Questione anche di nervi fragili..
leggete qui..Russell è uno che quando interpetra un ruolo ci mette tutto se stesso
"Avevo cominciato a prepararmi mentalmente per dodici mesi prima delle riprese, perché dovevo autoconvincermi. Sapevo che sarebbe stato un processo lungo e difficile perché un personaggio del genere lo devi per forza affrontare dal punto di vista fisico. Non puoi nasconderti, non puoi essere altri che tu su quel ring con gli stivaletti e i pantaloncini corti. Io, poi, non volevo solo raccontare la storia di Jim Bruddock, volevo vivere il tipo di esperienze che lui aveva fatto".
L'allenamento del pugile Russell Crowe?
"Angelo, il mio personal trainer, aveva preparato un allenamento che cominciava con 4 chilometri di corsa ogni mattina. Poi, dopo due mesi e mezzo, ho sostituito la corsa con la bicicletta. A seguire, c'era la colazione. Poi andavo in piscina a fare 40 vasche. Poi c'era un altro breve intervallo seguito da due ore di boxe in palestra che ripetevo nel tardo pomeriggio. E' andata avanti così da novembre fino alla fine delle riprese, a settembre. Sul set, è stato il momento peggiore. Perché dovevo recitare e continuare l'allenamento, è stato davvero faticoso".
Ci parli del suo personaggio...
"Questo film non è solo la storia di un pugile, è il suo destino che cambia. Il film racconta il suo crollo dopo una grande depressione. Tutto quello che avevo letto su Jim Bruddock mi piaceva, ciò che aveva fatto prima di diventare famoso e dopo essere diventato campione del mondo: aveva una vivacità e un fascino particolare. La sua vita è stata così semplice. Il modo in cui ha continuato a lavorare, tutta la vita, il fatto che quando è morto, nel 1974, era ancora innamorato di sua moglie May e viveva ancora nella casa che avevano comprato con i soldi guadagnati grazie al suo primo campionato mondiale, il modo in cui ha tirato su i figli e i nipoti, il modo in cui è rimasto coinvolto nella società, il suo impegno. E' una grande storia americana. Facendo delle ricerche su di lui ho scoperto ad esempio che sua mogle, ad un certo punto, si era irritata molto per il fatto di essere sempre sulla bocca di tutti per via della troppa fama del marito. Lui, quindi, ha smesso di fare qualsiasi pubblicità e di presentarsi in pubblico. Per due anni e mezzo è stato lontano dai riflettori finché lei non gli ha detto che non le dava più fastidio. Un amore del genere tra due persone è una cosa che mi ha ispirato molto. Penso che ciò che questo film dice dell'America sia molto importante. L'America è costruita sulle spalle di gente come Jim e May Bruddock, che pone la famiglia e i figli prima di ogni altra cosa".
Quanto conta la rabbia nella carriera di Jim?
"Se tu porti la tua rabbia sul ring ti farai solo del male. Certo, Jim aveva dentro una rabbia molto profonda, ma se si fosse lasciato andare, non sarebbe arrivato da nessuna parte. La rabbia, come reazione immediata a quello che ti succede, non porta a nulla e non va bene in questo sport. E' per questo che bisogna fare tanto allenamento, proprio per abituare il corpo a controllare le reazioni fisiche. Altrimenti, troppe cose sarebbero imprevedibili: quanto sudi, quanto devi bere. Mentre se tu fai tanto allenamento insegni al tuo corpo a non cedere in momenti di reazioni irrazionali. Impari a chiudere il dolore da una parte e a tenere la tua mente libera. Dal momento in cui perdi la lucidità sei finito come pugile".
E Russell Crowe che papà è?
"Adoro essere padre. Ogni giorno è migliore dell'altro proprio per questo motivo. Non riesco neanche a capire come facevo a vivere senza tante coccole prima. Ogni settimana con mia moglie ci rendiamo conto di come il nostro rapporto con il piccolo Charlie diventi più profondo man mano che le coccole diventano più intense. Con lui faccio delle lunghissime conversazioni, anche se ha poco più di un anno. Lui fa esercizi di yoga, almeno spero che sia quello, perché fa una serie di movimenti mentre tenta di imitare la mamma. Lo seguo mentre fa tutte quelle smorfie e gesticola davanti alla televisione, e le faccio con lui. Camminiamo e gli leggo delle storie. Devo dire che l'eccitazione e l'adrenalina che mi viene quando lui mi guarda con quello sguardo, perché vuole arrampicarsi sulle mie ginocchia, è indescrivibile e non ha paragoni con alcun altra cosa".
http://www.kataweb.it/cinema/detail_artico...dContent=291874
Edited by Ishtar - 7/6/2005, 08:39