: "Che sta facendo una ragazza carina come te in questo posto" (1963) e "Non sei proprio tu, Murray?" (1964). Consegue il suo Master of Arts nel 1966 e gira un altro corto, "La grande rasatura" (1967), sconvolgente racconto di un ragazzo che si rade provocandosi tagli sanguinosi, fino a recidersi la gola. In seguito inizia le riprese del suo primo lungometraggio distribuito nelle sale nel 1969, "Chi sta bussando alla mia porta?" che ha come protagonista il giovane Harvey Keitel. Il film segna l'inizio di una lunga collaborazione con la montatrice Thelma Schoonmaker, un’ importante componente nell'evoluzione della particolare sensibilità visiva di Scorsese. Dopo essere entrato come insegnante di ruolo di cinematografia alla New York University (fra i suoi studenti c'erano gli aspiranti registi Oliver Stone, Spike Lee e Jonathan Kaplan), Martin Scorsese distribuisce "Street scenes", un documentario su una dimostrazione studentesca del Maggio del 1970 che si opponeva all'invasione americana in Cambogia. Si trasferisce a Hollywood lavorando come produttore di film che spaziano da "Woodstock" a "Medicine Ball Caravan" a "Elvis on tour", guadagnandosi il soprannome di "the Butcher". Per l’American International Pictures di Roger Corman, Scorsese dirige anche il suo primo film che riceve una vasta distribuzione: l'economico “ America 1929 –Sterminateli senza pietà” del 1972, con Barbara Hershey e David Carradine.
L'anno successivo il regista italo-americano torna a New York e gira "Mean Streets" (1973). Il film segna la nascita del sodalizio artistico con Robert De’ Niro, che sarà l’interprete di altre otto pellicole di Scorsese, fra cui “Taxi driver”, “Toro Scatenato” e “Quei bravi ragazzi”, fondamentali pietre miliari del cinema statunitense. Nel 1974 gira "Alice non abita più qui” amara riflessione, sulla rinuncia di una donna al sogno irrealizzabile di far carriera nel mondo dello spettacolo, per la sicurezza di un banale lavoro. Il risultato finale frutta un Oscar a Ellen Burstyn come migliore attrice e una nomination come migliore attrice non protagonista a Diane Ladd. Il suo lavoro successivo è l'"Italo-americano" (1974), film che Scorsese ha sempre considerato il suo favorito. Uno sguardo-documentario all'esperienza degli immigranti italiani e alla vita nella Little Italy di New York; il film ha come primi attori i genitori del regista (include persino la ricetta segreta della salsa di pomodoro di mamma Catherine). Ritornato a New York Scorsese comincia a lavorare al leggendario "Taxi driver” (1976) cupa storia di un tassista alienato, interpretato da un prodigioso Robert De’ Niro, che attraversa il confine tra la pazzia, l’ossessione d’amore, la disperazione esistenziale e l’eroismo etico. Acclamato fin da subito come un capolavoro, "Taxi Driver" vince la Palma d'Oro al Festival di Cannes del 1976. In seguito il regista si distrae dal proprio universo per creare due omaggi musicali: al vecchio mondo del musical in “New York, New York” (1977) con Liza Mannelli, e alla musica della sua generazione, quella di Bon Dylan e Neil Young in “L’ultimo valzer” (1978); mentre “New York, New York” venne considerato inspiegabilmente come non riuscito, quest’ultimo provocò deliri nel mondo del festival e tra i fan della pop music. Scorsese torna, dunque ad essere in cima alla lista dei cineasti più quotati. Nell'aprile del 1979, dopo anni di preparazione, comincia a lavorare a "Toro scatenato" (1980), un film basato sull'autobiografia del boxer Jake LaMotta, protagonista indiscusso e folgorante Robert De’ Niro. Con questo film Scorsese affronta nuovamente la tematica dell’affermazione del singolo quando è condizionato dalla mentalità chiusa dell’emigrante italiano, che non riesce ad allargare i propri orizzonti nemmeno quando si trova in un contesto completamente diverso, come quello americano. Per la sua irripetibile performance De’ Niro vince l’Oscar come migliore attore protagonista. A questo punto, Scorsese, grazie anche alla sua notevole perizia tecnica, è libero da qualsiasi vincolo imposto dalla macchina produttiva hollywoodiana. In questa fase il regista rinnova le sue fonti d’ispirazione andando a esplorare la capacità dei media di modellare il pensiero delle persone in “Re per una notte” (1982) sempre con De’ Niro e un inedito quanto bravo Jerry Lewis, e a descrivere le paure e le alienazioni che suscita la metropoli contemporanea in “Fuori Orario” (1985). Nel lavoro successivo cambia totalmente registro: si cala nel mondo dei biliardi e delle scommesse e sforna “Il colore dei soldi” (1986), altro acclamato successo, foriero di notorietà per gli attori che vi parteciparono Tom Cruise e un grande Paul Newman, (che per l’occasione rispolverò un vecchio ruolo). Ma il sogno del regista americano, accarezzato per anni, è quello di girare un film sulla vita di Gesù, nel 1983 trova un soggetto a lui congeniale: il romanzo omonimo di Nikos Kazantzakis, che in seguito adatta per lo schermo. Ne nasce lo scandaloso “L’ultima tentazione di Cristo” (1988) con Willem Dafoe, che fin dalla sua prima apparizione a Venezia viene contestato a scatola chiusa da molti gruppi religiosi. Tanta riprovazione fanatica, da parte dei cattolici è d'attribuire al fatto che il Cristo di Scorsese è ritratto nella sua natura umana, prima che in quella divina, con le paure, le pulsioni, i dubbi, i tormenti di un semplice essere umano messo davanti a un compito così arduo e doloroso.
Dopo aver collaborato con Francis Ford Coppola e Woody Allen al trittico "New York stories" (1989), Martin Scorsese inizia a lavorare al suo successivo capolavoro, "Goodfellas – Quei bravi ragazzi". Girato nel 1990, il film esamina dettagliatamente il sottobosco criminale di New York, mettendo in evidenza l’involgarimento della seconda generazione della mafia italo-americana, che conserva l’inclinazione alla violenza, ma perde ogni codice d’onore. Joe Pesci vince un Oscar come attore non protagonista nel ruolo di un killer particolarmente imprevedibile e sanguinario.
Nel 1991 gira “Cape Fear- Il promontorio della paura” remake di un classico del 1962, il film non viene giudicato totalmente riuscito, ma è un’altra grande performance di Robert De’ Niro, nel ruolo di un sadico in cerca di vendetta, di rara efficacia. Il successivo “L’età dell’innocenza” (1993) tratto dall’omonimo romanzo premio Pulitzer di Edith Warton, è un film tragico e delicato, che mostra le abitudini sociali condite di ipocrisie e perbenismi della New York del 1870, con un grande cast Michelle Pfeiffer nel ruolo di Madame Olenska, Daniel Day-Lewis in quello di Newland e Wynona Rider in quello della sua giovane fidanzata. Nel 1995 Scorsese torna alla regia con "Casinò" interpretato da Sharon Stone, Robert De’ Niro e Joe Pesci, nel quale documenta la nascita e il declino delle bande criminali legate al mondo del gioco della Las Vegas anni 1970. Segue il documentario "A century of cinema - A personal journey with Martin Scorsese Through American cinema" esamina con raro acume critico e sensibilità l'evoluzione dell'arte cinematografica di Hollywood. Nel 1997 porta a termine “Kundun” film intimista sulla giovinezza del 14° Dalai Lama, che affronta argomenti universali come l’infanzia perduta e il potere e, nello stesso anno riceve un'onorificenza a vita dall'American Film Institute. Con “Al di là della vita” (1999) Scorsese cambia nuovamente registro, girando un film drammatico con Nicholas Cage nella parte di un guidatore di ambulanze esausto che si confronta con i propri fantasmi. Nel 2002 gira “Gangs of New York” ennesimo capolavoro in cui il regista analizza le radici profonde che stanno alla base della costituzione di una città complessa e contraddittoria come New York e, in senso traslato, di tutta l’America. Infine nel 2003 si dedica al documentario “The Blues: dal Mali al Mississipi” La serie inizia con il viaggio dall’Africa al Delta del Mississippi dove la musica si è sviluppata dalle grida nei campi, dalle canzoni di lavoro e dai cori in chiesa e percorre il Mississippi nei locali con juke-box, le feste in casa e gli studi di registrazione di Memphis e Chicago, infine culmina col coinvolgimento e la fusione emotiva di questo ritmo afro-americano ad opera dei musicisti e della gente di tutto il mondo. Numerose anche le sue apparizioni davanti alla macchina da presa tra cui, oltre ai camei all'interno dei suoi stessi film, troviamo "Round midnight" di Bertrand Tavernier, "Indiziato di reato" di Irwin Winkler, "Sogni" di Akira Kurosawa, “Quiz Show” di Robert Redford, e presta la sua voce al personaggio di Sykes in Shark Tales. Nel corso della sua lunga carriera, insieme a Woody Allen, George Lucas, Steven Spielberg, Stanley Kubrick e Sydney Pollack ha fondato la "Film Foundation", che si occupa del restauro e della salvaguardia del patrimonio filmico mondiale. Il cinema di Scorsese è un cinema tecnicamente agguerrito, che si avvale sempre di bellissimi titoli di testa, fotografia, montaggio e soundtrack di livello superiore. “Io amo i film. Sono la mia vita, e questo è tutto” ha detto una volta con sincero trasporto, e lo ha sempre dimostrato riversando una grande passione in ogni suo lavoro.
Filmografia
2004 – The Aviator 2003 – The Blues: dal Mali al Mississippi (documentario) 2002 – Gangs of New York 1999 – Al di là della vita 1997 – Kundun 1995 – Casinò 1995 - A century of cinema - A personal journey with Martin Scorsese Through American cinema (documentario) 1993 – L’età dell’innocenza 1991 – Cape Fear-Il promontorio della paura 1990 – Goodfellas-Quei bravi ragazzi 1989 – New York Stories 1988 – L’ultima tentazione di Cristo 1986 – Il colore dei soldi 1985 – Fuori orario 1982 – Re per una notte 1980 – Toro Scatenato 1978 – L’ultimo valzer 1977 – New York, New York 1976 – Taxi driver 1975 – Alice non abita più qui 1974 – L’italo-americano (documentario) 1973 – Mean Streets 1972 – America 1929-Sterminateli senza pietà 1970 – Street Scenes (documentario) 1969 – Chi sta bussando alla mia porta
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